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Autore: Envy99    02/07/2007    14 recensioni
è la mia primissima yaoi! In assoluto!Sulla mia coppia preferita!Spero che la commentino anche quelli che l'hanno letta in anteprima! Siate clementi! L’invidia è un sentimento…la rabbia è un sentimento…sono cattivi certo! Ma restano pur sempre ciò che sono!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Envy, Wrath
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Weeping Willow-Il salice piangente

(corsivo= pensieri)

.:t The Weeping Willow t:.

Cominciava a vederlo in modo diverso…

C’era qualcosa in lui che cominciava ad attirarlo, ma questo gli provocava una grande sofferenza.

Stava ore ed ore seduto a pensare a lui e a come era impossibile una cosa del genere. Versava calde lacrime per quella situazione per quei pensieri che sapeva non si sarebbero avverati…

Mai…

Come se non bastasse dovevano raggiungere assieme un luogo…

“dobbiamo cambiare il nostro nascondiglio! Se altri umani ci scoprono sarà un guaio! Dirigetevi a ovest! Envy Wrath….voi dovete radere al suolo il vecchio covo e raggiungerci poi….”

Questo aveva detto Dante e quando lui aveva sentito i loro nomi pronunciati assieme, il suo cuore saltò un battito. Loro? Soli?

Sarebbe stato bello averlo vicino, ma forse per Envy…lui era solo un bimbetto con una sciocca cottarella.

Envy lo guardò con aria stanca”partiamo domani…ok?”chiese. “ah..s…si!” rispose il più giovane leggermente imbarazzato, facendo in modo che Envy non notasse la cosa.

Si diresse nella sua stanza e vi restò fino alla mattina dopo sempre pensando a lui…ora purtroppo non riusciva a fare altro era quasi diventato un tormento, ma non riusciva a farne a meno.

Di mattina si svegliò riposato e uscendo dalla stanza, notò che tutto era piombato nel silenzio più totale, di solito la mattina si sentiva Gluttony lamentarsi della fame. Andò nella sala principale e vide Envy che guardava fuori da una finestra assorto, il quale lo salutò senza distogliere lo sguardo dal panorama.

“gli…gli altri?”chiese Wrath, “se ne sono andati sta notte…lasciando a noi il lavoro sporco!”. Il più giovane non sembrava così infastidito dalla cosa ed Envy non si spiegò il perché, ma non si soffermò tanto su questo particolare.

“dai avanti! Andiamo fuori…!” ordinò il più vecchio. Quando furono fuori dall’edificio Envy si girò di scatto tirando dei violentissimi colpi al muro frantumandolo. Fu così anche per il resto dell’edificio, mentre Envy evitava abilmente le macerie che cadevano.

“fatto!” concluse con sufficienza il ragazzo, osservando con noncuranza il fumo delle macerie prodotte dalla sua incredibile forza.

“ma…se la gente vede le macerie?” chiese il piccolo guardandolo. Dopo poco Envy ebbe la soluzione”si, anche questo è vero…comunque gli umani sono stupidi! E poi qui è tutto isolato! Se ti senti più sicuro trasmutale! Ma poi andiamo!”. Wrath trasmutò le macerie fondendole con il terreno, dopo di che si incamminarono. Distruggere così edifici, intere città o molto spesso anche persone, non dava loro nessun motivo di smuoversi per la cosa, era del tutto normale.

“ha detto di andare ad ovest…ma dove?”chiese Wrath. Envy sospirò annoiato”lo so io…sono stato in quel posto un paio di volte…e francamente non è meglio di quello schifo in cui stavamo prima!”, detto questo prese a fischiettare camminando. Wrath si stupì parecchio, non era tipo da fare una cosa del genere, ma forse era perché non aveva nulla da fare, eppure era una cantilena allegra.

Camminarono tantissimo finche non si fece tardi e il sole prese a calare, macchiando di rosso qualsiasi cosa la sua luce incontrasse sul proprio cammino.

“sono stanco!!” mugolò Wrath.

“siamo homunculus…non sentiamo ne dolore ne stanchezza!” lo ammonì Envy freddamente.

Il piccolo abbassò lo sguardo triste, lo sapeva benissimo, ma aveva voglia di fermarsi, o meglio di attirare l’attenzione.

Era sempre stato a conoscenza di quella verità, ma sentirsi dire che non provava ne dolore ne stanchezza, poteva essere interpretato come un: “non c’è motivo per cui ti debba proteggere!”, così cercò si ribattere.

“ma…”

“cammina! Avanti, non fare il bambino!” stranamente il rimprovero di Envy non era stato offensivo o cattivo, sembrava che fosse una sorta di babysitter.

Forse per non cadere in cattiva luce, o forse solo perché non aveva voglia di farlo arrabbiare, Wrath continuò a camminare.

Envy rappresentava al meglio il suo potere, la trasformazione! Si nascondeva dietro un'altra faccia…dietro un altro sentimento!

Anche lui sentiva qualcosa per Wrath…

Qualcosa di profondo, forse…amore? No…gli homunculus non provavano sentimenti! Solo odio!

Ma anche l’odio è un sentimento!

Non è un sentimento! È solo disprezzo per gli altri!

Sicuro?

Siamo peccati! Siamo sbagli! Non amiamo e viviamo per distruggere!

Vivete per vivere! E siete sentimenti…non peccati!

Sen…Sentimenti?

L’invidia è un sentimento…la rabbia è un sentimento…sono cattivi certo! Ma restano pur sempre ciò che sono!

Io non amo!

E allora perché ti senti strano vicino a lui? Perché non hai reagito aggressivamente a quelle lagne fastidiose?

…io…

……………

“fermiamoci!” ordinò Envy riscuotendosi dai suoi pensieri…

interloquire con la propria coscienza… non è mai semplice…

“ma…avevi detto…” si stupì Wrath a quell’ordine improvviso.

“non vuoi più fermarti?” chiese l’altro sapendo benissimo che non era così.

“i…io…si, ma avevi detto che…” rispose titubante sentendosi osservato da quelle affascinanti iridi color ametista.

“ho cambiato idea!”spiegò, per poi salire su un albero.

Era un enorme salice piangente affiancato da una piccola strada in una bella collina. Wrath guardò affascinato l’albero a cui non aveva ancora fatto caso.

“c…che cos’è?”chiese stupito, osservando la singolare forma cadente dei rami.

“nh? Un albero no?” disse sarcasticamente.

“grazie tante! Non ci ero arrivato! M…ma perché è così strano?”

“è un salice piangente! Non ne hai mai visti?” chiese rimanendo un po’ stupito, mentre il ragazzino saliva sull’albero.

“no…sull’isola non cen’erano! E non sono mai andato tanto in giro!” spiegò giocherellando con le sottili fronde che pendevano dai rami più grossi.

Envy lo guardò e poi si stese incrociando le braccia dietro la testa.

“sono tutti così grandi??” chiese Wrath divertito dalla singolare forma dell’albero.

“no…questo è stranamente enorme…sarà anche vecchio!”rispose tenendo gli occhi chiusi.

Cominciava a scendere la sera, si intravedevano le stelle e leggermente la luna. Era la prima sera che Wrath guardava la luna…

Pensava ad Envy…

Ma era anche con lui.

Lo fissò, guardando una ciocca ribelle che gli copriva parte del viso, mentre le altre ondeggiavano per via del vento. Teneva gli occhi chiusi, sembrava così pacifico e tranquillo, non aveva niente dello spietato assassino in quel momento era…carino…

Per Wrath lo era sempre, ma di più quando non era scontroso o distruttivo.

Ad un certo punto il più grande schiuse gli occhi strofinando quello destro, sembrava un bimbo appena sveglio, così a Wrath scappò un lieve sorriso.

“pe…perché mi guardi?”chiese.

Era la prima volta che lo sentiva balbettare, così lo fissò interdetto.

“no nulla! Non ti guardavo mica!”chiarì il piccolo mentendo.

Envy sbuffò ritornando a chiudere gli occhi per poi addormentarsi profondamente dopo pochi minuti. Anche se non lo dava a vedere, voleva fermarsi anche lui.

Anche Wrath cominciò ad avere sonno, così volse ancora uno sguardo a Envy che dormiva già da un po’.

Se…se io….

Non pensi si accorgerebbe di te?

Non importa!

Non hai paura di riconoscere di essere omosessuale?

NO! Io sono io…e lo amo! Perché evitare di fare una cosa…se il piacere di averla fatta…è maggiore della punizione che subirò??

…se ci tieni…ma poi potrebbe odiarti!

Io…io ho paura che mi odi! Ma starò attento!!

Il ragazzino si avvicinò cautamente al più grande e lo fissò…si, era davvero carino mentre dormiva.

Gli si accoccolò vicino, e poggiò la testa sul suo petto.

“resterò qui solo per un po’…solo per stare con lui!...non mi addormenterò!”

Sentì il profumo di Envy penetrargli nei vestiti, era inebriante, dolciastro e leggero.

Lo faceva sentire bene!....

In quel momento non pensava di essere vicino ad uno spietato assassino, che aveva ucciso tante persone…

O ad uno psicopatico…era solo vicino a…ad Envy…

Alla persona che amava.

Una lacrima gli percorse il viso…

E ora piangi….

Non condividerà mai il mio amore o la mia diversità…mi godrò solo questo momento! Domani farò finta che non sia successo con lui! Lo terrò per me! Sarà il mio piccolo segreto!

…non credo…visto che ormai…dormi già.

Si, il profumo, il calore e la vicinanza di Envy, per lui erano talmente piacevoli e perfette da farlo assopire. L’alzarsi e l’abbassarsi ritmico del petto del ragazzo era come una sorta di culla.

Si strinse a lui nel sonno abbracciandolo come se fosse la cosa più importante del mondo. Envy aveva un viso seccato anche quando dormiva, era incredibile, ma sentendosi stringere con quel calore e quell’affetto che non aveva mai sentito, ma di cui sotto sotto percepiva il bisogno…

…assunse un’espressione sollevata e felice, rispondendo nel subconscio all’abbraccio del piccolo.

Era una mattina soleggiata e, benpresto vennero colpiti dal sole che filtrava tra le fronde. L’immagine che si presentava era incredibile, ma molto dolce: Envy abbracciava Wrath con un affetto che non era da lui, il quale rispondeva con il viso sereno.

Ad un certo punto furono abbagliati dal sole e costretti malamente ad aprire gli occhi.

Wrath ebbe un colpo al cuore sentendo le braccia di Envy avvolgerlo, ma ancora di più scoprendo che si era addormentato vicino a lui, come aveva promesso di non fare.

Coprendosi gli occhi dal sole, Envy si accorse di Wrath che rimase pietrificato nell’incrociare il suo sguardo.

Ora mi odierà!

Non vorrà più saperne di me!

Eri sicuro di non addormentarti…

Envy lo guardò stupefatto sgranando gli occhi. Wrath si staccò da lui come fosse terrorizzato, si…

Terrorizzato del suo odio…

Hai davvero così paura che ti odi?

Che farai ora? Ora che ti guarda così…

Il piccolo si ritrasse portando le mani alla testa coprendosi il viso, farfugliando poi frasi sconnesse piene di paura.

“io…io…NO! Non mi dovevo addormentare!...non voglio! Non voglio che mi odi ti preg…”

Non fece in tempo a finire la frase che si sentì prendere i polsi, mentre le mani gli venivano allontanate dalla faccia e delle lacrime prendevano a solcargli le guance arrossate.

“io…io…non……mh!!!”

Era la cosa più incredibile di tutte…Envy in uno scatto velocissimo, si era avvicinato a lui con il viso, sempre di più, fino a congiungere le loro labbra. Wrath sgranò gli occhi incredulo, ma poi cominciò a rilassarsi, lasciandosi andare nelle braccia di Envy. Non capiva perché…

Non capiva nulla, solo….

Si sentiva sereno e tranquillo e finalmente felice.

Dopo un po’ Envy si staccò da lui guardandolo negli occhi con un lieve sorriso. Gli asciugò le lacrime con i pollici. Wrath rimase a guardarlo e una frase gli uscì spontanea dalle labbra…

“me……me lo potevi a…almeno chiedere….!”

Envy sorrise di nuovo “OK! Wrath… posso darti un bacio?”

Il più piccolo lo strinse a se singhiozzando di felicità.

“hey hey! Tranquillo! Guarda che scoppi se continui con questo singhiozzo!”

“…io…io sigh…avevo pa..paura…”

Si abbracciarono per poi stendersi sullo stesso ramo su cui si erano svegliati.

Wrath continuò a stringerlo con affetto ed Envy gli mise una mano tra i capelli carezzandoli.

“Envy…”

“si?”

“tu…hai mai pianto?”

Il più vecchio si stupì… “n…no perché?”

Il bambino indicò il grande salice piangente con un sorriso felice…

“gli somigli!!...” disse il piccolo

………

Si misero a ridere per poi baciarsi di nuovo…

“per questo mi piace così tanto…”

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