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Autore: _itsforgabbe    17/12/2012    4 recensioni
Magnus era sdraiato comodamente sul letto della suite quando Alec uscì dal bagno seguito da una nuvola di vapore.
Parigi, questa era la loro meta della settimana.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buonagiorno Shadowhunters!
Questa OS parlerà del viaggio a Parigi di Magnus e Alec, spero vi piacera!
Buona lettura, baci Giada.


Magnus era sdraiato comodamente sul letto della suite quando Alec uscì dal bagno seguito da una nuvola di vapore.

Parigi, questa era la loro meta della settimana.

Erano arrivati in mattinata e avevano visitato gli Champs-Elysèes fino ad arrivare all'Arco di Trionfo dove avevano sostato per delle foto e per mangiare qualcosa.

Io devo solo vestirmi e poi sono pronto” un asciugamano bianco circondava la vita del nephilim mettendo in evidenza la V inguinale, gli addominali muscolosi e lisci al tatto.

Io invece vado a farmi una doccia...per schiarirmi le idee” l'ultima frase la disse talmente piano che Alec non riuscì a percepirla.

Si alzò dal letto e si avviò verso il bagno, ma il suo ragazzo fu abbastanza veloce da prendergli una mano e attirarlo a se “dove andiamo stasera?”, sul viso dello stregone apparì un sorrisetto malizioso e gli occhi gli brillarono “è una sorpresa caro, però mettiti ciò che ti ho lasciato sul letto” detto questo diede un bacio a stampo sulle labbra soffici come un petalo di rosa del nephilim e si dileguò nel lussuoso e spazioso bagno.

 

Il Moulin Rouge? Pensi che io non sappia cosa sia qu-questo posto Magnus?” la voce di Alec era sconcertata e il viso trasudava panico.

Alexander ormai ho prenotato, mica ci tireremo indietro, vero?” lo stregone, fasciato da un elegante smoking viola, prese sotto braccio il suo fidanzato e lo portò verso l'entrata dove ad accoglierli ci fu un cameriere tirato a lustro e con un sorriso stampato in faccia.

Lo stregone parlava francese in modo disinvolto e si fece scortare fino al loro tavolo che era molto appartato.

La sala era in stile belle epoque, i tavoli erano coperti da tovaglie bianche con appoggiato sopra delle candele.

L'atmosfera era soffusa, altra gente occupava i tavoli, ma da dove erano loro lo spettacolo sarebbe stato ben visibile.

Quanto tempo è passato. Sai, io c'ero nel 1889 quando venne inaugurato. Era nato come ristorante danzate, ma ovviamente essendo a Pigalle, il quartiere a luci rosse per eccellenza, venne preso anche come bordello. Non ricordo tutto molto bene però, ricordo solo piume e colori di quei primi anni...mi sarò forse ubriacato troppo per ricordare tutto bene”.

Alec lo guardava sconcertato con gli occhi azzurri che brillavano per l'imbarazzo e le guance rosse come le piume che di li a qualche ora sarebbero state indossate da belle donne danzanti.

Non m'interessa quanto ti sei ubriacato o quante... lasciamo perdere, prima passa questa serata prima sarò a mio agio”, lo stregone lo guardò con un po' di delusione negli occhi ma non si lasciò abbattere dalla reazione di Alec “vedrai che ci divertiremo”.

 

Alec si sentiva le guance in fiamme, era abituato a bere vino coi suoi genitori durante i pasti, ma insieme a Magnus forse stava esagerando troppo.

La cena era finita e c'era un chiacchiericcio quasi fastidioso in tutta la sala, lo stregone teneva la mano del fidanzato e col pollice disegnava strani ghirigori invisibili su di essa, poi si sporse un po' sul tavolo per stampargli un bacio sulle labbra.

A volte vorrei che la mia vita fosse così, viaggiare con te per tutto il mondo, divertirmi e sentirmi a mio agio, perchè è così che mi fai sentire..” la voce di Alec si affievolì, poi il ragazzo scosse il capo tristemente “penserai...penserai che è il vino che mi sta facendo parlare, ma ti assicuro che non è così”.

Lo stregone sorrise amorevolmente e portò la mano del nephilim sulla sua guancia poi sulla bocca e la baciò “in vino veritas Alexander. Io ti credo, vorrei anch'io vivere una vita del genere”.

Nessuno dei due fece in tempo ad aggiungere altro che le luci si abbassarono d'intensità, delle urla riempirono tutta la sala e la musica inondò le orecchie dei presenti.

Ragazze dai vestiti neri e colorati iniziarono a ballare e urlare, a metà dello spettacolo iniziarono a girare fra i vari tavoli, facendo svolazzare le gonne e le piume da tutte le parti. Quella che doveva essere la prima ballerina si avvicinò al loro tavolo e il sorriso si allargò “Maaagnus!” urlò per poi sparire verso un altro tavolo.

Quando tutto fu finito ed uscirono, l'aria pungente dell'autunno parigino colpì il viso di Alec scuotendolo dai suoi pensieri, guardò lo stregone ma non disse nulla, la parola gli morì sulle labbra e visto che Magnus sembrava perso nei suoi ricordi, decise che gli avrebbe parlato una volta arrivati in stanza.

Quando arrivarono nella suite si erano fatte ormai le quattro di notte, Alec si tolse le scarpe e si buttò sul letto senza svestirsi “chi era quella ragazza?”, Magnus finalmente sembrò tornare con la mente al presente “oh, un'amica di vecchia data”.

Il nephilim guardò il suo ragazzo con aria imbronciata “l'hai conosciuta lì? Nel 1889?”, lo stregone sorrise “togliti quell'aria corrucciata, non ti dona”, Alec sbuffò e si alzò dal letto ma Magnus lo prese per il braccio a l'attirò a se “Tesoro, se si è immortali si conoscono tanti amici o amiche ma non per questo io sono stato a letto con tutti e poi adesso sei tu il mio presente e il mio futuro”.

Alec distolse lo sguardo ma lo stregone gli prese il mento fra le dita e lo guardò negli occhi, quegli occhi così limpidi e intensi che amava tanto, che gli ricordavano Will ma che erano tutta un'altra cosa.

Lo baciò intensamente, la sua lingua accarezzò lievemente le labbra del nephilim per poi dischiuderle e incontrare la sua lingua. Alec l'attirò più vicino e lo tenne per la giacca mentre Magnus sfilava la camicia dai pantaloni per poi infilare le mani sotto ad essa ed incontrare la pelle calda e segnata dai marchi.

Le labbra dello stregone si spostarono sul collo del ragazzo, che gemette, lasciandovi un segno violaceo “in ottocento anni non ho mai amato una persona così tanto, e sai, gli stregoni dopo un po' non provano più sentimenti, si scordano come si fa ad amare. Dopo te io me lo scorderò, perchè nessun amore sarà mai uguale a questo”.

Alec guardò il suo ragazzo intensamente, voleva ricambiare tutto ciò con delle parole dolci, voleva fargli capire quanto ci teneva a lui, ma non era bravo con le parole e non voleva rovinare l'atmosfera che si era creata, “ti amo Magnus, e ti amerò sempre” detto questo continuò a baciarlo, perchè quello che provava per lo stregone non poteva essere espresso con semplici parole.

  
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