Conosci bene il tuo lavoro.
Sai benissimo che affezionarsi è un rischio
che non sei più disposta a pagare.
Hai già sofferto. Eri ancora alle prime armi
e non conoscevi i rischi del mestiere, ma adesso lo sai e non vuoi risentirti
una bambina, come quella volta.
Riponi i tuoi attrezzi del mestiere al loro
posto e giri sulla sedia, dondolandoti con i piedi. Osservi distrattamente il
tuo riflesso allo specchio. I capelli mori legati in uno chignon semi distrutto
ti ricadono a ciocche sul volto. Le occhiaie che ti sottolineano gli occhi
stonano molto col tuo ruolo di make-up artist, ma ti
importa ben poco.
È notte, sfideresti chiunque a non avere una
faccia segnata dalla stanchezza.
È proprio mentre fai questo pensiero che lui entra nella tua stanza. Sobbalzi sulla
sedia dalla sorpresa, anche se sapevi perfettamente che sarebbe venuto.
Ti rivolge uno di quei sorrisi che ti
lasciano sempre con il battito accelerato e si siede accanto a te.
« Dicono che devi farmi bello » Ti dice col
suo strano accento mentre gioca con le treccine bionde che gli hanno aggiunto
alla, già folta, chioma.
Tu ti limiti a sorridere e a concentrarti sui
pennelli e i colori che dovrai stendergli sulla pelle.
Tieni per te la risposta che vorresti dargli
veramente.
« Nottata intensa, eh? »
Lo domandi per riempire il silenzio, prima di
stendere un velo di fondotinta sulla sua guancia destra.
Vedi le sue labbra inarcarsi in un mezzo
sorriso, ma lui parla solo quando ti allontani prima di spostarti sull’altra
guancia.
Sa quanto ti ha fatta imbestialire il primo
giorno quando non la finiva di parlare e di guardarsi intorno entusiasta.
« Già… » Dice con un sospiro. « Ancora pochi
giorni e avremo finito »
Lo sai fin troppo bene.
È quello il problema principale.
È stato così semplice legare con tutti
quanti. Con lui.
Una parte di te sapeva benissimo che prima o
poi sarebbe successo.
Appena lo hai visto, è stata subito una
certezza: Ti avrebbe fregata.
Nonostante tutte le tue difese hai trovato il
modo di farlo entrare nella tua vita.
E ne sei stata anche contenta, all’inizio.
Ti faceva ridere, rendeva quelle giornate e
quelle nottate passate fra i trucchi, piacevoli.
Le rende ancora adesso, anche se sai che non
te lo puoi permettere.
Afferri un pennello differente e inizi a
stendere un colore per rendere la sua pelle più luminosa per le riprese.
“Come se ce ne fosse bisogno” lo pensi ogni
volta.
Per te è come un raggio di sole.
Forse è quella la cosa che ti fa sentire così
dipendente, il suo sorriso ti ha illuminata fin dal primo momento.
Ricordi ancora quando gli hai dato la mano e
lui l’ha stretta nella sua.
La tua chiara e piccola scomparì quasi
completamente nella sua grande e calda.
« Che progetti hai dopo? »
Gli rivolgi un’occhiataccia quando te lo
domanda.
Lui muove leggermente le sopracciglia e
solleva le mani per scusarsi.
Non sa.
Non sa che lo hai ammonito con lo sguardo
perché non vuoi parlare di dopo.
Non riesci a fargli capire che non vuoi
pensare ad un dopo senza di lui.
Avevi promesso a te stessa che non ci saresti
più caduta, eppure sei qui davanti a lui a sperare che muova le braccia intorno
al tuo corpo e ti dica che anche per lui è lo stesso.
Che anche lui non vuole lasciarti.
Che non vuole perderti.
« Ecco fatto » Dici con meno entusiasmo del
solito.
Lui si osserva allo specchio e fa un sorriso
al tuo riflesso.
« Sei eccezionale » Ti ammira e tu arrossisci
come al solito.
Cerchi di sminuire, ma te lo impedisce.
Ti dice di stare zitta e ti posa le labbra
sulla fronte.
Rimani impietrita a quel contatto.
Desiderato, ma altrettanto temuto.
« Ci vediamo dopo? Beviamo qualcosa »
Lo dice mentre sta per uscire.
Sa che non puoi dirgli di no.
Anche se vorresti.
Anche se dovresti,
per il tuo bene.
Annuisci e lui sorride.
« Ci vediamo dopo »
Lo dici per sottolineare il fatto che non
puoi fare a meno di lui.
Non ancora.
Le ore che passano nel frattempo sono
strazianti da quanto sono lunghe.
Strucchi i suoi colleghi ed infine lui.
Si scusa di essersi dovuto trattenere più a
lungo sul set, perché Kenneth non era convinto di alcune riprese.
Gli dici che non c’è bisogno di scusarsi,
tanto non saresti andata a casa comunque.
Lo avresti aspettato, pur sentendoti patetica
nell’attesa.
« Data l’ora, facciamo colazione insieme? »
Ti rimbalza il cuore in petto a quelle parole
e sollevi lo sguardo leggermente per incontrare i suoi occhi chiari.
Blu come l’oceano.
Ci sei affogata tante di quelle volte da
quando li hai incrociati la prima, ma ogni volta non riesci a stare a galla.
Lui aspetta la tua risposta, le mani posate sulle
gambe, la testa inclinata con i capelli che ricadono sulla spalla sinistra.
« Non so…» Inizi titubante.
Vorresti, ma hai sviluppato un istinto di sopravvivenza
che a volte esce da solo.
« Non vorrei essere di disturbo…Sarai stanco
»
Lo dici abbassando il volto, incapace di
sostenere il tuo sguardo.
Hai paura che lui possa leggere il tuo vero
timore: quello di non poter più fare a meno di lui.
« Ti ho invitata io… » Ti dice serio,
alzandosi dalla sedia. Lo osservi in tutta la sua altezza e ti senti ancora più
piccola di quello che non sei.
Tu ragazza minuta e delicata in confronto a
lui ed il suo muscoloso metro e novanta.
« Se fosse stato un disturbo non te lo avrei
chiesto, no? » Lo domanda con un sorriso e come sempre ti sciogli.
Ti ritrovi senza difese davanti alla
semplicità della sua osservazione.
Sorridi, non puoi fare altro. Accetti che ti
apra la porta e ti guidi fuori dalla tua stanza.
Il caffè che bevi in sua compagnia mentre
parlate del più e del meno ti sembra il più buono che tu abbia mai bevuto.
Ormai hai smesso di lottare.
Lo sai già.
È entrato dentro di te e non sarai tu a
cacciarlo fuori.
Hai preso la decisione di fregartene di tutto
e tutti.
Se una volta finite le riprese non lo vedrai
più, avrai un ricordo in cui cullarti ogni tanto.
Sei innamorata? Non lo sai nemmeno tu.
Siete amici. Quello sì, ormai ti è chiaro.
Lo capisci da come ti prende in giro perché
nonostante tu sia del luogo e lui lo “straniero” conosce posti che a te sono
estranei.
Lo percepisci da come ridete insieme.
Ma c’è qualcosa che ti dice che potrebbe
essere di più.
Lo hai sempre trovato affascinante, ma c’è
altro.
Potrebbe essere amore, ma non ne sei
completamente sicura.
Non ti sei mai sentita così, vorresti
chiederglielo.
Cosa siamo
diventati?
Ma ti senti una pazza, solamente a fare
pensieri del genere.
Ti riaccompagna a casa.
È la prima volta che lo fa.
È stata anche la prima volta che avete
parlato meglio fuori dall’ambiente di lavoro.
Lo ringrazi. Per la compagnia. Per il caffè.
Per tutto.
Hai la sensazione che lui lo capisca quando
annuisce e ti sorride.
C’è un attimo.
Lo senti in ogni fibra del tuo corpo, non hai
il coraggio di guardare i suoi occhi perché hai la sensazione di sapere
perfettamente cosa ci troverai.
Sei disposta
a correre il rischio?
È la domanda che ti poni in quei pochi
secondi di assordante silenzio che condividete.
Giochi con le chiavi di casa. Ogni volta che
lo fai, pensi a Will Smith e ad “Hitch”.
Solitamente ridi di quel pensiero perché è
una tua abitudine.
Stavolta no.
Scorgi le sue mani vicine alle tue e sollevi
il volto.
Quel tanto che basta per guardarlo negli
occhi e vedere quello che sapevi già essere lì.
Conosci perfettamente quello che sta per
accadere.
Il cuore batte ancora più forte per la
consapevolezza. Lo senti rimbombare nelle orecchie quando si avvicina ancora di
più.
Chiudi gli occhi solo un attimo prima che il
suo respiro si mescoli col tuo.
Le sue labbra contro le tue sono morbide e
calde come ti eri sempre immaginata
Quel contatto è la prova lampante che non puoi e non vuoi tornare indietro.
Le sue mani che si legano dietro la tua
schiena ti indicano che anche per lui è lo stesso.
Non vi importa di quello che sarà.
Non vi importa se l’alba vi sorprende
abbracciati sul marciapiede sotto casa tua.
Adesso quello che conta è solo che siete
insieme.
Domani ti chiederai se è amore o se è solo
qualcosa che te lo ricorda.
Adesso conta solo che qualcosa è cominciato.
Il sorriso che ti regala prima di tornare a
baciarti è la prova che qualunque cosa sia è una cosa buona.
∽ Salve! ∽
Rieccomi fra voi con questa shot.
Prima che qualcuno me lo dica, lo so che sono
andata a capo parecchie, parecchie volte
xD È voluto, mi dà più l’idea del susseguirsi
dei pensieri della ragazza protagonista.
Da dove salti fuori è ancora tutto da vedere:
anche se potete imputare a tal proposito sia Halo di Beyoncè
che Come out of the shade dei The perishers.
Diciamo che mi sono ispirata alle loro parole per rispecchiare i sentimenti
della protagonista.
A chi la dedico è una certezza invece: Sara.
Ormai si sarà rotta di essere la causa di
molti miei scritti, ma si attacca perché ormai ciò che è fatto è fatto.
Ovviamente se qualcuno di voi, che aprirete
questa storia e che arriverete a leggere fino a qui (bravi, i miei complimenti)
vorrete farmi sapere che ne pensate, anche una cosa del tipo ‘ci hai rotto los maccarones’ mi farà piacere
:)
Un abbraccio a tutti
Cocchi