Ciao!! Un salutone a tutti! Beh, odio le presentazioni ma ne farò una breve
breve... MI chiamo Giovanna, ho 21 anni e sono di milano.
Spero almeno che l'inizio vi attiri un pò! L'ho cominciata tanto per passare il
tempo quindi abbiate un pò di pietà!!! XD
Aspetto commenti!!!
Pioggia.
Un' altra giornata di pioggia. In pieno agosto.
Ma si sa, Londra è famosa per questo.
Daisy sospirò poggiando la fronte contro la finestra. Era arrivata da solo un
mese in città e in 30 giorni aveva visto il sole sono due giorni anzi, uno e
mezzo.
Lanciò un'occhiata amara al poster di Tenerife che teneva appeso sopra il suo
letto. Era il luogo dove aveva vissuto nell'ultimo anno.
La le cose funzionano al contrario di Londra. Il sole è sempre presente, sempre,
e la pioggia è una cosa più unica che rara. In un anno ha visto piovere solo due
volte.
Le mancava tanto quel posto.
Gli amici che si era fatta, la famiglia presso la quale era ospitata e
ovviamente le mancava lui, Jake.
Avrebbe amato quel ragazzo per il resto della sua vita ma una volta scoperto che
andava a letto con la sua migliore amica, l'unica cosa che pensò bene di fare fu
scappare, sfuggire a quella triste e cruda realtà. E dove poteva andare se non
nella città che rispecchiava meglio il suo stato d'animo al momento??
Londra era perfetta.
Il suo umore grigio e la tristezza che l'attanagliava si fondeva alla perfezione
con quella città grigia e con quel cielo piangente.
Sospirò nuovamente lanciando uno sguardo fugace alla sveglia sul comodino.
Le 18.00 precise.
Doveva muoversi o avrebbe fatto tardi per l'intervista.
Amava il suo lavoro.
Lo amava più di se stessa.
Fare la giornalista era ciò che aveva sempre desiderato di fare.
Era ciò che la spingeva a viaggiare in continuazione, a muoversi in giro per il
mondo... beh, a parte l'imprevisto di Jake.
Se non lo avesse scoperto a quest'ora molto probabilmente era sdraiata in
spiaggia, sotto il sole a sorseggiare un chissà quale cocktail e a lavorare al
suo ultimo articolo.
Niente era più piacevole che lavorare in santa pace facendo la cosa che si ama
di più al mondo, dopo il lavoro: prendere il sole.
Si preparò alla velocità della luce, prese l'ombrello, il suo mini registratore
portatile, blocco e penna e dopo aver ficcato tutto in borsa uscì di casa.
Le ci volle quasi un'ora di bus per raggiungere il "Savoy Hotel".
Quando a Londra c'era traffico le pareva di essere tornata in quella caotica
città che è New York.
La sua città natale.
Una volta arrivata a destinazione si diresse verso la reception.
"ha bisogno di qualcosa?" le disse uno scorbutico ragazzo dietro il bancone.
"la sala conferenze" rispose lei altrettanto scorbutica.
"tesserino, prego??"
Frugò nella borsa ed estrasse un tesserino plastificato con i suoi dati. Il
ragazzo lo scrutò attentamente quasi certo che fosse un falso ma, non trovando
niente che potesse confermare la sua ipotesi, accompagno Daisy all'ingresso
della sala.
"comunque è già iniziata da dieci minuti" disse aprendole la porta e poi
ritornando al proprio lavoro.
Daisy entrò scocciata per come l'aveva trattata quel deficiente e poi si sedette
sulla prima sedia libera che trovò.
Guardò verso l'inizio della sala.
Un tavolone lungo.
C'erano seduti cinque ragazzi più tre persone in più.
Daisy aprì il blocco dove si era appuntata tutto ciò potesse riguardare quei
cinque.
C'erano delle foto accanto alla quale aveva scritto quasiasi cosa credeva fosse
importante sapere su ogni singolo componente.
Oltre ai ragazzi riconobbe anche il manager.
"scusi" bisbigliò all'uomo di fianco a lei. "chi sono le altre due persone di
fianco a ehm..." lanciò un'occhiata veloce al blocco. "ehm... Brian??"
L'uomo le sorrise ma era evidente di quanto fosse scocciato per quella
interruzione. "solo i discografi" disse secco.
"ah... ok, grazie..."
"solo i discografi" annotò mentalmente.
La conferenza passò veloce anche se la trovò tremendamente noiosa.
Se non fosse per il fatto che stesse lavorando, avrebbe potuto perdersi anche
nei suoi pensieri. Invece le toccò stare attenta ad ogni parola, annotare tutto
ciò che le parve importante cercando di evitare di perdere il filo del discorso.
"bene" la voce di Brian le giunse quillante più delle altre. "ora, per quelli
che ne hanno fatto richiesta, ci sarà la possibilità di un'intervista
face-to-face con i ragazzi. Alla reception vi saranno date le informazioni
necessarie. Ci vediamo tra un'ora" disse sorridendo.
i ragazzi si alzarono, si fecero scattare qualche foto e poi vennero scortati
via.
Daisy sbuffò per l'ennesima volta nel giro di due ore.
"mi tocca pure aspettarli un'ora" si disse amareggiata sedendosi su una
poltroncina della Hall.
Lei le informazioni necessarie le aveva già. Spiegò il foglio che teneva
accartocciato nella borsa e lesse attentamente. "h. 20.00 Suite 1050, Ultimo
piano, intervista con i ragazzi. Chris" era firmato dal suo capo.
"suite 1050..." cercò di andare a memoria. Quella suite 1050 le ricordava
qualcosa...
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