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Autore: JunjouHiro    18/12/2012    2 recensioni
Cosa succede quando un ragazzo scopre di essere la cosa da lui più odiata?
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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"Signorino Andrea potrebbe per favore rispiegare la faccenda ai suoi genitori?" 
Annuii.
Nell'ufficio del preside il clima era caldo e asfissiante così  decisi di togliermi la felpa che appoggiai per comodità  sul retro della sedia su cui ero stato invitato a sedere. La stanza era molto piccola e per certi versi anche angusta ma le parete tappezzate di colore bordeau davano un certo tono al tutto dandole un'aspetto intimidatorio.
Mi guardai un altro pò nella stanza cercando di non incrociare gli sguardi dei miei genitori poco lontani da me e cominciai a parlare.
"Praticamente stavamo nei corridoi aspettando la fine della ricreazione. Io stavo parlando con dei miei amici e poi arriva lui. Si è avvicinato troppo e ci stava provando e allora io... Merda che schifo!" Replicai con pizzico di disgusto indicando il ragazzo seduto poco lontano da me che dolorante si tastava il viso.
Era bastato un secondo, un tocco di troppo per farmi andare il sangue al cervello.
L'avevo preso per la camicia e gli avevo assestato un bel pugno. 
 
" Continua Andrea..." mi incitò il preside spazientito.
 
Indugiai un secondo sullo sguardo severo dei miei genitori e poi continuai.
 
"L'ho preso e colpito in faccia."
"E  perchè tutto questo?"
"Perchè lui è un frocio".
"Bene. Domani ci sarà l'incotro con i genitori del ragazzo.  Vi avverto solo che potrebbero fare causa e vostro figlio, in quanto da poco maggiorenne, prenderebbe  una bella denuncia. Potete andare. Arrivederci" 
 L'uomo  finì il suo discorso sorridendo e invitandoci con un ampio gesto delle mani a lasciare l'ufficio.
Mi alzai dalla sedia e raggiunsi i miei genitori ammutoliti a pochi passi da me poi senza girarmi lasciai la stanza con la più totale indifferenza.
 
Nel viaggio verso casa nessuno fiatò così potei concentrarmi sui miei ultimi minuti di libertà ascoltando una delle mie tante canzoni preferite. Misi a tutto volume il mio  mp3 per coprire il rumore del traffico e poi chiusi gli occhi cercando di trovare un oasi felice.
Arrivato a casa però mi resi conto che non l'avrei scampata tanto facilmente.
Ci eravamo seduti nel salotto indicendo una piccola riunione di famiglia straordinaria come facevamo spesso nelle faccende di una certa importanza. Eravamo tutti in silenzio  aspettando che qualcuno avesse il coraggio di aprire un discorso che ci saremmo sperati tutti di non fare mai nella  vita. 
"Insomma Andrea. Cosa ti è saltato in mente?! Ti rendi conto che rischi la sospensione? 
Pensa se quel frocio ora ti denuncia. Cosa pensi che farai? Hai intenzioni di finire il tuo quinto anno di liceo in carcere eh?" Cominciò  mio padre ansimante. Parlava così velocemente che ci misi un secondo per elaborare l'intera frase.
"Pa', non avrà mai le palle. E' uno sfigato quello" Dissi scrollando le spalle con naturalezza e mettendomi a giocare svogliatamente con il portachiavi. Volevo solo che la ramanzina finisse.
" Cosa ti porta ad essere così tranquillo? Ci sono i suoi genitori di mezzo! Vorranno giustizia! Insomma Andrea! Smettila di giocare con quel cazzo di portachiavi e ascoltami! Non puoi essere così sicuro delle loro azioni!"
Mio padre era rosso in volto e la sua respirazione affannata come se si stesse riprendendo da un'apnea mentre mia madre mi guardava sconvolta. Al sentir parlare di carcere si portò drammaticamente una mano alla bocca coprendola totalmente e i suoi occhi azzurri si riempirono di lacrime che cercò di ricacciare all'interno con poco successo.
 
" State tranquilli. Non succederà nulla. Posso andare nella mia stanza ora!?"
 
"Fai pure Andrea e rifletti sulle tue azioni."
 
Feci cenno con la testa e poi salii velocemente i gradini per raggiungere la mia stanza.
Finalmente da solo, mandai un messaggio a Marco il mio migliore amico dai tempi delle medie che era sicuramente preoccupato per me e Melissa la ragazza che stavo frequentando da qualche settimana. Loro risposero simultaneamente chiedendomi spiegazioni dettagliate ma stanco di tutto questo lanciai il telefono sul letto e accesi il portatile cercando di svagarmi un pò.
La serata passò velocemente. Mia madre mi portò un pezzo di pizza per cena e io passai il tempo a sentir musica e a ripetere gli ultimi esercizi per il compito di matematica che avrei dovuto sostenere domani. Cercavo di non pensare alla faccenda di oggi anche se mi sentivo confuso. Avevo reagito in maniera impulsiva e anche se avevo goduto nel colpire quella faccia da angioletto non capivo il motivo di tutta quella rabbia nei suoi confronti. Mi stesi sul letto aspettando la tanto agognata stanchezza che mi avrebbe aiutato a superare la pesante giornata.

















 

 
Salve a tutti! Questa per me è la prima volta che scrivo qualcosa e il genere lo trovo molto impegnativo. Spero di riuscire a fare il meglio.
Purtroppo non sono molto brava nello scrivere quindi spero di compensare il tutto con una storia appassionante... Spero che vi sia piaciuto e grazie di essere arrivato fino a questo punto!
  
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