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Autore: Lissah    17/12/2012    1 recensioni
E se Joycelyn non fosse mai scappata da Valentine? E se Clary e Johnatan fossero cresciuti insieme, come parabatai? E se Clary avesse combattuto contro i Nascosti insieme alla sua famiglia? E se Jace fosse cresciuto amato dalla sua vera famiglia e non si chiamasse più così?
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando tornai in salotto trovai mio fratello seduto sul divano, intento a leggere un libro modano che a me piacevano tanto. Si, è vero. Anche se non mi andavano a genio i Modani, i libri che scrivevano erano molto più belli dei nostri. Johnatan ,sentendomi arrivare, non si voltò né mi salutò, si limitò a sbuffare irritato. << Sorellina, lo sai che dovresti proprio impegnarti di più quando ti si dà un orario da seguire. Ti avevo detto di venire qui alle 5.40, sei in ritardo di 5 minuti. Quando imparerai che a volte il tempo è tutto e devi imparare ad arrivare puntuale? E poi come fai a leggere questa roba, è orribile! Insomma vampiri che luccicano al sole, maghi che aiutano i Modani, fate che sventolano bacchette magiche, che stupidaggini!>>. Lo guardai male e sbuffai, strappandogli il libro dalle mani, e lo rimise sulla libreria. Riguardo al tempo mio fratello era molto esigente e pignolo che si rispettasse, ma io ero abituata a fare aspettare le persone, soprattutto lui perché adoravo dargli noia. Lo guardai in quegli occhi neri che mi rassicuravano in qualche modo, anche se non so perché. Nel profondo vedevo dentro essi il ragazzo che sarebbe dovuto essere mio fratello e non mezzo demone come adesso. Insomma io lo amavo più di ogni altra cosa al mondo, ma amavo ancora di più il fatto che lui si fidasse tanto di me da lasciarmi intravedere quella piccolissima parte umana che sapeva amare, e amava proprio me. I suoi occhi che per pochissimo tempo si erano addolciti per permettermi di farmi vedere che lui ci teneva a me, tutt'un tratto si indurirono. Che cosa stava succedendo? La risposta mi arrivò subito. Mio padre entrò nella stanza assorto nei suoi pensieri. Johnatan si alzò in piedi ed io lo affiancai, mentre ci preparavamo ad eseguire gli ordini di nostro padre. Valentine alzò la testa e ci guardo' un attimo prima di iniziare a parlare. Era incredibile come, da un momento all'altro, l'atmosfera in quella sala diventava diversa. << Ho parlato con Alastron poco fa e mi ha detto che non dovete più andare da voi, verranno loro. Preparatevi ad accoglierli in casa e siate gentili il più possibile. E per gentili non intendo che dovete essere cortesi ma che non dovete né azzuffarvi né altro, come l'ultima volta, sono stato chiaro? Parlo soprattutto a te Johnatan. Devi sopportarli finché non sarà tutto finito, fattene una ragione. In quanto a te Clarissa, ho bisogno che tu faccia una cosa per me. Tra meno di un quarto d'ora arriveranno, ma non ci saranno solo demoni. Alastron porterà con sé 2 dei suoi più fidati amici e suo figlio, un ragazzo mezzo umano e mezzo demone, molto simile a te, Johnatan. L'unica differenza è che lui ha un potere speciale oltre ad una forza soprannaturale e una velocità incredibile. Lui può leggere nella mente i tuoi pensieri più cupi ed oscuri e usarli contro di te. Come dovresti aver intuito, è un'arma molto potente. Vorrei che tu usassi le tue incredibili doti da seduttrice per fare in modo che lui si fidi di te e quindi stia sempre dalla nostra parte qualunque cosa succedesse con suo padre. Ti sei allenata molto anche su queste arti e l'ultima volta sono rimasto piacevolmente sorpreso. So che non mi deluderai. Ora andate a prepararvi. Toglietevi le tute da “caccia” e mettetevi qualcosa di decente. Vi aspetto di là alle 6. E mi raccomando, non fate tardi, stavolta sono serio.>> Finì la frase guardandomi negli occhi ed io annuii. Se ne andò lasciandoci da soli. Dovevo rielaborare le idee. Avrei dovuto sedurre una mezzo demone più cattivo e pericoloso di mio fratello e fare in modo che si fidasse di me, con la conseguenza che se avesse scoperto che mentivo, mi avrebbe fatto fuori. Bene, buono a sapersi. Sospirai ed insieme a mio fratello uscii per andare a prepararmi. Mi chiusi la porta di camera alle spalle, aprii l'armadio per scegliere cosa mettermi. Optai per una maglietta scollata nera con dei molto attillati e degli stivali borchiati. Attaccai la mia spada angelica alla cintura e indossai il mio cappotto di pelle nera preferito, lasciandolo aperto quanto bastava per rendere visibile la scollatura della mia maglietta. Guardai fuori dalla finestra, verso il cielo. Era molto nuvoloso, probabilmente avrebbe iniziato a piovere. Sospirai, immaginandomi come poteva esser il ragazzo. Magari aveva delle caratteristiche dei demoni tipo la carnagione di un altro colore, oppure le mani con artigli, oppure delle ali da pipistrello. Mi venne lo sgomento. Vidi delle figure uscire dal bosco davanti a casa mia e incamminarsi lungo il vialetto che portava alla porta. Presi un bel respiro, andai alla porta ad aprire aspettandomi il peggio e rimasi piacevolmente sorpresa da ciò che vidi.
  
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