*Happiness in two ways*

Quel Natale era il più bello che avessi mai festeggiato. La neve aveva inaugurato la stagione invernale sei giorni prima della vigilia e in città l'atmosfera natalizia era alle stelle: c'erano alberi addobbati, luci, Babbi Natali, pupazzi di neve, canzoni ascoltate occasionalmente in locali e centri commerciali...insomma, tutto era assurdamente perfetto.

Perfetto proprio come la mia vita.

Quel Natale era il più bello che avessi mai festeggiato, ma solo per due importantissime ragioni.

“Dove vuoi mettere questo fiocco?”, mi chiese Ian mentre osservava l'addobbo che aveva in mano.

“Non lo so. Decidi tu”, mi alzai dal divano e andai ad allacciargli le braccia al collo, incrociando l'azzurro dei suoi occhi. Gli sorrisi amorevolmente e lui ricambiò di riflesso, cingendomi i fianchi con fare delicato.

Ian era la mia prima e preziosa ragione che aveva reso gli ultimi anni della mia vita non più sprecati e inutili, ma importanti e felici.

Lui che mi aveva fatto innamorare perdutamente del suo sguardo e del suo sorriso.

Lui che mi aveva sempre e comunque aiutato nei momenti più bui che avevo dovuto affrontare da sola.

Lui che in quell'istante sembrava volermi baciare urgentemente.

Mi morsi un labbro e abbassai gli occhi sulla sua bocca socchiusa: un modo per farlo eccitare.

“Non fare così”, mi ammonì mentre intrecciava le nostre mani.

“Così come?”, replicai sarcastica, mordendomi di nuovo un labbro.

“Lo sai come...”, mormorò prima di avvicinare i nostri visi e attirarmi a sé, ma come tutte le volte, non riuscimmo ad avvinghiarci l'uno all'altro per la seconda ragione della mia enorme felicità.

Ian allungò una mano verso il mio pancione, abbassando lo sguardo. “Ultimamente sta diventando troppo ingombrante, non credi?”, brontolò, accarezzandomi una guancia, ed io non potei far altro se non arrossire. Non ero mai riuscita ad abituarmi al suo tocco sulla mia pelle. M'infondeva una sensazione magnifica, ma che non ero mai stata in grado di controllare.

“No. Dovresti goderti questi ultimi momenti. Dopo diventerà ancora più irritante”

Altro che irritante: il nostro bambino sarebbe stato solo la ciliegina sulla torta, il regalo di Natale più desiderato e atteso di tutto l'anno.

Ricordavo ancora l'effetto che aveva fatto sapere che stava crescendo dentro di me e che sarebbe nato di lì a qualche mese.

Ormai mancava poco però, e finalmente avremmo potuto conoscerlo e scoprire a chi somigliasse.

“Speriamo che non sarà come me”, disse allora Ian, riscuotendomi dai miei pensieri.

“Deve esserlo invece. Dovrà avere i tuoi occhi...- gli diedi in bacio a fior di labbra e la mia pancia rotonda toccò la sua, piatta e perfetta. Era abituato ad avermi sempre a dosso, dato che non riuscivo a staccarmi da lui nemmeno per un attimo, -...e il tuo sorriso...e magari anche il tuo bel fisico”, aggiunsi dopo averlo baciato.

“Mmmh, e di te dovrebbe avere la bellezza, il naso, le orecchie, le labbra, le sopracciglia, le mani...”

Scoppiai a ridere, divertita. “Stai facendo la lista della spesa?”

“No, sto solo dicendo che se sarà una femmina dovrà essere la tua fotocopia e che se sarà un maschio...beh, credo che anche in quel caso dovrebbe assomigliare a te”

Ian incatenò i nostri sguardi, stringendomi ancora più forte, mentre qualcuno iniziava a scalciare senza alcuna pietà dentro di me.

Quel qualcuno che non aveva voluto farsi vedere nelle visite ginecologiche, facendoci capire che avremmo dovuto aspettare prima di sapere quale nome dargli.

“Lo hai appena fatto agitare, sai?”, gli lanciai un'occhiata ammonitrice.

“Certo, anche lui deve provare l'intensa emozione che provo quando sono con te”

“E quale sarebbe?”, chiesi incuriosita.

In risposta, Ian premette il suo bacino contro il mio, facendomi sentire la sua eccitazione sul fianco.

“Ooh...”, farfugliai prima che la mia bocca si ritrovasse di nuovo sulla sua per iniziare un'impudica e dolce danza a suon di gemiti.

Ormai era da troppo tempo che non ci lasciavamo andare in quel senso, ma ci eravamo promessi che non appena il bambino sarebbe nato, avremmo recuperato quegli ultimi mesi prima del grande evento.

“Ti amo, Nina”, soffiò al mio orecchio.

“Ti amo anch'io, Ian”

E amavo vivere in quel modo, con l'affetto che mi davano il mio uomo, i nostri amici e la nostra famiglia. Amavo sapere che sarei sempre stata accanto a lui e che avremmo cresciuto insieme la creatura che c'era dentro di me.

Perché mi sentivo bene, fortunata, e perché ero pronta a diventare mamma e a continuare ad amare Ian fino alla fine dei miei giorni, come nessuno aveva mai fatto.

Spazio autore:

Ho scritto questa stupidata in un momento di pura ispirazione xD

Dato l'avvicinarsi delle feste, mi era sembrato carino scrivere questa shot nel periodo natalizio ;) Non so che cosa ne sia venuto fuori, quindi mi astengo dal commentare ^_^

Grazie a tutte le persone che hanno letto e che recensiranno :)

AUGURI A TUTTI!!

Sha