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Autore: ofarrowsandbows    15/12/2012    1 recensioni
Ancora una volta i miei adorati Warblers. Ancora una volta Alex Harwood e la sua vita con Hunter. Ancora una volta Thad e Sebastian, Nick e Jeff. Perchè senza di loro non posso stare e non scrivere delle loro avventure mi sembra un grande affronto(?)
"Dedicato a tutti voi che leggete, recensite e sclerate sulle coppie della fanfiction.
Dedicato a chi magari una volta ha quasi pensato di insultarmi via facebook(?)
Dedicato a chi magari una volta, ha pensato a come sarebbe potuta
Continuare la storia tra Hunter ed Alex, o se magari Alex non
lo avesse perdonato.
In sostanza, dedicato a tutti voi, che mi rendete
felice leggendo quello per cui metto anima e corpo… e perché no,
anche mente.
Ma soprattutto grazie a Glee, grazie ai suoi produttori,
perché senza di loro non ci sarebbe niente di tutto questo."
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Hunter Clarington, Nuovo personaggio, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato a tutti voi che leggete, recensite e sclerate sulle coppie della fanfiction.
Dedicato a chi magari una volta ha quasi pensato di insultarmi via facebook(?)
Dedicato a chi magari una volta, ha pensato a come sarebbe potuta
Continuare la storia tra Hunter ed Alex, o se magari Alex non
lo avesse perdonato.
In sostanza, dedicato a tutti voi, che mi rendete
felice leggendo quello per cui metto anima e corpo… e perché no,
anche mente.
Ma soprattutto grazie a Glee, grazie ai suoi produttori,
perché senza di loro non ci sarebbe niente di tutto questo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sebastian continuava a fissare la fotografia nel suo portafogli. Non la vedeva da tanto tempo. Troppo per i suoi gusti.

Erano passati tre anni da quando Elisa (letto Elaiza, con la zeta moscia u.u) era venuta a mancare, a causa di un uomo ubriaco che l'aveva investita mentre tornava da scuola.

Lui le voleva davvero tanto bene, era la sua sorellina, e nonostante la differenza d'età, due anni, che poi non erano nemmeno tanti, erano migliori amici, confidenti...

Elisa fu la prima a sapere dei gusti sessuali del fratello, e lei stessa  gli consigliò di dire tutto ai genitori. Perché lui non poteva mentire i suoi cari su una cosa così importante, una cosa che era parte di lui.

E poi il litigio. Sebastian passava le serate allo Scandals, tornava a casa a mattino inoltrato ed era sempre ubriaco.

-Sebastian, mi va bene che tu sia gay, lo sai, ma non trovo giusto che passi metà della tua vita in quel fottuto locale…

E poi successe quello che successe. Elisa e Sebastian litigarono e non si parlarono più. Quella sera il moro la passò come sempre, allo Scandals e venne a sapere solo il giorno dopo, verso mezzogiorno, quando il gestore del pub lo buttò fuori a calci, che sua sorella non c’era più.

Sebastian si sentì in colpa, l’ultima cosa che le aveva detto fu un “fatti i cazzi tuoi” detto anche con tono troppo arrabbiato.

Non si riprese mai del tutto da quella perdita, e il senso di colpa lo pervase per molto tempo. Si ripromise di non bere e non assumere droghe, sarebbe andato bene a scuola…

Ma naturalmente non rinunciò allo Scandals e come se non bastasse, dopo che il padre iniziò a bere e iniziarono le conseguenti molestie nei confronti della mamma, diventò un altro ragazzo. Il Sebastian buono e gentile, magari anche un po’ iperattivo che tutti conoscevano fu messo in un angolo remoto della sua anima, adesso ci sarebbe stato un nuovo lui, totalmente diverso, molto più bastardo.

E a lui la cosa andava bene. Senza Elisa si sentiva vuoto, perso, non sapeva più chi era.

E adesso era li, dopo tre anni, accovacciato accanto a quella lapide.

“In Ricordo di Elisa Susanne Smythe. Portata via troppo presto da questo mondo.”

Sebastian portò l’indice sul rilievo della prima lettera e ne calcò il segno, una ad una. Lo faceva sempre, era quasi un rituale, un saluto speciale.

-Mi manchi un casino… c’è questo ragazzo.. Thad. Avresti dovuto conoscerlo è uno spasso ed è dolcissimo. Ha una sorellina, Alexandra… anche lei è troppo tenera, anche se a tratti.. sembra me. Anche lei fa quella cosa dei venti giorni… se fosse un ragazzo la sposerei all’istante.

Il francese rise tra se e se mettendo il mazzo di rose appena comprate nel vaso di ceramica vicino alla lapide.

-Lei sta con Hunter… è un po’ rompipalle, ma ci tiene a lei… sono felice per loro, se lo meritano. I miei amici Nick e Jeff sembrano essersi messi insieme finalmente. All’inizio il mio caro biondo c’aveva provato con Allie, ma poi l’ha lasciata dopo essere andato a letto con lei perché Nick era stato vittima di un incidente. Però lui si era messo con Alex perché lei aveva tipo tentato il suicidio. L’amore è così strano… ti fa prendere coraggio e ti fa fare cose che non immagineresti mai. Io per esempio, non avrei mai immaginato di regalargli quelle collane col cuore spezzato… sai, quelle che avevamo anche io e te… io la tua la tengo ancora. Tu e Thad siete i miei angeli, con la differenza che tu non sei più qui, ad abbracciarmi, a darmi consigli… a dirmi che va tutto bene finché avremo l’un l’altro…

Si asciugò gli occhi rossi col la mano e sorrise.

-Io e te eravamo una bella squadra… e lo siamo ancora! Solo che tu giochi in casa! L’hai capita? Mamma diceva sempre che il cielo era la casa del signore e noi siamo tutti suoi figli quindi… boh, guarda a che punto sono. Ho fatto una battuta idiota e l’ho resa ancora più idiota con la spiegazione. Eppure tu avresti riso lo stesso. Perché così non ci sarei rimasto male… mi manca la tua risata, mi manchi proprio tu fisicamente… e adesso abbraccerei la lapide, per sentirti un po’ più vicina.. ma non posso, uno perché non è igienico e due perché c’è una signora che mi sta guardando male da quando ho iniziato a ridere da solo come uno scemo. Magari pensa che ho dei problemi… magari ha pure ragione.

Sebastian si baciò l’indice e il medio e li poggiò sul marmo freddo.

-Ti voglio bene darling, sei il mio raggio di sole…

Si alzò in piedi e portò le mani nelle tasche del cappotto. Tutto a un tratto era arrivato un freddo che faceva battere i denti.

-è adatto all’occasione insomma… - si lasciò sfuggire guardando il cielo annuvolato.

Si voltò per l’ultima volta verso la lapide e sorrise. Se non altro era in un posto migliore…

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Note dell’autrice:

ok, ho scritto questo capitolo (corto, lo so, ma saranno quasi tutti così visto che all’inizio parlerò di un personaggio alla volta) ascoltando Begin Again della Swift e a un certo punto ho dovuto anche stoppare tutto perché mi stavo mettendo a piangere(?)

spero che come inizio vi sia piaciuto, devo dire che in questa storia a volte capiterà di leggere cose già lette in precedenza. Questo è dovuto solo al fatto che mi sono resa conto di aver corso a razzo, come si dice dalle mie parti, e non mi sono fermata sull’aspetto emotivo/psicologico dei miei ragazzi(?) mentre scrivevo prima storia e sequel.

Grazie a tutti in anticipo, grazie a chi recensirà, chi aggiungerà tra le preferite eccetera.

P.S. finalmente hanno aggiunto Hunter tra i personaggi xD mi sembrava così triste schiaffarlo come nuovo personaggio, lui, che ha il 97% (?) delle parti in questa fanfiction xD

JustAWarbler
   
 
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