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Autore: Martu89    02/07/2007    2 recensioni
Scritto in un momento di follia, questo poemetto o meglio un delirio quasi in prosa, racconta ciò che amo di più... la letteratura!
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai tutti scrivono poesie
Ma, davvero, avete mai provato a leggerne qualcuna?
Tutte, un susseguirsi noioso del Banale Nulla.
Vero è che non dovrei dare giudizi così a vuoto,
perciò camminerò due lune nei mocassini del poeta.
(Dicevano i pellerossa, loro sì che erano saggi!)
Ma cos’è seriemente una poesia?
O meglio, di cosa dovrei scrivere?
Delle mie emozioni? Dell’infinito?
Della solitudine? Della felicità?
Del Banale Nulla? Non ne sarei capace, comunque.
Anzi no, forse ho trovato. Non dovrei parlare di ciò che mi piace?
Bene. Allora parliamo di Libri.
No, non sono pazza, perchè non si può parlare di Letteratura?
Quella Vera, sapete, mica il “Codice Da Vinci” o “Tre Metri Sopra il Cielo”.

Il giorno più bello della mia settimana è il martedì.
Il motivo, vi chiederete. Non solo perchè per il giorno dopo ci sono pochi compiti,
ma sopratutto il martedì c’è la mia consueta gita in libreria.
Amo le librerie più delle biblioteche.
Adoro i libri freschi di stampa,
lo ammetto, certe volte annuso perfino l’aroma delle pagine.
Stringo avidamente le mani su quei volumetti
(o volumoni, a seconda se l’autore abbia voluto riempire troppe pagine,
o l’editore abbia stampato a caratteri giganteschi, per far pagar di più),
e dopo aver cullato il libro fino a farlo mio,
vado alla cassa, per fortuna ho lo sconto.
Ad ogni modo, svuoto il mio salvadanaio, ma riempio (spero) quello della cultura.
Poi torno a casa, e tolti i panni sporchi del giorno, come mi ha insegnato Machiavelli,
metto la mia divisa di lettura: il mio morbido pigiama rosa.
Tutti sono avvertiti, che nessuno provi a disturbarmi adesso!
Così mi immergo, e spesso affogo, in quella “foresta di simboli”.

Io ho vissuto infinite vite.
Mi sono invaghita di Vronskij più di Anna Karenina.
Sono stata scovata dalla Morte Rossa mentre danzavo con il Principe Prospero.
Ho scoperto tutti gli arcani segreti dell’Abbazia di Northanger
e mi sono perdutamente innamorata di Mr Darcy.
(Perchè Jane Austen non lo ha fatto davvero uscire dalla pagina?!)
Ho venduto la mia anima al Diavolo in cambio dell’eterna giovinezza,
come il buon vecchio Dorian mi insegnò.
Tutte le vigilie incontro i fantasmi del Natale passato, presente e futuro,
sperando di diventare più buona come Scrooge.
Sono stata Mattia Pascal, poi cambiando identità,
ho capito che non posso essere nessun’altro che me stessa.
Ho distrutto il mio cuore per la troppa passione ,
ma al contrario di Werther, non mi sono suicidata, perchè invece ho atteso,
come la povera Eugenie Grandet, per tutta la vita il mio unico Amore.
Io sono stata la quarta sorella Materassi, abbindolata dal bel Remo.
Ho tentato di essere bella come Angelica (tentativi completamente vani).
Ho trascorso tutte le Notti Bianche insieme a Dostoevskij e Raskolnikov,
meditando se sia giusto o meno essere Napoleone.

Come avrete potuto notare, mi sono affogata spesso nel mio mondo di sogno.
Ma come diceva Poe, a chi sogna solo di notte sfuggono cose
che invece sono carpite da chi sogna anche di giorno.
Quindi, sognate! È una delle poche cose che valga la pena fare!
Oltre a leggere alle due di notte e mangiare cioccolata, ovviamente.
Mi manca poco poco per arrivare alla felicità!
Ho scritto una mia poesia, o meglio un poemetto,
anzi, un delirio quasi in prosa (i versi non mi sono cogeniali),
non ha importanza, ho scritto comunque qualcosa!
Ma ora, scusatemi, Tolstoj mi sta aspettando,
non è bene farlo aspettare troppo...
  
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