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Autore: michi_993    14/12/2012    2 recensioni
Elizabeth è una prostituta che grazie alla sua bellezza, determinazione e intelligenza ha attirato le attenzioni del Re D'Inghilterra. Ma non sarà una delle sue numerose amanti bensì la sua più grande alleata e nemica. Ad Enrico VIII non rimarrà altro che bramare di possedere una donna così...
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Enrico VIII
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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-Elizabeth! Correte! Correte! – urlò una ragazza affacciata alla finestra indicando un elegante carrozza percorrere il lungo viale che costeggiava l’edificio.
– La carrozza del re! Guardate! Oh! Beth cosa darei per vedere il corpo di sua maestà! –
- Non dite eresie Madonna, avrà pur un bel faccino ma Vostra Grazia non ha un briciolo di cervello! - imprecò la ragazza dai lunghi capelli corvini.
- Oh! Beth non dite cosi! È tradimento!- la zittii la ragazza ancora affacciata alla finestra osservando la carrozza correre veloce lontano dal suo sguardo.
Elizabeth sbuffò allontanandosi dall’amica.
Quella casa chiusa nel centro della città di Londra accoglieva un gran numero di ragazze sfuggite alla strada dedicandosi al piacere di nobili, cardinali e altre figure di spicco persino re. Ed era proprio quest’ultimo ad essere un cliente fedele del bordello. Corse lungo la via affollata fino a raggiungere una ragazza abbracciandola e buttando il suo Nobile visino nel seno della donna. – Sua maestà !- urlò ridendo quest’ultima.
Sdraiata sul divano in fondo alla lunga stanza, Elizabeth era intenta a leggere un libro insolito che parlava di politica e morale, tema non concesso e di poco interesse in quella classe sociale. Elizabeth. Quale altra dama poteva avere tale fascino e bellezza. Capelli corvini raccolti in morbidi boccoli sciolti lungo le spalle, coperte da un abito porpora che poco lasciava all’immaginazione. Occhi verdi che contemplavano le fitte pagine e bocca rosea socchiusa. I piedi poggiati sul morbino divano, le caviglie scoperte e quell’espressione concentrata attirarono lo sguardo del Re. Enrico si rivolse alla ragazza tra le sue braccia.
– Chi è quella dama? – disse indicando con gli occhi Elizabeth.
- Sei è Elizabeth! Vostra Grazia.  Ma non temete, non può darvi ciò che volete, solo io posso accontentarvi mio caro! – sussurrò nell’orecchio del Re accarezzandolo vicino alla vita. Lo sguardo di Enrico apparteneva alla figura di Elizabeth, la contemplava interessato e perso nella scena. Nel frattempo la donna continuava a stuzzicarlo in modo da attirare la sua attenzione, invano. Enrico lasciò la ragazza alle sue spalle ignorando le avances e si diresse a passo spedito verso il divano. Elisabeth, intenta nelle sue letture con lo sguardo basso, intravide sul pavimento, vicino alle pagine del libro, un paio di stivali ben curati e costosi, fece in tempo ad alzare lo sguardo per abbassarlo nuovamente chinandosi e lasciando cadere a terra il libro. – Vostra Maestà –
Enrico raccolse il libro da terra. – Che cosa stavate leggendo mia cara? - lesse la copertina ma Elizabeth restò chinata.
– Niente d’importante, Vostra Grazia -
- V’interessate di politica e morale, è un libro interessante ma non adatto ad una dama come voi –
- Non sono d’accordo Maestà –
Enrico la guardò incredulo, scosse il capo e cambiò argomento.
- Vi prego alzatevi mia cara – disse porgendo una mano d’aiuto alla donna.
Elizabeth tenne lo sguardo basso evitando gli occhi magnetici del Re ma quest’ultimo con un gesto delicato accarezzò il mento della ragazza trascinandolo vicino alle sue labbra costringendo la ragazza ad incontrare il suo sguardo.
- Vostra Grazia – irruppe un servo. – La regina Caterina D’Aragona chiede di voi a palazzo –
- Prima passeremo da Anna Bolena, la Regina sarà così cortese d’attendere il mio arrivo più tardi – disse rivolgendosi al servitore  – …in quanto a voi - si girò  - …spero di avervi  come mia ospite a palazzo quando lo riterrete opportuno- baciò la mano – Sarete la benvenuta Elizabeth… - ci fu un momento di silenzio.
- Wilkinson, Vostra Grazia – abbassò lo sguardo.
Ci fu uno scambio di sguardi che terminò quando Elizabeth fece un inchino.
Il Re lasciò la stanza a passo veloce con un sorriso stampato sul viso, baciò una ragazza con passione e lasciò la stanza con tutta la sua servitù al seguito.   
Elizabeth raccolse il libro posato sul divano e ricominciò la lettura imprecando per l’interruzione e per aver perso  la pagina che stava leggendo prima dell’irruzione del Re, sotto gli occhi increduli di tutte le ragazze nella stanza. 
  
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