Dominiom
The meeting of the Dark Duelists

Parte Zero: Introduzione a Dan

E' una bella giornata, con un sole, limpido e allegro. Gli uccellini cinguettano, ma le macchine coprono il loro rumore passando ad alta velocità per le strade. Insomma, oggi è Lunedì: quel giorno che nessuno vorrebbe mai vivere, quello dove si torna dal Weekend! ... e si viene svegliati dagli amici per le loro altisonanti voci. Ed ecco che entra in scena Dan, un ragazzo delle medie molto vivace. Ha dei capelli color azzurro cielo e un fisico a dir poco "buono"...
La sua vita si svolgeva sempre in soli tre passaggi: Svegliarsi, Mangiare e Dormire. Non c'era ragazzo a Dice City che faceva meno di lui. Era un poltrone insomma. I genitori di Dan erano sempre assenti, ragion per cui, il ragazzo, nonostante fosse un poltrone, quando voleva sapeva autogestirsi. Quando il ragazzo era un po' giù di morale o voleva semplicemente divertirsi andava da Jin e Leo, i suoi migliori amici dai tempi dell'asilo. Jin era il più bravo in Palestra per la sua corporatura da "Body Builder" mentre Leo era un genio della Matematica e dei Computer. Ora tutti si staranno chiedendo: e Dan? In cosa era bravo. Beh... niente! L'unica cosa che sapeva fare era Mangiare e Dormire, e quello lo sapevano fare tutti...
C'era però una cosa per cui Dan andava matto, i duelli. Amava alla follia gli Eroi Elementali e a casa, suo padre aveva un deck personalizzato in cui gli Eroi Elementali erano i protagonisti, lo chiamava: Luce.
C'era un problema però. Dan faceva schifo a giocare a Duel Monster. Veramente schifo. Varie volte aveva chiesto al padre di insegnargli qualcosa sui duelli ma invano, figuriamoci ora che non mangiava nemmeno a casa...
Il suo più grande desiderio era superare Bim alias il bullo della scuola alias duellante più forte di Dice City. Possedeva un deck che non era mai riuscito a battere nessuno, il deck del Re: Jack Atlas. Era però modificato e quindi lo aveva quasi completamente diversificato, l'unico punto che non aveva cambiato era il mostro più potente: Arcidemone Drago Rosso.
Dan voleva superarlo. Quel giorno, oltre a essere Lunedì, però, c'era anche una cosa positiva: la lezione nella sala duello. Dan aveva quasi sempre il sei nel compito, anche se il suo impegno era enorme. Però, il fato quel giorno lo volle ricompensare. Accadde esattamente così:

- Yaaaawn, non ne posso più. Quando andiamo nella sala duello? - Chiese Dan con un pizzico di noia nel tono della voce.

Leo scattò verso di lui con un ghigno stampato sulla bocca e gli rispose

- Che te ne fai tanto? Non riesci nemmeno a capire in quale posizione si attacca... -

- A differenza tua io ce l'ho un deck. Ed è anche forte! -

- Se il deck di tuo padre fosse così forte come dici, allora Bim ti avrebbe già sfidato per acciuffarlo. -

- La speranza è l'ultima a morire... -

Detto fatto, Bim era riuscito a sentire tutto e Leo era stato il suo complice. Adesso il bullo della scuola aveva puntato su un altro deck. Non poteva sfuggirgli...
Subito uscì dal riparo che si era trovato per origliare e punto il dito contro Dan.

- Hai ragione, Dan. La speranza è l'ultima a morire! Ti sfido a duello. Ci incontriamo in piazza Mercoledì alle tre. Ti conviene iniziare a nasconderti. Il tuo deck sarà presto mio! Ahahahahahahahahahahahaahahahaha -

e con un ghigno malefico stampato in bocca dette le spalle a Dan continuandosela a ridere come se nulla fosse. Per gli studenti vedere Bim ridere maleficamente era normale... e se non lo fosse stato, giù di botte.
A Dan era stata lanciata una sfida, per di più dal grande Bim, professionista nel campo dei duelli e più forte di Dice City. Dan era sicuro che la sfida contro Bim sarebeb stata breve, lì per lì penso a barare. D'altronde come vincere contro un campione? Quel Lunedì non ebbe nemmeno il coraggio di provare a duellare qualcuno, era troppo preso nel preparare una strategia con il deck di suo padre, quello che portava sempre in tasca.
La sera si addormentò sulle carte e si svegliò alle quattro di mattina. Dan non aveva mai visto la città così, era circondata dalla foschia e vedere era quasi impossibile, come una tempesta di sabbia. Il ragazzo afferrò il deck, si vestì e uscì per vedere più a fondo la città di mattina fonda. Era silenziosa, tutti dormivano. Eppure c'era un uomo che passeggiava per il marciapiede, per carità, non che fosse vietato, ma quell'uomo aveva qualcosa di stranamente terrorizzante. Fece venir il tremolio e Dan che con indecisione arretrava di qualche passo, fino a cadere in un baratro e svegliarsi  con il viso appiccicato al tavolo, dove la sera si era addormentato... era solo un incubo...
Era Martedì e Dan non aveva fatto nessun passo da gigante, anzi, tremava ancora per l'incubo avuto a casa: un uomo, con un mantello, una magliettina attillata con strani segni che si congiungeva con un cappuccio che indossava l'uomo. I suoi occhi erano profondi, sembrava non vedere nient'altro che un vortice d'oscurità all'interno di quegli occhi malefici. Quando arrivò a scuola, tirò fuori il suo mazzo di carte e iniziò a osservarle, tentando di pensare, ma invano. Bim e il gruppo di bulletti che lo seguivano sempre a ruota se la ridevano guardando il ragazzo ormai disperato. Leo si avvicinò a Dan, lo aiutò ad alzarsi e lo accompagnò davanti alla porta di classe...

- Professoressa? Che cos'è la luce in particolare? -

- Beh, è un'energia. -

Dan non riusciva a spiegarsi: il deck che suo padre chiamava "Luce" non lo stava affatto riempendo di energia, ma il solo pensarci lo riportava all'incubo pensando che invece di avere qualcosa di luminoso, aveva soltanto l'oscurità dalla sua...
Il pomeriggio, mentre passeggiava lungo il parco, Dan vide una ragazza: aveva dei capelli biondi lunghissimi e degli occhi azzurri. Al solo guardarlo Dan si pietrificò, anche lei aveva uno sguardo terrorizzante. Subito, lei vide Dan e gli andò incontro sorridendo col ghigno.
Non appena gli mise una mano sulla spalla per ricevere la sua attenzione e Dan sbattè le palpebre vide uno sguardo diverso sul viso della ragazza: era sorridente e stava parlando con il ragazzo.

- Ehi, ho visto che mi guardavi con uno sguardo terrorizzato. Ci conosciamo? -

- Hm? No No No! Noi non ci conosciamo! Scusa se ti ho guardato come se fossi un alieno... Ciao! -

E subito gli dette le spalle correndosene fino a casa...
Una volta dentro, sbarrò la porta e tutte le finestre, una domanda però gli sorse spontanea, se fosse stato un incubo, sarebbe stato tutto possibile, per cui si poggiò a terra con il sudore che gli passeggiava sulla fronte, in attesa della fine di questo incubo...
Passò qualche minuto e non successe niente... passò qualche ora e non successe ancora niente. Dan riaprì le porte e le finestre, convincendosi che era solo un paranoico. Avrebbe aspettato fino all'indomani. Si sarebbe scontrato con Bim il giorno dopo...
Eccoci, era Mercoledì, il giorno in cui Dan si sarebbe scontrato a Duel Monsters contro Bim. Il ragazzo era sicuro di cadere ai primi turni, non aveva mai giocato, figurarsi vincere contro il più forte di Dice City...