TERRESTRI
Sono una ragazza come molte, mi chiamo Hope, ho 15 anni e non so ancora bene perchè io mi trovi qui, perchè
respiro, perché provo sentimenti, perchè posso piangere e ridere, non so semplicemente perché io sono io.
Perchè lui è lui, e perché io ne sono innamorata di lui., e perché io conosco più cose di lui di quante ne conosca
di me stessa. Ho molti perché. Non so nemmeno cosa vuol dire 'Terrestre', anche se si, io sono una Terrestre.
Provo sentimenti come tutti, piango e rido come tutti, respiro come tutti.. Ma mi sento diversa dentro me, mi sento
un'estranea in questo mondo di pazzi, che è già una pazzia ammetterlo, visto che io faccio parte di questo mondo,
quindi una pazza lo sono anche io, forse la più pazza. Amo l'immenso dell'oceano, amo i brividi nella schiena
dovuti al gelo, i brividi che ti fanno venire la pelle d'oca di quando si è felici, amo le farfalle allo stomaco di quando
vedo lui, amo anche il sapore delle lacrime salate di quando si piange, invece odio quando mi ignori, ecco, questo
è una delle poche cose che odio, mi fa sentire terribilmente male. Passo notti a fissare il soffitto, pensando a tutti i
momenti che vorrei cambiare, alle cose non dette, ai dubbi che devo togliermi dalla testa, mi chiedo sempre se anche
tu mi stai pensando. E, beh, si. Anche tu sei strano, anche tu hai dei sentimenti, anche tu puoi ridere e piangere, anche tu
sei un Terrestre come me, come tutti gli altri. Ma anche tu, come me, ti sento estraneo al mondo, ti sento più vicino a me,
tieni le cose dentro, forse come me. Preferisci farti vedere sempre felice, come me. Se qualcuno provasse a guardarti
dritto negli occhi scuri, come faccio io, noterebbe l'incertezza per qualcosa o qualcuno, noterebbe la paura per qualcosa,
il gelo che hai dentro, si, i tuoi occhi scuri, che io conosco bene, non sono altro che un libro da saper leggere, un libro
infinito, di cose belle e brutte. Ci sono tante cose che ci accomunano, e non ho ancora capito la differenza tra me e te,
che tu hai già capito da tempo. Forse, una cosa che non ci accomuna, è che tu preferisci scappare lontano dalle cose,
hai paura di starci male, io invece ho sempre la voglia di provare, ho sempre la voglia di rischiare, sempre. La paura
su di me non ha mai vinto, mai. Mi ricordo quando ti ho conosciuto, non mi stavi tantissimo simpatico, anzi. Poi ho
imparato a conoscerti bene, abbiamo riso e scherzato, ma non ci siamo mai ammessi a noi stessi. All'inizio anche io
volevo scappare, ma come ho detto la paura non vince mai su di me, non volevo ammettere a me stessa che si, quel
ragazzo iniziava a piacermi, e anche molto. Ormai mi ero accorta che in un posto affollato i miei occhi cercavano sempre
lui, cercavano sempre il suo sguardo pieno d'incertezza. Non volevo innamorarmi, no. Non volevo dipendere da una
persona come qualcuno puo' dipendere dalla droga, no! Ma ormai era troppo tardi, non potevo più fare a meno
dei suoi occhi scuri, non potevo più prendere il volo senza le ali, le ali erano lui, si, lui. Alla notte uscivo sotto casa,
tutto era nero, nero come le tenebre, si gelava come al Polo Sud, il rumore delle macchine che passavano a quell'ora
non resero tutto così vuoto, così silenzioso. Eppure si, mi mancava qualcosa, ma non sapevo bene cosa. Dopo poco
passò un gruppo di ragazzi poco più grandi di me, erano ubriachi, facevano un grande rumore. Preferivo il rumore delle
macchine e l'odore della notte, che rumore di bottiglie della birra, urla di persone ubriache e puzza di Alcool. Tornai in casa
e mi misi le cuffie, mi buttai sul letto, misi una canzone a chiusi gli occhi. Intanto pensavo, pensavo alle tenebre, al vuoto.
Mi vidi io precipitare nello spazio, precipitare e precipitare senza un fondo, senza una fine. Qualcosa senza fine non ha senso,
no! Allora iniziai a pensare all'Oceano, immenso, blu, salato, .. Cosa potrei dire d'altro? L'immenso sono i suoi occhi scuri,
ma i suoi occhi non sono un'Oceano! I suoi occhi sono qualcosa di simile, ma di più bello. Lui è qualcosa di bello, lui!
Che ci rimane male anche per la minima cosa, che quando ci tiene ad una cosa, ci tiene davvero! Sono sicura che se
mi abbracciasse non sarei più capace di lasciarlo, una volta ho fatto un sogno dove c'era lui, come tutti i sogni
d'altronde.. Che mi abbracciava, e nel sogno era bellissimo, mi sono svegliata col sorriso, poi mi sono resa conto
che abbracciavo solo un cuscino. Un maledetto cuscino. Ormai non so nemmeno perché sono innamorata di te,
d'altronde non posso sapere tutto io! È un dolce scherzo del destino avermi fatto incontrare te. E sono felice
di aver incontrato uno come te, che sei giusto, non ho nulla da rimproverarti. Invece io sono sbagliata, sbagliata
nei se, nei come, nei perché.. Sbagliata sulle cose da dire, su come comportarmi! Sbaglio sempre tutto. TUTTO.
Sbaglio a cercare di fare la dura, ma finisco sempre per crollare e pentirmene. Sbaglio a ridere di te, ma non in
male, anzi.. Rido per come fai, per quello che fai, ed è proprio questo che mi piace di te, che anche se sono triste, tu,
senza nemmeno saperlo, mi fai sempre ridere! Amo vederti geloso, ma poi mi rimprovero da sola, per averti fatto
ingelosire. Quando sono con te è come se stessi volando in alto, libera, come un'uccello che è appena scappato da una
gabbia dove viveva da molti anni. Eh si, noi siamo Terrestri, capaci di amare e odiare. Noi due siamo Terrestri strani, fatti
di sguardi, incertezze. Siamo Terrestri diversi, estranei. Terrestri che fuori possiamo sembrare uguali a tutti gli altri, ma dentro
diversi da pazzi. Io da Terrestre incerta, ho scelto te, il mio Terrestre incerto. Certo che questa differenza tra me e te puo'
essere così evidente per te, ma invisibile per me. I tuoi occhi scuri, devo ancora imparare a leggere un capitolo, che non riesco
a capire di te, un capitolo che magari non esiste, o magari si, solo che lo hai nascosto e lo tieni conservato in una parte degli
occhi che non riesco a vedere, che non riesco a leggere, che non riesco a capire. La pioggia confonde le mie lacrime sul viso,
ecco perché amo correre sotto la pioggia, chi passa non vede che sto piangendo. Invece, la neve? Quella da senso di silenzio, di
vuoto e ogni tanto il silenzio serve, fa riflettere. Fa riflettere me e te, così vicini ma così distanti. È come se allungassi la mano per
toccare la tua, ma il mio braccio è troppo corto, troppo corto per arrivare a te. Quando ti vedo, la maggior parte delle volte non ho le
farfalle allo stomaco, ma una tempesta che mi mette sotto sopra la pancia, la voglia di venire li e abbracciarti forte e non lasciarti
MAI PIÙ. Quei tuoi occhi.. Se tu imparassi a leggere i miei troveresti solo la scritta 'Ti amo.' Daltronde l'amore è una cosa semplice..
Fino a quando non ti fai male. Girati verso di me, fa quel passo, ma non lasciarmi mai, mai. Ti amo. Siamo due Terrestri destinati a
stare insieme.. Un Oceano solo, una Tenebra da paura, un brivido d'amore, siamo semplicemente noi due.
respiro, perché provo sentimenti, perchè posso piangere e ridere, non so semplicemente perché io sono io.
Perchè lui è lui, e perché io ne sono innamorata di lui., e perché io conosco più cose di lui di quante ne conosca
di me stessa. Ho molti perché. Non so nemmeno cosa vuol dire 'Terrestre', anche se si, io sono una Terrestre.
Provo sentimenti come tutti, piango e rido come tutti, respiro come tutti.. Ma mi sento diversa dentro me, mi sento
un'estranea in questo mondo di pazzi, che è già una pazzia ammetterlo, visto che io faccio parte di questo mondo,
quindi una pazza lo sono anche io, forse la più pazza. Amo l'immenso dell'oceano, amo i brividi nella schiena
dovuti al gelo, i brividi che ti fanno venire la pelle d'oca di quando si è felici, amo le farfalle allo stomaco di quando
vedo lui, amo anche il sapore delle lacrime salate di quando si piange, invece odio quando mi ignori, ecco, questo
è una delle poche cose che odio, mi fa sentire terribilmente male. Passo notti a fissare il soffitto, pensando a tutti i
momenti che vorrei cambiare, alle cose non dette, ai dubbi che devo togliermi dalla testa, mi chiedo sempre se anche
tu mi stai pensando. E, beh, si. Anche tu sei strano, anche tu hai dei sentimenti, anche tu puoi ridere e piangere, anche tu
sei un Terrestre come me, come tutti gli altri. Ma anche tu, come me, ti sento estraneo al mondo, ti sento più vicino a me,
tieni le cose dentro, forse come me. Preferisci farti vedere sempre felice, come me. Se qualcuno provasse a guardarti
dritto negli occhi scuri, come faccio io, noterebbe l'incertezza per qualcosa o qualcuno, noterebbe la paura per qualcosa,
il gelo che hai dentro, si, i tuoi occhi scuri, che io conosco bene, non sono altro che un libro da saper leggere, un libro
infinito, di cose belle e brutte. Ci sono tante cose che ci accomunano, e non ho ancora capito la differenza tra me e te,
che tu hai già capito da tempo. Forse, una cosa che non ci accomuna, è che tu preferisci scappare lontano dalle cose,
hai paura di starci male, io invece ho sempre la voglia di provare, ho sempre la voglia di rischiare, sempre. La paura
su di me non ha mai vinto, mai. Mi ricordo quando ti ho conosciuto, non mi stavi tantissimo simpatico, anzi. Poi ho
imparato a conoscerti bene, abbiamo riso e scherzato, ma non ci siamo mai ammessi a noi stessi. All'inizio anche io
volevo scappare, ma come ho detto la paura non vince mai su di me, non volevo ammettere a me stessa che si, quel
ragazzo iniziava a piacermi, e anche molto. Ormai mi ero accorta che in un posto affollato i miei occhi cercavano sempre
lui, cercavano sempre il suo sguardo pieno d'incertezza. Non volevo innamorarmi, no. Non volevo dipendere da una
persona come qualcuno puo' dipendere dalla droga, no! Ma ormai era troppo tardi, non potevo più fare a meno
dei suoi occhi scuri, non potevo più prendere il volo senza le ali, le ali erano lui, si, lui. Alla notte uscivo sotto casa,
tutto era nero, nero come le tenebre, si gelava come al Polo Sud, il rumore delle macchine che passavano a quell'ora
non resero tutto così vuoto, così silenzioso. Eppure si, mi mancava qualcosa, ma non sapevo bene cosa. Dopo poco
passò un gruppo di ragazzi poco più grandi di me, erano ubriachi, facevano un grande rumore. Preferivo il rumore delle
macchine e l'odore della notte, che rumore di bottiglie della birra, urla di persone ubriache e puzza di Alcool. Tornai in casa
e mi misi le cuffie, mi buttai sul letto, misi una canzone a chiusi gli occhi. Intanto pensavo, pensavo alle tenebre, al vuoto.
Mi vidi io precipitare nello spazio, precipitare e precipitare senza un fondo, senza una fine. Qualcosa senza fine non ha senso,
no! Allora iniziai a pensare all'Oceano, immenso, blu, salato, .. Cosa potrei dire d'altro? L'immenso sono i suoi occhi scuri,
ma i suoi occhi non sono un'Oceano! I suoi occhi sono qualcosa di simile, ma di più bello. Lui è qualcosa di bello, lui!
Che ci rimane male anche per la minima cosa, che quando ci tiene ad una cosa, ci tiene davvero! Sono sicura che se
mi abbracciasse non sarei più capace di lasciarlo, una volta ho fatto un sogno dove c'era lui, come tutti i sogni
d'altronde.. Che mi abbracciava, e nel sogno era bellissimo, mi sono svegliata col sorriso, poi mi sono resa conto
che abbracciavo solo un cuscino. Un maledetto cuscino. Ormai non so nemmeno perché sono innamorata di te,
d'altronde non posso sapere tutto io! È un dolce scherzo del destino avermi fatto incontrare te. E sono felice
di aver incontrato uno come te, che sei giusto, non ho nulla da rimproverarti. Invece io sono sbagliata, sbagliata
nei se, nei come, nei perché.. Sbagliata sulle cose da dire, su come comportarmi! Sbaglio sempre tutto. TUTTO.
Sbaglio a cercare di fare la dura, ma finisco sempre per crollare e pentirmene. Sbaglio a ridere di te, ma non in
male, anzi.. Rido per come fai, per quello che fai, ed è proprio questo che mi piace di te, che anche se sono triste, tu,
senza nemmeno saperlo, mi fai sempre ridere! Amo vederti geloso, ma poi mi rimprovero da sola, per averti fatto
ingelosire. Quando sono con te è come se stessi volando in alto, libera, come un'uccello che è appena scappato da una
gabbia dove viveva da molti anni. Eh si, noi siamo Terrestri, capaci di amare e odiare. Noi due siamo Terrestri strani, fatti
di sguardi, incertezze. Siamo Terrestri diversi, estranei. Terrestri che fuori possiamo sembrare uguali a tutti gli altri, ma dentro
diversi da pazzi. Io da Terrestre incerta, ho scelto te, il mio Terrestre incerto. Certo che questa differenza tra me e te puo'
essere così evidente per te, ma invisibile per me. I tuoi occhi scuri, devo ancora imparare a leggere un capitolo, che non riesco
a capire di te, un capitolo che magari non esiste, o magari si, solo che lo hai nascosto e lo tieni conservato in una parte degli
occhi che non riesco a vedere, che non riesco a leggere, che non riesco a capire. La pioggia confonde le mie lacrime sul viso,
ecco perché amo correre sotto la pioggia, chi passa non vede che sto piangendo. Invece, la neve? Quella da senso di silenzio, di
vuoto e ogni tanto il silenzio serve, fa riflettere. Fa riflettere me e te, così vicini ma così distanti. È come se allungassi la mano per
toccare la tua, ma il mio braccio è troppo corto, troppo corto per arrivare a te. Quando ti vedo, la maggior parte delle volte non ho le
farfalle allo stomaco, ma una tempesta che mi mette sotto sopra la pancia, la voglia di venire li e abbracciarti forte e non lasciarti
MAI PIÙ. Quei tuoi occhi.. Se tu imparassi a leggere i miei troveresti solo la scritta 'Ti amo.' Daltronde l'amore è una cosa semplice..
Fino a quando non ti fai male. Girati verso di me, fa quel passo, ma non lasciarmi mai, mai. Ti amo. Siamo due Terrestri destinati a
stare insieme.. Un Oceano solo, una Tenebra da paura, un brivido d'amore, siamo semplicemente noi due.