Molly era salita fino alla camera di sopra, gli eventi di solo un minuto prima l’avevano sopraffatta, nelle mani tremanti teneva un bicchiere di vino; pensò alla voce di Sherlock e alla sua deduzione, frenetica, quasi più del solito, teatro del suo ego, e poi l’errore, seguito dall’ imbarazzo, l’immediato irrigidirsi di tutto il corpo e il delicato bacio sulla guancia. Le sue scuse sussurrate nell’orecchio.
‘Buon Natale Molly Hooper’
Si sedette sul letto e guardò la stanza sfumarsi lentamente, le era costato uno sforzo immane mantenere un contegno davanti a Sherlock, si lasciò andare, sperando che nessuno la trovasse in quello stato.
John la aveva guardata andarsene con apprensione, per un secondo aveva aperto la bocca, un muto tentativo di discolpa per il suo suo compagno.
Si portò una mano al viso, pensò alla sua stupidità, come avrebbe potuto competere con John?
Con una mano si asciugò le lacrime, si guardò intorno
“Dio!”
Urlò con voce rotta, il bicchiere le scivolò dalla mano e la trapunta bianca si tinse di rosso, Irene era appoggiata vicino la finestra
“Mi hai fatto prendere un’infarto!”
Sibilò alzandosi in piedi, guardò il letto
“Merda”
Irene raccolse mutamente il bicchiere caduto da sopra il tappeto e lo poggiò sul comodino
“Adesso saprà che sei stata qui”
Disse Molly portandosi una mano stretta a pugno alla bocca, cercando di ritrovare un po’ di compostezza.
Le labbra accese di Irene accennarono un mezzo sorrisetto
“Cosa importa?”
Molly osservò gli occhi azzurri e luminosi della donna, aveva indosso il solito cappotto nero.
“Quello stupido non sa proprio come trattare le donne, vero?”
disse dopo una pausa, Molly scosse la testa, Irene si avvicinò e le sfiorò la mano, poteva sentire il profumo dei suoi capelli.
“Mi sei mancata”
Irene la tirò a sé, Molly chiuse gli occhi e sentì le labbra di lei premere contro le sue, si scordò di tutto, le mise le mani tra i capelli e sorrise.