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Autore: Ashtart    16/12/2012    8 recensioni
Lo vide rabbrividire nel vento freddo di Dicembre, e gli diede mentalmente del cretino per non essersi vestito più pesante. Avrebbe voluto scaldarlo, scaldarsi insieme a lui ed affrontare insieme quel gelo, i suoi momenti di sconforto, e quella vita immortale che minacciava di sopraffarli con la sua immensità. Voleva stringersi a lui e gettar via quella maschera di superficialità che si era costruito, mostrargli che anche lui poteva soffrire, e molto anche: non poteva. William non glie lo avrebbe mai permesso.
[Grelliam]
In onore del 16 dicembre.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis, William T. Spears
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Grelliam love.'
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Merry Christmas, darling ~

 

When you love someone
But it goes to waste
Could it be worst?

 
“Mi fate vomitare.”
 
Grell si lasciò andare a un sospiro abbattuto. Non era di certo la prima volta che il demone moro gli rivolgeva una simile frase, e non era nemmeno la prima volta che qualcuno lo rifiutava,tuttavia
Tuttavia stavolta era stato diverso. C’era stato del vero e proprio disgusto nelle parole di Sebastian, molto più del solito, insieme all’irritazione propria di qualcuno che spera di non rivedere mai più chi gli sta davanti. Esasperato. Ecco l’aggettivo giusto per definirlo.
 Bene. Si ripetè. Chi non mi vuole non mi merita, giusto?
Il problema era che il maggiordomo era solo l’ultimo di una lunga lista. Ce n’erano stati altri, prima di lui; colleghi di lavoro di bell’aspetto, spesso in visita da divisioni estere – gli spagnoli erano così hot! ~–,  o affascinanti umani…
E poi c’era William. Ma William era un caso a parte.
 
Il rosso varcò le porte del Dipartimento, uscendo nell’aria gelida. Si strinse la sciarpa intorno al collo e ficcò le mani in tasca, incamminandosi verso casa. Non voleva pensare al moro, rischiava di rovinarsi seriamente l’umore, e non gli andava di passare la notte di Natale a piangersi addosso come una ragazzina frignona. Sarebbe andato in giro per le strade di Londra, a godersi l’atmosfera natalizia e a riempirsi gli occhi di tutto il rosso che caratterizzava quella festa. Da solo.
Il suo umore calò di nuovo. Perché a nessuno importava di lui? Certo, avrebbe potuto attardarsi al party organizzato da Ronnie, ma era certo che lui si sarebbe dileguato nel bel mezzo della festa insieme a un’attraente segretaria a caso, lasciandolo solo.
Se solo William avesse accettato di uscire con lui… invece il moro l’aveva trattato freddamente come al solito, invitandolo cortesemente ma con freddezza a lasciare il suo ufficio e a lasciarlo lavorare. Aveva abbandonato la stanza ancor prima che l’altro shinigami potesse terminare di parlare. Però, uffa  ~Non si rifiuta una misera passeggiata a una lady del mio calibro  ~
 
Aveva respinto il suo invito in favore di cosa, poi? Di un mucchio di scartoffie?
Se lo figurò a compilar moduli, da solo, la sera di Natale. Era un immagine infinitamente triste, e di colpo desiderò di aver insistito maggiormente, quel pomeriggio.
Sospirò, quando il suo sguardo incontrò l’oggetto dei suoi pensieri che, evidentemente, era riuscito a tornare a casa ad un orario ragionevole, quel giorno. Lo vide rabbrividire nel vento freddo di Dicembre, e gli diede mentalmente del cretino per non essersi vestito più pesante. Avrebbe voluto scaldarlo, scaldarsi insieme a lui ed affrontare insieme quel gelo, i suoi momenti di sconforto, e quella vita immortale che minacciava di sopraffarli con la sua immensità. Voleva stringersi a lui e gettar via quella maschera di superficialità che si era costruito, mostrargli che anche lui poteva soffrire, e molto anche: non poteva. William non glie lo avrebbe mai permesso.
C’era però qualcosa che poteva fare, anche se era poco. Affrettò il passo fino a raggiungerlo, e si sfilò la sciarpa di lana rossa.
“Will!” lo richiamò, cogliendolo di sorpresa e passandogliela intorno al collo.
Il moro trasalì, portando una mano a stringere il caldo, scarlatto, indumento.
“Buon Natale ~” trillò, prima di voltarsi per andare via.
“Sutcliffe.” Lo richiamò il superiore.
“Si, Wi… ? ~” la frase gli morì in gola, bloccata da un paio di labbra fredde sulle sue. Pensò che il moro gli doveva una spiegazione per quello, e per mille altre cose, a dir la verità.
Accantonò la questione, l’avrebbe affrontata poi.
 
Dopotutto, c’era qualcuno a cui importasse di lui.
 

Lights will guide you home 
and ignite your bones 
And I will try to fix you





 



Angolo fossa buia dell'autrice:
Avrei dovuto aspettare Natale per postare? Naaaah.
Ciancio alle bande. La fanfic è bellamente ispirata ad una fanart che ho avuto l'onore di vedere ancora inconclusa, Avrei voluto postarla qui, ma è appunto, incompiuta, ergo non è su internet. La aggiungerò in seguito, sappiate solo che la fic non le fa minimamente onore.
Nel frattempo vi linko la sua pagina Deviantart. Amatela. E' un ordine.

[EDIT: Ed eccola qua, in tutta la sua pucciosaggine <3 E il LINK ALLA PAGINA DEVIANTART

  
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