Cara
Marta,
ieri
mi hai chiesto il perché
papà se n’è
andato e io, come al solito, ho dovuto inventare una scusa per non
ferirti, parlandoti
distogliendo lo sguardo mentre giocavamo
insieme. Perdonami,
se puoi, per quelle
bugie e per il coraggio mancato di guardare in quei tuoi dolci occhi di
bimba,
ma mamma non ce la fa a sopportare tutto questo, ci ha provato per
lunghi mesi
senza mai venirne a capo.
So
che dire la verità sarebbe la cosa più giusta da
fare, sei ancora così piccola
e hai bisogno di papà, ma come faccio a dirti che mi ha
lasciata e che non
tornerà? Come posso spiegarti che il sogno di tornare ad
essere una famiglia
felice si è infranto per l’ennesima volta? Come
posso dire questo a te, la
persona più cara che mi è rimasta, rischiando
così di farti sentire come o
peggio di come già mi sento io? Sei mia figlia e io, in
quanto tua madre, non
voglio che tu soffra.
So
che avrei dovuto essere sincera ma non ci sono riuscita e, francamente,
non so
se sarò mai pronta a mettertene a conoscenza a voce. Quando
giochiamo insieme
sono la stessa di sempre, sorrido, scherzo, sto con te ogni volta che
posso,
trascuro il trascurabile senza alcun rimpianto, perché sei
la mia vita e so che
il tempo perso ora non tornerà mai indietro una volta che
sarai diventata
grande. E io, almeno io, non voglio perdermelo. Ma quando, stanca di
giocare,
crolli sul letto nel mondo dei sogni, le mie difese crollano
all’improvviso e
il dolore ha via libera. Scoppio in lacrime, mi sento sola e impotente
perché,
se guardo al futuro, ora come ora vedo me e te, nient’altro.
Sei
ancora molto piccola, troppo per ricevere una notizia simile ma
è giusto che tu
lo sappia. Perciò butto giù questa lettera,
spinta dalle emozioni che mi
investono. Non riesco a dirtelo, così lo scrivo.
Papà ha fatto la sua scelta e
non tornerà. Qualche volta sarà qui per te ma
ormai ha smesso di amare me, la
tua mamma, preferendo andare a vivere con un’altra ragazza.
Ti vorrà sempre
bene ma sarà spesso lontano, non ci sarà
più un noi tre, saremo io e
te, e poi loro, papà e Maya.
Ho fatto il possibile per impedire che
ciò accadesse ma, evidentemente, il destino ci vuole
perennemente separati, per
un motivo o per un altro, come se gli anni del nostro amore non siano
valsi a
nulla, spazzati via così, come quando si cancella con la
gomma un disegno
venuto male. Ti scrivo perché devi sapere che cosa succede
tra mamma e papà,
perché a volte sembrano vicini e innamorati e altre distanti
e quasi estranei.
Rispetto
la scelta di Marco, non posso che fare altrimenti, ma non
riuscirò mai a
condividerla perché lo amo e sarà così
sempre. Sarò sincera fino in fondo:
quando ci siamo lasciati e papà è venuto qui
è stato per colpa mia. Ho sbagliato,
ho commesso un grosso errore, e lui non ha voluto perdonarmi. Ma anche
lui ne
ha fatti perché sbagliare è umano e a volte la
confusione può portarci a fare
cose che non vogliamo. Alla
fine l’ho
sempre perdonato, mettendo il nostro amore davanti a tutto il resto.
Credevo
che lui potesse fare lo stesso, credevo che mi amasse quanto lo amo io.
Ma non
è più così, non ora almeno. Senza di
lui mi sento persa, sola come non mai,
perché quando eravamo a Parigi avevo nel cuore la speranza
di poterlo riavere
con noi, ma adesso che siamo a Roma quella speranza viene meno.
C’è solo una
cosa di cui non posso che essere felice: il fatto di averti come
figlia. Ho la
certezza che staremo sempre insieme, che tu non mi abbandonerai, saremo
l’appiglio l’una dell’altra e anche nonna
Lucia ci starà vicino. Mi aveva messa
in guardia, sai? Ma io, testarda come sono, non ho voluto darle retta e
ci ho
provato, senza riuscirci. Adesso papà è
chissà dove, con lei, con Maya. Ma
almeno ho la sicurezza che nel suo cuore, se non io, ci sei ancora tu.
Scusami
perché sembrerò una persona patetica e vigliacca
ma, davvero, sono distrutta.
Volevo ricominciare daccapo, volevo darci un’altra
possibilità, peccato fossi
l’unica a volerlo. Il guaio con me, però,
è che non mi arrendo. Soffro
continuamente e mando giù un’infinità
di rospi, ma non mi stanco mai di pensare
che un giorno torneremo a vivere sotto lo stesso tetto, a mangiare alla
stessa
tavola e a dormire nella stessa stanza. Come una volta. E sai
perché, amore?
Perché se da mamma e papà è nato
qualcosa di così unico e perfetto come te, il
nostro non può essere un amore superficiale, destinato a
finire. Chissà, magari
ho perso il controllo di me e della ragione, forse sono troppo
ottimista o,
forse, sono solo una stupida ragazza innamorata che continua a farsi
illusioni
e che in fondo crede nell’eternità di un amore. Ma
ci credo, Marta, ed è questo
ciò che conta. L’amore, anche quello
più umiliato e maltrattato, resterà sempre
vivo se ci sarà qualcuno che lo manterrà tale.
Quindi, bambina mia, se quando
leggerai questa lettera ti sarai innamorata di qualcuno, saprai che tu
sei la
dimostrazione che l’amore dei tuoi genitori è
stato autentico e che niente e
nessuno potrà cancellarlo, resterà indelebile
anche se Marco non dovesse mai
tornare indietro. Un sentimento va vissuto appieno perché,
anche se dovesse
finire, se è vero comunque resterà sempre una
luce in fondo al cuore che lo
rappresenterà. Solo così saprai che è amore.
Ti
voglio bene e ti sarò sempre accanto, ci sarò
ogni volta che ne avrai bisogno e
mi impegnerò per essere una madre migliore perché
te lo meriti, perché quando
sei nata e papà era lì sapevo che nessuno mi
avrebbe resa più felice
dell’avervi al mio fianco. Non sei solo mia figlia, nostra
figlia, ma sei stata
e sei un mare di emozioni frutto di due anime unite ed ogni volta che
ti guardo
mi ci immergo e dimentico l’amarezza che la vita a volte
riserva. C’è anche un
altro motivo per cui ti scrivo: voglio dirti grazie, perché
sei tu che ogni
giorno mi dai la forza per andare avanti, tu che mi strappi un sorriso
ogni
volta che ti guardo e tu che mi fai sentire orgogliosa di essere la tua
mamma,
non facendomi mai rimpiangere di aver amato ed amare tutt’ora
tuo padre. Quindi
grazie, Marta.
Non so se
questa lettera riuscirò mai a dartela o se, ancora una
volta, mi mancherà il
coraggio. A volte mi sento sbagliata ma poi guardo te e subito penso
che non
poteva capitarmi cosa migliore. Papà è lontano ma
ci sei tu con me e almeno
questo nessuno potrà mai cambiarlo – nessuna
insegnante, nessuna collega,
nessuna principessa.
Eva, Mamma
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