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Autore: MissdontMissaWord    17/12/2012    5 recensioni
Sono Sebastian Smythe, e sto camminando per i corridoi della prestigiosa accademia privata Dalton di Westerville.
Ah, no. Scusatemi.

Sebastian Smythe si presenta alle fanwriter. Proprio come viene descritto.
NB: uso di linguaggio indiscreto.
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sebastian Smythe
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Perché io sono Sebastian Smythe.


Sono Sebastian Smythe, e sto camminando per i corridoi della prestigiosa accademia privata Dalton di Westerville.
Ah, no. Scusatemi.
Io non posso certo camminare come voi comuni mortali, capiamoci: io sono un semi-dio. Il dio del sesso, per esattezza. Proprio così. Perché io, dall'alto dei miei diciassette anni, ho visto più cazzi di una prostituta professionista. E' ovvio, sono il magnifico Sebastian Smythe, e le mie prestazioni sessuali sono eccezionali. Indescrivibili, secondo alcuni. Indimenticabili, di certo.
Insomma, cosa volete aspettarvi di meno da uno che frequenta il famosissimo Scandals, il locale per quarantenni gay di Lima?
Come dicevo, sembra che io stia camminando per i corridoi della prestigiosa accademia privata Dalton di Westerville -nel caso non l'aveste capito, è la scuola dei super fighi- ma in realtà sto fluttuando: i miei regali piedi sono troppo delicati per compiere tale fatica e poi, figuriamoci, si rovinerebbero le mie magnifiche scarpe firmate Armani.
Quindi, cercando di non divagare nuovamente, sto fluttuando per i corridoi della... bla bla bla Dalton. Al mio passaggio tutti si girano, svengono o si mettono a sbavare, perché io sono stupendo. Penserete che sia l'effetto del sole tra i miei capelli biondi -non castano pelliccia di topo?- e dei riflessi che dona ai miei occhi verdi, ma vi sbagliate. Innanzitutto, perché io non ho degli occhi: nella maggior parte dei casi sono preziosissimi smeraldi; in alternativa, perle di giada... O fondi di bottiglia, a seconda della vostra condizione economica. In secondo luogo, perché è oggettivamente impossibile che il sole mi illumini migliorando il mio aspetto: io sono già perfetto, e la mia pelle emana più luce del sole stesso. Nemmeno fossi Edward Glitterato Cullen.
Avete mai provato a toccarmi, comunque? Sempre che io ve lo conceda, certo: solo una cerchia ristretta ne è degna. Vi dirò, comunque, che la mia pelle è più liscia e morbida di quella di Rachel Berry, che spende la sua infima paghetta in prodotti di bellezza -come se si potesse rimediare a certi scherzi della natura- o del culetto dei bambini della pubblicità. Non ditelo in giro, inoltre, ma il bambino della Johnson's Baby Olio ero io. Adorabile, vero?
Mi dispiace per tutti voi, ma non potrete mai essere belli come me. Ma aspettate a morire di invidia: non ho terminato.
Il mio fisico. Naturalmente, io ho gli addominali più scolpiti di Raul Bova, perché il lacrosse è uno sport molto duro... Soprattutto nella posizione di vice-portiere. In ogni caso, fortunatamente Dio, per conservare la mia eterea bellezza, mi ha concesso il dono della non-sudorazione. Mi faccio la doccia con gli altri solo perché so che incontrerò qualche ragazzetto arrapato da fottere nel mio spogliatoio privato -perché ovviamente ne ho uno, sono troppo ricco e figo-.
E no, non azzardatevi a pensare che il conto in banca dei Nixon è almeno il quadruplo di quello degli Smythe, perché tanto Trent rappresenta l'antipodo dello studente base della Dalton: ovvero un super-figo, proprio come sono io.
Continuando ad elencare le mie relazioni sociali...
Kurt Hummel è il mio peggior nemico ma, come in ogni true love story che si rispetti, un giorno mi alzo dal letto pensando che sia bellissimo e con una gran voglia di amarlo per tutta la vita. Lui, a sua volta, troverà qualcosa di assolutamente irresistibile nella mia faccia da mangusta, e non gli verrà mai, nemmeno per un istante, il presentimento di poter avere un moscerino dell'occhio. O una pietra. O salgemma.
Allo stesso modo, un altro giorno incontrerò Blaine Anderson per la strada. In nome dei bei vecchi tempi -quali?!- andremo a prendere un caffè insieme -il mio sempre liscio e senza zucchero, da vero duro- al Lima Bean -perché a Westerville non ci sono bar, o non è abbastanza figo- e mi renderò conto che in realtà non era il suo culo divino -ricordate che in origine apparteniamo alla stessa razza- ciò che mi attraeva di lui, bensì il suo altruismo, la sua gentilezza e dolcezza... Qualcosa del genere. Questo casuale incontro porterà la nostra relazione ad un livello di amore incondizionato e reciproco. Perché no, nessuno rifiuta Sebastian Smythe. E se per caso vi venisse il dubbio che forse non gli interesso, che già una volta ha preferito faccia da checca a me... Levatevelo dalla testa. Il nostro destino è sempre stato quello di innamorarci follemente.
Altra nota dolente: Chandler Kiehl. Mi spiegate chi cazzo è Chandler Kiehl e dove io l'abbia mai potuto incontrare?! Non lo sapete? Beh, non importa. Tanto non c'è bisogno che di un'unica spiegazione: io mi sono fatto tutti i ragazzi gay -e non- dell'Ohio. Anzi, dell'intera America. E non dimenticate Parigi.
Dopo di che, Thad Harwood. Il bellissimo nanetto ispanico. Ma chi ve l'ha detto che è ispanico? Da dove l'avete preso? Qualcuno vi ha mai spiegato dove si trova la California? Bellissimo, poi. Pffff. Mi dispiace, ma ho decisamente altri gusti. Nanetto... Su questo sono d'accordo, anche se nel mio gergo uso il termine tappo, o poggia gomiti. Quindi, fatemi questo piacere: smettete di inventarvi relazioni amorose o anche solo scopate, perché io e quell'essere non condividiamo assolutamente nulla. Nemmeno la stanza.
Credete che con la somma esorbitante che paghiamo di retta la Dalton non ci dia stanze singole? Non siamo mica dei poveretti noi, siamo i vip dei vip.
Spostiamoci nell'universo femminile.
Santana Lopez... La carissima Santana Lopez. Non mi sarebbe dispiaciuto se fosse stata mia sorella, ma ragioniamo un po'.
Io, gay dichiarato da sempre, sempre in una di quelle belle giornate in cui una fanwriter decide di aprire una nuova pagina word, incontrerò Santana -nella maggior parte dei casi in situazioni decisamente equivoche- e scopriremo, a anni di distanza, che durante la performance di Smooth Criminal eravamo stati tremendamente eccitanti. In quel momento tutto ciò che c'era tra noi era odio, ma con il tempo ci siamo resi conto che era odio dovuto alla troppa tensione sessuale che aleggiava tra noi. Io, gay dichiarato da sempre, e lei, lesbica che ha giurato eterno amore alla sua sciocca Britt-Britt.
Ultima persona della mia lista. Quinn Fabray. La bellissima, angelica, divina -non quanto me, ovvio- Quinn Fabray. Avete presente la faccia? Io sì. Solo quella. E non sapevo nemmeno il suo nome prima di qualche momento fa. Quindi, logicamente, come due perfetti sconosciuti potremmo incontrarci da qualche parte, a Yale magari, e innamorarci. Filerebbe tutto liscio, in questo caso. Se non fosse per il succitato fatto che io sono gay, che non ho mai espresso il desiderio di andare a Yale e che se mai ci andassi avrei possibilità minime di incontrarla. Io troppo impegnato a rimorchiare, lei con la sua setta di sole donne.
Infine, la mia famiglia. La storia è così melodrammatica, a volte. Io, bello e dannato, il duro -ma è solo una corazza- che nasconde il suo cuore tenero ma, di fronte ai suoi parenti si scioglie, rivelando gravi carenze affettive e moltissima insicurezza.

Ma quali familiari? Li ho uccisi tutti perché mi rompevano i coglioni -esattamente come voi fanwriter; ma aspettate, vi troverò una per una-. E poi mi chiamavano Sebby, nemmeno fossi un cane.
Perciò mi avrebbe fatto piacere che Santana Lopez fosse mia sorella.
In ultimo, la mia voce da favola. Potreste venire solo a sentirmi cantare, fate attenzione, perché il mio fastidioso timbro nasale è troppo paradisiaco per dei semplici umani.
Ecco, so che vi mancherò terribilmente tra qualche minuto, ma io ho finito. Non fate quelle finte espressioni scocciate o indifferenti, tanto lo so che non potete vivere senza di me.

Perché io sono Sebastian Smythe.



Somebody's corner
Non uccidetemi. Amo Sebastian, forse più di tutte voi messe insieme.
Questa cosa viene da tutta l'attenzione che presto all'ora di storia, la prima del lunedì mattina. E' ovviamente una parodia, e anche se devo ammettere che penso tutto ciò che ho scritto l'ho decisamente esagerata -di proposito-.
Spero di aver strappato un sorriso, comunque. Lasciatemi una recensione, mi fa piacere sapere cosa pensate e in ogni caso i feedback negativi fanno sempre migliorare!
Un abbraccio,
_doodle

  
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