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Autore: Themadman    17/12/2012    1 recensioni
Be... mi sono fatto una semplice domanda: cosa ne sarebbe di alcuni abitanti di Storybrooke se Emma non fosse arrivata?? La risposta la trovate qui
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il sole era sorto da qualche minuto e i suoi primi raggi colpirono la faccia di Jefferson.
L’uomo si svegliò di soprassalto, in parte a causa dei raggi del sole e in parte per via di una forte serie di colpi sul portone della casa.
*ma chi può essere a quest’ora?* pensò fra se e se.
SI vestì velocemente e corse alla porta.
-Arrivo- Urlò mostrando un tono seccato.
Aprì la porta e vide davanti a se Regina accompagnata da quattro medici.
-Buongiorno caro Jefferson.- Disse lei con il solito tono cattivo.
In pochi secondi l’uomo venne bloccato dai medici.
-Fermi, cosa state facendo?- Urlò lui.
-Mi dispiace tanto caro, ma tu sei un pericolo quindi devi finire in manicomio.- Rispose prontamente Regina. Jefferson rimase di sasso sentendo quelle parole.
L’uomo venne portato su un’auto ambulanza e drogato, perse conoscenza pochi secondi dopo.
Al suo risveglio, Jefferson si ritrovò chiuso in una stanza con le pareti imbottite, riconobbe subito il posto: si trovava nel manicomio di Storybrooke.
Si mise ad osservare la stanza: l’unica fonte di luce era data da una serie di tre finestrelle tutte dotate di rete metallica, la parte destra della stanza era occupata da quello che doveva essere un letto.
Fu in quel momento che notò un’altra figura nella stanza, era una ragazza, seduta con le gambe tenute vicine al corpo dalle braccia e con lo sguardo basso.
La donna gli rivolse un occhiata stupita, era da tempo che non vedeva altre persone.
-Chi sei tu?- domandò lei.
-Il mio nome è Jefferson, sono stato portato qua da Regina, ormai quella donna ha il comando su tutto. Tu invece, chi sei?- Rispose il cappellaio.
-Non saprei dirtelo mi dispiace- disse lei mostrando un accenno di tristezza.
In quel momento a Jefferson tornò in mente che nell’altro mondo aveva già visto quella ragazza: era Belle, la principessa di un regno vicino alla foresta dove lui e sua figlia vivevano.
-Visto che divideremo questa cella allora dovremmo trovarti un nome, che ne dici di Belle?- disse Jefferson tentando sia di sdrammatizzare il momento, sia di toglierle quell’aria infelice che doveva avere da parecchio tempo.
-Che bel nome. piacere di conoscerti Jefferson, io sono Belle.- disse lei mostrando uno splendido sorriso.
-Il piacere è tutto mio- Rispose lui.
-Come mai sei stato portato qui?- Chiese lei incuriosita.
-Molto probabilmente perché la mia presenza era molto scomoda a Regina. Tu, invece, perché sei rinchiusa?- rispose fissando il vuoto.
-Io sono qui fin da quando ne ho ricordo.- A Belle scese quasi una lacrima.
-Vuol dire che non sei mai uscita da questa cella?-
-Mai, sono sempre stata rinchiusa qua dentro.- A quelle parole Belle non riuscì più a trattenersi – ma vorrei poter visitare almeno una volta il mondo che c’è là fuori.-
Jefferson, commosso dalla scena, allungò una mano e asciugò alcune delle lacrime della ragazza.
Belle sentendo le dita dell’uomo sul proprio volto arrossì.
-Se vuoi, posso raccontarti com’è il mondo fuori da qui.- Propose il cappellaio per far tornare il buon umore alla sua nuova compagna di prigionia.
Sentendo quelle parole Belle smise immediatamente di piangere –Ne sarei molto felice- gli disse.
Jefferson allora cominciò a descrivere Storybrooke nei minimi particolari, assicurandosi di non tralasciare neanche il minimo particolare, mentre Belle lo ascoltava estasiata e cercando di immaginarsi l’insieme delle descrizioni.
Terminata la storia, Jefferson aspettò la reazione della ragazza.
-Grazie mille, è stata una descrizione splendida.- Disse lei mostrando qualche lacrima di gioia.
-Figurati, è stato un piacere. Anzi, ti prometto che un giorno io e te andremo in giro per Storybrooke.- Affermò l’uomo.
-Davvero, me lo prometti?- Chiese lei stupita dalla proposta.
-Ma certo.- Rispose lui con tono sempre più convinto.
Senza che Jefferson ebbe il tempo di accorgersene, le proprie labbra vennero raggiunte da quelle della ragazza. I due si abbandonarono ad un lungo e romantico bacio che, per Jefferson, era la cosa migliore capitatagli quel giorno.
 
 
Note dell’autore: innanzi tutto vorrei dire che non sono per niente contro la Rumbelle, anzi: è la mia canon preferita.
Be… , spero che vi sia piaciuta la prima parte di questa storia. All’inizio avevo pensato di scrivere solo una storia sulla Mad Beauty, poi ho voluto ampliarla mettendo anche le due storie che seguono.  Grazie a chiunque abbia letto =)
  
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