(corsivo= pensieri)
.:t The Weeping Willow t:.
Cominciava a vederlo
in modo diverso…
C’era qualcosa in lui
che cominciava ad attirarlo, ma questo gli provocava una grande
sofferenza.
Stava ore ed ore
seduto a pensare a lui e a come era impossibile una cosa del genere. Versava
calde lacrime per quella situazione per quei pensieri che sapeva non si
sarebbero avverati…
Mai…
Come se non bastasse
dovevano raggiungere assieme un luogo…
“dobbiamo cambiare il
nostro nascondiglio! Se altri umani ci scoprono sarà un guaio! Dirigetevi a
ovest! Envy Wrath….voi dovete radere al suolo il vecchio covo e raggiungerci
poi….”
Questo aveva detto
Dante e quando lui aveva sentito i loro nomi pronunciati assieme, il suo cuore
saltò un battito. Loro? Soli?
Sarebbe stato bello
averlo vicino, ma forse per Envy…lui era solo un bimbetto con una sciocca
cottarella.
Envy lo guardò con
aria stanca”partiamo domani…ok?”chiese. “ah..s…si!” rispose il più giovane
leggermente imbarazzato, facendo in modo che Envy non notasse la
cosa.
Si diresse nella sua
stanza e vi restò fino alla mattina dopo sempre pensando a lui…ora purtroppo non
riusciva a fare altro era quasi diventato un tormento, ma non riusciva a farne a
meno.
Di mattina si svegliò
riposato e uscendo dalla stanza, notò che tutto era piombato nel silenzio più
totale, di solito la mattina si sentiva Gluttony lamentarsi della fame. Andò
nella sala principale e vide Envy che guardava fuori da una finestra assorto, il
quale lo salutò senza distogliere lo sguardo dal
panorama.
“gli…gli altri?”chiese
Wrath, “se ne sono andati sta notte…lasciando a noi il lavoro sporco!”. Il più
giovane non sembrava così infastidito dalla cosa ed Envy non si spiegò il
perché, ma non si soffermò tanto su questo
particolare.
“dai avanti! Andiamo
fuori…!” ordinò il più vecchio. Quando furono fuori dall’edificio Envy si girò
di scatto tirando dei violentissimi colpi al muro frantumandolo. Fu così anche
per il resto dell’edificio, mentre Envy evitava abilmente le macerie che
cadevano.
“fatto!” concluse con
sufficienza il ragazzo, osservando con noncuranza il fumo delle macerie prodotte
dalla sua incredibile forza.
“ma…se la gente vede
le macerie?” chiese il piccolo guardandolo. Dopo poco Envy ebbe la soluzione”si,
anche questo è vero…comunque gli umani sono stupidi! E poi qui è tutto isolato!
Se ti senti più sicuro trasmutale! Ma poi andiamo!”. Wrath trasmutò le macerie
fondendole con il terreno, dopo di che si incamminarono. Distruggere così
edifici, intere città o molto spesso anche persone, non dava loro nessun motivo
di smuoversi per la cosa, era del tutto normale.
“ha detto di andare ad
ovest…ma dove?”chiese Wrath. Envy sospirò annoiato”lo so io…sono stato in quel
posto un paio di volte…e francamente non è meglio di quello schifo in cui
stavamo prima!”, detto questo prese a fischiettare camminando. Wrath si stupì
parecchio, non era tipo da fare una cosa del genere, ma forse era perché non
aveva nulla da fare, eppure era una cantilena
allegra.
Camminarono tantissimo
finche non si fece tardi e il sole prese a calare, macchiando di rosso qualsiasi
cosa la sua luce incontrasse sul proprio cammino.
“sono stanco!!” mugolò
Wrath.
“siamo homunculus…non
sentiamo ne dolore ne stanchezza!” lo ammonì Envy
freddamente.
Il piccolo abbassò lo
sguardo triste, lo sapeva benissimo, ma aveva voglia di fermarsi, o meglio di
attirare l’attenzione.
Era sempre stato a
conoscenza di quella verità, ma sentirsi dire che non provava ne dolore ne
stanchezza, poteva essere interpretato come un: “non c’è motivo per cui ti debba
proteggere!”, così cercò si ribattere.
“ma…”
“cammina! Avanti, non
fare il bambino!” stranamente il rimprovero di Envy non era stato offensivo o
cattivo, sembrava che fosse una sorta di
babysitter.
Forse per non cadere
in cattiva luce, o forse solo perché non aveva voglia di farlo arrabbiare, Wrath
continuò a camminare.
Envy rappresentava al
meglio il suo potere, la trasformazione! Si nascondeva dietro un'altra
faccia…dietro un altro sentimento!
Anche lui sentiva
qualcosa per Wrath…
Qualcosa di profondo,
forse…amore? No…gli homunculus non provavano sentimenti! Solo
odio!
Ma anche l’odio è un
sentimento!
Non è un sentimento! È
solo disprezzo per gli altri!
Sicuro?
Siamo peccati! Siamo
sbagli! Non amiamo e viviamo per distruggere!
Vivete per vivere! E
siete sentimenti…non peccati!
Sen…Sentimenti?
L’invidia è un
sentimento…la rabbia è un sentimento…sono cattivi certo! Ma restano pur sempre
ciò che sono!
Io non
amo!
E allora perché ti
senti strano vicino a lui? Perché non hai reagito aggressivamente a quelle lagne
fastidiose?
…io…
……………
“fermiamoci!” ordinò
Envy riscuotendosi dai suoi pensieri…
interloquire con la
propria coscienza… non è mai semplice…
“ma…avevi detto…” si
stupì Wrath a quell’ordine improvviso.
“non vuoi più
fermarti?” chiese l’altro sapendo benissimo che non era
così.
“i…io…si, ma avevi
detto che…” rispose titubante sentendosi osservato da quelle affascinanti iridi
color ametista.
“ho cambiato
idea!”spiegò, per poi salire su un albero.
Era un enorme salice
piangente affiancato da una piccola strada in una bella collina. Wrath guardò
affascinato l’albero a cui non aveva ancora fatto
caso.
“c…che cos’è?”chiese
stupito, osservando la singolare forma cadente dei
rami.
“nh? Un albero no?”
disse sarcasticamente.
“grazie tante! Non ci
ero arrivato! M…ma perché è così strano?”
“è un salice
piangente! Non ne hai mai visti?” chiese rimanendo un po’ stupito, mentre il
ragazzino saliva sull’albero.
“no…sull’isola non
cen’erano! E non sono mai andato tanto in giro!” spiegò giocherellando con le
sottili fronde che pendevano dai rami più grossi.
Envy lo guardò e poi
si stese incrociando le braccia dietro la testa.
“sono tutti così
grandi??” chiese Wrath divertito dalla singolare forma
dell’albero.
“no…questo è
stranamente enorme…sarà anche vecchio!”rispose tenendo gli occhi
chiusi.
Cominciava a scendere
la sera, si intravedevano le stelle e leggermente la luna. Era la prima sera che
Wrath guardava la luna…
Pensava ad
Envy…
Ma era anche con
lui.
Lo fissò, guardando
una ciocca ribelle che gli copriva parte del viso, mentre le altre ondeggiavano
per via del vento. Teneva gli occhi chiusi, sembrava così pacifico e tranquillo,
non aveva niente dello spietato assassino in quel momento
era…carino…
Per Wrath lo era
sempre, ma di più quando non era scontroso o
distruttivo.
Ad un certo punto il
più grande schiuse gli occhi strofinando quello destro, sembrava un bimbo appena
sveglio, così a Wrath scappò un lieve sorriso.
“pe…perché mi
guardi?”chiese.
Era la prima volta che
lo sentiva balbettare, così lo fissò interdetto.
“no nulla! Non ti
guardavo mica!”chiarì il piccolo mentendo.
Envy sbuffò ritornando
a chiudere gli occhi per poi addormentarsi profondamente dopo pochi minuti.
Anche se non lo dava a vedere, voleva fermarsi anche
lui.
Anche Wrath cominciò
ad avere sonno, così volse ancora uno sguardo a Envy che dormiva già da un
po’.
Se…se
io….
Non pensi si
accorgerebbe di te?
Non
importa!
Non hai paura di
riconoscere di essere omosessuale?
NO! Io sono io…e lo
amo! Perché evitare di fare una cosa…se il piacere di averla fatta…è maggiore
della punizione che subirò??
…se ci tieni…ma poi
potrebbe odiarti!
Io…io ho paura che mi
odi! Ma starò attento!!
Il ragazzino si
avvicinò cautamente al più grande e lo fissò…si, era davvero carino mentre
dormiva.
Gli si accoccolò
vicino, e poggiò la testa sul suo petto.
“resterò qui solo per
un po’…solo per stare con lui!...non mi
addormenterò!”
Sentì il profumo di
Envy penetrargli nei vestiti, era inebriante, dolciastro e
leggero.
Lo faceva sentire
bene!....
In quel momento non
pensava di essere vicino ad uno spietato assassino, che aveva ucciso tante
persone…
O ad uno
psicopatico…era solo vicino a…ad Envy…
Alla persona che
amava.
Una lacrima gli
percorse il viso…
E ora
piangi….
Non condividerà mai il
mio amore o la mia diversità…mi godrò solo questo momento! Domani farò finta che
non sia successo con lui! Lo terrò per me! Sarà il mio piccolo
segreto!
…non credo…visto che
ormai…dormi già.
Si, il profumo, il
calore e la vicinanza di Envy, per lui erano talmente piacevoli e perfette da
farlo assopire. L’alzarsi e l’abbassarsi ritmico del petto del ragazzo era come
una sorta di culla.
Si strinse a lui nel
sonno abbracciandolo come se fosse la cosa più importante del mondo. Envy aveva
un viso seccato anche quando dormiva, era incredibile, ma sentendosi stringere
con quel calore e quell’affetto che non aveva mai sentito, ma di cui sotto sotto
percepiva il bisogno…
…assunse
un’espressione sollevata e felice, rispondendo nel subconscio all’abbraccio del
piccolo.
Era una mattina
soleggiata e, benpresto vennero colpiti dal sole che filtrava tra le fronde.
L’immagine che si presentava era incredibile, ma molto dolce: Envy abbracciava
Wrath con un affetto che non era da lui, il quale rispondeva con il viso
sereno.
Ad un certo punto
furono abbagliati dal sole e costretti malamente ad aprire gli
occhi.
Wrath ebbe un colpo al
cuore sentendo le braccia di Envy avvolgerlo, ma ancora di più scoprendo che si
era addormentato vicino a lui, come aveva promesso di non
fare.
Coprendosi gli occhi
dal sole, Envy si accorse di Wrath che rimase pietrificato nell’incrociare il
suo sguardo.
Ora mi
odierà!
Non vorrà più saperne
di me!
Eri sicuro di non
addormentarti…
Envy lo guardò
stupefatto sgranando gli occhi. Wrath si staccò da lui come fosse terrorizzato,
si…
Terrorizzato del suo
odio…
Hai davvero così paura
che ti odi?
Che farai ora? Ora che ti guarda
così…
Il piccolo si ritrasse
portando le mani alla testa coprendosi il viso, farfugliando poi frasi sconnesse
piene di paura.
“io…io…NO! Non mi
dovevo addormentare!...non voglio! Non voglio che mi odi ti
preg…”
Non fece in tempo a
finire la frase che si sentì prendere i polsi, mentre le mani gli venivano
allontanate dalla faccia e delle lacrime prendevano a solcargli le guance
arrossate.
“io…io…non……mh!!!”
Era la cosa più
incredibile di tutte…Envy in uno scatto velocissimo, si era avvicinato a lui con
il viso, sempre di più, fino a congiungere le loro labbra. Wrath sgranò gli
occhi incredulo, ma poi cominciò a rilassarsi, lasciandosi andare nelle braccia
di Envy. Non capiva perché…
Non capiva nulla,
solo….
Si sentiva sereno e
tranquillo e finalmente felice.
Dopo un po’ Envy si
staccò da lui guardandolo negli occhi con un lieve sorriso. Gli asciugò le
lacrime con i pollici. Wrath rimase a guardarlo e una frase gli uscì spontanea
dalle labbra…
“me……me lo potevi
a…almeno chiedere….!”
Envy sorrise di nuovo
“OK! Wrath… posso darti un bacio?”
Il più piccolo lo
strinse a se singhiozzando di felicità.
“hey hey! Tranquillo!
Guarda che scoppi se continui con questo
singhiozzo!”
“…io…io sigh…avevo
pa..paura…”
Si abbracciarono per
poi stendersi sullo stesso ramo su cui si erano
svegliati.
Wrath continuò a
stringerlo con affetto ed Envy gli mise una mano tra i capelli
carezzandoli.
“Envy…”
“si?”
“tu…hai mai
pianto?”
Il più vecchio si
stupì… “n…no perché?”
Il bambino indicò il
grande salice piangente con un sorriso felice…
“gli somigli!!...”
disse il piccolo
………
Si misero a ridere per
poi baciarsi di nuovo…
“per questo mi piace
così tanto…”
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