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Autore: GreenParadise    17/12/2012    5 recensioni
Tante persone entrano nella nostra vita,ma ognuna fa un rumore diverso..
Warblers Week!
Lunedì 17 Dicembre: Il calore del camino.
Martedì 18 Dicembre: Cioccolata in tazza.
Mercoledì 19 Dicembre: Pattinare sul ghiaccio.
Giovedì 20 Dicembre: Neve.
Venerdì 21 Dicembre: Baci sotto al vischio.
Sabato 22 Dicembre: Ricordi di Natale.
Domenica 23 Dicembre: Prepararsi alla notte di Natale.
Lunedì 24 Dicembre: Mezzanotte.
Martedì 25 Dicembre (Giorno facoltativo):Prompt a scelta tra quelli scartati.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian, Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti! :D
Prima di avventurarvi in quella che spero sarà una buona lettura,volevo avvisarvi che è la prima Week alla quale partecipo quindi perdonatemi in anticipo se qualcosa non rientrerà proprio nei canoni tipici di queste iniziative.
Scrivere sui Warblers è stato qualcosa di veramente bello,entusiasmante ,carico di nuove spinti!
E' vero che ho alternato diverse coppie,ma ho cercato di inserire un pò tutti..
Detto questo, sarò contenta di leggere eventuali critiche o consigli e ovviamente tuffarmi nelle vostre OS.
Buona lettura! : 3

 

 


Giorno 17 Dicembre - Il calore del camino.
"Please just fall in love with me this Christmas."


- “Che cavolo succede al termosifone della nostra stanza?”

- “Jeff, ti sembro un tecnico forse? Magari potrei anche provarlo come lavoro, credo guadagnerei bene e poi sarei davvero sexy con una divisa tutta grigia e attillata, non pensi?”

- “Nick.. Non fare l’idiota.” - Si lasciò cadere a terra il biondino accanto al compagno che, sdraiato sul grande tappeto della biblioteca stava copiando degli appunti di fronte al caminetto rustico che riscaldava la stanza.

- “Eh, dai Jeff scherzavo.. Giornata pesante?”

- “Ma come fai a scrivere in questa posizione? E’ scomodissima!”

- “Riuscirei a scrivere anche a testa in giù, ma questa non mi sembra la risposta alla mia domanda.”

- “Fortuna che in questa scuola c’è un camino, almeno non moriremo assiderati.” - Nick sollevò lo sguardo dal quaderno che aveva di fronte e con aria scettica guardò l’amico che se ne stava tranquillamente seduto al suo fianco con le gambe incrociate e la mani perennemente intente a torturarsi i capelli.

- “Hai intenzione di degnarmi della tua attenzione o continuerai a starmi semplicemente accanto  parlando di cose senza un nesso logico?”

- “Hanno un senso logico! Ti stavo dicendo che sono arrivato nella nostra stanza e c’era un’aria gelida, allora ho subito pensato che si fosse rotta la caldaia e invece andando nella camera di Thad e Sebastian c’era tutto un altro clima.. Paradisiaco direi! Ho proposto a quei due di dormire tutti insieme per stanotte, ma le loro espressioni non suggerivano affatto un “” e quindi ho lasciato perdere e sono venuto qui..”

- “Sei venuto qui con questa espressione da.. Annoiato? Infastidito? Arrabbiato?”

- “Che poi mi chiedo cosa costava a quei due recuperare un angolo della loro stanza per noi..” - Un grosso sospiro riempì la stanza e Nick lasciò cadere il capo verso il basso, rassegnato al comportamento di Jeff; se e quando avrebbe voluto dirgli che cosa gli stava succedendo, lui era lì, gli bastava solo fargli un cenno o cominciare a dire qualcosa di più sensato, altrimenti avrebbe semplicemente continuato a portare avanti quella sua ricerca sulle imprese napoleoniche. E così fece: senza mostrare nessun tipo di sensazione alle superficiali frasi del biondino, rivolse nuovamente l’attenzione al suo foglio e proseguì nella sua opera di copiato. Nel frattempo Jeff si concentrò sul tremolio delle fiamme che ardevano il camino e cominciò mentalmente ad individuare le varie sfumature di rosso e arancione delle piccole faville e il colore nerastro della legna che bruciava fino a quando, stufo di quel silenzio, tirò da sotto il naso di Nick il foglio con i suoi appunti.

- “Che studi?”

- “Jeff”! Storia.. E dovresti farlo anche tu.”

- “Ma non ne ho voglia e poi c’è troppo freddo, anche i miei neuroni si sono congelati.”

- “Mi sa che quelli sono sempre nella stessa situazione, ma ridammi quel foglio, ho intenzione di finire prima di sera.”

- “E se la facessimo insieme?”

- “Ma se hai appena detto che non hai voglia di studiare!”

- “Sì, ma con te sarebbe diverso.. Ti prego!” - Il biondino guardò il compagno intensamente negli occhi, sfarfallando quelle sue ciglia lunghe e piegando le labbra in un piccolo broncio, particolari che sapeva non sarebbero sfuggiti a Nick che infatti acconsentì solo dopo qualche secondo di tentennamento e sedendosi accanto a lui, gli passò il volume di storia che aveva adagiato sul pavimento.

- “Comincia da qui. In silenzio, leggi questi primi tre capitoli e poi prova a farmi una sintesi.”

- “Va bene..” - Aveva acconsentito Jeff e senza farselo ripetere due volte, cominciò a sfogliare le pagine che gli aveva indicato Nick e con aria da vero intellettuale, si buttò a capofitto fra quelle battaglie, fra i movimenti di Napoleone in politica estera e non.. Cavolo, che grande uomo!

- “E poi dicono che essere alti ha i suoi vantaggi.. A me non sembra!”

- “Jeff, che stai blaterando?”

- “Napoleone era una mezza cartuccia così come Blaine e intanto hanno entrambi tutte le fortune del mondo..”

- “Ma a te non serve essere basso, sei bello anche così.”

- “Davvero?” - Gli occhi di Jeff si staccarono immediatamente da quelle noiose pagine del libro di storia e andarono a fissare il viso di Nick che improvvisamente era diventato rosso, di un colore quasi paonazzo mentre i suoi occhi fissavano insistenti il foglio che stringeva tra le mani.

- “Lo pensi davvero?” - Provò a ripetere il biondino pensando che l’amico non avesse percepito le sue parole a causa del suo tono di voce che era diventato flebile, appena percepibile, ma non era così..
Nick aveva sentito benissimo la sua domanda solo che non sapeva cosa rispondere soprattutto perché si stava ancora chiedendo da dove gli fossero uscite quelle parole così azzardate.

- “Più di Napoleone sicuramente.. Guardalo bene, non regge il confronto!” - E più cercava di limitare le proprie parole, più parlava a sproposito mentre sentiva gli occhi curiosi di Jeff fissi su di lui.

- “E poi sono io quello che dice cose sconclusionate e senza senso..” - Disse il biondino dando una leggera pacca sulla spalla del compagno poi, con la stessa velocità con la quale aveva aperto il libro che aveva poggiato sulle gambe, lo richiuse e lo posizionò accanto a sé.

- “Hai già finito?”

- “Ti va se cantiamo una canzone? Si avvicina il Natale, il concerto degli Usignoli, l’atmosfera calda e accogliente.. Dovremmo cantare un po’!”

- “Jeff.. Credo sia più importante finire i compiti prima di pensare al concerto e al resto.”

- “Stockings are hung with care as Children sleep with one eye open..
[Le calze sono appese con cura mentre i bambini dormono con un occhio aperto..]

Cominciò a canticchiare qualcosa con un tono basso e pacato, ondeggiando appena un po’ il capo e volgendo lo sguardo verso Nick che, con grande sforzo, cercava di ritrovare la concentrazione per poter studiare.

- “.. I not done hoping.  The twinkling of the lights as Santa carols fill the household.”
[Ma non ho finito di sperare. Lo scintillio delle luci mentre i canti di Natale riempiono la casa.”

Continuò imperterrito il biondino, battendo appena il tempo della canzone con le mani sul pavimento, non staccando gli occhi dal compagno che cercava di evitare il suo sguardo con ogni mezzo, ma la voglia di unirsi a quell’improvvisato siparietto si faceva sempre più spazio in lui.

- “Each year I ask for many different things, but now I know what my heart wants you to bring
so please just fall in love with me this Christmas.”

[Ogni anno chiedo molte cose diverse, ma ora il mio cuore sa cosa vuole che tu mi porti quindi, per favore innamorati di me questo Natale.]

Sapeva per certo che l’amico non gli stesse dedicando quella canzone, ma quando quelle parole arrivarono alle sue orecchie e il suo sguardo fu costretto ad incontrare quello di Jeff che gli si era piazzato davanti, piegandosi sulle ginocchia e sorridendogli entusiasta, sospirò rassegnato e cercò di riprendere la sua stessa tonalità mentre lui si rimise in piedi, allungando un braccio nella sua direzione, invitandolo ancora una volta ad unirsi al suo balletto improvvisato.

- “There’s nothing else that I will need this Christmas, won’t be wrapped under a tree.. I want something that lasts forever so kiss me on this cold December night.”
[Non c’è nient’altro di cui avrò bisogno questo Natale, non scarterò sotto l’albero..  Voglio qualcosa che duri per sempre quindi baciami in questa fredda notte di dicembre.]

Nick pronunciò quelle parole con un leggero brivido che gli percorse la schiena e scosse il capo alla richiesta dell’amico che lo invitava ad alzarsi; era già tanto se aveva ceduto a cantare con lui quella canzone, sebbene non gli dispiacesse affatto la situazione, sapeva che non si sarebbe tranquillizzato fino a quando non avrebbe portato a termine tutti i suoi compiti.

- “The mistletoe says stand in and this evening can be a holy night. Lets cozy on up the fireplace
and dim those Christmas lights!”

[ Il vischio dice mettetevi in fila e questa sera può essere una notte santa. Mettiamoci davanti al camino e spegniamo queste luci di Natale.]

Jeff intanto continuava a trotterellare per tutta la stanza, intonando perfettamente le parole, le bellissime parole di quella canzone e si avvicinò al camino allungando le mani verso di esso proprio quando pronunciò la parola “fireplace” senza smettere di guardare Nick che lo osservava sorridente e felice; si sentiva bene, aveva un calore dentro inspiegabile e forse doveva proprio ringraziare il termosifone non funzionante della loro stanza. Si alzò e lo raggiunse davanti alle fiamme scoppiettanti, scuotendo appena il capo per voler sottolineare la creatività insistente dell’amico e sorridendogli allo stesso tempo per fargli capire quanto gradisse quel suo aspetto.

- “So please just fall in love with me this Christmas. there’s nothing else that you will need this.”
[Quindi per favore innamorati di me questo Natale.]

Ripetè le stesse parole che aveva detto poco prima Jeff con i suoi stessi occhi vibranti, ma forse con un’emozione diversa nel cuore e continuò a perdersi in ogni dettaglio del suo viso mentre lui, come incantato, lo ascoltava, non potendo fermare il sorriso che ormai aveva preso fissa dimora sul suo volto in quei quattro minuti di canzone.

- “They call it the season of giving. I’m here, I’m yours for the taking.”
[La chiamano la stagione del dare. Sono qui, sono tuo per ricevere.]

- “They call it the season of giving. I’m here, I’m yours.”
[La chiamano la stagione del dare. Sono qui, sono tuo.]

Scandì bene quelle ultime parole Nick , regalandogli ancora un altro sguardo con il quale abbracciò il compagno prima di tornare a sedersi accanto a quei fogli e a quel libro di storia che tanto lo stavano tormentando quel pomeriggio mentre Jeff si accigliò appena, lamentandosi mentalmente per l’abbandono del suo amico che stava preferendo delle stupide pagine di carta ad un bel duetto con lui.

- “I want something that lasts forever  so kiss me on this cold December night.”
[ Voglio qualcosa che duri per sempre quindi baciami in questa fredda note di Dicembre.]

Concluse Jeff seguendo Nick con lo sguardo e fermandosi a guardarlo ancora per qualche minuto prima di finire l’acuto finale: forse era davvero l’aria natalizia, il calore ritrovato, le luci e tutta l’atmosfera del periodo, ma Nick era diverso, piacevolmente diverso e ciò gli riempiva il cuore di un’insolita gioia.
Si voltò verso il camino e osservò ancora una volta quelle fiamme che lottavano fra di loro, si spingevano, si incontravano o forse semplicemente si univano per poi muoversi insieme..
E loro? Loro due che stavano facendo?
Decise di non cercare una risposta e senza nessun preambolo tornò a sedersi accanto al compagno, riaccogliendo fra le sue gambe incrociate quell’odiato libro di storia.

- “Allora adesso che abbiamo cantato puoi dirmi che cosa c’è che non va?”

- “Si vede proprio che qualcosa non va?” – Chiese Jeff sorpreso e allo stesso tempo rassegnato al fatto che l’amico lo conoscesse così bene che era impossibile nascondergli qualcosa.

-“ Io lo vedo e se vuoi ne possiamo parlare.”

- “Anche se non hai ancora finito i compiti di storia?”

- “Anche se non ho ancora finito i compiti di storia.”

- “Va bene, allora mettiamoli via.” – Il biondino spostò appunti e libri dalle loro gambe e si alzò, prendendo per mano Nick e conducendolo sul divano, movimenti che il moro assecondò senza replicare.

- “Allora.. Il fatto è che è Natale, ci sono le luci colorate tutte intorno, i festoni brillanti, il calore del camino, le cose buone da mangiare, la neve, il vischio..”

- “Dunque?” – Lo incalzò Nick vedendo che l’amico si era bloccato proprio ad un passo dal problema in questione.

- “E io mi sento solo. Voglio dire, il Natale si festeggia con le persone alle quali si tiene di più, la famiglia, gli amici.. Il tuo ragazzo. E’ così che dovrebbe essere, così che dovrebbe andare..”

- “Ho capito dove vuoi arrivare.. Non c’è bisogno che tu aggiunga altro, aspettami qui.”

- “Dove vai?”

- “Tu rimani fermo lì seduto e io ritorno in un attimo.” – Nick raccolse tutto il suo materiale di studio e velocemente lo portò nella loro camera, dalla quale prese due belle coperte dall’armadio poi passò in cucina confabulando in poche parole con la gentile assistente del cuoco e ritornò da Jeff che con un’aria velata di tristezza lo guardò accigliato.

- “Cosa sta elaborando il tuo cervellino?” – Ridacchiò Jeff mentre aiutava l’amico ad aprire le coperte, posizionandole su di lui e aspettando che Nick si venisse a sedere. 
- “Insomma, mi dici che vuoi fare?”–
Nick spense le luci della grande sala riunioni e girò appena il divano con Jeff sopra verso la direzione del televisore, infilò uno dei DVDs natalizi a caso che c’erano sulla mensola della libreria e andò a sedersi accanto al compagno.


- “Adesso noi ce ne staremo qui al calduccio, con il camino accesso, con un bel film, delle coperte e un buonissimo spuntino notturno che arriverà a momenti.. Non sei solo e non lo sarai mai!” – Esclamò soddisfatto Nick, lasciando un veloce bacio sulla guancia di Jeff che arrossì all’istante, particolare che fortunatamente l'amico non poteva scorgere considerando il buio che invadeva la stanza.

- “Sei sicuro di quello che stai dicendo?”

- “Certo! Ho chiesto a Gwendoline, l’assistente del cuoco, se poteva portarci qualcosa di caldo e lei ha acconsentito senza fare nessuna storia! Quindi il film c’è, noi pure, il cibo arriverà a momenti.. Non ti sembra una serata perfetta?”

- “Tu sei perfetto!” – Jeff si fiondò fra le braccia dell’amico , facendolo sprofondare sul divano e ritrovandosi, senza volerlo, sopra di lui, occhi negli occhi.

- “ E tu mi stai schiacciando!”

- “Non mi importa. Rimarrò qui, a stringerti fra le mie braccia fino a quando non raggiungerò la temperatura che piace a me! E poi sei morbido e bello.. Sei unico.” – Pronunciò le ultime due parole quasi in un sussurro, strusciando il suo viso contro il petto di Nick che sorrideva intenerito, passandogli una mano fra i capelli e accarezzandolo dolcemente.
I pensieri di entrambi si fermarono sulla canzone che avevano cantato poco prima, semplici parole, ma toni intensi e sentiti.. Chissà se voleva dire qualcosa, se davvero Jeff quel Natale non sarebbe stato poi così solo, se l’idea di Nick non fosse dettata solo da un puro ed innocente gesto di amicizia.
Chissà, ma quel momento era così perfetto, quel momento in cui il film era già partito, Gwendoline sarebbe arrivata a momenti e nonostante tutto loro continuavano a stare l’uno sull’altro indisturbati, come se non potessero assumere nessun’altra posizione, come se finalmente avessero trovato il luogo giusto in cui posizionarsi.

- “Buon Natale Jeff.”

- “Ma mancano ancora alcuni giorni..”

- “Lo so, ma che importa? Tu non sei solo, siamo insieme così come vuole la tradizione della festa.. Trascorrere la festività con i propri cari e tu sei una delle persone a me più care, mi basta questo per poter dire che è Natale.”  - La stretta delle braccia di Jeff intorno a Nick aumentò la propria intensità mentre il suo cuore aumentò i suoi battiti e un sorriso enorme si stampò sul suo viso.

- “Tu sai come far felice una persona.”

- “Io so come far felice te e basta così poco..”

- “Ti voglio bene Nick.”

- “Te ne voglio anche io Jeff.”

Sì, Gwendoline avrebbe potuto vederli in quella strana composizione di braccia, gambe e coperte, ma non importava per niente a nessuno dei due che, infatti, non si mossero nemmeno di un centimetro, rimanendo attaccati l’uno sull’altro, cuore su cuore così come i loro pensieri suggerivano di fare..
Al diavolo il termosifone rotto, il calore del camino e dei loro corpi era più che sufficiente e sebbene la notte fosse ancora lunga, ancora più grande era la voglia di stare insieme e star bene così..
Semplicemente Nick e Jeff.
   
 
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