.:Non è che hai paura?:.
Era un
homunculus…poteva provare paura?
Mah…forse si o forse
no.
Però si era
innamorato, quindi di sentimenti ne provava
Anche la paura è un
sentimento, ergo poteva provarla e quella sera aumentava a ogni tuono o
lampo.
Era una notte piovosa,
ma calda, di un’estate afosa.
Spesso i temporali
estivi possono essere davvero violenti, soprattutto se si è chiusi in una stanza
enorme da soli.
Stringeva il lenzuolo
al petto mordendosi il labbro inferiore per l’ansia. Stava seduto con la schiena
appoggiata alla testiera del letto, da dietro avrebbe sempre potuto arrivare
qualcuno, mentre con la schiena al muro non poteva avere nessuno alle
spalle.
Ogni ombra proiettata
sulle pareti dalla luce dei lampi assumeva forme diverse e spaventose che
intimorivano il piccolo Wrath.
Certo, era un
homunculus…immortale! Se la cavava anche a combattere, ma in una notte buia e
tempestosa la mente faceva brutti pensieri!
Il piccolo corpo di
Wrath era rannicchiato sotto il lenzuolo e gli occhi vagavano per tutta la
stanza per assicurarsi che non ci fosse qualcuno….o
qualcosa.
Un lampo saettò nel
cielo scuro seguito poi da un tuono, così il ragazzino saltò un battito! Tirò il
lenzuolo fin sopra il naso rimanendo seduto e mugolando qualcosa
d’incomprensibile.
L’armadio era la cosa
più bersagliata, che ci poteva essere dentro? Sapeva che erano pensieri da
bambini ma quando si ha paura, a prescindere da cosa, si è spesso soliti
ragionare più infantilmente del solito.
Una finestra si
spalancò di botto e Wrath sussultò nel sentire le ante sbattere fragorosamente
contro il muro.
I suoi occhi si
spalancarono all’inverosimile…che le sue paure e i suoi infantili pensieri di
poco fa….si stessero avverando??
“sono solo! Sono solo!
Non c’è nessun altro qui!”
Cercò di pensare bene
a quello che aveva visto, era certamente un prodotto della sua fantasia, o le
tende con il vento si erano prodotte in una forma strana e
spaventosa.
Era però certo di aver
visto una figura nera sgusciare rapidamente nella stanza, era successo tutto in
un attimo, ma quella cosa l’aveva vista accidenti!
Aveva distinto solo un
paio di strane corna aguzze situate sulla schiena di quella strana
creatura.
Il cuore gli batteva
all’impazzata, doveva fare qualcosa per salvarsi! Doveva uscire, ma se quella
cosa c’era davvero, l’avrebbe attaccato prima che potesse toccare la maniglia
della porta.
Si sarebbe potuto
fondere con la parete per arrivare nella stanza dall’altra parte, ma passare non
era velocissimo…quindi, con la stessa velocità con cui era entrato, avrebbe
potuto bloccarlo. Non poteva fare niente.
Si, erano paure da
bambini e anche lui si sentiva davvero stupido a pensare certe cavolate, ma il
sentirsi così…
…non fa passare la
paura.
Tutti l’abbiamo, anche
se ci dimostriamo forti al di fuori, e quando ci prende, è difficile
contrastarla.
Cercava di sospirare
per calmarsi, per stare tranquillo, ma non era facile che ci riuscisse con tutti
quei tuoni e lampi.
Dalla finestra
spalancata entrava qualche goccia di pioggia, ma tantissimo vento, a volte caldo
a volte freddo.
Ad un certo punto…un
lampo più luminoso degli altri, che illuminò la stanza quasi a giorno.
Eccola la! Quella
creatura, quel mostro! Era appollaiato sopra l’armadio che lo
guardava.
Un altro
lampo…
Due spaventosi occhi
gialli contrastarono con l’oscurità nella stanza, ora ne era certo! In camera
sua non era solo!
Beh un attimo, forse
poteva essere solo qualche oggetto buttato qua e la che sembrava ciò che aveva
visto…si…e poi?
Non c’era dubbio, non
poteva più fare niente, se si fosse mosso l’avrebbe attaccato! Le sue paure
avevano preso vita!
E se avesse provato a
parlare? Chiedere chi era…anche solo per vedere la reazione. Di certo non si
aspettava una risposta da quell’essere! Probabilmente sapeva solo ringhiare, o
almeno questo era quello che il suo aspetto grottesco lasciava
dedurre.
Era sicuro di aver
visto anche degli artigli quando aveva visto gli occhi, in quell’attimo di
terrore, in cui quelle pupille verticali contornate da un giallo limone
inverosimile, lo fissarono.
Ma come poteva avere
paura di quell’essere se aveva visto un sacco di volte le
chimere?
Beh…si ha paura di ciò che non si
conosce!
Tutte quelle che
incontrava lo temevano per la vicinanza di altri homunculus o perché lo era
anche lui, ma di certo quel coso, anche fosse stato una chimera, non avrebbe mai
temuto un bambino.
Lui era proprio questo
in fine! Un bambino!!
A pensarci bene,
neanche Envy fa paura a pelle…o Sloth, Greed e gli altri! Avevano un aspetto
umano…certo, apparte Gluttony! Le chimere li temevano solo se erano a conoscenza
della loro natura!
In quel momento
avrebbe voluto avere l’uroboro in fronte! Così quella bestiaccia l’avrebbe
capito subito e se ne sarebbe andata!
-c…chi c’è
la?!-
Aveva raccolto del
coraggio facendo la voce più minacciosa che poteva. Poco dopo vide dei canini
aguzzi brillare nel buio…aveva sorriso?
Forse percepiva la sua
paura e ne era divertita...
-chi c’è?!
Rispondi!-
Ordinò autoritario,
forse perché era ormai stufo di quella tensione e di quel terrore, che sembrava
continuare da ore e ore.
Provò una terza
volta.
-insomma! Rispondi!
Cosa sei??!-
A quell’ultima
domanda, una zampa che ricordava quella di un rettile, munita di artigli
corvini, scese aggrappandosi ad un angolo
dell’armadio.
Quelle strane corna
che aveva visto prima, continuavano in fila, più piccole in una coda lunga come
tutto il suo corpo e abbastanza tozza verso
l’inizio.
Gli occhi brillarono
nuovamente alla luce della luna e Wrath strinse a se il lenzuolo ancora di più,
mentre la bestia avanzava.
Con un balzo
agilissimo, malgrado il corpo robusto, gli arrivò addosso trovandosi sopra
l’homunculus. Bloccava le braccia del ragazzino con quegli artigli scuri, mentre
scalciava con le gambe cercando di liberarsi.
-NO! Lasciami!
LASCIAMI!!!!-
Il mostro non
accennava ad obbedire e avvicinò la bocca al suo orecchio: “sarai la mia
cena!”
Parlava pure! La sua
voce roca e cavernosa rimbombò nella testa di Wrath, che cercava di colpirlo con
dei calci.
-LASCIAMI STARE BRUTTO
BASTARDO!!-
Aveva preso più
coraggio! Sarebbe stato pronto a pestarlo se fosse stato
libero.
A quell’offesa la
bestia cominciò a ridere e ridere e ridere, finche non si staccò da Wrath
accucciandosi a pancia in su, tenendola per le risate. L’homunculus lo guardò
incredulo, ma sbiancò quando vide la coda e la corna ritrarsi, le zampe
diventare via via più sottili fino a raggiungere la forma di mani, il tutto in
un bagliore argenteo.
-Ahahahahahahah!!!-
era Envy, ovvio, e ora se la rideva di cuore senza badare a una qualsiasi
reazione da parte del più giovane.
-ENVY!- urlò Wrath
arrabbiato, ma con un sollievo incredibile.
L’altro continuò a
ridere.
-ENVY SEI UNO
STUPIDO!!!!! TI ODIO!- gli urlò contro.
Il ragazzo smise
gradualmente di ridere e si mise seduto guardandolo con un
sorriso.
-eddai, era uno
scherzo!- ammise innocentemente.
-NON È STATO
DIVERTENTE!-
-Ok! Ok, ora smettila
di urlare!- lo ammonì dolcemente il più vecchio.
-NO CHE NON
Subito, per ripicca
Wrath non rispose, ma poi Envy lo trascinò piano vicino a se stringendolo al suo
corpo, così decise di perdonarlo e rispose.
-pe…pensi di comprarmi
con un bacio?- chiese il più giovane imbarazzato da quel contatto di
labbra.
-certo che si! Perché
sono figo e un baciatore da paura!- disse orgogliosamente
lui.
Wrath rise sotto i
baffi cercando di sembrare ancora arrabbiato agli occhi di Envy, che però lo
scoprì subito ovviamente.
-guardalo! Guardalo!!
Si mette a ridere! Allora non eri davvero arrabbiato! Lo sapevo
io…-
-…-
-e ora stai zitto
perché ho detto la verità!- diagnosticò lui, come fosse una malattia –la verità
è che avevi una paura folle, ma quando hai visto che ero io ti sei subito
risollevato! Però…..hai preferito fare il finto offeso!- concluse con aria
saccente!
-e certo che ero
spaventato! Una bestia così non mi teme! Anche se sono un homunculus sono un
ragazzino! E poi tutti abbiamo paura!- spiegò il più
giovane.
-io
no!-
-invece
si!-
-invece
no!-
-INVECE SI! Tutti
abbiamo paura di qualcosa! TUTTI!- disse Wrath sicuro di
se.
-non è vero! Questa è
una scusa per giustificare che ti stavi pisciando addosso! Io non ho mai paura
di niente, sono un homunculus! No poso neanche morire
quindi!-
-BENE, ALLORA TI
MOLLO! MI SONO ROTTO DI STARE CON UN PRESUNTUOSO COME TE! ALMENO COSì MI EVITERÒ
UN SACCO DI SPAVENTI!- urlò Wrath irritato.
-c…che
cosa?........hey no aspetta! Questa era solo una tattica per spaventarmi!-
aggiunse tirando un sospiro di sollievo.
Wrath sorrise e annuì
dolcemente: infatti ha funzionato! Non molto lo so, ma all’inizio avevi
paura!
-io……NON È VERO!!!-
cercò di convincerlo Envy.
-non sei
convincente!-
Il più grande si girò
a guardarlo, con aria offesa.
-non sarei
convincente? Ti faccio vedere io se non sono convincente!!-lo
minacciò.
Wrath si ritrasse
leggermente intimorito, dopo di che Envy sorrise e si buttò verso di lui
trovandocisi sopra e cominciando a baciarlo
appassionatamente.
Alla fine del
lunghissimo bacio Wrath ansimava, non aveva più fiato neanche per
respirare.
-TIÈ! Chi è che non è
convincente? Tsk guardalo! Non ha neanche più fiato! Posso fare di peggio
poi!-lo sottovalutò Envy.
-i…io non…non sono
abituato……-spiegò il piccolo.
Envy sorrise divertito
e gli infilò una mano tra i capelli carezzandoli, per poi stendersi di lato a
lui.
Mentre Envy lo
coccolava Wrath abbassò la testa fissandosi le
mani…
-senti
Envy….
-si…
-perché volevi
spaventarmi?
-ahahah…ma perché sei
carinissimo quando ti spaventi!- rise Envy baciandolo poi su una
guancia.
-d…davvero?- chiese
Wrath colorandosi il viso di rosso.
-si…e anche quando
arrossisci!-finì il più grande.
Se lo prese tra le
braccia e lo baciò di nuovo sulle labbra e così gli diede la
buonanotte.
Finalmente potevano
dormire e Wrath era certamente al sicuro da qualsiasi delle sue
paure…
…tra le braccia di Envy.
Fine.
Vi prego commentate! Spero tanto che sia piaciuta, visto che la trovo un po' meglio della prima! E poi..è solo la mia seconda yaoi^^''
RECENSITEEEEE! Grazie di aver letto! Envy99
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