Era
Lunedì.
Sebastian
tornava tardi da lavoro e Thad si arrotolava in una coperta di plaid e si
stendeva sul divano dinanzi al camino.
Era
Lunedì.
Sebastian
tornava tardi da lavoro e Thad preparava la cena. La metteva, poi, su alcuni
vassoi e la lasciava a mantenersi calda dinanzi al calore del camino.
Era
Lunedì.
Sebastian
tornava tardi da lavoro e Thad osservava i giochi d’ombra creati dalle fiamme e
dai raggi della luna che penetravano dalla finestra.
Era
Lunedì.
Sebastian
tornava tardi da lavoro e Thad si stendeva sul divano, lasciandosi riscaldare
ed arrossare la pelle dal calore del camino.
Era
Lunedì.
Sebastian
tornava tardi da lavoro e Thad si perdeva nei ricordi, allungando una mano dal
divano, a sfiorare le palline appese sull’albero.
Era
Lunedì.
Thad
era a casa e Sebastian in ufficio, a firmare carte scambiando, di tanto in
tanto, qualche chiacchiera con Blaine.
Era
Lunedì.
Thad
era a casa e Sebastian troppo impegnato per riuscire ad inviargli anche un
semplice “ciao,mi manchi”.
Era
Lunedì.
Era
passata mezzanotte.
Sebastian
rientrò in casa.
Lasciò
il cappotto sull’appendiabiti e la valigia poggiata al muro e poi si affacciò
in salotto.
Sorrise
teneramente a Thad steso sul divano sottoforma di fagottino.
La
loro era una routine che andava avanti da quando avevano deciso di convivere, quando
Sebastian passava ancora le sue notti allo Scandals ed erano ancora compagni di
camera alla Dalton Accademy.
Ogni
Lunedì Thad lo aspettava fino a tardi e poi lasciava che fosse Sebastian a
riportarlo a letto.
Quando
avevano deciso di iniziare a stare insieme – insieme, per davvero – tutti i
Lunedì era sempre la stessa storia.
Era
come qualcosa che li teneva in bilico tra i vecchi tempi, che non avevano mai
voluto abbandonare e quelli appena entrati, che non smettevano mai di
sorprenderli.
Sebastian
si allentò il nodo alla cravatta avvicinandosi al ragazzo avvolto nella coperta
sul divano.
Quando
Thad dormiva era bellissimo.
Procurava
una certa sensazione di pace a chi lo osservava.
Il
ciuffo lungo che gli cadeva sugli occhi, le labbra rosse e piene appena
dischiuse, il petto che si alzava e si abbassava al ritmo del suo respiro
regolare e le mani strette al petto come se stesse stringendo qualcosa che non
potesse essere lasciata.
-Piccolo…- Smythe fece scivolare la punta del naso lungo
la sua guancia.
Thad
mugugnò un po’ ma non aprì gli occhi anche se si avvicinò alla fonte di calore
che era il corpo di Sebastian.
Il
ragazzo dagli occhi verdi gli passò una mano tra i capelli.
Thad
aprì gli occhi ancora lucidi per la dormita, deglutì un paio di volte per
togliere dalla bocca quella pastosità tipica del sonno e poi, gli sorrise.
Sebastian
ancora si meravigliava di quanto il sorriso di Thad riuscisse a far perdere
battiti al suo cuore.
-Scusa…-
si schiarì la gola –Volevo aspettarti sveglio.- mormorò Thad tastandogli le
braccia con le mani, facendole scivolare dietro il suo collo. Sebastian si
abbassò su di lui facendo incontrare le loro labbra a metà strada. La bocca di
Thad tremò appena sotto la sua che iniziava pian piano ad approfondire il
bacio. Le braccia del più alto si serrarono intorno alla sua vita, tirandoselo
contro.
Il
corpo di Thad era minuto ed aderiva perfettamente al suo.
La
sua pelle profumava di cioccolata e calore. Era una vera tentazione per
Sebastian. Amava vedere i piccoli segni che apparivano sulla sua epidermide
dopo una particolare notte “movimentata”.
-Questo
è il tuo modo per farmi capire che ti sono mancato?- gli chiese Thad mentre
l’altro, senza rispondere, lo sollevava ancora avvolto nella coperta.
Thad
strinse la presa intorno al suo collo. –Che ore sono?- chiese sbadigliando in
modo che Sebastian giudicò troppo tenero per non baciare le sue labbra. –L’una
e mezza-
Sebastian
si poggiò sulle ginocchia portando Thad sulle sue gambe, si sedette sul tappeto
di fronte al camino.
-Dividi
un po’ di coperta per me?- Thad sbuffò con finta aria annoiata prima di
sorridere e accogliere l’ex usignolo sotto il calore della coperta.
-Com’è
andata a lavoro?- gli chiese lasciandogli un bacio sul collo.
Thad
un po’ li odiava i Lunedì. Non riusciva mai ad aspettare Sebastian sveglio e
questo, anche se irragionevole, lo
faceva arrabbiare oltre ogni misura.
Il
biondo si allungò a prendere uno dei piatti davanti al camino che le fiamme
avevano provveduto a mantenere caldo.
Al
contrario di tutte le persone normali, Sebastian e Thad impazzivano per le
zuppe. Quindi quando Seb vide quei pezzettini di pane galleggiare su un lago di
verdure passate, sentì il suo stomaco iniziare a fare il tifo per cucchiaio.
Stando
attento a non scottarsi, immerse il cucchiaio nella zuppa e se lo portò alle
labbra. Chiuse gli occhi mentre il liquido caldo gli scendeva lungo la gola e
solo quando ebbe masticato per bene il pane si concesse di riaprirli.
Thad
lo fissava radioso, metà volto illuminato dalla luce del fuoco. Quasi
automaticamente Sebastian immerse di nuovo il cucchiaio nella zuppa e ci soffiò
sopra per poi portarlo alla bocca di Thad. L’ispanico aprì le labbra e lasciò
che Sebastian lo imboccasse.
Thad
amava i Lunedì un po’ di più di quanto li odiava. Perché Sebastian quando era
stanco diventava romantico e perché dinanzi al calore del camino, stesi sul
tappeto, accoccolati l’uno all’altro gli sembrava sempre di avere tutta
l’eternità da poter spendere con lui.
In My World Made Of Lego:
Non
riesco a credere che finalmente la Warblers Week è iniziata.
Aspettavo
questo momento da mesi.
La
Thadastian è in assoluto la mia OTP, ma, non temete, scriverò anche su altre
coppie.
Ringrazio
la mia beta valevigi1995 perchè corregge sempre i miei orrori grammaticali e
rende più scorrevole la lettura.
Mi
farebbe piacere sapere cosa ne pensate di questa raccolta.
Grazie
in anticipo a chi leggerà e/o recensirà questa storia.
Un
bacio a tutte,
-Dakota.