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Autore: DolceLuce    16/12/2012    3 recensioni
Le tante sfaccettature dell'amore..
Cos'è giusto e sbagliato?
Cosa importante e cosa no?
Questa è la prima parte della mini storia che ho deciso di dividere in due One Shot separate, che possono essere lette anche come due storie singole e a sé stanti
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'I Think I Wanna Marry You'
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“siamo nel 2012, ancora con queste stupide idee antiquate?” si lamentò, guardandomi quasi cattivo.
“è quasi un anno che stiamo insieme, e ti lamenti ora? Sai benissimo come la penso Chris” sentii gli occhi umidi e spostai lo sguardo da lui. “se ti da così fastidio stare con una come me, benissimo. Trovatene un’altra” urlai, sentendomi come svuotata da quelle parole.
Mi guardò cattivo negli occhi, per un tempo che mi sembrò infinito, poi prese la sua giacca e se ne andò via, sbattendo la porta.
Se ne era andato.
Davvero.
Per sempre.
Mi sedetti sul letto, piangendo disperata.
Era stato il periodo più bello della mia vita, quello condiviso con lui, e penso che lo fosse stato anche per lui, ma alla fine il suo essere maschio aveva prevalso.
Sapevo benissimo che chiedere ad un ragazzo di diciassette anni quello sforzo era quasi impossibile, eppure tra noi era sempre stato tutto limpido e cristallino, glielo avevo detto da subito come la pensavo.
E aveva detto che per lui non era un problema, che non gli interessava.
Che mi amava.
Già, mi amava..bella dimostrazione d’amore andarsene così.
Rimasi ore su quel letto a piangere e a maledirmi per averlo messo davanti a quella decisione.
Il suono del campanello mi riportò alla realtà. Chi poteva essere?
I miei genitori? No, non potevano vedermi in quello stato.
Andai in bagno a lavarmi il viso, nonostante il campanello continuasse a suonare incessantemente.
Quando andai ad aprire lo trovai lì, davanti a me.
Uno zainetto, tutto ciò che aveva con se.
“cosa ci fai qui?” dissi, fredda.
“dai Kris, non sarai mica arrabbiata con me?” sorrise.
“no, scherzi?! Te ne sei andato sbattendo la porta, mi ha lasciata, non sono arrabbiata!” urlai, fuori di me.
Mi guardò ad occhi sbarrati come se fossi pazza.
“che? Amore, ero solo andato a casa a prendere un cambio per restare qui! Volevo passare la notte qui, con te..” mi guardò malizioso. “tu la pensi in un modo, io in un altro..ti vorrei convincere a passare alla mia filosofia di pensiero”
Mi sentii un’idiota per aver pensato che fosse andato via per sempre dalla mia vita. Mi sentii come cedere le gambe e finii dritta tra le sue braccia, scossa dai singhiozzi.
“scusa se me ne sono andato così, arrabbiato ero arrabbiato, ma con me stesso..per averti detto quelle cose. Non volevo amore mio, davvero. Perdonami..ti supplico” disse, pentito.
“Chistopher, ti amo” sussurrai, tra le lacrime.
“amore mio” disse dolce, accarezzandomi la testa. “sono qui..tranquilla..”
Mi prese in braccio e ci sedemmo sul divano.
“parliamo un secondo?” chiese. Annuii, accucciandomi addosso a lui.
Nessuno aveva il coraggio di cominciare a parlare, io avevo paura di quello che potesse dire.
“mi ami?” chiesi, quasi intimorita.
“certo che ti amo” disse, sicuro. Lo guardai in viso e trovai soltanto sincerità. “ti amo e non devi mai dubitarne, ok?”
“perché vuoi parlare allora?” chiesi, guardandolo confusa. Sorrise contento e mi baciò, tranquillo.
”voglio solo capire meglio tutta questa tua idea, non ne abbiamo mai parlato apertamente” ammise, guardandomi negli occhi.
“cosa di preciso vuoi sapere?” chiesi, più tranquilla.
Non voleva lasciarmi, potevo stare tranquilla.
Mi amava? Sembrava di sì.
“come ti è venuta quest’idea?” chiese, accarezzandomi il braccio dolcemente.
“ho sempre saputo che non volevo correre e mi sembrava la cosa migliore da decidere” dissi.
“anche ora che hai conosciuto me? E che stiamo insieme da quasi un anno?” chiese.
“sì, anche adesso” ammisi.
Sospirò, rimanendo comunque sorridente.
“è stato un anno tremendo” sussurrò. Lo guardai sorpresa, una ferita dritta al cuore. Capì e si stupì. “oh, no, non come pensi tu” mi abbracciò, prendendomi in braccio.
Mi diede un bacio e, mano a mano che veniva approfondito, mi lasciai trascinare.
Era bello passare il tempo così, dopo tutto..era il massimo che facessimo.
“Kris..” sospirò. Mi addossai di più a lui e sentii nettamente che si stava eccitando.
Sospirai anche io, mordendogli il labbro inferiore.
“lo senti come mi riduci? Cosa mi fai passare?” disse, la voce roca e sconnessa.
Mi spostai dalle sue gambe e mi sedetti sulla poltrona di fronte al divano.
Mi sentivo accaldata, cosa mai successa prima d’ora, non a quel livello.
“ehi, tutto bene?” si alzò dal divano e mi venne accanto, passandomi la mano sulla guancia. Lo guardai con fiato corto e sorrise malizioso. “allora anche tu ti ecciti quando ci baciamo come poco fa eh..pensavo che non mi trovassi attraente!” scherzò.
Scoppiai a ridere e mi appoggiai a lui, rilassandomi. Dopo tutto, aveva ragione, no? Era eccitazione.
Pura eccitazione.
Ma pensava davvero di potermi far cambiare rotta di pensiero?
Ci tornammo a sedere sul divano e parlammo tranquilli.
“i tuoi lo sanno?” chiese, accarezzandomi distrattamente il braccio. Annuii, appoggiando la testa alla sua spalla. “e hanno detto qualcosa?” era davvero curioso.
“no..beh, mio padre sembra più che felice, mia mamma l’ho vista un po’ perplessa” ammisi. Mi guardò confuso e cominciai a spiegarmi meglio. “pensa che io non sia attirata da te, o dai ragazzi in generale”
Mi guardò stupito, ad occhi sbarrati, ed io annuii.
“ma stiamo insieme da quasi un anno..ci ha visti più volte baciarci” borbottò, quasi più per se stesso che per farsi sentire da me.
“sì, ma crede sia tutta una scusa per nascondere altro” dissi e mi nascosi su di lui, volevo nascondergli quanto mi facessero male quelle insinuazioni di mia madre.
“lei crede che tu sia lesbica?” chiese, a metà tra il divertito e lo stupito.
Non risposi, ma la risposta era più che chiara.
Rimasi stretta a lui, senza muovermi.
Il suo profumo era inconfondibile per me, ogni volta che qualcuno indossava il suo profumo mi passava accanto mi sentivo come stordita e pensavo sempre che fosse lui..ma su di lui quel profumo aveva un ché di speciale, di unico ed irripetibile.
Di mio.
“è fuori di testa” disse, dopo un po’ di silenzio. Mi voltai a guardarlo negli occhi e lo vidi pensieroso. “non lo sei” incrociò il mio sguardo e scoppiai a ridere.
“oh beh, alleluia qualcuno l’ha capito!” ridevo. Lui era serissimo.
“poco prima me ne hai dato la dimostrazione” sorrise malizioso e si avvicinò lentamente e mi baciò, facendomi sdraiare piano sul divano.
Il suo corpo mi sovrastava e le sue labbra erano a strettissimo contatto con le mie. La sua lingua giocava con la mia, scappava per non farsi acciuffare e ogni volta che veniva raggiunta era come la prima.
Con una calma quasi impercettibile si adagiò contro il mio corpo e sentii chiaramente quanto gli piacesse quel momento.
E piaceva anche a me, a dire la verità.
“perché ora” sussurrai, mentre mi baciava il collo.
“ora cosa?” chiese, alzando lo sguardo nei miei occhi.
“perché mi sento così..così..ora?” lo guardai confusa e un po’ spaesata. Sorrise e si alzò, tendendomi la mano. La afferrai incerta e andammo in camera mia.
Si sdraiò sul mio letto e allargò le braccia per accogliermi nel suo abbraccio, ma rimasi a fissare il rigonfiamento nei pantaloni della sua tuta.
Quando se ne rese conto mugugnò e lo vidi fare una smorfia come di dolore.
“che c’è?” chiesi, avvicinandomi a lui e sedendomi sul letto.
“mi stavi fissando..qui” indicò la sua eccitazione e io arrossii, annuendo. “perché?” chiese.
Rimasi spiazzata.
“non..non lo so” mi sdraiai e mi nascosi nell’incavo del suo collo.
“non hai mai mostrato interesse per quella parte di me” disse, vagamente soddisfatto. Sorrisi e gli baciai il collo, risalendo e arrivando poi alle sue labbra.
“come fai a resistere?” chiesi, curiosa di sapere come potesse sopportarlo da più di un anno.
“sinceramente? Non lo so” ammise, spiazzato dalla mia domanda.
“ma ti..” arrossii, mentre mi facevo capire esplicitamente a gesti.
Sembrò imbarazzarsi anche lui, dato che distolse lo sguardo.
“no” disse, dopo un po’. Rimasi spiazzata, incredula.
“davvero, mai?” chiesi, avvicinandomi a lui. Sorrise e mi baciò la punta del naso, abbracciandomi.
“no, non mi sono mai arrangiato da solo, se è questo che vuoi sapere..mai e poi mai” disse.
Questa poi..
“sei il primo ragazzo che lo dice..di solito cominciano presto i tuoi colleghi maschietti a smanettare nei boxer” risi, divertita. Rise anche lui, coccolandomi dolce.
“sì, lo so..anche mio fratello” sospirò. “l’altro giorno sono entrato in bagno, non era chiusa a chiave la porta, e..beh..puoi immaginare cosa stava facendo” rise.
“wow..hai beccato il tuo fratellino in un momento privato” risi anche io.
“già..ma la cosa imbarazzante è stata quando è venuto in camera e mi ha chiesto come comportarsi con la sua fidanzatina..volevano sperimentare qualcosa di..intimo” scosse la testa, come sconvolto. “senza arrivare subito al sodo, ovvio, ha solo quindici anni..ma volevano..conoscersi, ecco” ammise.
Lo guardai, interessata.
“e tu gli hai detto qualcosa?” chiesi.
“gli ho detto che volevo starne fuori e che la prossima volta deve chiudere la porta del bagno quando vuole divertirsi da solo” chiuse gli occhi, sembrava stanco.
“hai sonno?” chiesi.
“no..non ancora” sorrise, sempre ad occhi chiusi.
Mi accoccolai nel suo abbraccio e mi lasciai travolgere dalla sensazione di pace che soltanto lui sapeva darmi.
“lo so che mi ami” dissi, di punto in bianco.
“wow, allora mi credi quando lo dico” rise.
“no, semplicemente sei l’unico credo che resisterebbe alle mie richieste” gli diedi un leggero bacio, poi gli sorrisi. “non credo esista qualcuno in grado di resistere per un anno intero”
“e so che non sarà soltanto un anno” sorrise, senza l’ombra di sacrificio negli occhi.
Mi sentii riempita nel profondo da quelle sue dichiarazioni e mi sentii leggera come una farfalla.
Restammo a coccolarci e baciarci per un tempo che mi sembrò infinito, nessuna fretta, nessuna impellenza..soltanto noi due, nel nostro mondo, due universi paralleli congiunti dallo stesso amore.
Ad un certo punto lo sentii mugugnare e si fece più passionale nel baciarmi, le sue mani si spostarono sulla mia schiena, trascinandomi sdraiata sopra di lui.
Mi tolse il respiro sentirlo di nuovo così eccitato.
“ho un problema” mormorò, senza smettere di baciarmi.
Avevo il respiro dannatamente accelerato e mi sentivo come mai prima d’ora mi ero sentita.
“scusa” sussurrò, allontanandomi appena. Mi guardò costernato e sorrisi, accarezzandogli la guancia.
“tranquillo..lascia perdere..” mormorai e ripresi a baciarlo, appoggiandomi di più a lui.
Sussultò quando sfiorai accidentalmente la sua erezione con la gamba.
“no, aspetta, non voglio perdere il controllo..Kris..scusa..io..” si morse il labbro e chiuse gli occhi, sofferente.
“non hai mai pensato che, anche se ho deciso di fare l’amore con te soltanto da sposati, potremmo comunque conoscerci meglio?” sorrisi, guardandolo negli occhi.
Mi guardò, boccheggiando in cerca d’aria.
“hai sempre detto che anche quello sarebbe arrivato dopo..che non volevi avere nessun contatto intimo e..” lo bloccai, baciandolo.
“allora non dovremmo nemmeno baciarci così..se no rischio davvero di mandare al diavolo tutti i miei buoni propositi”
Quella era la mia voce? Stentavo a riconoscermi.
Sorrise furbescamente e mi accarezzò la guancia con la mano, soddisfatto.
“allora ti faccio quest’effetto eh..” scherzò.
“sì..molto..” ripresi a baciarlo e sentii le sue mani aggirarsi timidamente sulla mia schiena, arrivando fino al sedere.
Continuò a toccarmi, sempre meno impacciato e titubante, fino a quando non infilò la mano sotto la maglietta e accarezzò la mia schiena nuda.
“posso resistere” disse, deglutendo a fatica.
“non ti credo” gli diedi un piccolissimo bacio a stampo, sdraiandomi sul fianco e guardandolo negli occhi.
“sì, posso..come ho sempre fatto..mi basta non pensarci” sembrava sincero.
“sicuro?” lo guardai, preoccupata.
Si prese qualche secondo per respirare con tranquillità, poi mi sorrise sincero.
“sicurissimo” mi baciò la guancia e scese dal letto, andando in sala.
Mi cambiai in fretta, infilando il pigiama.
Quando lui arrivò in camera era già cambiato, sorrideva tranquillo. Spense la luce e si sdraiò a letto con me, abbracciandomi.
Mi resi conto che la situazione nelle sue mutande si era calmata e rimasi sorpresa da quella cosa.
“buonanotte amore” sussurrò, baciandomi leggermente. “ti amo”
“buonanotte anche a te. Ti amo” mi appoggiai meglio a lui e mi concentrai solo sul suo respiro.
Purtroppo Morfeo decise di non venire a prendermi e rimasi a pensare.
Non ci eravamo mai visti nemmeno in mutante, non lo avevo mai visto nemmeno senza la maglietta, motivo per cui non andavamo insieme in piscina, pur facendo nuoto nella stessa struttura, o al mare.
Sapevo che vederlo mi avrebbe fatto perdere la concentrazione e lui sembrava del mio stesso parere, dato che mai aveva provato ad allungare le mani, nemmeno per sfiorarmi da sopra i vestiti.
L’unica cosa che mi toccava era il viso o la schiena, tutto qui.
Io una volta soltanto avevo fatto vagare le mani sotto la sua maglietta ma, sentendo i muscoli del suo addome e del suo petto, avevo interrotto in fretta quell’esplorazione.
Sapevo benissimo che quella mia fissazione mi avrebbe portato dei problemi, quando mi ero decisa a tener fede a quell’idea, ma non avrei mai immaginato di trovare un ragazzo che mi assecondasse, sacrificandosi così per me.
Era successo spesse volte che se ne andasse da casa mia con un’evidente erezione, ma mi aveva assicurato che non si era mai sfogato da solo.
Mi stava aspettando, in tutto e per tutto.
Lo amavo..lo amavo talmente tanto che i miei propositi riguardo alla mia verginità cominciarono a vacillare.
Il mattino seguente si svegliò prima lui di me e per questo mi svegliò con la colazione a letto.
“hai dormito tu a casa mia, dovevo essere io a svegliarti con la colazione a letto” dissi, assonnata ma felice. “grazie amore” mi sporsi verso di lui, baciandolo.
“ti ho sognata stanotte” sussurrò, abbracciandomi.
“ah sì?” lo imboccai con un biscotto e mi sorrise, mangiando.
“sì..eravamo in vacanza insieme..” si appoggiò al cuscino e sospirò.
“cosa facevamo?” chiesi, curiosa. “dov’eravamo? Eri felice?”
“io sono sempre felice con te. Perché lo chiedi?” era sorpreso e un po’ preoccupato.
“non mi sembri felice Chris..” appoggiai i biscotti sul vassoio che mi aveva portato a letto e mi alzai, appoggiandolo sulla mia scrivania.
“io sono felice” era sorpreso. “perché non dovrei essere felice scusa?” sorrise, abbracciandomi e facendomi sdraiare al suo fianco.
“perché il nostro non è un rapporto completo amore, ecco perché” dissi. Quelle mie stesse parole erano come lame nel mio cuore, ma erano la verità.
Rise e mi sentii una stupida.
“non me ne frega nulla, ok? Io voglio che tu sia felice e voglio rispettare le tue idee. Per te è importante così, quindi non vedo perché io debba imporre il mio volere. Non mi stai chiedendo di vendere organi al mercato nero, mi stai chiedendo di aspettare a concederci in modo fisico l’un l’altro. E io voglio farlo, senza dubbi. Io ti amo e farei qualsiasi cosa per te, pur di vederti felice, ok?” mi baciò e mi sentii a casa.
“sei speciale Chris” sorrisi, commossa.
“ti amo, è diverso” sgusciò via dal mio abbraccio e recuperò la colazione.
Ci mettemmo a mangiare insieme, senza pensare più a ciò che minacciava di metterci in testa pensieri sbagliati.






Buonasera :)
Ecco cosa produce la mia testolina durante il viaggio dalla montagna a casa!
Dopo essermi rilassata questo weekend mi sentivo la mente libera ed era il giusto momento per scrivere, perché non approfittarne?
Bene..ora diamo qualche spiegazione..
Questa One Shot avrà un seguito, un'altra OS.
Come mai due OS e non una Long da pochi capitoli? Sinceramente sono molto in periodo OS adesso e non me la sento di prendere "impegni a lungo termine" e scrivere una storia a capitoli richiede tempo, idee ed impegno.
Cose che non potrei dargli a sufficienze e rischierei di rovinare le idee di base.
Per adesso vi lascio questa, poi in settimana arriverà anche l'altro pezzo, insieme all'aggiornamento di Amici Di Letto.
Buona serata a tutti, un bacio
DolceLuce
   
 
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