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Autore: Vicarious10    16/12/2012    1 recensioni
In un mondo dove regna il peccato, c'è realmente qualcosa per cui lottare?
Genere: Azione, Dark, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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"In un modo dove la violenza è all'ordine del giorno, non si può avere il lusso di non preoccuparsi dei pericoli" è una frase che Ashley ha sentito fin dalla sua nascita. Nata da una famiglia "nella media", ha sempre vissuto a Neo Crisis City e ha sempre visto cosa succedeva a chi non era "prudente": omicidii, stupri, rapine.... erano all'ordine del giorno per lei, dato che ci viveva. Chi l'avrebbe mai detto che, proprio la sera in cui voleva svagarsi un pò con gli amici, sarebbe stata rapita da qualcuno? Proprio lei che è sempre stata in allerta verso tutti gli sconosciuti che incontrava? Ora come ora, la povera Ashley non riusciva a pensare all'ironia di quella situazione, non perchè non lo volesse ma perchè non riusciva a fare nulla. Il misterioso rapitore l'aveva drogata molto pesantemente e tutto ciò che vedeva erano ombre e sagome dalla forma demoniaca. Non riusciva a piangere, non riusciva ad urlare, non riusciva a divincolarsi e non riusciva nemmeno a pensare; era soltanto una delle tante altre vittime stesa sul letto di uno psicopatico che si sarebbe divertito molto con lei, per tutta la notte. Le lacrime le solcavano il volto e riusciva a emettere solo qualche gemito di terrore, sperando che potesse impietosirlo in qualche modo, sperando che la coscienza avrebbe fermato quello sconosciuto. Così non fu e, quasi come per dare una risposta alle sue suppliche, il "boia" le strappo i vestiti con forza lasciandola in biancheria intima. Non aveva mai trovato una ragazza così bella probabilmente. Era eccitato come un bambino e stava cominciando a togliersi lentamente i vestiti, senza avere la minima fretta. Era esperto in queste cose e voleva rendere tutto il più "romantico" possibile, anche se era consapevole del fatto che ciò che stava per compiere era un atto di pura vigliaccheria. Qualcosa però lo blocco e Ashley vide la sua sagoma fermarsi di scatto: lo stupratore aveva visto con la coda dell'occhio fuori dalla finestra qualcosa muoversi veloce, molto veloce. Forse era una sua allucinazione dato che poco prima di rapire la giovane donna aveva fatto uso di droghe, eppure continuava a fissare fuori dalla finestra impietrito e con lo sguardo fisso affinché notasse anche il minimo movimento. Stavano capitando cose molto strane ultimamente ai piccoli criminali da strada, cose che l'avevano fatto rabbrividire, lasciandolo turbato. Si parlava spesso nei giornali di alcuni "scarti della società" che venivano ritrovati con pesanti ferite mentre tentavano di commettere qualche crimine: uno con il naso rotto, un altro con le gambe spezzate, un altro ancora con la colonna vertebrale terribilmente deviata e queste erano solo le più leggere. Intervistate, le "vittime" parlavano di un qualcosa di molto veloce che agiva nel buio, senza mostrarsi apertamente ai loro occhi e che il loro aggressore poteva essere non più alto di 100 cm. Il nostro stupratore ripensava a ciò che aveva letto e sentito mentre la sua povera vittima era ancora sotto l'effetto delle droghe e con il volto tutto ricoperto dalle lacrime quando vide qualcosa da molto lontano. Vide una figura che si avvicinava velocissima dall'esterno verso la sua finestra, sembrava un lampo, pensava lo stupratore che si butto a terra quando il "nuovo arrivato" sfondò la finestra, distruggendola del tutto. Il criminale prese una delle pistole che aveva comprato per sicurezza qualche giorno fa e saltò in piedi sparando qualche colpo in direzione delle finestre ormai ridotte a schegge di vetro. Non vide nulla davanti a lui, percepì solo un altra presenza oltre alla sua in quell'appartamento. Chi diavolo poteva sfondare una finestra di un appartamento al tredicesimo piano dall'esterno?!? I pensieri dell'ormai impaurito stupratore vennero interrotti da qualcosa che lo colpì in pieno petto scaraventandolo lontano da Ashley, che osservava il tutto ancora pù sconvolta e terrorizzata di prima. Il criminale era ormai diventato la vittima di qualcosa che non riusciva ancora a comprendere e che forse avrebbe preferito non conoscere mai. Sputò a terra del sangue e si accorse di avere qualche costola rotta, oltre ad essersi morso la lingua tagliando di netto un pezzetto. Il dolore e la paura lo stavano letteralmente uccidendo, ma il destino aveva in serbo per lui altre sofferenze che, tra poco, lo avrebbero fatto pentire di essere nato. Alzò la testa e vide che una piccola figura in nero, forse alta più o meno la metà di lui, era in piedi davanti al letto che copriva con un lenzuolo Ashley e che fissava con occhi scarlatti il malcapitato criminale, che riusciva a vedere tutta la malvagità e la violenza che regnava in quell'essere e che stava per scontrarsi contro il prossimo stronzo che nei giornali di domani sarebbe stata la nuova vittima del misterioso vigilante. Lo stupratore tentò di prendere la pistola scivolatagli durante il colpo ricevuto al petto, tentando di sparargli prima che possa colpirlo di nuovo ma ecco che un piede schiaccio di netto il braccio del "povero" criminale, facendolo urlare dal dolore. Sembrava una delle sue vittime in quel momento, pensava terrorizzato mentre sentiva l'osso del braccio spezzarsi. Guardò in alto e vide che quegli occhi scarlatti avevano la stessa espressione di prima, però riuscì a notare qualcos'altro, un dettaglio così agghiacciante da farlo piangere per la paura. Un sorriso solcava l'indefinito volto della creatura, un sorriso sadico che gelerebbe il sangue di chiunque, anche dell'uomo più coraggioso sulla faccia della terra. Il dolore della vittima/criminale durò poco, dato che un pugno gli arrivò in faccia facendogli perdere i sensi. La creatura tornò a curarsi della giovane vittima, coprendola con un lenzuolo e accarezzandogli il volto come per rassicurarla che ormai quella brutta esperienza era finita. Prese la borsa di Ashley, trovandovi un cellulare con cui digitò il numero della polizia.
- Pronto? Dipartimento di polizia di Neo Crisis City, con chi parlo? - disse una voce femminile dall'altro capo della linea
- Orlox st. numero 32, tredicesimo piano. C'è una donna che ha bisogno di soccorso. L'aggressore è stato fermato. Muovetevi - rispose la creatura con una voce paurosamente calda e profonda, come se fosse quella di un ragazzo di 20 anni o poco più. Prima che ci fosse una risposta, il vigilante chiuse la chiamata e gettò il telefono per terra, avvicinandosi lentamente alla finestra. Così come era arrivato, scattò velocemente in avanti diventando di nuovo quel lampo che distrusse la finestra e la sporca attività dello stupratore, che giaceva per terra nel suo appartamento, con il braccio spezzato, il volto tumefatto da quel pugno e qualche costola rotta. Ashley era ancora sveglia e ringraziò il cielo per quell'angelo che gli aveva appena salvato la vita. Ironico, davvero. Ashley non poté vedere del tutto il suo salvatore e perciò non potrebbe mai capire che quell'angelo era in realtà un demone. Un demone la cui furia dura da oltre un secolo e che adesso stava sul tetto di un palazzo a osservare tutto ciò che gli era intorno. Shadow non era più lo stesso da anni ormai, e la sua solitudine lo stava rendendo un animale, in tutti i sensi. La sua "quiete" però stava per terminare, e questo lo sapeva. Dalla cima di quel tetto, scese più in basso osservando i movimenti di un ladro che stava rapinando una casa. Un altro criminale stava per essere punito severamente, pensò il riccio nero. Un altro ghigno apparve sul suo volto. Un gelido ghigno che quel ladro si sarebbe ricordato per molto tempo. 

  
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