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Autore: DoctoRose91    14/12/2012    5 recensioni
< Come era possibile che nonostante fosse più giovane, aveva lo stesso sguardo dolce, fiammeggiante, tenero che sempre adottava ogni volta che la guardava, che la fissava o che la squadrava. Notò che quello sguardo passionale non era troncato da qualcosa che sempre vedeva ben nitido nei suoi occhi. Questa volta lui non gli regalò solo un semplice sguardo da interpretare , questa volta il Dottore la baciò > . Citazione dal V Capitolo.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Perdonatemi per il terribile ritardo! Sono stata molto impegnata!
Vi auguro una buona lettura! :)

 
VII Capitolo

Il Dottore captò un segnale. Subito mise in moto la sua cabina seguendolo. Atterrò in un bosco deserto fitto d’alberi .Uscì con il cacciavite sonico sonicizzando la zona. Il segnale lo condusse non troppo distante dalla sua cabina; si avvicinò con cautela e la vide ,vicina alla porta della navicella, completamente illuminata dalla luce di dentro. Uguale, come se non l’avesse mai persa . La ragazza gli sorrise contenta di rivederlo e lo stesso fece il Dottore correndole incontro. Era così felice di riavere la sua Rose sana e salva. Appena si raggiunsero solo una frase riuscì a dire lui: “finalmente sei ritornata da me amore mio!”  abbracciandola forte a sé. Rose rimase di stucco, non l’aveva mai sentito pronunziare quelle esatte parole. Temeva di aver cambiato qualcosa.
“oh Rose non sai quanto ho sofferto!” disse staccandosi dall’abbraccio con una gioia negli occhi.
“anch’io!” rispose lei emozionatissima . Si fissavano intensamente.
La ragazza  rivide quel suo stesso sguardo di quando erano distesi sul prato. Sembrava che fosse in pace con sé stesso, una pace che lei non ricordava di aver mai visto nei suoi occhi.
“vieni qui!” disse solamente  lui prima di baciarla intensamente sulle labbra.
La ragazza rimase scioccata non se l’aspettava . Non riusciva a crederci, il suo amato Dottore ,in quel preciso istante, la stava baciando con passione stringendola a sé. Non fece altro che portare le sue mani dietro il suo collo e intensificare il dolce momento. Fu un bacio romantico, pieno d’amore ,sofferenza e lontananza. C’era tutto in quel preciso istante.
Appena le loro labbra si distaccarono…
“Dottore! Mi dispiace tanto!” disse.
“di cosa Rose?!”chiese l’alieno non capendo.
“forse ho cambiato qualcosa in te quando sono andata indietro!” precisò la ragazza.
“non ti capisco!”
“Dottore mi hai baciata due volte:una sul prato e adesso!” specificò lei.
“si e allora?...ah ho capito! tu temi che hai cambiato i miei sentimenti verso di te perché ci siamo frequentati quando ero più giovane! È questo quello che vuoi intendere?!”chiese lui capendo il ragionamento della ragazza.
“esattamente!” precisò lei in suggestione.
“oh Rose! ecco cosa mi piace di te! pensi sempre agli altri e mai a te stessa! Ma Rose…io  ti amo da molto tempo. Non è stato questo tuo viaggio a modificare i miei sentimenti verso di te, ma la tua distanza, la tua lontananza mi hanno fatto aprire gli occhi! Tu sei molto importante per me!...Sai…non bisogna mai lasciare un signore del tempo da solo con i suoi pensieri! Mi hai fatto stare da solo per troppo tempo a pensare a te, a me, a cosa provavo per te, e ho trovato la risposta! Non importa per quanto tempo staremo insieme, ma è come lo trascorreremo che è importante ed io non voglio perdere un solo istante della tua compagnia!”rispose entusiasta e pien d’amore il gallifreiano.
Rose aveva le lacrime agli occhi per la gioia di quella dichiarazione. Era quello che aveva sempre desiderato sentirsi dire, che l’amava… sentirsi amata da lui.
“oh Dottore!” disse solo fiondandosi sulle sue labbra per suggellare quel intenso momento.

Entrarono nel Tardis senza mai staccarsi . Erano stati troppo tempo lontani dall’altro che ormai una piccola distanza per i due era insormontabile. Il Dottore la prese in braccio e l’appoggiò sulla console del Tardis baciandola intensamente sul collo, la spalla, mentre le mani vagavano libere sotto la gonna.
“non hai idea di quanto abbia aspettato questo momento!” le confessò tra i baci.
La ragazza si sentiva in paradiso, in estasi ,felice;era un baule di emozioni che continuava a riempirsi. Percepiva passione ,desiderio . Non vedeva l’ora di diventare un unico corpo. La ragazza ,dall’entusiasmo del momento, poggiò la sua mano su una leva , e la cabina si mosse violentemente.
“oh mamma cosa  ho fatto?!”chiese preoccupata. Il Dottore premette qualche pulsante e si riavvicinò alla biondina.
“niente di ché! stavi solo creando un nuovo big bang !”affermò lui ridendo. Rose rimase stupita e scioccata. Rise a crepa pelle insieme al suo Dottore.
“credo che questo non sia il posto adatto per certe cose, non trovi Dottore?!” affermò tra le risate la ragazza.
“hai perfettamente ragione ! vieni con me !” le disse dandole la mano.
Arrivarono nella sua camera da letto.
La ragazza entrò e si voltò verso di lui. Il Dottore ,lentamente, le sbottonò la salopette, facendola cadere delicatamente a terra. La ragazza sollevò le braccia invitandolo a sfilarle la magliettina. Era uno spettacolo vederla in biancheria intima, in piedi davanti a sé. Fissandolo direttamente nei suoi splendidi occhi gli sbottonò la giacca ,un bottone alla volta, poi lentamente la cravatta, la camicia e infine dolcemente i pantaloni. Lo prese per mano e si distese sul materasso portandosi lui sopra. Il Dottore era incredulo di averla fra le sue braccia, percepiva il calore del suo corpo vellutato e liscio come seta. Pian piano fece scorrere la sua mano su tutta la sua gamba percependo ogni singolo millimetro della sua splendida e giovane pelle. Presero a baciarsi con passione stringendosi l’uno al corpo dell’altro. La mano di lei vagava sulla sua schiena e l’altra nei suoi splendidi capelli castani. Appena si unirono, emisero un piccolo sussulto di godimento che aumentava sempre di più ad ogni movimento. Erano una cosa sola, un'unica persona, perfetti , gli unici due pezzi di un meraviglioso puzzle della loro vita che ancora non si erano trovati. Ora si che potevano incorniciarlo e appenderlo nei loro cuori.
Quella camera fu testimone del loro  amore che era cresciuto ,man mano, da molto tempo e che sempre si manifestava in uno sguardo, in una carezza, in un abbraccio , in una corsa mano nella mano.
Quella sera il Tardis fu per la prima volta il loro nido d’amore.

Erano distesi sul materasso: il Dottore poggiava la schiena contro la testata  del letto, mentre Rose ,un po’ più in basso ,aveva la testa sul suo petto ascoltando la melodia dei suoi cuori,con le dita incrociate con le sue.
“sai a cosa pensai quando ti vidi partire con la navicella?!”le chiese abbassando lo sguardo su di lei.
“a cosa?!”domandò voltandosi.
“se avrò la possibilità di rivederla… le dirò che l’amo!”le confessò emozionato.
La ragazza gli sorrise e lo baciò teneramente sulle labbra.
“l’ho capito il tuo sguardo incredulo che avevi a Nihon!” gli confidò poi.
“lo hai capito !” ribadì convinto lui.
“si… perché l’ho adottato anche io nella navicella quando mi dicesti che il nome Dottore ti si addiceva e che l’avresti usato!”. Lui le sorrise compiaciuto.
“…ma ancora non ho capito il tuo comportamento… ! perché quando mi hai vista la prima volta non mi dicesti nulla?!perché non mi hai mai raccontato niente?!”
“perché non mi ricordavo!”rispose semplicemente il gallifreiano.
“come non ti ricordavi? è da me che hai preso il nome Dottore!” esclamò non capendo.
“ti ricordi quando fosti afferrata dall’albero?!”
“si! è come dimenticarlo!”
“l’albero stava iniziando a cancellarti dalla mente delle persone e quindi compresa la mia… e poi sai quanto sia complessa la mente di un signore del tempo e di quante cose tiene in mente e in memoria che è più vulnerabile nei ricordi. Forse, per essere dimenticata da tua madre ti avrebbe dovuto assimilare tutta, invece io che ti conoscevo da poco sono stato il primo soggetto!” spiegò.
“ho capito! ma come fai ora  a ricordarti tutto?!”chiese poi lei.
“perché stava accadendo a te e a me nel passato, in quel preciso istante e quindi, solo in quel momento, mi è riaffiorato tutto in mente!”
“ah capisco!  come è stato per me con il tuo bigliettino nella posta! non me lo ricordavo finché non fosse accaduto e quindi ,solo in quel momento, nel mio futuro, avrei capito il messaggio!” chiarì la biondina.
“esattamente! Proprio così! Il tempo è strano non capitano mai le cose nel verso giusto!”
“Dottore come è possibile che io sia arrivata a Gallifrey ?!” chiese incuriosita per quello strano viaggio.
“perché è stato Su!”
“Su? Che centra il daliano?”
“ perché, cara Rose, Su per non lasciarmi un’astronave ha fatto sparire la navicella!”
“perché proprio a Gallifrey in quel periodo?!”
“perché voleva aiutare sé stesso! Sai… quando ti lasciai partire, mi informai di più su Su e il suo attacco e mi dissero che una navicella dalek , avvistata presso l’orbita del mio pianeta, aveva fatto abbassare le difese e il controllo su il nostro caro amico daliano e si erano interessati a individuare quella navicella!”
“quindi la navicella che indagavano era la mia!”
“mi sa proprio di si… ironia della sorte Su aveva aiutato sé stesso e credo proprio che quello che è scappato da Gallifrey ancora non lo sa!”  
“ho conosciuto tua madre!” gli disse poi teneramente.
“lo so!”
“una bella e simpatica donna!” ammise .
“è vero! ma solo con chi le stava a genio!”esclamò lui.
“davvero?! Non lo sapevo! io l’ho sempre vista comportarsi in quel modo nei miei confronti!” rispose scioccata la ragazza.
“è perché le piacevi!ma credimi era una donna molto forte e rispettabile nel suo ambiente!”
“sai mi ha anche regalato un fazzoletto ricamato!” gli confidò.
“ah si?!”chiese il Dottore incuriosito.
“si… aspetta  dovrei avercelo nella tasca della mia gonna!”disse dirigendosi verso gli abiti ammucchiati a terra. Infilò le mani nelle tasche e ne tirò due; per poi voltarsi verso il Dottore.
“ne ho due!”esclamò.
“che vuol dire nei hai due?!”chiese non capendo.
“ne ho due!...questo c’è l’avevo io ,mentre quest’altro me l’ha dato tua madre!”disse lei sedendosi al suo fianco mostrandogli i due fazzolettini.
“questo un po’ sporco dove l’hai preso?!”chiese il signore del temo prendendolo in mano.
“l’ho preso per terra…l’ho preso per terra la sera che è scoppiato il mio appartamento… !”iniziò a metabolizzare la biondina.
“di chi era?!”chiese sempre più incuriosito e allarmato lui.
“ credo fosse di quella voce…quella voce che ho sentito sul ciglio del vicoletto e che ho seguito e trovato la navicella dalek!” continuava lei .
“Rose dobbiamo fare un viaggetto!” esclamò il signore del tempo saltando dal letto e rimettendosi i vestiti. La ragazza lo seguì fino alla sala console.
“dove dobbiamo andare Dottore?!”chiedeva non capendo la frettolosità del compagno. Dopo pochi istanti il Tardis atterrò.
“sentimi Rose ora tu devi andare da te e dire quelle stesse cose che tu hai sentito e poi dovrai lasciare questo fazzoletto dove tu l’hai trovato e dirigerti verso la navicella!”
“oh mio Dio sono stata io! Ero io quella voce misteriosa al vicoletto! Ero sempre io!” disse realizzando la vicenda della storia.
“Ecco perché non atterrai subito quando ero con Jackie  e Mickey …il Tardis aveva rilevato un altro sé stesso…oh cielo! Se mai fosse accaduto…!” non riuscì a concludere la frase; vide Rose tutta scioccata con gli occhi aperti incredula per  tutto quello che le stava succedendo.
“Rose!” la chiamò, facendola ritornare in sé.
“si Dottore!” rispose fissandolo.
“ora va… io ti aspetto qui!” disse poi.
 La ragazza uscì e si diresse al vicoletto.

“che cosa avevi capito Dottore? Perché non mi hai detto niente?!”
“forse perché voleva proteggerti e salvarti!”
“chi è?”chiese sé stessa alzandosi dal cassonetto.
“un amico!” disse Rose lasciando  per terra il fazzoletto ricamato ,nascondendosi . Vide sé stessa raccoglierlo e guardarsi intorno.
“adesso devi avvicinarti all’astronave che si trova nel vicolo affianco!”si diceva la biondina .
“ma perché non va?!”si chiedeva mentre la fissava guardare il fazzoletto ricamato.
“ma certo! il rumore che sentii e mi fece andare! Sono stata sempre io!”esclamò capendo. Prese l’orecchino che aveva all’orecchio e lo lanciò verso il vicoletto. Sé stessa sentì e si avvicinò. La vide entrare nell’astronave e si avvicinò anch’ella per spiare; era troppo forte la curiosità. Attraverso una finestrina la vide osservare la navicella, poi si rese conto che non sarebbe mai partita se non si fosse chiusa la porta e quindi si avvicinò al portello e lo chiuse, e dopo qualche istante la navicella spiccò il volo.

Rientrò nuovamente nel Tardis dal suo Dottore che stava giocherellando con qualche tasto della sua cabina.
“sono stata io a chiudere la porta della navicella dei dalek!”affermò distraendo l’alieno dalle sue mansioni.
“non hai un orecchino!” esclamò lui indicandole l’orecchio sinistro.
“si! l’ho buttato nel vicoletto per farla avvicinare all’astronave!” spiegò lei.
Il Dottore mise la mano in tasca e tirò fuori il suo orecchino.
“ma come?!”chiese lei prendendolo.
“l’ho trovato per terra quando iniziai a fare ricerche per trovarti!” rispose lui.
La ragazza l’indossò sorridendo contenta.
“allora vogliamo andare da mia madre?!”chiese lei.
“subito Rose… subito!” rispose il signore del tempo inserendo le coordinate per Powell Estete.

TO BE CONTINUED…


Salve a tutti! Eccoci di nuovo con un altro capitolo! Spero che vi sia piaciuto e che vi abbia chiarito molti dubbi! Che dirvi questo è uno dei miei capitoli preferiti! :) Spero vi sia piaciuto il colpo finale: Rose stessa era quella strana persona che aveva incontrato prima di partire…!
Vorrei ringraziare tutti coloro che stanno seguendo la mia storia e anche gli ultimi arrivati che l’hanno inserita fra le loro seguite e le loro preferite… tante grazie davvero …ma un ringraziamento speciale va a Critica94 e Alexandra Johansson Smith
  che seguono e recensiscono con tanto affetto…grazie mille!:)
Un bacione a tutti! E al prossimo aggiornamento…l’ultimo di questa storia!:(  Che dolore !:(
Ciao!
                                                                                                DoctoRose91 
  
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