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Autore: Vivi_Hirokawa    17/12/2012    0 recensioni
Un cameretta vuota con una ragazzina altrettanto vuota.
Un diario pieno di sogni ed incubi,ma ora non c'e' piu'.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una cameretta come tante,e una ragazza come tante altre.
Non proprio.
Madotsuki(questo e’ il suo nome) possedeva qualcosa che molti altri suoi coetanei non hanno mai avuto nelle loro menti.
Una mente lucida e piena di sogni strani ed inquietanti.
Il perche’ faccia questi sogni non ci e’ dato dirlo.
Tuttavia anche su di lei gravava un peso enorme,una massa scura e deforme che non la lasciava respirare,la soffocava lentamente giorno dopo giorno.
E’ la paura,non intesa come pura “fobia” o terrore nei confronti di qualcosa o qualcuno ma e’ proprio il sentimento originale che la osservava mentre rimaneva attonita a fissare il soffito,oppure  giocava per ore con la sua vecchia consolle a quel vecchio platform da retrogamer incallito.
Perche’ Madotsuki non usciva piu’ di casa?Perche’ si rifiutava di aprire la finestra del balcone e godersi l’aria mattutina?Perche’ non apriva semplicemente la porta per uscire,magari con i suoi amici per spassarsela davanti ad un karaoke?
La risposta non e’ cosi’ semplice da formulare,forse e’ meglio fare un passo indietro.
Prima di tutto cio’ questa ragazzina era molto solare ed attiva,di primo contatto poteva sembrare  timida ed impacciata ma quando si apriva rivelava un carattere radioso e giovale.
A scuola era una studentessa modello,eccelleva pure negli sport(nuoto e ginnastica artistica in primis) e aveva un passione per la musica classica..e il suo maestro di pianoforte.
Masada-sensei era piuttosto giovane per fare quel lavoro,ma possedeva un talento innato per la musica ed il componimento.
Madotsuki poteva rimanere per ore ad ascoltare le sue dolci melodie,e subito l’alchimia scatto’ fra i due.
Andarono avanti per mesi,finite le lezioni i loro rapporto clandestino si consumava sempre piu’,continuando a corrodere l’animo della piccola,divorandola poco a poco,come i tarli che divorano un vecchio cassetto di legno.
Questo senso di colpa non la lasciava mai sola,tanto che un giorno mentre era sovrappensiero attraverso’ fuori dalle striscie pedonali ed un camion avanzava verso di lei a rotta di collo suonando all’impazzata.
Il cielo volle che un giovane liceale assistette alla scena e senza tanti complimenti la trascino’ via facendosi mettere sotto al posto suo.
Il corpo del ragazzo era riverso sul ciglio della strada,gli occhi vitrei e un rivolo di sangue sgorgava dalla sua fronte.
Era troppo,pure per lei.
Ignorando le persone che le chiedevano se stava bene,corse via a perdifiato,con il volto sudato e rigato dalle lacrime.
Arrivo’ in casa e decise che d’ora in avanti non sarebbe piu’ uscita di casa.
I giorni passavano e suoi genitori tentarono in tutti i modi di dissuaderla,e provarono ogni metodo per tranquilizzarla,neppure i calmanti e le parole delle sue amiche riuscivano a calmarla.
L’unico modo che aveva per sfogarsi era sognare,ed annottare tutte le sue esperienze oniriche nel suo piccolo diario.
Infine giunse un giorno in cui Madotsuki non era in casa,e anche il diario era sparito.
La madre della piccola apri’ la porta forzandola e chiamandola ma di lei nessuna traccia,la finestra del balcone era aperta e da fuori su udiva una dolce melodia suonata da un flauto.
Ora potrai dormire per sempre piccola Madotsuki,continua a cadere dal cielo piccolo angelo.
 
 
   
 
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