La Dalton
Academy in : << Intolleranti
anche a Natale >> , quando le festività non
fanno altro che aumentare la
cattiveria di certi individui.
Al mio Thad,
che proprio non
se l’aspettava.
Giorno 1
Il calore del
camino.
*
Sebastian Smythe odiava il freddo.
Una temperatura bassa significava:
ridicoli cappelli, virus,
gente nei bar che tossiva, la neve e le mani congelate.
Odiava esser costretto ad utilizzare
i mezzi pubblici, a
causa del maltempo, e ritrovarsi in una calca umana. Tra odori
sgradevoli, mani
in posti indesiderati, c’era da diventar matti. O commettere
un omicidio.
-Perché stiamo facendo
questa cosa tanto ridicola?- domandò
con tono annoiato.
-Perché è una
tradizione.- rispose Thad, continuando a
camminare.
Ecco,
Sebastian Smythe
odiava anche le tradizioni.
-Harwood.- lo richiamo a
sé, con quel tono che mal
celava le proprie sconce proposte.
Gli afferrò il polso e gli
impedì di andare oltre.
Harwood si voltò,
osservò prima le dita, strette intorno al
proprio braccio, e poi lui.
-Non dobbiamo per forza andare.-
propose, avvicinandosi
lentamente.
Tattica
predatoria.
-Sebastian.-
iniziò Thad, con tono divertito.- Prima facciamo questa
cosa, prima finiamo.
Andiamo lì, ci facciamo fare la solita foto di natale e poi
torniamo in
camera.- spiegò, come se avesse di fronte un bambino
capriccioso.
Smythe alzò il naso e ,
dopo aver lasciato il polso
dell’altro, si diresse a passo spedito verso la sala del
consiglio.
-Sebastian!-
lo
riprese Harwood.
-Sei inutile, Harwood. Non ci vengono
con te dopo!-
*
-Siete arrivati, finalmente.-
notò Wes, mentre Sebastian e
Thad facevano il loro ingresso.
-Ma non gioirne.- lo
avvertì Smyte, mentre Harwood si
avvicinava al gruppo.- Non ho intenzione di intrattenermi con voi
sfigati.-
-Sbaglio o puntavi a diventare il capitano di noi sfigati?-
domandò Montgomery, sorridendo e
reggendo lo sguardo dell’altro.
-Solo per poi poter_-
-Piantatela voi due!-
sbottò Sterling.- E’ ora della foto.-
annunciò tutto eccitato.
-Evviva!-
esclamò,
poco convinto e sarcastico, Sebastian.
Diede le spalle a Wes, appuntandosi
mentalmente di fargli
pagare quell’affronto, e si posizionò accanto a
Thad.
Involontario,
forse,
ma inevitabile.
I ragazzi di disposero su due file,
davanti al camino
accesso.
-Ehi.- lo salutò sottovoce
Thad, stringendogli la mano.-
Stai vicino a me?- domandò sorridendo.
-Ho trovato solo questo posto.-
rispose, scorbutico, Smythe,
ma stringendo a sua volta le dita dell’altro.
Harwood sorrise.
-Smythe.- fastidioso picchiettare
sulla spalla.
Sebastian si voltò,
fulminando con lo sguardo il
malcapitato.
-Tu stai dietro.- lo
avvisò Jeff, intrufolandosi tra lui e
Thad.
-Sterling cosa cazz_-
-Sebastian.- Harwood
appoggiò una mano sul braccio del
ragazzo.- Lascia stare.- sapeva quanto una discussione tra quei due
potesse
diventare incontrollabile.- Stai dietro di me.- gli propose.
-Siete pronti?- domandò
David, regolando l’obiettivo della
macchina fotografica posta su di un cavalletto di fronte a loro.
Sebastian ringhiò in
risposta e si posizionò nell’ultima
fila: quella più vicino al camino.
Jeff allungò un braccio e
avvolse le spalle di Thad, abbracciandolo.
Gli borbottò qualcosa
all’orecchio ed Harwood rise.
Smythe strinse i pugni e socchiuse
gli occhi.
Volse lo sguardo, attirato dai giochi
di luce delle fiamme
che ardevano dietro di lui.
Notò un tizzone scampato
al fuoco.
Sorrise tra sé.
Gli Warblers
amavano
tanto il calore di quel camino.
*
-This Girl is on Fire.- [ Alicia Keys,
Girl on Fire]
Thad si
voltò, stranito dal fatto che
quella canzone venisse cantata proprio da quella voce.
-Sebastian ,non credevo ti piacesse
questa canz_- ma cambiò
espressione. Sebastian aveva in mano un tizzone e stava dando fuoco al
bordo
del blazer di Jeff.- Oh, cazzo! Jeff,
vai a fuoco!-