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Autore: Valsi_inkheart    16/12/2012    6 recensioni
- Oh, salve, ho chiamato per l’annuncio apposto al McKinley, io avrei_
- Bisogno di ripetizioni? Piuttosto ovvio.
Kurt ebbe un moto d’irritazione verso quella voce, come se la conoscesse. Scacciò quella sensazione, trasse un respiro e rispose, cercando di risultare il più cortese possibile.
- Sì, esatto. – Okay, tentativo fallito. – Mi chiamo Kurt Hummel, e vorrei_
- Kurt Hummel? –
Kurbastian, prima long di sempre!
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Showed me what I couldn't find when two different worlds collide-

In Francia, tutto accade,
soprattutto ciò che è impossibile.

 (François de La Rochefoucauld)



F. F come Fallimento, come fortuna che è l’unica, come forse ripeterai l’anno se non migliorerai i tuoi voti.
Kurt girò il foglio del tuo test, in modo da dissimulare. Inutile: i segni rossi che sbarravano ogni sua risposta, segnandola come sbagliata significavano solo una cosa. Stava diventando Noah Puckerman.
- Humèl, piu atensione la pròsima volta, m raccomandò, oui? – disse il professore, avvicinandosi piano a lui. Kurt apprezzò la discrezione del suo insegnante, ma non riuscì a smorzare l’odio per lui, la Torre Eiffel, le baguette, il Louvre, Ladurée  e i croissant. Suo padre non gli avrebbe mai fatto passare una F in francese così facilmente, soprattutto in quel periodo dell’anno, così vicino agli esami finali. Niente nuova collezione di maglioncini Marc Jacobs per te, Hummel, pensò il ragazzo con un sospiro. Doveva fare qualcosa: quella F in francese non faceva onore né a lui, né alla memoria di Yves Saint Laurent.
Al suono della campanella, si diresse nel primo corridoio alla sua destra, essendo certo che avrebbe trovato la persona che stava cercando.
- Ehilà, Kurt! – lo salutò con un sorriso l’altro ragazzo, più basso di lui e con i capelli ingelatinati. Kurt si concesse un attimo per ammirare i suoi occhi, la sua bocca, il suo profilo, per cercare un ricordo delle sue mani, del calore del suo corpo. Poi si riprese.
- Blaine, ehi! Cattive notizie.
- Il test di francese? È andata così male? – Blaine lo conosceva. Si erano lasciati da poco, non avevano nessun risentimento: semplicemente avevano capito che dovevano vivere delle vite un po’ più distaccate. Era inquietante, quanto le loro giornate fossero connesse l’una con l’altra. Ognuno di loro due aveva bisogno di autonomia, e non potevano trovarla con l’altro così intrecciato a sé. Così, erano rimasti buoni amici – innamorati sì, - ma solo buoni amici. Era la cosa migliore. Così, Blaine sapeva tutto di Kurt e Kurt tutto di Blaine, compreso quel test di francese che Kurt era sicuro di aver eseguito malissimo.
E infatti.
- Peggio…
- Senti, ho avuto un’idea, - disse Blaine con un sorriso, chiudendo il suo armadietto e iniziando a camminare. Kurt lo seguì senza esitare. – Potresti prendere ripetizioni.
Kurt si fermò al centro del corridoio.
- Ripetizioni? Io non_ -
- Kurt, non permetterò che tu venga bocciato per una sola, stupidissima materia. – Solo un amico Kurt. Lui è solo un amico! – Quindi ho pensato alle ripetizioni. Tra un po’ ci sono gli esami finali e dovrai essere preparato…
Kurt sorrise. Amava la fiducia che sapeva infondergli l’altro ragazzo, il calore che gli suscitava nel corpo. Stare con Blaine era come bere cioccolata calda. Kurt si sentiva profondamente amato, e in quel momento se l’altro gli avesse detto che secondo lui avrebbe dovuto buttare tutto il suo guardaroba nella spazzatura per andare meglio, beh, probabilmente l’avrebbe fatto.
Ma erano solo amici, eh.
- Va bene, va bene… vedrò che posso fare.
- Bravo… ora scusami, ma ho lezione. Ci vediamo dopo!
Kurt lo salutò con una mano e si diresse spedito alla bacheca degli annunci, prima di poter cambiare idea. C’erano avvisi per vendere videogiochi e per cellulari persi che probabilmente non sarebbero mai stati ritrovati; gente che cercava di vendere la cucciolata immensa dei suoi cani, chi cercava qualcuno con cui dividere la camera. Poi, eccolo.Il foglio che Kurt cercava.
Per ripetizioni di francese con madrelingua: chiamare 555-352-646. Info in privato.
Okay, il biglietto non era invitante. Kurt sentiva una morsa allo stomaco, come se ad aspettarlo ci fosse qualcuno pronto a derubarlo e lasciarlo nel mezzo del nulla completamente nudo. Ma doveva superarlo: Blaine gli aveva detto che quella era la cosa migliore per lui, e aveva fiducia in lui… come se la persona dietro quel numero di telefono c’entrasse qualcosa con Blaine e il suo consiglio.
Kurt digitò il numero, e premette il tasto con la cornetta verde.
- Allô?
- Oh, salve, ho chiamato per l’annuncio apposto al McKinley, io avrei_
- Bisogno di ripetizioni? Piuttosto ovvio.
Kurt ebbe un moto d’irritazione verso quella voce, come se la conoscesse. Scacciò quella sensazione, trasse un respiro e rispose, cercando di risultare il più cortese possibile.
- Sì, esatto. – Okay, tentativo fallito. – Mi chiamo Kurt Hummel, e vorrei_
- Kurt Hummel? – Ora aveva anche da ridire sul suo nome? Bei momenti l’attendevano con mister – anzi: Monsieur Madrelingua.
- Sì, Kurt Hummel, qualche problema?
- Nessuno. Possiamo vederci domani alle 5, sala studio del McKinley. Sono 50 dollari l’ora, se non passi l’esame finale ti restituisco tutto. D’accordo?
- Certo, comunque non av_ - Il ragazzo si accorse del fatto che stava parlando da solo: il suo interlocutore aveva attaccato, e lui non sapeva nemmeno come si chiamasse. Non avrebbe potuto fare nessuna ricerca su di lui, e intanto avevano un appuntamento fissato per il giorno successivo.
Kurt sospirò.
Dannato Blaine. Dannata Francia.
 

 

Note: Prima long EVER! Che paura. Bene, spero che il primo capitolo vi intrighi abbastanza (?) da spingervi a leggere il secondo (sperando che ci sia, data la mia poca costanza nell’aggiornare, uff). Grazie a chiunque legga e recensisca, a chi mi dirà che scrivo da schifo perché significa che ha letto ciò che ha prodotto la mia testolina, a chi ha inventato la kurtbastian (?), a chi come me aspetta gli ultimi due capitoli di Don’t you remember, a chi mi ha detto “dai, provaci” ,a chi mi prenderà a calci nel sedere per farmi aggiornare. Ah, un'altra cosa. L'ispirazione mi è stata gentilmente offerta da Eddy Martin che commentava la sua esibizione di 'Uptown Girl' scrivendo: "i was trying to charm her...i needed an A in french" - Eddy, ti devo un favore ;)
Vals
  
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