Chi č di colei il nome,
La creatura che giace senza
Ristoro nel suo tormento,
Lacerandosi in ricordi
Cosė tanto ingannevoli?
Quell' anima misera
Anela alla compassione
Che giā una volta bandė
Dalla propria impetuosa,
Folle giovinezza.
Ormai vaga cieca
Per spente passioni,
Narra al silenzio
La sua sorte gioconda,
Piangendo di ignorar
Soltanto sč stessa.
Tristezza si chiama:
Dei morti lamentosa
Compagna,
Dei vivi pretenziosa
Padrona:
In anime rubate
D'ogni altro abitante.
***
Oggi ho trovato un'abbozzo di questa poesia, risalente a quando (ANNI or sono) volevo cimentarmi in qualcosa di dark, e mi sono decisa a svilupparla. E' aulicamente emo, vero? X'D Ci vediamo alla prossima poesia!