Questa è una pagina di diario (immaginaria) che Marco scrive dopo aver avuto un chiarimento con Eva.
Sono solo i suoi pensieri, le sue decisioni e le sue emozioni, scritte su un banale pezzo di carta.


 

Nulla è eterno, ma finché vivremo il nostro amore vivrà con noi.

Eva è a Roma. Finalmente posso stare con Marta quando e quanto voglio e questa è la gioia più grande.
Non mi è stato facile fare il padre a distanza, fortuna che esistono gli aerei quando ti prendono gli attacchi di malinconia e di tristezza e soprattutto Eva non è una di quelle madri che t’impedisce di vedere la propria figlia. Anzi mi ha sempre permesso di vederla, in qualsiasi momento.
Maya ha una grande simpatia per la mia piccola principessa, si perché nessuno può venire prima della mia Marta, nessuno neanche Maya e lei lo sa molto bene. È la prima cosa che le ho detto quando ci siamo messi insieme.
La mia piccola occuperà sempre il primo posto nei miei pensieri e non solo. Lei è tutto per me. È mia figlia e per lei farei qualsiasi cosa.
A Maya non da affatto fastidio, sa quanto io tenga a lei e ci tiene che abbia tutto l’amore possibile da parte mia. Marta ha bisogno di un padre.
Con Maya sto bene, mi fa sentire importante.
Dopo Eva pensavo di aver dimenticato cosa voglia dire essere amati o ancora di più, avevo dimenticato cosa volesse dire amare qualcuno, amare una persona, una donna; e lei è riuscita a farmi dimenticare o almeno a mettere da parte tutto il dolore che provavo nei confronti di Eva.
Il cuore spezzato e una ferita che pensavo sarebbe durata per tutta la vita.
Io amavo Eva più della mia vita, ma lei era riuscita a distruggermela, gettando al vento anche l’amore, il suo amore.
Dopo il tradimento sono ritornato a Roma, a casa mia, la famosa casa Cesaroni, ed è lì che ho visto Maya con la sua bellezza, il suo animo così bello, dolce e sensibile. Proprio come una principessa.
Era amore a prima vista, pensavo di esserne certo.
Pensavo che lei era la donna giusta per me.
Pensavo che dopo Eva non avrei sofferto più, ma dopo qualche mese… il panico completo.
Eva è ritornata a Roma. Nel suo sguardo c’era qualcosa di diverso e mi è bastato guardarla per un attimo fissa negli occhi per capire che… che sono sempre stato innamorato di lei.
Non volevo ammetterlo, stavo con Maya, abitavamo insieme e non riuscivo a convincermi che la vita che avevo vissuto con lei era stato soltanto un bluff.
In fondo ho sempre sperato in un suo ritorno. Forse, anzi sicuramente, Maya è stata un diversivo. Il nostro non era amore, ma solo attrazione fisica e forse un volersi bene. Nulla di più.
Entrambi ci siamo presi in giro: lei perché non voleva sposare Jay e quindi si è aggrappata all’idea di poter amare un’altra persona, ed io l’ho usata per cercare di eliminare che ferite che portavo dentro.
L’altra sera però, mentre ero in mansarda a giocare con Marta, Eva mi ha confessato tutto: è tornata solo per me. Gian è stato un errore.
Ora capisco come deve essersi sentita quando anche io l’ho tradita un anno fa circa.
In lacrime mi confessa di non aver mai smesso di amarmi ed io, rimango fermo, immobile, incapace di reagire.
Non riesco neanche a dirle “Ti amo anche io” “Non ho mai smesso di pensarti”, le parole mi si fermano in gola, così la stringo forte a me e la bacio appassionatamente, come la prima volta che ci siamo baciati.
Seduti sul letto iniziamo a parlare. Parliamo del nostro passato e del nostro presente. Il futuro vogliamo lasciando al fato nella speranza di ricevere pochi dispiaceri.
Finalmente siamo tornati ad essere felici insieme e dopo tutte le lotte che abbiamo dovuto affrontare per far capire alla nostra famiglia che il nostro era vero amore, non poteva finire così.
Insieme abbiamo Marta, lei è la prova del nostro grande amore.
Se solo i nostri genitori avessero reagito in modo diverso, tutto sarebbe stato migliore.
Non ci sarebbe stato nessun Alex, nessuna Simona, né Gian né nessun’altro.
Amo Eva e devo darle un’altra possibilità, proprio come lei l’ha data a me.
Quella sera stessa decidiamo di sposarci il prima possibile.
Quella sera ha inizio la nostra nuova avventura e questa volta non finirà.
Scendiamo in cucina; lei cammina davanti a me, io dietro con Marta in braccio.
La nostra famiglia è al completo, c’è anche Gabriella che di solito a cena non si ferma quasi mai, e ci sono anche Ezio e Stefania che invece di cene a casa nostra ne hanno fatte anche fin troppe.
Stanno mangiando della carne e senza neanche un minimo di preavviso diciamo subito che vogliamo sposarci.
Rimangono tutti sbalorditi, forse papà più di tutti, infatti viene accanto a me e mi dice solo “Sei sicuro?”
Ed io dandogli una pacca sulla spalla gli annuisco dicendogli “Papà se una persona va via e non ritorna non è mai stata tua, se invece ritorna è perché ti appartiene per sempre”.
Ho usato una frase “filosofica” se così la vogliamo definire, e filosofico non lo sono mai stato, ma è bastato per far capire a papà quanto fossi sicuro fino in fondo della scelta appena fatta.
E poi Eva pronuncia una frase, semplice ma piena di significato e mi fa capire quanto si fida di me e quanto mi ama “Va da Maya, penso proprio che dovrete parlare e non m’importa se ci passerai tutta la notte, io sarò qui ad aspettarti. Non ho più motivi per trovare una scusa, anche banale, per farti venire”.
Guardo Eva fisso negli occhi e mi accorgo ora di quanto sono belli, pieni di gioia e di amore.
Faccio in tempo a fare un brindisi insieme a tutti perché il dovere mi chiama.
Non sono per niente bravo con le parole eppure dovrò dire a Maya che la nostra storia è finita; è stata bella ma è finita.
Ma in fondo credo lo sappia anche lei…

Fine.