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Autore: xingchan    15/12/2012    3 recensioni
Ranma e Akane sono convolati a nozze da appena un anno, entrambi ventenni. Lui è diventato il Capo palestra occupando il posto di Soun.
La storia comincia proprio con la prima sfida ufficiale di Ranma come detentore del dojo Saotome-Tendo.
Ispirata da una piccola parte della mia Lifetime Remake poiché qualcuno ci sperava su questa mia decisione, come ran_ko! XD
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lifetime'
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La prima cosa che pensò Ranma era che prima o poi sarebbe morto d'indigestione.

Più prima che poi.

Ma per ora voleva godersi i giorni di felicità di Kasumi e Tofu.

Dopo aver chiesto la mano di Kasumi, il dottore prese i due sposini per parlare loro in privato. -Vorrei ringraziarvi per tutto questo...-. Un paio di secondi di silenzio e poi continuò. -Voi mi avete incoraggiato a sposare la dolce Kasumi con il vostro esempio pieno d'amore!-.

E i due divennero color peperone. Anche se Ranma si riprese per replicare. -Certo, con tutto l'amore che può dare quell'omaccione mancato di Akan... aaaaarrgggggggghhh!!!-.

La ragazza gli diede un calcio che lo spedì direttamente in orbita e, da lontano, il giovane con il codino sembrava quasi una delle tante stelle del firmamento, mentre l'altro scoppiò in una grossa risata.

-Stupido!- bofonchiò lei.

Di tutte le cose che gli perdonava, non sopportava ancora l'idea di sentirsi chiamare maschiaccio e vita larga. Probabilmente lo diceva per scherzo, per abitudine o per evitare situazioni imbarazzanti, ma comunque Akane si sentiva offesa. Non proprio ferita, ma sarebbe stato meglio che lui non le avesse più affibbiato questi nomignoli idioti.

Poi sorrise. Se non li avesse più detti, non sarebbe stato quel Ranma. Quello sbruffone e allo stesso tempo dannatamente protettivo e gelosone.

Naturalmente al momento era arrabbiata con lui, il quale doveva assolutamente trovare il modo per scusarsi.

Arrivò la notte e tutti andarono a dormire. Alcuni, come Akane, Nabiki e i due futuri sposi erano già a letto da un bel pezzo. Altri, come Ranma, Happosai, Soun e Genma, erano ancora in piedi. Gli ultimi tre erano rimasti a scolarsi le ultime gocce di sakè. L'altro invece stava tornando dal luogo in cui era atterrato grazie alla sua stupida Akane violenta.

Era esausto, e non faceva altro che pensare che l'indomani non ce l'avrebbe mai fatta ad occuparsi dei suoi allievi. Tremante e malconcio, si fece una doccia veloce e si rintanò in camera da letto, dove trovò la moglie che sembrava dormisse. Si adagiò sulla sponda opposta del letto, ma non riuscendo a prender sonno, decise di avvicinarsi. Cingendola con un braccio, fece scorrere l'altro sotto di lei stringendosela teneramente al petto. Le diede un bacio lieve sulla guancia e si addormentò.

Sicuramente il mattino dopo, sorprendendolo in quella posizione dopo una litigata, l'avrebbe riempito di pugni. Ma non gli importava.

Durante la maggior parte delle notti Akane si girava e rigirava inconsapevolmente nel letto, provocando, solo in rare occasioni, il risveglio di Ranma ed anche il suo. Questo faceva sì che si abbracciassero o si allontanassero, a seconda della circostanza, del loro umore, ma soprattutto della loro furia.

Ora, per esempio, a distanza di tre ore, si davano le spalle.

***

Era sempre successo, soltanto che loro non ci facevano quasi più caso.

I loro genitori a volte li spiavano.

Non era del tutto una novità, però da quando avevano cominciato a dormire insieme le visite notturne di terzi si erano fatte molto più frequenti. Akane se ne accorse e lo aveva riferito a Ranma, che da quel momento si premurava ogni benedetta sera di chiudere la porta a chiave, lasciandola nella serratura.

Inutile dire che questo gesto era interpretato in modo differente dal resto della famiglia. Nonostante non potessero accertarsi di nulla, erano felicissimi che i due ragazzi ci tenessero alla loro intimità.

-Ma quale intimità?!?!?!?!?!?!- disse una volta Ranma, sul punto di svenire.

 

A ripensare quell'imbarazzante colloquio fra lui e Soun, il ragazzo con il codino stava quasi per fracassare la fragile chiavetta sotto le sue dure e impietose mani. Scendendo le scale, trovò Kasumi che preparava la colazione come il solito, ma con una luce diversa negli occhi. Ranma la vide. Era la stessa che aveva Akane il giorno in cui Nodoka li aveva convinti a sposarsi e anche quando lui glielo aveva chiesto in disparte per farle dimenticare che fosse un'unione imposta.

Per farle capire che lo faceva solo per amore. Niente di più, niente di meno.

-Sono felice per te, Kasumi!- le proferì sorridente.

Nel frattempo, Akane e Nabiki arrivarono. Akane si accostò accigliata e lievemente imbarazzata a Ranma, esordendo sottovoce. -Sei stato tu a darmi un bacio stanotte?-.

Colto alla sprovvista, il giovane cercò una via di fuga guardando forsennatamente oltre, ma non concludendo nulla di soddisfacente, rispose con tono strafottente. -Ti piacerebbe!! Hai sognato, mi dispiace...-.

-Bugiardo! Eri incollato a me quando ci siamo svegliati, quindi era più che ovvio!-.

Ok, era giunto il momento di dire la verità. Scomoda, melensa, ma pura verità. -Non ho capito cosa ci trovi di male se ti do un bacio sulla guancia!!- disse con una voce rassegnata ma decisa, come chi è stato appena scoperto e cerca di giustificarsi in qualche modo.

Aveva voglia di dare un bacio a sua moglie, sì... E allora?! Non pensava ci fosse qualcosa di orribile e riprovevole celato in quel semplice gesto.

Lei sorrise maliziosamente. -Aha!! Non lo neghi!!- e gli fece la linguaccia. E si allontanò quasi saltellando, lasciandolo del tutto stralunato.

Nakibi gli sventolò una mano davanti al naso, ricordandogli di recarsi al dojo il più presto possibile, mentre Kasumi lo invitò a tavola, continuando a sorridere.

In poco più di mezz'ora Ranma era lì a impartire lezioni ai ragazzi che aveva già cominciato a preparare qualche mese prima. Fra loro c'erano anche alcuni compagni di scuola.

Come Hiroshi.

Uno dei tanti che gli avrebbe fatto domande poco convenevoli su una sua presunta evoluzione con Akane. Come il resto della famigliola ficcanaso.

-Allora...-. Ecco che cominciava. Mai che qualcuno si faceva gli affari propri, soprattutto adesso che erano sposati. -Come va con Akane???-.

-Dobbiamo allenarci- lo riprese il ragazzo con il codino. -Non ho assolutamente voglia di parlare di quella scema senza un briciolo di fascino!-. Era piuttosto arrabbiato, ma l'amico non sembrava mollare. Voleva sapere ogni minimo dettaglio della loro... relazione...

***

-Ti ricordi al matrimonio di Akane? Avevamo addobbato il dojo con delle rose rosse e bianche!-.

Dopo qualche giorno iniziarono i preparativi per la cerimonia. Avevano optato per un matrimonio semplice, all'orientale come quello che ebbero Akane e Ranma. Gli abiti occidentali erano tutti ridotti a un cumulo indefinito di stracci a causa dell'incursione degli spasimanti dei due ragazzi.

Poi Soun si ricordò di quelli utilizzati quando scambiarono Akane per una papera e così decisero per quelli per il suo matrimonio con Ranma. E così anche Kasumi preferì seguire alla lettera la tradizione.

-E noi? Dovremmo acquistare abiti da damigelle?- chiese Akane alla mezzana, che fece una faccia strana.

-Ovvio...- rispose Kasumi per lei. Ma l'altra intervenne.

-Perchè non utilizziamo quegli splendidi abiti che Tohma* ci permise di tenere?-.

Akane impallidì; non potevano usare quelli! Erano troppo... succinti!! -Ma sei scema?!-.

Dalla cucina si spandevano le voci delle tre sorelle, oltre ad un buon odore di quello che sembrava essere oden. Peccato che l'idillio stava per finire.

-Kasumi, quando finirai di cucinare posso preparare qualcosa io?-.

Sia chiaro che non c'è stato nessun miglioramento per quanto riguarda le abilità culinarie della più giovane. La sua bravura si limitava alle insalate. Roba da cavalli ed altri erbivori, insomma...

Ranma aveva già finito di lavorare al dojo e dal corridoio si sentiva un leggero odore di bruciato, cominciando a sospettare qualcosa.

Quando arrivò l'ora di cena, i suoi timori erano più che plausibili. Infatti una volta seduto a tavola, Akane gli servì una cosa deforme e tutta bruciacchiata.

-E questo cos'è?!- fece lui.

La moglie si accigliò, chiedendosi come mai non l'avesse capito da solo. Forse era diventato cieco, o più idiota di quanto già non fosse.

-è una torta alle more!!-. Ecco, si stava incavolando. Meglio una sfuriata o un'indigestione?

O magari dire una delle più grandi bugie della sua vita? Che non aveva fame?!

Nel frattempo, gli altri iniziarono in fretta a mangiare le pietanze di Kasumi, salvando così in extremis il loro, di stomaco. E a quello di Ranma non ci pensavano? Erano così malvagi?!

-Akane, sono stanco... Perchè non andiamo a riposarci?- tentò invano ridacchiando, alzandosi da un tavolo ormai deserto.

Non voleva farla infuriare, e non solo perchè ci avrebbe lasciato le penne. Maledizione, era sua moglie, ora. Non poteva e non voleva deluderla, ma la priorità per lui andava sicuramente alla sua pancia che, a sua insaputa, già si stava preparando a rigurgitare tutto.

Alla fine, lei abbassò lo sguardo evidentemente sconsolata. Prese i piatti e subito li gettò nel cestino. Poi andò verso il ragazzo, oltrepassandolo. Lui, vedendola in quello stato, cercò di rimediare. -Stai bene? Guarda che potresti anche lasciar perdere e...-.

Akane aveva afferrato il messaggio. Scosse la testa. Le stava chiaramente dicendo che non ne sarebbe mai stata in grado...

-Lascia stare... Non sono proprio portata per fare la brava mogliettina. Lascia stare, Ranma...-. Si sporse davanti ai fornelli, fissandoli senza attenzione.

Non voleva arrendersi, ma cosa poteva farci se era stata allevata in modo del tutto differente da quel ruolo che ora era suo? Quello di moglie... No, non era la parte che faceva per lei.

-So che non ne sei capace, ma... ahiaaa!!-. Al giovane con il codino arrivò una gomitata che per poco non gli faceva volare via il fegato.

Ma diamine, voleva finire quella dannata frase che aveva il preciso scopo di consolarla e lei gli sferrava uno dei suoi attacchi da gorilla!!! La sua pazienza non poteva durare un secondo di più.

-Non sei mai carina con me! Neanche ora!-. Sapeva che con il matrimonio le cose fra loro non sarebbero cambiate completamente, ma non pensava di arrivare ai livelli dei loro primi scontri.

-Tu mi prendi sempre in giro! Anche adesso!!- sbraitò lei contrariata, pestandogli con forza un piede.

Lui gemette un po', non arrendendosi in quello scontro verbale che continuava a degenerare sempre di più. -Non è colpa mia se sei cretina, violenta e non sai cucinare!- gridò lui di rimando.

Akane non riusciva più a sopportarlo. Corse via e si piazzò nella loro camera chiudendola con la serratura, non permettendo quindi a Ranma di entrare.

Questo significava solo una cosa. La sua adorata mogliettina lo aveva cacciato dalla loro stanza e questo poteva durare anche giorni finchè facessero pace.

-Sei una scema senza rimedio!- le disse seccato da dietro la porta. -Almeno dammi il mio futon!!!-. Usava quello quando litigavano e Akane lo lasciava fuori dal loro letto.

Silenzio.

Ella sapeva che se gli avesse aperto non le avrebbe più permesso di chiudersi dentro da sola. Con la sua velocità poteva bloccarla senza il benchè minimo sforzo. Ma nemmeno Ranma quella volta aveva voglia di dormire con lei.

Akane prese il materasso per tatami e glielo sbattè in faccia, sbattendo la porta.

-KAWAIIKUNE!!-.

Ed andò a passo pesante verso la camera che prima condivideva con il padre.

 

 

 

*La Sposa dell’Isola delle Illusioni

Alohaaaaaaa!!!!!!!!!!!!! ^-^ Grazie mille per i vostri commenti, siete tanto carini. *-*

Solo che stavolta ero stanca perciò mi sa che è venuto fuori un obbrobrio!! -.-'

E poi ho litigato con l'Html...

   
 
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