17/12/2012
6 recensioni
Personaggi: Warblers vari.
Pairing: Alcuno.
Genere: Generale, Fluff.
Avvertimenti: Alcuno.
Rating: Verde
Parole: 300
Note d’autore:
1- Primo giorno della Warblers Week – Prompt “Il calore del Camino”. Fino a due giorni fa, neanche sapevo se avrei partecipato o no, ma poi con Sere abbiamo deciso di cimentarci e di mettere alla prova noi stesse. Metterci alla prova perché a) ogni capitolo sarà massimo di 300 parole e b) non sarà presente alcun pairing, solo Warblers, Warblers e ancora Warblers.
2- Era un secolo che volevo dedicare una raccolta a Loro perché sono il mio tutto e perché gli devo tanto, tanto, tanto. “Panic! At The Dalton Academy” sarà quindi la fusione di due delle cose che più mi rendono felice al mondo: i Warblers e i testi dei Panic! At The Disco. Il titolo di ogni capitolo sarà quindi ripreso dal verso di una delle loro canzoni (quello di questo capitolo viene da “Build God, Then we’ll talk” dell’album “A fever you can’t sweat out”).
3- Un ringraziamento alla mia metà che mi regala banner meravigliosi e mi fa sciogliere in un mare di feelings puntualmente. <3
4- L’intera raccolta, per i motivi che lei ben sa, è dedicata a SereILU.
What a wonderful caricature of intimacy
Faceva freddo.
Wes si strinse le braccia al petto, nella speranza di accumulare più calore possibile. I riscaldamenti di notte dovevano rimanere spenti e poco importava che le camere fossero fredde e i ragazzi costretti a seppellirsi sotto innumerevoli strati di plaid pesanti.
Si girò dall’altra parte, incontrando la superficie congelata del letto e rabbrividendo fin dentro le ossa. La stanza era buia, ma Wes era sveglio da tempo sufficiente perché i suoi occhi si fossero abituati all’oscurità, così non gli fu difficile distinguere il profilo del letto di David. Inequivocabilmente vuoto.
In un attimo era fuori dalle coperte, la fronte aggrottata e l’espressione confusa, perché David non era da nessuna parte.
Si impose di respirare e, afferrato il cellulare per farsi luce, uscì dalla stanza alla ricerca del compagno.
Nel corridoio, la situazione non migliorò granché, perché non gli ci vollero che pochi minuti per rendersi conto che la loro non era l’unica camera vuota. Che diamine stava accadendo?
La soluzione gli si presentò in tutto il suo mistico splendore due piani più giù. Il suo sesto senso gli aveva suggerito di cercare nella sala comune e Wes si congratulò con il suo intuito quando, aperta la porta, trovò buona parte dei suoi compagni accucciata davanti al caminetto acceso.
«Ma che-?»
Stretti in un divano, dormivano David, Flint e Thad, mentre Jeff e Kurt dividevano una poltrona spostata appositamente lì al caldo.
«Faceva freddo» si giustificò Blaine che sembrava l’unico a non aver ceduto ancora al sonno. «E giuro che non ci siamo messi d’accordo.»
Wes non se la sentì di dargli torto e, immaginando la lenta processione che aveva portato i Warblers a riunirsi in quella stanza, sorrise accomodandosi nel posto vuoto accanto a lui e Nick.
I Warblers erano così, dopotutto: un cervello diviso in quindici persone.
The End.