Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Una fangirl impazzita al McKinley
Questa non è la mia città
La sveglia suona alle sette del mattino, come sempre.
Sbadiglio rumorosamente e mi stiracchio finché non decido di alzarmi dal letto.
Mi incammino pigramente verso la cucina e incontro i miei genitori che stanno bevendo del caffè.
«Buongiorno», li saluto.
«Buongiorno, Sara», rispondono con un sorriso.
Preparo velocemente la colazione per poi andare in bagno a lavarmi. Quando sono pronta, carico lo zaino sulle spalle, saluto i miei genitori ed esco di casa.
Un momento… ma questa non è la mia città!
Dov’è finita la via nella quale abito?
Sbatto più volte le palpebre e mi do un forte pizzico sul braccio.
«Ahi», mormoro.
No, non può essere: sto ancora dormendo.
Indecisa su cosa fare, mi incammino per queste nuove strade a me sconosciute; devo andare a bussare il mio amico Davide, ma a questo punto non so nemmeno più dov’è casa sua. Prendo il mio cellulare e lo chiamo.
«Ciao, Sara!», risponde la calorosa voce del mio amico.
«Davide! Dove sei?», domando impaziente.
«Sto sotto casa mia, ti sto aspettando».
«E dov’è casa tua?».
«Come dov’è casa mia? Sara, ma ti senti bene?», chiede il mio amico preoccupato.
«Certo che mi sento bene! Dimmi dove abiti e falla finita», sbotto esasperata.
«Green Avenue, 17».
Sgrano gli occhi allibita. Green Avenue… e dove sarebbe?
«Ci sai arrivare, vero?», mi domanda Davide quasi perplesso.
«Ehm… in realtà no», rispondo sincera.
«Esci dal tuo viale e attraversa la strada, proprio come ogni mattina… semplice…».
«Okay, ti raggiungo», rispondo attaccando la chiamata.
Seguo le indicazioni di Davide e finalmente lo incontro sotto quella che di certo non è casa sua.
Osservo il paesaggio che mi circonda e di certo non corrisponde alla città in cui abito.
«Ciao, Sara. Allora? Cos’è successo?», mi domanda Davide preoccupato.
«Dove ci troviamo?», domando invece io, incredula.
«Come dove ci troviamo?! Siamo a Lima, dove dovremmo essere?», risponde lui con ovvietà.
«L-l-lima? Lima, Ohio?», chiedo sgranando gli occhi: «La città in cui sono ambientate le vicende di Glee?».
«Glee? Ma cosa dici?», Davide mi guarda stranito, poi dice: «Ora dobbiamo andare a scuola, non vorrei fare tardi».
«A scuola? Quale scuola?».
«Sara, ma cosa hai bevuto stamattina?! Al McKinley, no?».
No, questa non può essere la realtà.
Non so cosa dire: mi limito a seguire il mio amico che mi porta davanti a quella che deve essere la McKinley High School.
Fuori scuola vedo dei ragazzi che indossano le stesse giacche da football della serie tv Glee; vedo anche delle cheerleader.
Ogni secondo mi convinco sempre di più che questo non è altro che un sogno.
Mentre cammino scorgo quello che è il viso angelico di un ragazzo alto con occhi azzurri.
Mi avvicino a lui e… oh, no, non può essere… non può essere proprio lui…
«CHRIS COLFER!», urlo entusiasta facendo voltare quasi metà scuola.
Davide mi guarda sorpreso; il ragazzo che ho appena fermato lo è ancora di più.
«Come, scusa?», mi chiede il ragazzo con gli occhi azzurri stralunato.
«N-n-non sei Chris Colfer?», farfuglio confusa.
«No, sono Kurt Hummel e non so chi sia questo Chris Colfer», risponde il ragazzo.
Kurt Hummel… ma…
«Ehm, scusa, avrò sbagliato persona…», mormoro imbarazzata.
«Non preoccuparti», risponde Kurt con un leggero sorriso, poi si rivolge ad una ragazza che è identica all’attrice Lea Michele: «Rachel, entriamo, è suonata la campanella».
Non può essere: credo di trovarmi nel mondo di Glee.
Angolo Autrice
Buona domenica a tutti! Ed eccomi con una nuova long completamente diversa dalle altre mie long xD
è un'idea stramba, lo so, ma spero vi piaccia! :)
Ringrazio tutti coloro che leggeranno, al prossimo capitolo! :D