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Autore: dragon_queen    17/12/2012    0 recensioni
[Transformers Armada e un pizzico di G1]
Eccomi di ritorno con il secondo capitolo della mia fan fiction sui transformers. Sono trascorsi quattro anni dalla precedente avventura. I protagonisti rimangono sempre gli stessi, ma tra le due fazioni di robot ci saranno nuovi elementi. Stavolta Megatron cerca un'arma in grado di mettere il mondo in ginocchio.
Dal Cap. I:
"Kate si guardò intorno ed era circondata dal buio. Era come se fosse in un luogo dove alla luce era proibito accedere e un gelo sempre più pungente si diffondeva in tutto il suo corpo. Ad un tratto sentì delle presenze accanto a lei, da entrambe le parti: si voltò e vide Matt e Will. Era come se i tre stessero facendo lo stesso sogno.
All'improvviso dal buio spuntarono delle luce, probabilmente stelle, le quali brillavano formando un cerchio intorno a loro. Poi un fascio di luce di sprigionò ed illuminò una grande statua di ghiaccio che raffigurava un uomo barbuto con un elmo, uno scudo e una spada. La ragazza aveva già visto quella statua in un libro: era Odino, il dio nordico, padre di tutti gli dei.
Vide una luce provenire da uno dei suoi occhi e improvvisamente l'immagine della statua fu sostituita da qualcosa di molto peggio: sembrava una sorta di cannone laser dalle dimensioni gigantesche che sparava un raggio verso il sole, sino a spegnerlo come la fiamma di una candela..."
Spero di vedere qualche recensione. Saluti
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Generation I
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Transformers Adventure'
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Il gruppo riuscì a lasciare la base senza intoppi grazie al favore delle tenebre e alla conoscenza informatica di Red Alert che aprì loro i cancelli senza problemi. Varcata la soglia, i gruppi si divisero, dirigendosi verso la propria meta.

-Ci vorrà qualche ora per raggiungere i luoghi stabiliti. Speriamo di farlo prima dell'alba- comunicò Optimus a Red Alert.

-Non preoccupatevi. Vi teniamo d'occhio sui monitor-

Come previsto, le squadre arrivarono quasi nello stesso momento ai luoghi prestabiliti. Kate, assieme a Optimus e Jetfire, si ritrovarono in una profonda gola, da qualche parte in Sud America. Dopo tutto il viaggio passato in silenzio, Jetfire osò parlare:

-Optimus mi dispiace per il mio comportamento disdicevole. Devo essere stato una vergogna per gli Autobots-

-Non scusarti, non sono uno che porta rancore. Sento però che qualcosa in te è cambiato, facendoti diventare un soldato coraggioso e onorevole. È per questo che ho voluto averti al mio fianco in questa missione- rispose il leader e, abbassando lo sguardo, sorrise a Kate.

Jetfire si sentì molto onorato e fiero di quelle parole. La ragazza provava altrettanto, comprendendo ancora una volta ciò che i preziosi insegnamenti degli Autobots avevano suscitato dentro tutti loro.

 

-Dove diavolo sono finiti quei robot?!?- irruppe sbraitando il generale McConnelly.

Il maggiore Wilson, con uno sguardo mortificato, rispose:

-A dir la verità, signore, non ne abbiamo la certezza. Con loro è sparita anche la squadra Sleipnir, o meglio, alcuni dei suoi membri-

-Non poteva darmi una notizia peggiore!! E sentiamo: dove si sarebbero diretti, a fare una scampagnata?!? E come sarebbe a dire che anche gli Sleipnir sono spariti?-

-Ecco...la porta dell'hangar degli Autobots è stata blindata dall'interno, ma grazie alle telecamere sappiamo che alla base sono rimasti Red Alert, Parker e Lee-

-E non sappiamo perchè si sono chiusi dentro?-

-Credo che siano impegnati contro il piano di un certo Sideways. Hanno individuato gli ordigni e sono andati a disinnescarli- concluse il maggiore.

-Allora spero per loro che ce la facciano-

 

-Crr...mi sentite?...crr- disse la voce di Parker nell'auricolare di Kate.

-Non benissimo. Il segnale dev'essere disturbato dai costoni di roccia che ci circondano- rispose la ragazza.

-Avete...crr...trovato l'ordigno?-

-Ci siamo quasi. Ti terrò aggiornato-

Ormai era quasi una mezz'ora buona che il trio camminava in quell'angusto paesaggio e ancora non vedevano niente.

-Siamo certi che le coordinate di Red Alert siano precise?- chiese Jetfire.

-Non si è mai sbagliato- rispose Optimus.

-C'è sempre una prima volta-

-Non è questa, Jetfire- disse Kate, indicando qualcosa davanti a loro.

Dinnanzi ai tre stava una sorta di grande cointainer, collegato a fili che sparivano sottoterra e, cosa meno importante, ad un timer, in bella vista.

-Parker, sono tutti in posizione? Abbiamo trovato l'ordigno-

-Non ancora. Dovrebbero...crr...però esserci...crr...quasi ormai-

-Accidenti...non possiamo aspettare tanto, potremo incontrare...-

-Me? O, per meglio dire, noi?- disse una voce.

Kate e i robot alzarono gli occhi e, stagliate contro il sole, stavano due ombre, le quali la ragazza e Optimus riconobbero immediatamente: erano Sideways e il misterioso transformer con le fattezze del leader Autobot.

-Pensavate veramente che non stessi tenendo d'occhio i vostri spostamenti? Che non vi stessi aspettando?-

-Beh, però hai dimenticato gli altri quattro ordigni- rispose Kate.

-Vedi ragazza, per l'ennesima volta non siete riusciti a vedere il mio piano in un'ottica globale: quello del plutonio è stato solo un diversivo. Lo scopo era quello di eliminare il leader degli Autobots! Altrimenti perchè avrei sprecato tanto tempo ed energie per costruire un robot a sua immagine e somiglianza?-

-Perchè vuoi farlo Sideways?- gli disse Optimus.

-Conosci il detto “Se tagli la testa, il corpo muore”? E' ciò che accadrà con la tua scomparsa e, a quel punto, niente e nessuno mi potrà fermare!! Lasciate che vi presenti il mio nuovo alleato: Nemesis Prime!!-

Il gigantesco robot spiccò un salto ed atterrò di fronte ai tre. Jetfire si fece in mezzo.

-Optimus, lascia che ci pensi io-

Il leader però gli mise una mano su di una spalla:

-No, tu devi tenere impegnato Sideways in modo da dare a Kate e agli altri il tempo per disinnescare l'ordigno. A lui ci penso io-

E così fu: i due Prime si scagliarono l'uno contro l'altro, mentre Jetfire si gettò verso Sideways. Nel frattempo la ragazza si era avvicinata all'ordigno.

-Gente, ho una notizia buona e una cattiva-

-Spara...crr...- sentì la risposta si Matt.

-Quella buona è che non correte il rischio di incontrare Sideways e il suo compare-

-E quella...crr...cattiva?- sentì dire a Will.

-Che entrambi sono qui e che stanno combattendo contro Optimus e Jetfire-

-Kate...crr..cosa possiamo fare?- chiese uno degli Autobots.

-Siete tutti in posizione?-

-Si- dissero gli altri all'unisono.

-Bene. Allora, per il momento, disinneschiamo queste bombe-

-Parker, mi senti?-

-Forte e...crr...chiaro, capitano. Sono riuscito a risintonizzare il segnale. Voi altri mi sentite?-

-In modo cristallino. Pronti quando vuoi- risposero gli altri.

-D'accordo. Allora per prima cosa dovete aprire la cassetta del timer, al quale sono collegati tutti i fili dell'innesco-

Per Kate non era facile destreggiarsi in una cosa tanto delicata, in quanto, a causa delle vibrazioni dovute allo scontro tra i robot, non riusciva ad avere una mano abbastanza ferma.

Tolto il coperchio, davanti agli occhi le si presentò una miriade di fili colorati.

-Non fatevi impressionare- la risvegliò la voce di Parker.

-Dovete prendere in considerazione solo i tre fili che vanno dal timer all'innesco. Sul quadrante dovreste ora vedere una luce rossa intermittente-

I cinque individuarono un filo giallo, uno nero e uno blu.

-Bene. Adesso viene la parte più difficile. Dovete prendere i due cavi collegati alla mini batteria che vi siete portati dietro e fissarli all'alimentatore della bomba, in modo da impedire che l'energia venga fermata all'improvviso e provochi la detonazione-

Per gli altri fu un'operazione delicata, ma abbastanza facile, mentre per Kate non fu così: infatti, a causa di un misto tra agitazione, tensione e ciò che le stava accadendo intorno, non riusciva a far smettere alle mani di tremare.

-Capitano, tutto a posto?- domandò Parker, non avendo ricevuto l'OK come dagli altri.

-Parker, non mettermi fretta!! Non credere che sia facile mentre intorno a me quattro pesi piuma si stanno sfidando a singolar tenzone, provocando delle scosse di magnitudo sette- rispose lei, nervosa.

Alla fine ci riuscì.

-D'accordo, adesso dovrete tagliare, con un colpo secco, il filo blu-

Poi Parker aggiunse:

-Vi do io il via, in quanto dovrete farlo in contemporanea-

Non erano certo parole adatte per tranquilizzare cinque persone. Il passaggio però avvenne, per fortuna, senza intoppi.

-Perfetto. Adesso un'altra cosa difficile: dovete tagliare il filo giallo ad un lato e lo stesso dovrete fare con quello nero. Dopodichè collegateli per invertire le polarità-

-Parker, ci stai prendendo in giro?- sentirono dire da Garcia.

-No purtroppo e dovrete anche farlo in fretta, in quanto il taglio del filo giallo provocherà l'avvio del timer. Una volta compiuta quest'operazione, la luce rossa lampeggiante dovrebbe diventare verde-

-“Dovrebbe”, Parker?- chiese Matt.

-“Deve”, mi correggo. Se così non fosse, cominciate a correre più veloce che potete-

In quel momento, a pochi metri da Kate, la ragazza vide schiantarsi Optimus Prime. Sembrava che il suo avversario gli stesse dando del filo da torcere. Il robot appariva a corto di energie.

-Optimus!!- gridò lei.

-Kate, pensa alla bomba. Non temere per me- e detto questo si gettò di nuovo all'attacco.

-Capitano, che succede?- disse la voce di Parker dall'auricolare.

-Niente, andiamo avanti-

Si concentrò solo sulla bomba, estraniandosi quasi completamente dall'ambiente che la circondava. Le sue mani tremavano e il sudore le imperlava la fronte. Era come se, in qualche modo, riuscisse a sentire la tensione anche degli altri quattro. All'improvviso fu proprio come se le loro menti fossero diventate una sola, mentre la chiave di Kate aveva preso a vibrare al suo collo.

-Strano, non è mai successo- pensò per un attimo la ragazza.

Come un unico corpo, i cinque eseguirono esattamente gli stessi movimenti nello stesso momento. Ciò che li ridestò fu l'accensione della fantomatica luce verde. Tirarono tutti un sospiro di sollievo.

-Siete vivi?- sentirono dire nell'auricolare.

-Avevi qualche dubbio, Parker?- rispose Carter.

-Oh no no, anche se per un momento ho pregato-

 

L'ordigno era disinnescato, ma lo scontro tra i robot non si era concluso. Kate osservava la scena impotente. Jetfire aveva già messo alle strette Sideways, mentre Optimus stava ricominciando a guadagnare terreno contro Nemesis Prime.

-Non riuscirete a vincere- stava dicendo Sideways.

-Non ci spererei tanto- gli rispose Jetfire e, con un colpo deciso, tramortì l'avversario, rendendolo inoffensivo.

Si voltò verso Optimus e si avvicinò per aiutarlo, ma quello lo fermò:

-Jetfire, non ti muovere!!-

L'Autobot obbedì.

Finalmente sembrava che lo scontro fosse giunto al termine: Optimus si gettò contro il nemico, atterrandolo. Dopodichè gli puntò la pistola alla testa e sparò. Kate si tappò gli occhi. Il robot si alzò e andò loro incontro. Sorrideva.

Fu allora che accadde.

 

Videro Optimus accasciarsi al suolo. In pochi secondi Jetfire e Kate gli furono accanto e videro un profondo squarcio partirgli da una spalla e arrivare alla vita. Era una ferita grave e Optimus stava per andarsene.

-Capo, non ci puoi lasciare- disse Jetfire.

Kate non sapeva come aiutarlo.

-Credo che il mio momento sia giunto. Dì ad Hot Shot che lascio a lui il comando della squadra-

I due riuscivano a percepire la fine che stava sopraggiungendo. In quel momento la chiave si fece risentire, ricominciando a tremare come per far sì di non venire dimenticata. Fu allora che a Kate venne un'illuminazione:

-Jetfire, spostati- esclamò cogliendolo di sorpresa.

-Che succede?-

-Lasciami fare-

La ragazza salì sul petto di Optimus.

-Kate, cosa vuoi fare?- le chiese quello, debolmente.

-Ti salvo la vita- rispose lei e poggiò il pezzo di acciaio sull'inizio della ferita.

Il robot chiuse gli occhi, mentre dalla chiave si sprigionava una forte luce che accecò Jetfire. Pochi secondi dopo il bagliore si attenuò e l'Autobot vide Optimus in piedi, davanti a lui, senza più neanche un graffio.

-Ma che significa?- chiese stupito.

-Kate mi ha salvato la vita-

-Nessun problema. Adesso però ho bisogno di riposare- sorrise la ragazza.

 

Tornati alla base, Kate scivolò contro il muro dell'hangar e si sedette a terra, con gli occhi chiusi. Guarire una ferita del genere le aveva quasi del tutto prosciugato le energie. Dopo poco giunsero anche gli altri. Matt le si avvicinò:

-Piccola, tutto a posto?-

-Si, certo. Ho dovuto usare il potere della chiave dopo quattro anni e il mio corpo ne ha un po' risentito. Mi riprenderò in pochi minuti-

-Meno male-

Ai due si avvicinò Red Alert, seguito da Will.

-Ragazzi, ho fatto delle ricerche sugli strani simboli che vi sono spuntati addosso, ma non ho trovato niente di utile-

-Non preoccuparti, sono sicuro che riusciremo a scoprire qualcosa- disse Will.

In quel momento qualcuno iniziò a bussare violentemente alla grande porta d'acciaio, ancora chiusa.

 

-E' il generale borioso- disse Sideswipe fissando gli schermi delle telecamere.

-Che cosa vorrà adesso?- disse Hot Shot.

Nel frattempo Red Alert aveva sbloccato le porte. Il generale si affacciò con sguardo severo e indagatore.

-Finalmente siete tornati e al momento giusto-

-Qual'è il problema?- chiese Optimus.

-Il vostro amico Megatron ha già cominciato a trasformare il pianeta nel suo parco ghiacciato personale e voi Autobots, affiancati dagli Sleipnir, siete stati assegnati alla missione. La vostra destinazione sono i paesi dell'Europa del nord, dove si dice sorgesse Asgard, la città di Odino e tutti gli dei nordici-

-D'accordo. Ma stavolta il passaggio lo scegliamo noi- si pronunciò Optimus.

  
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