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Autore: kannuki    16/12/2012    3 recensioni
[...] Il problema delle spade era il reflusso di sangue che trascinavano uscendo dalle ferite. Ti sporcava i vestiti. Era difficile passare inosservato, dopo. [...]
Caroline aveva insistito per accompagnare Stefan nel bosco ed era entrata nella cerchia dei cadaveri. Ora avevano un vampiro Originale arrabbiato, un secondo vampiro Originale furioso col primo, dodici morti da giustificare e un licantropo orfano e in fuga. Il crollo nervoso era giustificato. Una tisana alle erbe magiche col tuo 'migliore' amico, pure.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Caroline, Forbes, Klaus, Kol, Mikaelson, Rebekah, Mikaelson, Stefan, Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Perché la verità, era che a Mystic Falls non succedeva mai niente. Era un sobborgo che viveva di regole proprie: le villette a schiera, il prato perfettamente curato, il cane e il recinto elettrificato invisibile. Un visitatore che provenisse dalla città sarebbe rimasto incantato dalla rilassatezza del luogo, dal Municipio dalla faccia imbiancata, dalla Chiesa e il suo reflusso di fedeli. Se ne sarebbe deliziato, ma al tramonto gli avrebbe rivolto le spalle per non farvi più ritorno.

Per lei, era il luogo in cui tutto avrebbe avuto inizio e fine. Caroline Forbes non sarebbe mai uscita dai suoi confini e li avrebbe visti appassire, uno dopo l'altro, mascherando l'eterna giovinezza col trucco e le acconciature elaborate.

A Mystic Falls non era mai successo nulla, fino all'arrivo dei fratelli Salvatore. Katherine era stata la diretta conseguenza di un amore fallito. Klaus, la vendetta di un amore inespresso tramutato in odio. E poi sì, c'era il fatto del sacrificio, del rituale, le maledizioni, etc.

Caroline non voleva essere puntigliosa – non troppo! – ma se risaliva la scala dei danni, sfrondava le amicizie e le inclinazioni amorose, se si arrampicava fino alla cima e ricercava il cartello con su scritto 'colpevole', avrebbe trovato una freccia che puntava dritta dritta all'unico fratello Salvatore presente nella stanza.

Vuoi un'altra coperta?”

Un'altra coperta non cancellava l'orrore della mattanza. Un'altra coperta non le avrebbe tolto di dosso l'odore del sangue e di Klaus. Un'altra coperta avrebbe solo scaldato le spalle mentre il fuoco del camino le bruciava la faccia.

Caroline lo fulminò con un'occhiata velenosa e scosse la testa.

Aveva insistito per accompagnare Stefan nel bosco ed era entrata nella cerchia dei dodici cadaveri. L'aveva fatto apposta, per imprimersi bene nella mente quel che era capace di fare, per cancellare le risate della giornata dell'elezione di Miss Mystic Falls.

Si era sforzata di immaginare Klaus in altre vesti, l'aveva decontestualizzato e inserito in un universo parallelo in cui lui era dalla parte dei buoni. Avrebbe potuto innamorarsi di una persona del genere? Avrebbe potuto diventare il suo migliore amico? Che fosse affascinante non lo negava, aveva senso dell'umorismo ed era galante. Per fortuna, Klaus era sempre Klaus... e ora Klaus se ne andava in giro con una spada sporca di sangue come un vecchio guerriero che tornava dalle Crociate.

Caroline aveva avuto l'impressione che fosse orgoglioso del sangue che gli schizzava il viso. La sua fantasia continuava a sfornare immagini di lande desolare, campi di battaglia insanguinati e ruscelli rossi che si riversavano nei fiumi. Aveva affrontato l'orda ed era rimasto in piedi. La sua vittoria era stata facile: dopo il primo ibrido morto, gli altri avevano avuto troppa paura, ed invece di reagire come branco, l'avevano affrontato singolarmente od erano fuggiti. Non c'era unione, fra i licantropi. I piani che intessevano con i fratelli Salvatore, Bonnie e gli altri, erano di gran lunga superiori. Anche se fallivano quasi tutti, alla fine.

Caroline si riscosse con un movimento delle spalle. Infilò i mani fra i capelli, grattò il collo e posò i gomiti sulla ginocchia piegate. “Ho quasi perso il controllo...”

Quasi. Un tazza di tè?”

Caroline annuì e posò la schiena contro il divano, muovendo i piedi sotto la coperta. Il corpo di Rebekah era sparito. Non poteva essere stato Klaus, lui non voleva la sorella fra i piedi. Allora chi? Sgranò gli occhi e il suo gemito lo udì anche Stefan dalla stanza adiacente. Il ragazzo si affacciò per monitorare la situazione: se avesse perso il controllo, avrebbe dovuto sedarla? Come agivano le maniache della perfezione?

Jeremy ha dato ad April il suo braccialetto alla verbena, io ho provato a soggiogarla ma non ha funzionato e lei è filata dritta nella cripta a resuscitare quella... uuuh, mi vengono i nervi solo a pensarci!” esclamò battendo i pugni sul divano. “Alla sua età pensavo solo a diventare popolare e passavo la maggior parte del tempo di fronte allo specchio! Questa ragazze d'oggi guardano troppa tv! Sono diventate intraprendenti e noi ne paghiamo le conseguenze!”

Stefan le passò la tisana rilassante, divertito dallo scoppio indignato. Caroline grugnì e colpì un cuscino, infilando il naso fra le spire che risalivano dalla tazza. Aggrottò la fronte e la guardò, perplessa. “Ma che strano odore, cos'è?”

Non so... era nel barattolo in cucina” ammise assaggiandone un sorso. “Sa vagamente...”

Stefan, è erba!” sussurrò tirandogli via la tazza dalle mani. “Ti scagiono da ogni accusa. E' sicuramente roba di Damon!”

Damon non usa sostanze psicotrope.”

Caroline lo fissò e trasalì nuovamente, diventando rossa un attimo dopo. “Ehm...”

La festa che avete dato tu, Elena e Bonnie” concluse inclinando la testa. “Questo spiega il disordine il mattino dopo.”

Caroline alzò le spalle e tornò ad infilare i piedi sotto la coperta, incrociando le braccia sullo stomaco. “Le erbe di Bonnie ti sballano a modo loro.”

Sei fin troppo agitata per assumere droghe.”

Sono erbe magiche, ti rilassano e basta” mormorò bevendo un sorso di mistura troppo poco zuccherata. “Ti aprono la mente, basta non unirci lo champagne.” Non aveva bisogno di aiuti esterni, era fin troppo cosciente dei problemi che si accumulavano ogni ora. “Non mi ero mai accorta di quanto fosse triste.”

April era stranamente solare, per essere una ragazza che aveva appena perso il padre.

Era così, quando vi siete conosciuti?”

Stava parlando di Klaus? Nel suo desiderio spasmodico di controllare il mondo che la circondava, era arrivata al punto di desiderare di 'guarirlo'? Stefan non rispose, la guardò a lungo, affondando nel divano accanto a lei. “Non farlo.”

Cosa?”

Non cercare di entrare nella mente di Klaus e non cercare di controllarlo.”

Caroline allargò le mani e batté rapidamente le ciglia. Lo faceva sempre quando veniva smascherata.

Era solo una domanda!”

Stefan la guardò e alzò un sopracciglio.

Ho parlato con lui, ho visto il suo quadro e quello sguardo rassegnato che aveva negli occhi, stasera! Non posso farci niente, mi incuriosisce!”

Ti piace.”

No!”

Ti piace perché incarna l'iconografia del vampiro tormentato...”

Andiamo! Damon è molto più tormentato di lui!”

... e lui te lo sei portato a letto” concluse, tacendola. “Siamo stati amici per molti anni, so che effetto fa alle donne.”

Beh, non a questa donna!” esclamò arrossendo. “Non ricordarmi tuo fratello...”

Guardami negli occhi e prova a negare.”

Caroline li girò verso il soffitto, sbuffò e lo fissò, inclinando la testa. “Non nego sia affascinante...”

... e...”

Stef, smettila. Non mi farai ammettere qualcosa che non voglio ammettere!” sibilò, abbassando la voce. “Non è ancora definito nella mia mente e mi sto sforzando di ignorarlo per il bene dell'umanità. Non possiamo alterare le coalizioni. Non ci sono solo io, in questa guerra!” Caroline abbandonò il divano, girando su se stessa. Il bagliore del fuoco le illuminò i capelli, lasciando in ombra il viso. “Ho avuto paura. Per la prima volta in vita mia, ho avuto davvero paura! Mi sono sentita...” Caroline inspirò ed espirò, fissando il vuoto. “Dobbiamo pensare a Tyler. Hai idea di dove sia finito? Non risponde più alle mie chiamate da quando... quando....”

Siediti.”

Caroline si lasciò condurre di nuovo sul divano, piegò le gambe e restò a fissare il camino. La sua espressione era indecifrabile. “Ti è mai capitato di leggere un libro e di immedesimarti nei personaggi?”

Stefan annuì e Caroline si umettò le labbra, infilando le mani fra le gambe. Insaccò le spalle e si piegò un po' in avanti. “Siamo nel ventunesimo secolo, la pirateria è quasi del tutto estinta ed ancora riusciamo a guardare al passato e a crederci principesse intrappolare in torri d'avorio...” bisbigliò inghiottendo la saliva. “Non mi piace, non voglio più sentirmi così debole, non sono un trofeo di guerra e non ho bisogno... ehi... che fai...” Caroline restò rigida per molti secondi, poi ricambiò l'abbraccio, un po' impacciata.

Sto per dirti una cosa che non ti piacerà.”

Allora non dirmela...”

Non c'è niente di male...”

Alt, stop!” esclamò spingendo via il vampiro. “Eccome, se è un male!”

... a sentirsi deboli, puoi lasciarmi finire una frase?”

Caroline mugolò e tirò indietro i capelli. “Scusa.”

Puoi dormire nella mia stanza, se vuoi.”

Resto qui, grazie” bisbigliò tornando a rifugiarsi sotto la coperta. “Noi siamo amici, vero?”

Credo di sì.”

Come mio amico, mi diresti se sto sbagliando?”

Se lo ritenessi estremamente necessario...” mormorò restando a guardarla. “Care, sono stato in guerra. So come funzionano le emozioni umane.”

Caroline si morse la lingua per non interromperlo.

Di fronte un grosso pericolo, reagiamo istintivamente e quando la minaccia è passata, abbiamo bisogno di conferme.”

Non aveva bisogno di conferme, ma Klaus doveva restare molto lontano da lei, da quel momento in avanti.

Non credo di aver mai avuto tante relazioni amorose come sotto le armi” rivelò strappandole un'occhiata sorpresa. “Di fronte alla morte, reagiamo scegliendo la vita.”

Vita?! Aveva avuto una paura fottuta che se la prendesse anche con lei, altro che storie! Quando l'aveva toccata, lo stomaco le era sceso nei calzini ed era incredibile che fosse riuscita a fare del sarcasmo sul suo vestito! “Prova la tisana alle erbe magiche” sussurrò per troncare l'argomento scomodo. “Buonanotte, Stefan.”

Stefan sistemò i ciocchi in maniera che il fuoco li bruciasse lentamente fino al mattino e ricambiò la buonanotte. Ora avevano un vampiro Originale incazzato, un secondo vampiro Originale furioso col primo, dodici morti da giustificare e un licantropo orfano e in fuga. Guardò la tazza fumante e odorò una seconda volta le nuvolette che si alzavano dalla superficie. Forse era meglio gettare quella brodaglia giù per lo scarico della cucina. Scaraventò il contenuto del barattolo nel cestino dei rifiuti, si chinò a raccogliere il braccialetto d'argento che aveva visto molte volte al polso di Elena e lo girò fra le dita, sopraffatto da un'ondata di malinconia. Prima che se ne rendesse conto, aveva fatto fuori mezza tazza di erba magica. Mugolò e scaricò il resto nel lavandino. Se avevano steso una sovreccitata Caroline, avrebbero avuto lo stesso effetto su di lui?

***

Aprire la mente non era il termine adeguato. Ogni singolo poro del suo corpo traspirava e respirava e gli sembrava che la superficie dei polmoni si fosse espansa fino a raggiungere il triplo del volume. Le lenzuola avevano una strana consistenza sotto i polpastrelli. Stefan si rizzò a sedere e la stanza cambiò di prospettiva. Era drogato. Strafatto. Ghignò per l'assurdità e ripiombò sulla schiena. Perché non riusciva a dormire? Stefan tornò a sedere e ciondolò il capo avanti. Era ghiacciato. La sua pelle era congelata e il contatto del marmo freddo sotto i piedi gli trasmetteva uno strano calore. Duro. Pungente come uno spillo arrugginito. Aveva bisogno di nutrirsi.

***

Le novità erano il forte di Mystic Falls. L'ultima cosa che ti aspetti, è di trovare una Caroline Forbes seminuda sul divano del tuo vecchio amico, l'unica sera che decidi di averne abbastanza della solitudine.

Klaus afferrò la coperta finita sul tappeto e la distese sul corpo della ragazza, non prima di aver osservato le forme illuminate dal fuoco. Era bellissima e del tutto inaccessibile. Poteva aver giocato bene le sue carte alla festa, ma l'exploit sanguinoso del parco l'aveva riportata mille miglia lontano da lui. A pensarci bene, non barava mai quando era con lei. Quel che vedeva, era la pura verità. Caroline si voltò, spingendo il bacino contro la testiera del divano e infilò le mani sotto il cuscino. Klaus si sedette nello spazio lasciato vuoto dal suo corpo e le accarezzò i capelli cercando di non svegliarla. Quanto poteva averla spaventata, vederlo ridotto in quel modo? L'ironia sul vestito era la diretta conseguenza della sua paura? Caroline Forbes aveva paura di lui? Quando l'aveva afferrata, non aveva mostrato cedimenti e non aveva tremato, neppure per un istante. Era bella, forte. La stronzata della spada aveva risvegliato la sua virilità sopita dalla calma placidità del luogo e lo scontro con gli ibridi l'aveva ricondotto sul campo di battaglia, accelerandogli il sangue nelle vene. Da secoli non provava un entusiasmo del genere. Da secoli non desiderava tanto una donna come desiderava Caroline Forbes.

  
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