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Autore: Simo84    06/07/2003    7 recensioni
I pensieri di Taichi in un momento molto importante della sua vita... Songfic dedicata a una delle mie cantanti preferite!
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Taichi Yagami/Tai Kamiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Credits: La canzone il cui testo è riportato in questa fanfiction è "Una storia che vale" di Laura Pausini.
Viene usata senza fini di lucro e nessuna violazione del copyright è intesa.





UNA STORIA CHE VALE

Taichi Kamiya, 24 anni.
E così, eccomi qui. Il grande giorno è arrivato. Non so dire chiaramente come mi sento: nervoso, certo, come in tutte le occasioni importanti, quelle che capitano una volta sola nella vita. Sono un po’ a disagio vestito in modo così elegante, ma la mamma e Kari sono state irremovibili su questo punto, e così adesso ogni cinque secondi mi trovo a lottare con la cravatta che minaccia di strozzarmi e non vedo l’ora di uscire all’aria aperta per potermi togliere almeno la giacca. Probabilmente devo sembrare davvero ridicolo a chi mi sta guardando in questo momento; e infatti ecco, mi volto e incrocio lo sguardo divertito di mia sorella Kari, che mi sorride. E’ proprio l’opposto di me. Oggi lei è davvero l’immagine dell’eleganza, con quel vestito rosa che le lascia scoperte le spalle e mette in risalto la collana che porta al collo, dono di T.K.. Da quando gliel’ha regalata non è passato giorno senza che lei la portasse. Penso proprio che, se il suo vestito fosse un po’ più lungo e indossasse il velo, potrebbero scambiarla veramente per la sposa.
Le sorrido con un’espressione quasi di scusa. Beh, mi dispiace ma non posso farci niente se mi sento un po’ fuori posto, in fondo sono abituato a vestirmi più sportivamente, sono un calciatore. Lei comprende e annuisce brevemente, prima di tornare a rivolgere tutte le sue attenzioni a T.K., che è al suo fianco. Non ci starà per molto, la cerimonia sta per cominciare e lui deve prendere posto al banco dei testimoni. Mia sorella invece resterà in fondo alla chiesa, in attesa della sposa. Sora ha chiesto espressamente che fosse lei la sua damigella d’onore, e Kari ha subito accettato con gioia. In fondo, lei e Sora sono sempre state come sorelle, e la loro amicizia non è stata compromessa neanche dagli avvenimenti di tre anni fa. Kari non ha mai incolpato l’amica per quello che è successo, anzi ha continuato a sostenerla nei momenti più difficili, incoraggiandola a non perdere mai la speranza perché, lei ne era sicura, prima o poi io avrei capito e tutto si sarebbe risolto.
Quel giorno. Non è strano che mi sia tornato in mente proprio oggi, eppure i ricordi mi sorprendono comunque per l’intensità dei sentimenti che portano con sé. Non riesco a credere che, dopo ben tre anni, le memorie di quel giorno mi facciano ancora male.
Il giorno in cui Sora mi disse di essere innamorata di Matt.
Di Matt. E non di me.
Lo ricordo come se fosse ieri.
E ricordo anche l’ironia della situazione. Era un pomeriggio d’estate caldo e luminoso, e noi due eravamo in camera sua ad ascoltare un po’ di musica. Proprio in quel momento la radio trasmise un motivo che andava molto in quel periodo. Credo di averle rivolto le stesse parole di quella canzone, al maschile.

Che cosa ha lei che io non ho
Che cosa ha più di me
Sto cercando una ragione, anche se alle volte sai, non c’è

Non sapevo cosa dire. Ero incredulo davanti alla realtà delle cose. Mai mi sarei aspettato che lei fosse innamorata di un altro.

Ero qui, eri qui
Ma poi non è andata sai proprio così

Ed è stato proprio questo il mio errore più grande: l’avere dato il nostro rapporto per qualcosa di scontato. Fin da bambini siamo sempre stati migliori amici, condividevamo la stessa passione per il calcio, frequentavamo la stessa classe; pensavo che niente avrebbe mai potuto separarci, che, anche se gli anni passavano e noi crescevamo, saremmo sempre rimasti gli stessi Tai e Sora, migliori amici, compagni di tante avventure, sempre insieme in ogni momento, pronti a sostenerci a vicenda. Ma questo non era possibile, l’ho capito solo recentemente. Il tempo non si può fermare, ogni momento che passa noi impariamo qualcosa in più, facciamo nuove esperienze, conosciamo nuove persone, e alcune di esse possono influenzare la nostra vita e il nostro carattere per sempre. Io ero sempre stato innamorato di lei ma non gliel’avevo mai detto, perché mi imbarazzava farlo. Avevo paura, proprio io che ero il digiprescelto del Coraggio! Mi facevo pena da solo. Preferivo lasciare le cose in sospeso, rassicurato dalla nostra grande amicizia e dall’illusione che Sora ricambiasse i miei sentimenti. E mentre io mi cullavo nei miei sogni, ogni giorno di più lei si allontanava da me. Solo ora mi rendo conto di quanto devi avere sofferto per quella situazione che io non mi decidevo a chiarire, Sora. Quante volte ti sarai chiesta se ti amavo, oppure se per te provavo solo una profonda amicizia? Quante notti insonni hai passato, chiedendoti quale fosse la cosa giusta da fare? Quanto ti deve essere costata la decisione di rivelarmi il tuo amore per Matt, non sapendo che reazione aspettarti da me e che questo avrebbe potuto rovinare per sempre la nostra amicizia?

E una vita sola non può bastare
Per dimenticare una storia che vale
Nei tuoi occhi che mi stanno a guardare, non dimenticare

Non riesco a immaginare che espressione devo avere avuto nel momento della sua confessione, ma dovevo essere davvero sconvolto perché Sora si è spaventata e ha cominciato a scuotermi per le spalle, chiamando ripetutamente il mio nome. Ero caduto in una specie di trance. La mia mente si rifiutava di credere a ciò che aveva appena sentito. Non è vero, non è vero, continuavo a ripetere a me stesso, non è possibile. Continuavo a fissarla con gli occhi sbarrati, senza capire quello che mi stava dicendo. L’unica cosa che sentivo era uno strano peso che mi era piombato sul cuore all’improvviso, e me lo stringeva in una morsa d’acciaio, impedendomi quasi di respirare, soffocandomi. Nient’altro, ero diventato insensibile al mondo esterno, contava solo il dolore che sentivo dentro di me sempre più forte. Ma alla fine la sua voce riuscì a penetrare nella nebbia confusa della mia mente, in cui cercavo disperatamente di rifugiarmi, di trovare conforto. E la verità fu troppo dura da sopportare.
Scappai.

E’ difficile per me imparare a vivere,
senza abbandonarmi al mio presente
inaspettatamente senza te

Per molti giorni rimasi chiuso in camera mia, senza voler vedere nessuno, nemmeno mia sorella. Ero pieno di rabbia, una rabbia profonda che non avevo mai provato prima. Mi sentivo tradito, tradito da Sora che aveva gettato al vento i miei sentimenti, tradito da Matt che credevo un amico, e invece mi aveva portato via la cosa più importante della mia vita. Non mi fidavo più di nessuno. Se qualcuno dei miei amici arrivava e cercava di parlarmi e convincermi a ragionare, non lo stavo neppure a sentire. Pensavo sempre che avessero dei secondi fini, che stessero cercando di ingannarmi, di farmi abbassare la guardia, e quando io finalmente avrei aperto loro il mio cuore mi avrebbero colpito e mi avrebbero lasciato solo come aveva fatto Sora. Mangiavo poco, dormivo ancora meno. Avevo sbattuto fuori la mia vita, e lasciavo che proseguisse la sua corsa senza di me. Non m’importava. Non m’importava più di nulla, ormai. Andavo avanti con il pilota automatico. Non sono arrivato a pensare al suicidio, questo no: credo che sia dovuto al fatto che, nonostante tutte le difficoltà a cui sono andato incontro, i problemi, le sofferenze che ho affrontato, io ami troppo la vita per pensare di farla finita. Però continuavo a chiedermi che cosa avrei fatto, adesso che avevo perduto l’amore, adesso che avevo perduto Sora. E non riuscivo a trovare una risposta.

Ero qui, eri qui
Parlarne adesso non ha più senso, o forse sì

Finché non arrivò qualcuno a dirmi che mi stavo comportando come un bambino capriccioso. Furono quelle parole a farmi finalmente reagire. E mi arrivarono dalla persona da cui meno me le sarei aspettate: Matt Ishida.
Venne da me una sera, e siccome mi rifiutavo di aprirgli scardinò la porta. Entrò, e puntando un dito contro di me mi accusò senza mezzi termini di essere un’egoista. Mi disse che Sora stava malissimo per quella situazione, era disperata perché non voleva assolutamente perdere la mia amicizia, era troppo importante per lei. Ma non sapeva cosa fare, era sempre triste, e lui non poteva sopportare di vederla ridotta in quello stato per colpa di uno che non meritava tutto questo disturbo. Io non ci vidi più dalla rabbia.
I miei non erano a casa, e Kari era uscita su richiesta di Matt. Ci picchiammo fino allo sfinimento.

Perché una vita sola non può bastare
Per dimenticare quanto si può amare
Al tuo nome e alla tua voce pensare
Senza farmi male

Fu davvero un gesto liberatorio. Fare a botte con Matt mi aiutò a sfogare tutto il dolore e la rabbia che covavo dentro da troppi giorni. Finalmente arrivarono anche le lacrime, lacrime che fino a quel momento non erano mai scese, che avevo deciso per orgoglio di non versare. Non so per quanto tempo restammo lì in camera mia in silenzio dopo, entrambi sdraiati per terra, troppo distrutti per alzarci, ascoltando l’uno il respiro affannoso dell’altro. Ma quando alla fine Matt parlò, riuscimmo a fare una conversazione più o meno civile.
"La ami?"
"Sì"
"Ne sei convinto?"
"Certo che ne sono convinto! Credi che adesso starei così male se non l’amassi?"
"Veramente pensavo che tu stessi male per tutti i colpi che ti ho dato…"
"Cos’è, ne vuoi ancora?"
"Non credo che saresti capace di darmene, e comunque no, grazie. Ma se ami veramente Sora, perché non vuoi che lei sia felice?"
"Certo che voglio che sia felice!"
"Non è vero. Se desiderassi veramente la sua felicità, non la costringeresti a scegliere tra la profonda amicizia che ha per te e l’amore che prova per me. Se davvero vuoi che sia felice, lasciale seguire il suo cuore"
Quelle parole mi colpirono come un fulmine a ciel sereno. Non seppi cosa rispondere.
"Non l’hai persa, Tai. Tu e Sora sarete sempre amici, se tu glielo permetterai. Lei ti vuole veramente bene, e ha bisogno della tua amicizia e del tuo appoggio, adesso più che mai. Ha bisogno di te, non lasciare che il vostro rapporto finisca in questo modo"
E in quel momento mi resi conto che stavo sbagliando tutto, anche se non volevo ancora ammetterlo per colpa del mio stupido orgoglio. Era inutile rinchiudersi in camera e piangersi addosso. Non aveva senso continuare a chiedersi perché Sora avesse scelto lui al posto mio; era successo, punto e basta. Dovevo guardare in faccia la realtà: lei era innamorata di Matt, non di me. Era felice con lui, lo amava. E per me, la sua era più importante della mia felicità.
Matt aveva ragione. Ero stato un’egoista.

E una vita sola non può bastare
Per dimenticare una storia che vale
Ogni minimo particolare, non dimenticare, non dimenticare

E’ inutile cercare di dimenticare, e non voglio neppure farlo. Tutti i ricordi che ho di Sora, tutte le esperienze, le avventure che abbiamo vissuto insieme, sono troppo preziosi e faranno per sempre parte della mia vita. Mi hanno aiutato a crescere, sono parte di me. Ma ormai sono un capitolo chiuso, ormai ho voltato pagina. E ho detto basta al pilota automatico.

Perché una vita sola non può bastare
Per dimenticare come si può amare
Quanto sole che ci può attraversare
Senza farci male

E finalmente, in fondo alla chiesa, ti vedo arrivare accompagnata da Kari. Sei semplicemente splendida in quell’abito da sposa che tu stessa hai disegnato, e ridacchio silenziosamente quando vedo l’espressione ebete sul volto di Matt, che ti fissa ammirato a bocca aperta. Lentamente, tu e Kari avanzate lungo la navata, accompagnate dalle occhiate ammirate e dai complimenti di tutti. Ma l’ultimo sguardo che rivolgi prima di prendere la mano di Matt è diretto a me; uno sguardo luminoso, che esprime tutta la felicità che stai provando in questo giorno così importante per te, ma anche un po’ incerto, perché ancora adesso so che sei preoccupata per me. Non riesci ancora a dimenticare quello che è successo tre anni fa, e mi dispiace perché è tutta colpa mia. Ma adesso io sono felice, sono veramente felice per te, e ti sorrido prima di prendere il mio posto come tuo testimone. Ancora adesso, non sono capace di dirti di no. Ma sono contento di avere accettato questo ruolo.

Perché una vita sola non può bastare
Per dimenticare ogni particolare
Dei tuoi occhi che mi stanno a guardare
Non dimenticare, una storia che vale

La cerimonia è molto commovente, vedo la madre di Sora e quella di Matt piangere. Anche Kari ha il viso nascosto sul petto di T.K., che le accarezza dolcemente la testa e sorride. Non so se lei stia piangendo perché è felice per Sora, oppure perché pensa a me. Non temere, sorellina. Io sto bene.
Sono tra gli ultimi a uscire dalla chiesa una volta che il rito è terminato. Voglio rimanere ancora un po’ da solo con i miei pensieri. Sono felice per Sora, ma non posso fare a meno di provare una punta d’invidia per Matt, che l’ha conquistata come non ho saputo fare io. No, mi rendo conto che non è questo il termine giusto. Sora si è innamorata di lui perché Matt è riuscito a capirla meglio di me. Ha compreso i suoi sentimenti, le sue insicurezze, i suoi bisogni. E le ha dato il suo amore apertamente, senza provare imbarazzo o vergogna, perché non c’era proprio niente di cui vergognarsi. Sono stato un vero stupido. Ma non mi sento solo, perché so di poter sempre contare sull’amicizia di entrambi, e sull’appoggio di tutti i miei amici. Non ho ancora perso la speranza. Prima o poi anch’io troverò qualcuno da amare, ne sono certo. E non ripeterò gli stessi errori del passato.
Arrivo all’entrata della chiesa, e per un attimo rimango accecato dalla luminosità che c’è all’esterno. Abbagliato, cerco di coprirmi con la mano, ma poi lascio perdere, e lascio che i caldi raggi del sole mi accarezzino il volto e mi infondano nuovo coraggio. Il coraggio di affrontare il futuro e tutte le sfide che mi aspettano, giorno dopo giorno.
Taichi Kamiya, 24 anni.
La mia nuova vita è appena cominciata.

FINE

  
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