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Autore: _fedss    13/12/2012    9 recensioni
"La parte più difficile in una serie TV, è quella di non innamorarsi della propria co-star."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heart On Fire
*Primo*

 

La parte più difficile in una serie TV,
 è quella di non innamorarsi della propria co-star.


 

 
 

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Nessuno riusciva mai a svegliarlo quando dormiva.
 
Solamente lei aveva trovato il metodo giusto. Ma lei, in verità, aveva trovato il metodo giusto per fare tutto, con lui.
 
Eppure, adesso, sembra riuscirci quel fastidioso telefono. Suona da un bel po’, rovinando il suo sonno tranquillo. Più che tranquillo, pesante. Molto pesante, a causa della sbronza della sera prima.
Allunga il braccio oltre il letto, giusto per arrivare con la mano al comodino. Tasta per un momento il ripiano, finché non trova cosa  stava cercando. Senza guardare lo schermo, risponde infastidito, chi ha osato svegliarlo?!
“Pronto?” Ciò che esce dalla sua bocca è più un grugnito che una parola. Ma il suo interlocutore sembra non farci caso.
“Sempre lo stesso, Nathan. È mezzogiorno e ancora sei a letto. Certe cose non cambiano veramente mai.”
L’uomo scansa il cellulare dall’orecchio per leggere quel nome sul piccolo display. Non ci crede, non si aspettava quella chiamata. Dopo tutto, è tornato da soli due giorni, in pochi sanno del suo rientro.
“Non posso crederci!” Si tira su a sedere con un balzo. “Non vedevo l’ora di risentirti, cavolo, mi siete mancati così tanto…”
“Spero tu stia scherzando, Nathan. Sei anni. Potevi tornare a fare un saluto, o che ne so.”
Quest’ultima affermazione lo lascia spiazzato.
Già, in effetti, sarebbe potuto tornare, ma non l’ha fatto. Non voleva farlo.
“Andrew, è complicato…”
“Si, lo so”, lo interrompe. “Le cose fra voi due sono sempre state… complicate.” Dall’altro capo della linea solo silenzio, quindi continua. “Ma non è di questo che volevo parlarti, tranquillo.”
Tira un sospiro di sollievo, cercando di non farsi sentire. “Dimmi amico, sono tutte orecchie.” Intanto, si alza e, tenendo il suo i-Phone tra la guancia e la spalla, decide di andarsi a preparare la colazione.
“Allora, l’altro giorno mi ha chiamato Robert Iger, ci siamo fatti due chiacchiere, le solite stronzate che si dicono fra capi e produttori, ma io avevo già capito che la chiamata non era per amicizia, anzi. Infatti, quel figlio di buona donna mi ha chiesto una cosa. Più che altro me l’ha ordinata, ma sai…”
“Cosa ti ha chiesto?” Lo interrompe Nathan, improvvisamente interessatosi alla conversazione.
Ha un presentimento ma spera di sbagliarsi.
“Ricominciamo, Nathan. Vogliamo ricominciare. Sei dei nostri?”
Quasi si strozza con il caffè. Inizia a tossire, macchiando di liquido scuro il divano di casa sua. Poggia la tazza e si passa la mano fra i capelli spettinati.
“Andrew…”
“Non dire niente, Nathan. Pensaci soltanto, ok?” Di nuovo non sente nessuna risposta, solamente un sospiro. “Senti, non so bene cosa sia successo fra voi due. Nessuno lo sa, in realtà. Ma non puoi rovinarti la carriera per lei, capito?”
“Si, ma…”
“No, niente ma!” Lo interrompe ancora. “Ti sto chiedendo un favore, da amico… Hai un mese di tempo per darmi la conferma o rifiutare. Fa come ti senti.”
 
La conversazione si interrompe di botto e Nathan non può far altro che rigirarsi il telefono fra le dita. La verità è che un po’ di voglia di vederla ce l’ha. Gli manca solo il coraggio. È pronto a riaffrontarla dopo sei anni?
Sapeva che una volta tornato sarebbe stato inevitabile incontrarla. Ma non si aspettava di certo di doverlo fare così presto.
 
 
 
 
“Tesoro!” La donna con i grandi occhiali attira la sua attenzione agitando le braccia e lei le si avvicina quasi correndo, con una gran voglia di abbracciarla.
“Stai una favola”, si dicono contemporaneamente, una fra le braccia  dell’altra.
“Stana, fatti guardare.” L’allontana da se per squadrarla meglio, sempre con quell’incredibile sorriso sul volto. “Si. Sei decisamente uno splendore.”
Stana ride, per poi abbracciarla di nuovo. “Anche tu Terri, anche tu.”
 
Si siedono intorno al tavolino tondo del bar, ordinano delle bibite fresche e parlano, parlano, parlano, senza mai smettere di ridere!
Ma basta veramente poco per rovinare un bel momento. Una frase sbagliata, uno sguardo troppo malizioso… parole dette senza cattiveria, ma che possono ferire.
“L’hai più sentito?”
L’attrice si zittisce improvvisamente. Gli occhi le si fanno più cupi e le labbra si assottigliano fino a formare una linea triste.
“No.” Una risposta secca, breve, che lascia intendere tutto il fastidio per quella domanda.
“Scusa, io non volevo…” Terri è mortificata.
“Tranquilla”, la interrompe Stana bevendo l’ennesimo sorso dal suo succo. “Non è niente, solo che, a volte, sai da ancora fastidio e…”
“Dovresti chiamarlo tu.”
“Spero tu stia scherzando. Tu non sai quello che mi ha fatto.” Chiunque potrebbe notare i suoi occhi lucidi, e all’amica non sfuggono di certo.
“No Stana, hai ragione, non so quello che ti ha fatto. Ma so che non potete scappare, per sempre. Stavate così bene, eravate così felici… e poi?” Non si aspetta una risposta, quindi continua. “Senti, il direttore dell’ ABC ha chiamato Andrew, l’altro giorno. Vorrebbero che ricominciassimo. Ci hanno chiesto una cosa, tipo ‘Dieci Anni Dopo, Come Staranno Vivendo La Loro relazione Castle E Beckett?’
Stana Katic la fissa con la bocca aperta, senza parole. “Non è possibile”, sussurra.
Si alza di scatto allontanando la sedia. “Io… io non posso”, ripete continuando a scuotere la testa. “Io non posso. Scusa.”
 
Terri non può far altro che fissare le sue spalle mentre corre via.
 
Non è andata bene, per niente.
 
 
 

-

Here I ammmmmmmmmmmm! *-*
Boh, proviamo con questa nuova idea. Il primo capitolo era nel mio computer da un po’. Non sono convintissima di questa storia, ma ha attirato l’attenzione di un po’ di gente, quindi eccomi qui.
 
Ringrazio Marta per aver letto l’anteprima, Serena per quella cosa fighissima lassù che si muove e Francesca per avermi rotto le palle fino all’ultimo affinché pubblicassi.
 
Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaao.
 
 
   
 
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