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Autore: NebbiaAutunnale    18/12/2012    1 recensioni
Ci si risveglia e tutto il mondo è cambiato. Come si fa a ricominciare a vivere?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non ricordava molto del giorno dell’incidente. Solo una strada improvvisamente interrotta, il cielo azzurro, il terreno e il rumore delle lamiere. Poi solo sangue, tanto sangue. E il buio.
Quei mesi in ospedale sembravano non finire mai. E l’attesa si univa al dolore incessante degli occhi. Voleva vedere, voleva sapere, ma non riusciva ad aprire gli occhi. Poteva ascoltare e toccare, ma non vedeva la luce.
Aveva imparato ad “osservare” con i sensi, ad aspettare chi non sarebbe mai più venuto a trovarla.
E poi, finalmente, la libertà. Fuori dalla porta, sulla strada, i profumi le arrivavano intensi, le ombre volavano attorno a lei.
Si sentiva finalmente il calore del Sole e il fruscio delle foglie, il gorgoglio della fontanella e lo squittio degli scoiattoli sugli alberi del viale…
“Quanto ho aspettato questo momento” pensò Sara “ora posso abbracciarlo di nuovo.”
Era il suo ragazzo che voleva vedere, colui che durante il periodo in ospedale non era mai venuto a trovarla. Voleva capirne il motivo, sapere perché intorno a lei vi era solo silenzio, quando domandava  di lui.
Il tragitto verso casa non le era mai sembrato così lungo: dopo la lunga attesa in quella piccola stanza azzurra, la voglia di ricominciare, anche se in modo molto diverso, era tanta.
L’auto entrò dal vialetto e si fermò davanti al garage di villa Dulley. Sara si sentiva felice e leggera  anche se non poteva vedere ciò che la circondava, ma era sicura che quel problema si sarebbe risolto, come le aveva detto il medico.
Accompagnata dal padre, salì le scale per raggiungere la sua camera, dove dormiva ogni notte con Daniel.
Il cuore le batteva a mille al pensiero di lui, del suo abbraccio caldo, della sua voce e dei suoi baci.
Ma nella stanza non c’era nessuno, poteva sentirlo chiaramente. Vuota e silenziosa, come era stata prima che lui venisse ad abitare lì.
“Papà…d-dove è Daniel?”
“Mi dispiace piccola…è andato via”
“Come?! Ma...ma…in che senso è andato via? Papà, dove è Daniel??!”
“Volevamo dirtelo prima, ma abbiamo pensato che non fosse il momento….Daniel è tornato a casa sua”
Il tempo che si ferma. Il cuore che smette di battere per un lunghissimo istante. Un lacrima, calda, che scende sul viso seguita da tante, tante altre. Il mondo che smette di muoversi per ascoltare il suo dolore.
La consapevolezza di tutto quello che lei aveva sempre sperato che non succedesse si insinuava in ogni parte di lei. E aveva una sola domanda: perché.
“P-papà…q-quanto tempo sono stata in ospedale?”
“Un anno, Sara.”
Un anno. Un periodo infinito, almeno per lei, che amava vivere ogni secondo con entusiasmo. Un anno in cui lui non era mai venuto a trovarla, ad aiutarla a superare quel dolore che sentiva dentro di sé.
“Mi ha lasciata.” Pensò. “Mi ha lasciata perché non potevo più essere quella di prima”
Improvvisamente si sentì stanca, inerme. Si distese sul letto e si addormentò, per allontanare almeno per qualche ora la fitta lancinante al cuore.
 



Angolino dell'autrice: eccomi qui, con l'inizio di una nuova storia....non so da dove mi sia venuta l'ispirazione, ma ho deciso di scrivere questo racconto di cambiamento, dato che anche per me sono anni difficili. Beh, che altro dire? Buona lettura, e spero che questo primo capitolo vi piaccia! :)
  
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