Non avrebbe mai morso Dean. Mai. Di questo ne era certo. Nonostante l’istinto fosse forte, e il richiamo del sangue quasi incontrollabile, tutto quello che aveva attraversato la sua mente nel momento in cui aveva visto il sangue colare dal suo collo, era preoccupazione. Preoccupazione per lui, per il suo amico, per il suo compagno.
Non avrebbe mai morso Dean, aveva troppo rispetto per lui, per la sua umanità. Dean era forte, determinato e pronto a lottare con le unghie e con i denti per le persone importanti. Essere morso da lui lo avrebbe distrutto. Si fidava di lui, credeva n lui e non poteva deluderlo.
Non avrebbe mai morso Dean, perché Dean era importante. Piano piano con la sua cocciutaggine, la sua scontrosità gli era entrato dentro. Quell’anno passato in Purgatorio li aveva legati in una maniera incredibile. Li non c’erano pregiudizi, o stupide cerimonie. Li c’era una sola legge: uccidere o essere uccisi. Non importava che lui fosse un vampiro e che Dean fosse un cacciatore; erano solo due persone che cercavano di sopravvivere. E c’erano riusciti, insieme. Il legame che si era creato laggiù era forte e quasi impossibile da spezzare. Ma Benny non aveva fatto i conti con una cosa: Sam.
Sam era sempre stato una costante nella vita di Dean, un pensiero fisso che non lo aveva mai abbandonato. In purgatorio non c’era tempo per i sentimentalismi, ma una volta tornati nella vita reale, il primo pensiero di Dean era stato quello di tornare da Sam. E Benny questo lo accettava.
Non aveva potuto evitare però il dolore al petto quando una volta tornati sulla Terra, Dean gli aveva detto che dovevano dirsi addio. Aveva fatto finta, si era trattenuto, ma poi non ce l’aveva fatta. Il suo corpo non aveva resistito. Quando si erano stretti la mano il suo braccio si erano mosso da solo e con un gesto veloce si era stretto l’altro al petto. Se quello era un addio voleva sentire per l’ultima volta il calore del suon corpo.
Per un solo lungo istante, si era sentito di nuovo a casa. L’odore che il collo di Dean, che la sua pelle emanava era lo stesso che da bambino lui sentiva tra le mura domestiche. Era inebriato e il desiderio aveva preso possesso di lui. Non il richiamo del sangue, ma qualcosa di più forte, più intenso. Qualcosa che non aveva mai provato, nemmeno con Andrea. Era come se il suo corpo cercasse un appiglio, un’ancora di salvezza in quella marea di sensazioni che quel solo abbraccio gli aveva trasmesso.
Poi tutto finì e loro si divisero. Ognuno andò per la sua strada. Ma Benny aveva ancora nelle narici quel profumo e mai lo avrebbe scordato.