Camei ciacca – Jegan
KK ti prendo in parola, ecco il primo cameo-pestaggio
Pestaggio Jegan - Robychan -
Dopo le parole di Death apparvero loro.
Venivano
chiamati Custodi ed erano nove sopravvissuti al Maelstrom.
Già allora erano
antichi e potenti.
Senza dire ne ai ne bai si divisero e si occuparono:
-
Del servizio d'ordine (impedivano ai più impazienti di superare la fila)
-
Dell'ordine (avevano distribuito i numerini)
- Rinfresco (bibite e
stuzzichini per tutti)
- Degli attrezzi (si erano portati dietro strumenti di
tortura a quintali)
- Servizio riprese (registrano i pestaggi per le
generazioni future e per gli assenti)
- E, nel caso, della rigenerazione di
Jegan.
Lasciarono l'onore del primo numero ad Aku.
Il quale bloccò il coso e,
scrocchiandosi le mani, iniziò a parlare.
- Quando aggredisti Felan fui
costretto a lasciar perdere a causa di un sottoposto ribelle, ma me la legai al
dito. Quando aggredisti Laura riusciti a scappare in una zona benedetta. A causa
del problema "Jason" non ho potuto pestarti... e ora risolviamo la cosa. -
[Scena di violenza censurata. Può assistere solo LoN accompagnata dai genitori.]
Mentre Aku si allontana soddisfatto, uno dei Custodi rimette in sesto
Jegan.
Il secondo turno fu di Gan.
Lo guardò in faccia e poi disse - Ti
ricordi di Lumia? Una MIA sottoposta, quella che TU facesti giustiziare dal
consiglio divino perché ebbe una relazione con un demone? -
Jegan annuì
perplesso.
Gan allora gli tirò un manrovescio tale da farlo girare per un
mese.
Lo fermò e, guardandolo in faccia, disse - Sappi che era la madre di
due mie figlie. Una hai tentato di infilarla nel Gran Computer Divino. Quindi
ora... -
E giù botte.
Intanto che poteva gli strappò dolorosamente gran
parte del sistema nervoso. Quello legato al piacere...
Altra rigenerazione da parte dei Custodi, poi fu la volta di due donne, che
condividevano il numero tre.
Laura Right Bishop of Evil e Skuld Left Tower of
Evil.
Diciamo solo che gli spianarono le ossa a suon di bastonate e bombe.
Il numero quattro fu del folto gruppo SAM.
Lo usarono per testare la produzione annua dei laboratori farmaceutici e
armi, fu usato come bersaglio per una gara tra cecchini delle navi dell'intera
flotta lì riunita.
Le varie persone che erano entrate in contatto con lui lo
picchiavano, impallinavano, tagliuzzavano, infilzavano, ecc.
I motivi erano
vari: amici, compagni, figli, genitori, cani e gatti uccisi o feriti se non
peggio.
Dopo Robychan, ecco lord Martiya. Si consiglia di non leggere se non si è
LON e non si è accompagnati dai genitori.
Tortura di Jegan-lord Martiya
Xadhoom. Un nome, un terrore di disintegrazione totale. Intere flotte di
migliaia di navi l'avevano affrontata, ed erano state spazzate via. Sapendo
questo, è facile comprendere perché gli unici a non lasciarla passare avanti a
torturare Jegan siano stati i primi quattro della fila (che l'avevano pagata con
tonnellate di bicarbonato).
_ Dunque, Jeggy, ho fretta, quindi non mi godrò i
risultati della tortura. _ disse la mutante. _ In compenso, ti sottoporrò alle
torture contenute nel capitolo censurato del The Lord Cedric's Torture
Handbook, che faceva vomitare persino il suo autore.
Jegan sbiancò:
non poteva osare TANTO.
Eppure aveva in mano... No... Non poteva essere!
Xadhoom uscì dal cubicolo delle torture. Subito Valtor e le sue 'mammine',
che avevano il numero cinque, entrarono... Ed uscirono in preda ad orrendi
conati di vomito.
Lord Martiya di Benu sbirciò dentro.
_ Oh, mio dio... _
disse con un filo di voce. _ Xadhoom ha... ha...
_ Ha cosa? _ chiesero
Christopher e Fabian, che col Benu ed il famigerato Kururu avevano il numero
sei.
_ Per torturare Jegan ha evocato Ronald McDonald(1) che gli sta facendo
ingoiare McChikens uno dopo l'altro e cerca di divertirlo, ed ha anche evocato
Bill Gates che gli sta illustrando i presunti vantaggi di WindowsME rispetto a
Linux(2)... E non avete ancora sentito il peggio...
Di colpo la fila si
sfoltì: era TROPPO
persino per Jegan, ed era troppo per parecchi stomaci, compresi quelli di Valtor
e 'mammine' (notare che Valtor scappò anche perché aveva fretta: anche se Koyuki
aveva smesso di occuparsi part-time della Sicurezza della sua nave, le era
comunque abbastanza affezionato da volerla scortare) e Sabaku no Gaara, che
comunque volle restare.
Fra i fuggitivi non vi erano comunque quei tre
Spectre e Kururu, che avevano in mente una tortura letale.
_ Ku ku ku... _
disse Kururu mentre legava la vittima ad una sedia.
_ Che cos'è? _ chiese
Jegan.
_ Ku ku ku... Sedia di Degustazione Poetica Mk. IV(3).
Le Sedie di
Degustazione Poetica erano attrezzi che permettevano di approfondire al massimo
l'ascolto di una poesia. Che una di queste, e di ultimo modello, venisse usata
come attrezzo di tortura poteva voler dire solo tre cose: Vogon, Azgoth di Kria
o, peggio ancora, Paula Nancy Millstone Jennings di Greenwich (Terra 17).
_
Dall'opera del Prostetnico Vogon Jeltz: Oh, acciaccato
grugnosco... _ iniziò a recitare Christopher, mentre Jegan iniziava a
contorcersi.
Quando Christopher ebbe finito, Fabian annunciò: _ Ed ora,
Ode a un pezzetto di mastice verde che mi sono trovato sotto un'ascella
un mattino di piena estate, del Poeta Laureato Gruntos il Flatulento,
di Kria.
Solo il nome terrorizzò Jegan: l'ultima volta che quella poesia era
stata recitata, quattro spettatori morirono d'emorragia interna, mentre il
presidente dell'Ente Centro-Galattico Arti Nocive sopravvisse solo staccandosi a
morte una gamba.
_ Ci speravi, eh? _ disse Fabian. _ Ed invece leggero, dello
stesso autore, il poema epico in dodici volumi Le Mie Bolle Preferite
Con La Bocca Quando Sono In Bagno Nella Vasca.
Quando Gruntos
decise di leggerlo in pubblico, il suo intestino gli strozzò il cervello per
salvare la Vita nell'Universo. Dopo la dolce lettura, cui Jegan sopravvisse solo
per la rigenerazione che si trovava negli optional della sedia, il Benu
annunciò: _ Ed ora una poesia scelta di Paula Nancy Millstone Jennings di
Greenwich, dello scomparso pianeta Pokotrel. O Terra 17, se preferisci.
_
NNNNNNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
Mentre
entrava il numero sette, Phobos, Jegan pensò che non poteva andargli peggio, e
che l'inesperienza di Phobos nel settore gli avrebbe permesso di
riprendersi.
_ Sai, io e mia sorella iniziamo ad andare d'accordo,
ultimamente. _ disse Phobos. _ Oggi, infatti, è il mio compleanno e mi ha
regalato questo libricino utile, che ora ti leggerò.
_ Cioè?
_ Lo capirai
subito. Iniziamo. Sai cosa fa un uomo entra in un caffè? Splash! Qual'è il più
pazzo motociclista giapponese? Tofusolamoto.
Era una delle poche torture più
atroci delle poesia della Jennings: barzellette già vecchie al momento della
creazione dell'universo, e raccontate in modo orribile. Ed era ancora legato
alla Sedia, che fra gli optional aveva anche il funzionamento con le
barzellette!!! Basta, io lascio! Non ce la faccio più a continuare la
narrazione...
Note
(1)La mascotte di McDonald's.
(2)WindowsME
non penso abbia bisogno di presentazioni: la sua famigeratezza di crash ogni tre
secondi è diffusa. Linux, invece, è un sistema operativo freeware che funziona
alla grande.
(3)Questa tortura è presa da Guida Galattica per
Autostoppisti.
Spezzone tortura - By Reira
Quell’infame si era rivelato più furbo del previsto.
Eravamo in coda per
poter ridare una ripassatina all’ammasso di squame dorate tenute assieme a sputi
e preghiere, e quando era arrivato il nostro turno qualcuno della nostra cricca
ha tirato in ballo la discussione su “meglio la sega elettrica o quella
circolare?”(grande dilemma).
Non che gli altri ubriachi fradici siano stati
d’aiuto (che poi come faccia un mazoku ad ubriacarsi ancora non è del tutto
chiaro, ma sorvoliamo), anzi per un attimo mi è sembrato strano che ci fossa
tutta quella calma.
Ti giri e scopri che intanto quello è andato ad imboscare
giù negli inferi che pullulano di Akuma.
E indovina poi a chi è toccato fare
il lavoro sporco!?
Indovinato.
Tzè, figuriamoci se alzavano i loro regali
deretani per venire a darci una mano.
E se vi state chiedendo perché ce
l’abbiamo con lui, chiedete ad altri che sono ancora in coda.
Scoprirete che
tanto la storia è sempre la stessa, tra omicidi di pezzi grossi, furti, esili di
sangue misto che si legano a sangue puro, o viceversa, oppure di qualche povera
anima della stirpe della luce che trova l’amore della sua vita con uno
dell’altra fazione.
Insomma, tutte incasinatissime questione private dove
puntualmente lui ci ha messo il becco.
Mai, e dico MAI, una volta che si
faccia i c***i suoi.
Ed io?
Sono l’ultima discendete dei draghi
ancestrali.
Non credo che ci sia bisogno di aggiungere
altro.
Oh!
Scusate. Non mi sono ancora presentata.
Mi chiamo Tiara
Choeur, figlia di Micol Choeur e Sakura Haruno, nonché sorella minore di Sasami
Uchiha e Mayura Uchiha (attualmente conosciuta come Mana Chaos Dragon) e ho
appena perso cent anni di vita per colpa di questi tre nanerottoli che mi sono
apparsi di colpo alle spalle.
- Dolcetto o scherzetto?
- Vedo? Vado?
Prendo? Ma voi tre non dovreste starvene nel paese di Halloween?
- Ma noi ci
annoiamo.
Tipico dei bambini.
- Sentite… avete per caso visto un tizio.
Alto, biondo con gli occhi azzurri con una schifosissima puzza sotto il naso e
uno smisurato senso di superiorità?
Chissà perché il modo in cui stanno
bisbigliando non mi dice nulla di buono.
E chissà perché il bambino
cicciotello in iper-salivazione non mi dice nulla di buono?
- Se noi te lo
diciamo tu cosa ci dai in cambio?
Ho mai detto che odio i bambini?
Bene,
ora lo sapete.
Cosa non si fa per una soffiata.
Quelle piccole carogne hanno voluto
l’uovo di cioccolato alto due metri che il coniglio di Pasqua mi aveva venduto
come ogni anno.
Spero che ci si strozzino.
Ma almeno ne è valsa la
pena.
- Quindici uomini, quindici uomini
Suuuulla cassa del
morto!
Uhuuuuu Uhuuuuuu
E una bottiglia di rum…Oh, se ne è
decisamente valsa la pena.
- AIUUUUTOOOOOOOOOOOOO!!!!
Guardalo, guardalo
come si dimena il bastardo.
Come un verme appeso all’amo… sisi, non si
potrebbe dire meglio di così.
Imbecille. Legato come un fesso. Ad evitare la
fitta fila di zanne di un… e chissenefrega che cos’é quel coso.
So solo che è
bello grosso e quei denti sicuramente non sono fatti di polistirolo.
Ma non
posso certo lasciarglielo mangiare, anche sarebbe un bello spettacolo, così mi
fiondo dal capo dell’allegra combriccola (e se vi state chiedendo come facevo a
sapere chi era, mi è bastato rivolgermi a quello a cui gli ipotetici sottoposti
stavano facendo i massaggi\accendendo il sigaro cubano\portando la gazzetta
dello sport fresco di stampa)
- EHI vecchio. Sgancia subito il biondo e non
ne riparliamo più.
- TE LO PUOI SCORDARE!!! QUELLO C’HA PROVATO CON LA MIA
DONNA.
Per un attimo fisso la donna che gli sta versando del rum nel
bicchiere vuoto.
Bassa, tarchiata e con il naso adunco.
È un maniaco della
peggior specie e attualmente il suo QI equivale a quello di un arachide
decomposto.
Possibile che con tutte le botte che ha preso mi è diventato
miope?
Poi guardo la tizia che gli si è seduta sulle gambe.
La classica
bellezza albina che sembra appena uscita da una rivista di moda, alta, bionda
con occhi azzurri e le decantate 90-60-90.
Mi sembrava strano.
Ok… dove
eravamo rimasti?
- SAI QUANTO ME NE FREGA!!!! SONO L’ULTIMA DISCENDENTE
DIRETTA DEGLI ANCESTRALI. QUEL BASTARDO MI HA MASSACRATO AMICI E CINQUE
GENERAZIONI DI PARENTADO COMPRESI PADRE, MARITO E FIGLI.
- …………Che
tristezza…
- Già!
- FERMI TUTTI!!!!
E CHE CACCHIO!!
Ah!
La mamma
e le mie sorelle.
- Legge 375, articolo 15, paragrafo 37, comma 3d… spiacente
cocco. Il drago è nostro.
Ma allora c’è giustizia a questo mondo…
Ma che
sta facendo quello?
Ha letto tutto pezzo per pezzo e si è pure
inchinato.
Però galante l’umano.
- Oh, dolci signorine. È tutto vostro, e
per qualsiasi altra cosa abbiate bisogno Gold D. Roger è al vostro
servizio.
Ma tu guarda… stavo per fare a botte con un Pirate’s King.
Basta convenevoli.
Mettiamoci al lavoro.
- Io propongo di
incenerirlo.
- Calma piromane. Vedi Custodi da queste parti?
- Oh, già,
avete ragione.
- Perché non lo pestiamo e basta?
- Come se non lo avessimo
già fatto. E poi non mi soddisfa più picchiarlo.
- E allora? Le poesie “ti
tolgo la voglia di vivere” le hanno già usate, quindi… io direi di stare sul
classico.
“Scusate, ma la mia opinione non conta nulla?”
Cioè quello che
stava per dire Jegan… prima di beccarsi un meteorite tra i denti.
Ragazzi ci siamo.
Se siete troppo deboli di stomaco vi consiglio di
ripassare più tardi; se invece volete seguire la lezione di anatomia draconica
vi consiglio di indossare un paraorecchie, quelli forniti da tutti gli aeroporti
dell’intero universo andranno benissimo, ma se proprio non li avete potete
rifornirvi con i tappi sul tavolino là in fondo.
So che vivisezionarlo non
rientrava nel nostro programma giornaliero, ma mentre cercavamo di legarlo sul
lettino delle torture quello si è accidentalmente mangiato le
mie chiavi di casa e non ho la benché minima intenzione di aspettare che vada in
bagno (il che mi farebbe non poco schifo) o sborsare fior di quattrini per farmi
cambiare la serratura dal ferramenta.
Tanto non è che ci voglia tanto ad
aprire in due come un panino un imbecille, così possiamo passare alla parte
divertente del nostro compito, e come detto da mia sorella Mana, puntiamo sul
classico.
Che vi posso dire… adoro il kit del piccolo inquisitore.
Non
riesco a spiegarmelo, ma non riesco a farne a meno.
Prima di ricucirlo però
sono arrivate anche Celian Hellmaster (ultima discendente della famiglia reale
degli Alisia), Tìnebra Metallium (figlia di Uzumachi Naruto e Hinata Hyuuga in
Uzumaki) e la mia cuginetta Nimue Metallium.
Siete inoltre pregati di non
ridermi in faccia se vi dico che quello scricciolo con i capelli nerissimi e
ricci, con occhini dorati e carinissime orecchie e orecchie da gatta è figlia di
quello psicopatico di Itachi Uchiha.
E non provateci con lei quando l’adorato
paparino è nei dintorni, a meno che non vogliate andare in giro con un
moncherino, che tra l’altro sono fuori moda.
Ad ogni modo, la leggenda narra
che il lucertolone, in un impeto di scemenza acuta abbia venduto mia cugina e le
altre due ad un branco di scienziati pazzi col vizio della vivisezione, per
pagarsi l’affitto dell’appartamento e senza assicurarsi che avessero tirato le
cuoia.
Se tanto ci dà tanto gli abbiamo dato pan per focaccia e abbiamo
momentaneamente sostituito il kit del piccolo inquisitore con quello
dell’allegro chirurgo.
- Tìn, guarda che il fegato non va messo la posto del
pancreas.
- Ma piantala. E tu che hai ricucito lo stomaco attaccato ai
reni?
- Zia, è questa l’arteria coronaria?
- Ni. Devi tagliare quelli
bluastri sulla sinistra… imbranata.
- Veramente quelli sarebbero i
bronchi.
- Eh? Guarda che lo sapevo.
Non credo che sia necessario dire a
chi appartengano la terz’ultima e l’ultima battuta.
Noi almeno ci siamo
divertite, lui un po’ meno, anzi, diciamolo pure, è conciato peggio di un
astemio all’Oktober Fest di Monaco.
E con questo abbiamo finito.
Sotto chi
tocca e buon divertimento.