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Autore: Akane    14/12/2012    4 recensioni
A Mike la pioggia lo inquieta e lo mette in ansia, mentre a Chester lo rilassa e lo purifica.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Reanimation'
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NOTE: la fic presente l'ho scritta già da una settimana ma non riuscivo mai a correggere e pubblicarla. E' dedicata a Paula che mi ha fatto il 201esimo commento ad Esseri Viventi, così siccome la 200esima (Sherlock Lady) ha ceduto la fic regalo che avevo promesso a quella dopo, eccoci qua. Paula mi aveva chiesto solo di usare la pioggia, così io in piena libertà d'espressione son partita. Non è niente di pretenzioso o complicato, possiamo dire che sia un momento di vita quotidiano fra loro condito da varie riflessioni. Si alterna con i punti di vista prima di Mike e poi di Chester. Stanno già insieme, il momento è quando stava per uscire Living Things e c'erano quella serie di interviste sull'album...
Spero che a Paula piaccia!
Buona lettura.
Baci Akane

PIOGGIA

“C'è un vento innaturale, oggi.
Dovrebbe essere normale però come posso dire? Mi sembra davvero troppo. Forse è che io sono metereopatico e mi faccio prendere molto dal tempo... però oggi pomeriggio c'è qualcosa nell'aria, me lo sento.
Me lo sento dentro. È qualcosa che davvero mi inquieta.
Sbuffo.
Mi secca proprio uscire con questo tempo ma purtroppo devo, non ho scelta.
Attraverso il parco a piedi e mi metto le mani nelle tasche, mi tiro su il colletto della giacca e cammino veloce corrugando la fronte. È un vento freddo e fastidioso ma soprattutto il cielo continua a coprirsi a vista d'occhio.
C'è aria di tempesta oggi.
Proprio una giornata a tema, devo dire.
Ripenso a Chester e divento cupo. Lo devo vedere, spero che non faccia una scenata o che non dica niente di sconveniente. L'ultima volta ha esagerato e gliel'ho fatto notare come mio solito, lui non ha gradito. Ha detto che dice quello che vuole nelle interviste. A me dà fastidio quando fa così. Dobbiamo concordare insieme le risposte e se ci fanno domande insolite bisogna pensare e capire cosa sia meglio dire. Poi lui ha questo modo di esprimersi precipitoso e spesso poco chiaro perchè è sbrigativo, non si perde a spiegare, gli scoccia... e viene frainteso!
A me non piace e non è che evito di dirglielo, dannazione.
Però lui è permaloso, non gli puoi dire le cose.
È saltato su ed è ancora da giorni che ci discutiamo.
Razza di stupido!
Ti ho solo detto di spiegare meglio le cose!
A lui ha dato fastidio che io poi l'avessi corretto nell'intervista successiva per specificare che le sue parole riguardo il nuovo album erano state fraintese.
Insomma, era giusto farlo! Poi la gente si aspetta qualcosa che non sarà.
Non abbiamo mai fatto quello che viene definito fanservice in nessun settore, né nelle nostre vite private né nella musica. Non è che solo perchè la gente spera che noi torniamo al nu metal noi lo facciamo. Così come non è che se la gente vuole che ci dichiariamo amanti allora noi lo facciamo.
Se non stessimo insieme dovremmo fingere per far contenti quei fan che lo vogliono?
Sono cose su cui discutiamo spesso.
La musica è la stessa cosa... noi facciamo il nostro genere che non è il genere che piace a tutti, alcuni fan li abbiamo persi così e allora?
Non torneremo al nu metal per accontentare quelle persone.
Così come non giocheremo mai sul nostro rapporto solo perchè alla gente piace quando siamo affettuosi... quando facciamo delle manifestazioni d'affetto sono spontanee, non lo facciamo apposta.
Io poi sto così attento a non esagerare... a volte mi scappano dei baci, degli abbracci, delle carezze... o magari delle attenzioni... così a lui. Lui è molto più espansivo ed esibizionista, ama marcare il territorio e spesso mi palpeggia o cose simili... la gente pensa che scherzi per fortuna ma mi fa morire quando lo fa.
Mi muovo svelto fra gli alberi bui che evito di guardare. Bui per il brutto tempo che si sta scatenando.
Odio il brutto tempo. Mi deprime. Mi innervosisce. Mi inquieta.
Il cielo brontola, a momenti pioverà ed io non ho l'ombrello. Che genio!
Affretto il passo, fortunatamente sono quasi arrivato. Il posto dell'intervista è in un albergo noto nella nostra zona, ci arriviamo a piedi. Penso che anche Chester la farà a piedi, deve attraversare lo stesso parco ma non lo vedo.
Credo che la gente si aspetti da noi molte cose, in generale. Ma noi non ci siamo mai piegati, non siamo mai scesi a compromessi, siamo sempre rimasti integri e continueremo a farlo.
E poi odio prendere in giro la gente.
Non posso fingere di fare qualcosa che non voglio. Tanto meno non posso far finta di amare qualcosa che invece odio... no, non esiste proprio.
Così come se apprezzo è un sentimento sincero.
È questo che mi distingue e così tutti noi, anche Chester.
Ammetto che è snervante molto spesso quando si impunta su certe cose, quando vuole mostrare al mondo che sta con me, quando a momenti mette i manifesti. A me piace, non posso negarlo, ma ho troppa paura... allora si rende conto di esagerare e rimedia dicendo qualche 'ti amo' su twitter a sua moglie o facendosi foto con lei che spedisce in giro a random. È uno stupido. Fa i danni e poi pensa di poter rimediare con tanta facilità...
Prima che la pioggia scenda davvero e coi tuoni già belli che rumorosi, arrivo all'hotel dove il giornalista della rivista di musica aspetta sia me che Chester. Mi guardo intorno e lui non c'è.
Brutto stronzo! Come osa non venire?
Guardo l'ora, gli do qualche minuto, intanto saluto l'uomo che mi dice che può aspettare.
Sbuffo nervoso mentre vedo che fuori si mette a piovere di brutto. Le gocce sembrano grosse da subito ed il temporale si scatena coi fulmini ed il vento.
Come lo odio questo tempo.
E lui non c'è.
Questo lo odio ancora di più.
I nervi sono alle stelle e sbuffando come una teiera lo chiamo, il cellulare è spento.
Chiamo Talinda e mi dice che è uscito da un po' e che era a piedi. Brutto pezzo di merda.
La tranquillizzo e gli do ancora un po'.
È un tempo di merda, perchè deve fare così?
Siamo in rotta, come capita spesso, e quindi spegne il cellulare apposta per non farsi rintracciare da me. Me la paga appena viene.
- Senta, se vuole possiamo... - Non lo faccio finire, lo fermo con una mano e all'ennesimo tuono potente impreco arrabbiato.
- Vado a prenderlo, ci metto poco... ci aspetti qua! - Lui sgrana gli occhi e mi guarda come se fossi matto.
Sono a piedi e senza ombrello.
Ed esco a prenderlo sotto il diluvio universale che, per inciso, mi fa una paura da matti!
Ma cosa vuole, questo? Che lo lasci da solo ad annegare chissà dove?
Percorro pochi metri che sono già slavato da capo a piedi, le gocce sono enormi e tantissime e mi schiacciano come massi, alcune mi fanno quasi male.
Mi inzuppo immediatamente, il freddo penetra le ossa e mi verrà un'accidente.
È sempre colpa tua Chester!
Voglio sapere dove diavolo sei!
Appena ti trovo te ne dico tante... non può spegnere il cellulare così per un capriccio dei suoi!
Dobbiamo solo concordare insieme cosa dire e se non ha voglia di perdersi in chiacchiere che le lasci fare a me che mi piace farle.
Percorro di nuovo il parco, la terra bagnata sembra un fiume e pesto pozzanghere che mi infangano le scarpe ed i pantaloni. Le mani sempre nelle tasche, le spalle alte per il freddo e lo sguardo seccato, infuriato. Voglio dirgliene così tante che non immagina. Sto stronzo!
Una folata di vento più forte alza delle foglie dagli alberi che mi circondano, è tutto così scuro, ora.
Ed io cosa penso di fare?
Trovarlo così come niente fosse solo attraversando il parco?
L'ansia cresce di minuto in minuto mentre lo percorro. Ho paura dei temporali, il tuono mi fa sussultare, il lampo mi fa fermare. Sono un codardo con questi tempacci... Chester lo sa, perchè non arriva?
La pioggia mi rimanda sempre dei brutti ricordi... ogni volta che ho avuto degli incidenti, fortunatamente non gravi, era sempre per la pioggia.
E poi non so, ma mi sembra che sia tutto più brutto con la pioggia.
Se attraversi una strada con questo tempo è facile che le macchine non ti vedano e ti prendano sotto o magari rischino di farlo con qualche frenata all'ultimo. Sono pessimista ma alla fin fine sono cose che succedono, le ho viste coi miei occhi. Da piccolo l'ho sfiorato un investimento simile, proprio per la pioggia.
La odio.
Però Chester continuo a non trovarlo, sono bagnato, ho freddo e la rabbia lascia il posto alla preoccupazione. Voglio solo vederlo. Non voglio altro.
Appena lo vedo... appena lo vedo non so... ma intanto voglio vederlo... Ti prego, portamelo qua subito!
Non so perchè devo avere quest'ansia solo perchè non lo vedo, non lo so proprio ma è così.
Voglio vederlo.
So che lui è qua fuori da qualche parte sotto questa pioggia e magari viene colpito da un fulmine, che ne so!
Insomma, mi innervosisce l'idea che dovrebbe essere da tempo in un posto e che invece non c'è... e c'è questo brutta pioggia.
Sono irrazionale, lo so, ma è così!
Non mi piace!
Chester, dove diavolo sei?”

“So che pioverà ma me ne sbatto, non prendo l'ombrello di proposito e tardo l'uscita di casa perchè amo farmi attendere.
Siccome il posto è vicino faccio un giro più lungo e mi muovo a piedi con tutta la calma del mondo.
Guardo il cielo tempestoso.
Le nuvole si rincorrono come maledette in cielo. Sono grigio scuro. I lampi si avvicinano da lontano, a momenti arriveranno. I boati si sentono sempre di più ed io sogghigno.
Mi piacciono i temporali. Mi piace camminare sotto la pioggia.
È sempre stato così sin da piccolo.
E Mike si può fottere se gli secca che arrivi bagnato all'appuntamento. Non faranno foto per una volta!
E soprattutto che si fotta se gli dà fastidio il mio ritardo che per inciso faccio di proposito.
Cammino a casaccio per il parco prendendo sentieri che mi portano lontano dall'hotel che devo raggiungere.
Lui sarà là e sarà nevrotico, sicuramente mi sta chiamando come un ossesso ma tanto ho il telefono spento.
Con le gocce che cominciano a scendere alzo la testa verso l'alto e mi fermo. Mi lascio bagnare. Sono lente, le prime, ma sono da subito grosse.
Non vedeva l'ora di venire giù il cielo.
Puttana di mondo!
Ripenso alla litigata con Mike di qualche giorno fa.
Odio quando mi rimbecca e decide per me cosa dire. Non è proprio così ma alla fine lo sembra.
Finchè si tratta di un problema che mi spiego troppo poco e la gente capisce male posso anche passarci sopra, ma è il fottuto principio di merda che non sopporto.
Lui lo fa sempre, in ogni momento. È un suo vizio.
Decide cosa devo dire, come devo comportarmi, cosa devo fare in pubblico.
Ma che cazzo!
Io voglio fare quello che mi pare e si fotta se lui non vuole!
Se voglio abbracciarlo lo faccio, se gli voglio stare appiccicato come un preservativo al cazzo lo faccio... se voglio dire che lo amo lo faccio!
Sono pronto a farlo in qualunque momento, a tutto il mondo... lui ovviamente no!
Quando qualcuno di esterno accenna a quanto siamo stretti in rapporti lui comincia a parlare mezz'ora dicendo cose che ovviamente deviano. Allora a me viene il nervoso, prendo Talinda e me la limono. Se ha paura che il mondo capisca di noi allora può anche evitare di girare con me o magari può baciare Anna in pubblico come faccio io con Talinda. Lui si vergogna di queste cose perchè dice che è un mezzo sporco per ottenere qualcosa che può ottenere senza usare una persona che non c'entra. Tanto già la usa!
Sta con lei per poter stare con me!
È ipocrita a volte!
Insomma, lui ha questa mania che a me dà fastidio. Io mi lascerei andare molto di più, e già lo faccio in abbondanza, se lui non mi stesse così addosso e mi dicesse sempre 'no, così no!' ma così no perchè cazzo!
Sbuffo mentre poi apro la bocca e bevo la pioggia.
Sono zuppo, ho i coglioni strafondi e per il freddo sono minuscoli ma non me ne sbatto.
Resto.
La pioggia mi piace perchè mi lava via tutto.
Ogni volta che ho pensieri brutti esco e la pioggia fa il suo lavoro. Me li tira via.
Ha questo potere.
Mi rilassa.
Mi annulla.
E così succede.
I tuoni mi spengono il cervello, rimbombo tutto, forse potrei crepare se mi prendesse un fulmine.
È anche un paesaggio da film horror. Parco verso sera, alberi, pioggia, temporale... proprio da paura, eh?
Eppure a me piace.
Sto così non so quanto ed anche se ho freddo sto meglio.
Non mi importa di niente.
Mike farà come vuole e pure io, come sempre. Poi prenderemo una camera, dato che ci siamo, e me lo scoperò!
Bè, prima gli dirò che lo amo, dai...
Sono stronzo. Tanto mi lamento e litigo, però alla fine anche se è lui quello più testardo fra noi, quello che ottiene ciò che vuole sono io!
- Chez porca puttana! - Non so se mi chiama Chez o puttana. Forse tutti e due.
Ridacchio abbassando lo sguardo. Lo vedo.
È bagnato come un pulcino anche lui e mi sta a pochi metri. È pallido e terrorizzato mentre i capelli gli stanno giù.
Me lo scoperei subito, altro che dopo in albergo!
- Cosa diavolo hai? - Chiedo subito come niente fosse, come se non avessimo litigato da giorni, come se non volessi mandarlo a cagare. In effetti non ne ho più voglia. Merito della pioggia.
- Come cos'ho? Guarda l'ora dannazione! È tardi, abbiamo un'intervista e ci aspettano da un sacco... e tu hai il telefono spento e sei tardi e qua piove che Dio la manda e sei tutto bagnato! E se ti colpisce un fulmine? E se passa una moto e ti investe? Potevi essere stato preso mentre attraversavi! Puoi ammalarti col freddo che fa! E tu sei qua a prendere la pioggia di proposito! - E' lui il fiume in piena!
Oh cazzo, non si ferma più!
Lui è qua e parla, parla e parla come quando è fuori di sé dalla preoccupazione.
Io sorrido.
Ma sarà idiota a preoccuparsi solo perchè piove ed io sono qua fuori a prenderla?!
È qua che davvero si cancella tutto.
Muovo i passi che ci separano, lo prendo ai lati del viso con le mani fredde e avvicino il viso al suo con sicurezza.
- Ehi, sto bene! Cosa cazzo vuoi che mi succeda per un po' di pioggia? - Ci parliamo come se tutto fosse a posto. Non dovrebbe esserlo ma alla fine chi se ne frega. Lui è preoccupato per qualcosa che non capisco ma lo è e conta solo questo.
Lui smette di parlare per sospirare, si scioglie al mio contatto e si aggrappa alla mia giacca. Comincia a stare meglio, mentre la pioggia ci copre materna isolandoci dal mondo chiuso in casa.
- Lo sai che odio questo tempo. I tuoni mi inquietano e saperti fuori così mi... non so... - Non sa spiegarsi bene e ghigno sadico.
- Ora sei tu quello che non sa spiegarsi bene! Ora ti metto in croce! - Scherzo e lui lo capisce, infatti sorride e si scioglie appoggiando la fronte alla mia. Sa che non c'è nessuno ora.
Stiamo di nuovo bene, come niente fosse.
Abbiamo questa fottutissima capacità.
Ormai anche se litighiamo perchè capita visti i caratterini che abbiamo, passiamo sopra a tutto per le cose veramente importanti.
E succede perchè ci amiamo, cazzo!
- Scusami se sono pressante e mi fisso su certe cose che poi non contano molto... - Si scusa anche se poi non ci sarebbe vero bisogno. Lo amo. Lo amo troppo, come potrei tenergli il muso a lungo? Ha sempre paura che mi succeda qualcosa o che non torni a parlargli, quindi fa sempre il primo passo.
Gli bacio leggere le labbra prima di rispondergli con una calma mai sentita...
- Ti amo, stupido. Che me ne fotte delle tue manie? Tanto poi vinco sempre io! - Concludo vittorioso. Mike ride ed è molto meglio così. Poi si perde a fissarmi, fa quell'espressione tipica sua da dispiaciuto e così me lo mangio un po'.
È mio e solo mio, il mondo può crepare di invidia!
Che poi ci creda o no non importa.
Io penso che chi è aperto di mente l'ha capito lo stesso... poi c'è a chi piacerebbe, perchè queste cose piacciono a qualcuno, ma che non osa crederci perchè magari la ritiene una cosa troppo grande, in un certo senso.
'Se fosse vero sarebbe troppo bello'.
È una cosa su cui dovrebbero fermarsi a pensare.
Le cose belle succedono. Dopo un mare di merda, ma succedono. Solo che non sono come uno se le aspetta... e soprattutto non serve capire ogni cosa per crederci.
Bè, ognuno deve avere il suo coraggio.
Il coraggio di aprire gli occhi e vedere ciò che c'è sotto il suo naso. Il coraggio di accettare i propri sentimenti, di viverli e mostrarli al mondo.
Ed il coraggio di andare oltre.
Io e Mike andiamo oltre.
Oltre a tutto e tutti, ciò che non va e che dovrebbe essere diverso.
Andiamo fottutamente oltre.
E lo facciamo anche ora baciandoci con intensità, sia pure all'aperto ma con la pioggia che ci copre e degli alberi da film horror che ci riparano.
Siamo noi e basta. Quando le labbra si incontrano non importa più niente.
Va bene così.
Ti amo, fa quel cazzo che ti pare... basta che stai con me.
Questa è la solita conclusione e da come risponde al bacio è contento e rilassato.
È di nuovo tutto a posto.
Ma poi non avevo dubbi che risolvessimo. Risolviamo sempre ormai.
È così che noi funzioniamo e funzioniamo fottutamente bene.
Il bacio sa di pioggia e mi pare sia più puro del solito.
È bello.
È fottutamente bello baciarlo sotto il temporale, sarebbe bello scoparlo anche ma so di non poter chiedere troppo ora.
Un giorno però lo farò, contaci!”

FINE
   
 
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