Ciao
a tutti, miei cari lettori!
Ci siamo quasi, il Natale è alle porte, e ci prepariamo tutti a festeggiare,
dico bene? Prima di darmi alla baldoria come è giusto, di solito cerco di
regalarvi una bella storia a carattere natalizio, anche se non è che ne scriva
ogni anno.
Tuttavia
ci tengo sempre molto a salutarvi prima di sparire un po’ per le feste, e poiché
non credo di riuscire a finire un altro capitolo della mia attuale long-fic,
quella sulle ucronie (solo su EFP), mi sono deciso di mettere mano alla
tastiera, per avere così modo di salutare ugualmente i miei lettori più abituali,
facendo tanti auguri a loro e a chiunque altro deciderà di cliccare questa mia
fic e aprire così questo mio bigliettino di buon Natale! ^__^
Non
è nulla di che, ma spero vi faccia contenti e vi immerga a fondo nello spirito
di questo stupendo periodo!
Buona
lettura!
PS: GERMANIA X ITALIA ORA E SEMPRE!
La
notte della vigilia di Natale, anche col mondo che dorme in speranzosa attesa,
c’è sempre molto lavoro lassù, tra le nuvole e le aurore boreali, solcate anche
quest’anno da una certa fantastica slitta trainata da renne volanti.
Il
suo conducente, nel suo abito rosso e bianco, non ha certo bisogno di
presentazioni: è Finlandia, alias Babbo Natale, che sfida il freddo della notte
per riempire del calore della gioia e della meraviglia il cuore di milioni di
bambini, e, perché no, anche di adulti; perché se si può essere troppo
cresciutelli per ricevere i suoi regali, non lo si è mai abbastanza per non
lasciarsi un angolino nel proprio cuore riservato alla magia, che sta un po’ in
tutte le cose e in tutte le persone.
Magia
che si manifesta come mai in questo tempo di festa, e che quest’anno ha reso
ancor più radioso il sorriso di Babbo Tino: quest’anno, per la prima volta da
quando i suoi elfi sono andati in meritata pensione al calduccio dei Caraibi,
ha qualcuno a fargli compagnia sul sedile della slitta!
“Grazie
ancora per esserti offerto di darmi una mano, Svezia. Non sai quanto mi faccia
piacere!”
“Mhm…”
Ridacchia:
com’è buffo Berwald tutto vestito di verde dal maglione al berretto! Per
rendersi un elfo ancora più credibile e degno di stare al suo fianco si è
persino appiccicato delle finte orecchie a punta… Gli manca solo l’espressione
un po’ più gioiosa e sarebbe stato perfetto, ma Tino non vuole poi chiedere
troppi miracoli al santo Natale!
Si
accontenta di poter avere una spalla su cui appoggiare la testa di tanto in
tanto ed è felice; e ogniqualvolta lo fa, il taciturno Svezia si domanda se sia
più rosso il naso di Rudolph, il capo-renna lì davanti, o la sua faccia!
“Quest’anno
vorrei cominciare a portare i regali da Grecia: se la sta passando brutta e si
merita un po’ di sollievo da tutti i suoi guai, non credi?”
“Si.”
–annuisce l’elfo.
“Sorvoleremo
casa sua tra un po’: puoi cominciare a vedere se riesci a trovare il suo
regalo?”
“Va
bene.”
Mentre
Finlandia da un’altra gentile scosserella alle briglie, facendo risuonare le
cristalline note dei campanellini, l’elfo Svezia si sporge sul retro della
slitta e fruga nella super-sacca-senza-fondo: non è roba che si trova in tutti
i negozi naturalmente, il Babbo ha un’attrezzatura d’avanguardia che è un
sogno!
<<
PLOP! >>
“Uh?”
L’ignaro
Tino dondola la testa al ritmo del suo canticchiare, non immaginando
minimamente cosa stia per accadere: “Dashing
through the snow… In a one horse open sleigh…”
“Ehm…
Finlandia?”
“Uh? Che cosa c’è, Svezia?”
“Quello
è uno sturalavandini?”
“Beh,
nella super-sacca-senza-fondo si può trovare un po’ di tutto…”
“No, no… Quello…”
Tino
allora posa le redini e si sporge dalla fiancata (tenendosi con un mano il
cappello rosso, il cui ponpon guizza velocemente per la velocità spedita):
l’indice del suo fido elfo punta dritto uno sturalavandini attaccatosi al retro
della slitta, con una corda legata all’estremità.
“Ma
cosa…”
“Ho
un brutto presentimento…” –dice l’elfo Svezia prima che l’urlo che il suo
“capo” lancia un attimo dopo lo faccia sussultare più del fatto di star
perdendo velocissimamente quota!
“Oh,
no! Ci stanno tirando giù!”
“Mhm…”
–annuì l’altro.
“TUTTO QUI?!”
Un
po’ più di stupore ci stava tutto, insomma… Chissà se anche quella è una
super-ventosa o qualcosa del genere se riesce trascinarli a terra come il
verricello di una canna da pesca! Immediatamente Babbo Finlandia chiude la
super-sacca in modo che non possa andar perduto nemmeno il più piccolo
pensierino, mentre il suo coraggioso e più grosso compagno lo abbraccia per
fargli da scudo.
Chi
mai poteva aver osato un’azione tanto turpe come abbattere la slitta di Babbo
Natale, si chiedevano; chi mai avrebbero trovato a terra una volta avvenuto lo
schianto?
CRASH!
“Stai
bene?”
Babbo
Finlandia balbetta per lo spavento: “S-si, sono ancora tutto intero…”
Non
può dire lo stesso del povero Rudolph, il cui nasone lampeggia a intermittenza come
una lampadina scassata!
“Noooo!
Rudolph! Sigh! Riprenditi ti prego!” –piange Tino abbracciando la sua renna KO
(non che le altre stiano benino…).
Svezia
allora vede due figure farsi avanti dietro la neve che cade e scatta in piedi
per fronteggiarla!
Una
è alta, l’altra invece è piccoletta; una ha una voce squillante e indossa un
bomber, l’altra invece non apre bocca (sembra non averla…) e non indossa nulla…
“Che
ti avevo detto, Tony?” –fa Alfred al suo alquanto “originale” amichetto.
“America?!”
Ecco
il colpevole, come indicava senza ombra di dubbio la strana pistola che aveva
in mano, da cui partiva la fune alla cui altra estremità c’era proprio la
ventosa appiccicata al rottame della slitta!
“Come
puoi vedere, Babbo Natale non è affatto un alieno: è terrestre quanto il
sottoscritto.”
“Sbagliato.”
–fa con la sua acuta voce inumana il piccolo Tony.
“Su,
non prendertela.” –gli mette una mano sulla spalla- “Un errore comprensibile il
tuo: fa volare le renne, gira il mondo intero in una notte, porta bei regali a
tutti… Babbo Natale è talmente straordinario che in effetti si potrebbe pensare
che sia di qualche altro pianeta. Anzi, se vuoi saperlo ci sei andato più
vicino di me: prima di scoprire che era Finlandia io sospettavo fosse Canada,
sai?”
In
tutto ciò, Svezia è a tre passi da loro ad aspettare che l’idiota smetta di
parlare e si renda conto della faccia terribilmente incavolata (anche per i
suoi standard) che gli sta mostrando!
“……
Ciao, Svezia! Non sapevo fossi stato assunto dal Babbo, complimenti! Cielo,
quanto ti invidio...”
Finlandia
gli si scaglia contro e inizia a picchiarlo con un bastoncino di zucchero: “Si
può sapere che diavolo vi è saltato in mente?! Perché avete abbattuto la mia
slitta?!”
“Eh
eh eh, scusaci tanto, Babbo! È solo che Tony dopo aver sentito di Santa Claus
si era convinto potesse essere un suo compaesano e desiderava tanto conoscerlo,
e non ha voluto sentir ragioni in merito, non sai che testone che è a volte!”
“Non
solo lui…”
“Così
visto che non voleva credermi ho dovuto dimostrarglielo. Adesso che è tutto
chiarito… Ci fai degli autografi? Ti prego!”
Tony,
ha già pronto il blocchetto e porge una penna a Tino: “Autografo. Ammirazione.”
Prima
sorride: “Oh, ma sicuro…” –e poi esplode!- “MA CHE STO FACENDO?! No che non ve
li faccio gli autografi! Vi meritato solo un sacco di carbone!”
“NOOOOOO! IL CARBONE NOOOOO!”
“Noooooo!”
–gli fece eco la vocina dell’alieno!
“Sigh!
Io dovevo consegnare i regali ai bambini del mondo, avevo anche quest’anno la
mia bella tabella di marcia… E guardate che avete combinato! Guardate la mia
slitta! L’avete distrutta, e anche le mie povere renne sono a pezzi!”
Mentre
parlava, quei poveri e contusi cervidi si stavano intanto rimettendo in piedi
aiutandosi l’un altro: niente scorrazzate notturne almeno per un po’!
“Come
faccio a consegnare i regali adesso? Voi… Avete distrutto il Natale!”
“Noi… abbiamo………” –dagli
occhi di America ecco scendere più acqua delle cascate
del Niagara!- “Noooooo! Non è possibile! Non posso averlo
fatto! Babbo Natale,
dimmi che non è vero! Io adoro il Natale, e tu sei il mio idolo,
non posso
averti fatto questo! BUAAAAHHH!”
Impietosito,
lo abbraccia e comincia a dargli pacchette sulla schiena: “Sigh… Ti perdono,
non lo hai fatto apposta dopotutto…”
“Sigh,
che razza di eroe sono? Ora i bambini non avranno un Natale felice per causa
mia… Io il mio regalo posso averlo però?”
“Non
sarebbe giusto nei loro confronti…” –ribatte Babbo Tino diventando anche lui,
per un istante piccolo piccolo… “cattivello”!
“BUUAAAH! Sono così pentito! Sigh!”
Intanto
però, Svezia e Tony, lasciati in disparte, non sono da considerarsi insensibili
per la terribile sciagura capitata al Natale solo perché non stanno
disperandosi; anzi, i due stanno invece spremendosi le meningi per cercare una
soluzione! Ci pensano così a lungo e profondamente che si formano due
montagnole di neve sulle loro teste!
“Mhmmm…”
“Idea?”
I
due si guardano molto intensamente.
“Mhm…
Mh!”
“Si. Si può fare.”
“Abbiamo
una soluzione.”
“EEEEH?!
Svezia tu… Hai capito l’alieno?!”
“EEEEH?!
Tony tu… Hai capito Svezia?!”
Svezia
sorride: “I bambini devono avere i loro regali.”
“Svezia…”
–arrossisce Tino- “Ma come?”
Tony
si toglie il cappellino di neve dalla testa e indica con entusiasmo: “Nave!”
Tino
si volta e, meraviglia, scorge l’UFO di Tony parcheggiato un po’ più in là che
aspetta solo si prema il pulsante di accensione!
Gli
occhi di America brillano come un albero di Natale: “Lo faresti Tony? Faresti
usare il tuo disco volante a Babbo Natale?”
“Condizione.”
Tino
deglutisce: “Qu-quale?”
“……
Autografo?”
“……
Autografo! Ih ih ih!”
Non
c’è bisogno della penna: Babbo Natale, mitico com’è, firma col bastoncino di
zucchero, e la sua firma brilla come tante stelline danzanti e profuma di menta
e caramello!
“Anche
a lui.” –gli bisbiglia poi Tony nell’orecchio: sennò chi se lo sentiva America
se lui aveva l’autografo e lui invece no?
E
così, quest’anno per Babbo Natale è un Natale insolito per molti aspetti.
Alcuni
allegri, come il fatto di essere con Svezia, e di aver trovato altra allegra
compagnia strada facendo… E altri parecchio strani, come il fatto che a
sorvolare il mondo che dorme il sonno della fede e della speranza che risorge
c’è un disco volante addobbato di ghirlande e campanellini!
“Mi
sento un po’ in imbarazzo…” –confessa alle sue renne, affacciate tutte curiose
ai rotondi oblò della navicella spaziale, e a Rudolph, il cui naso è tornato a
brillare (anche sotto le garze!)
“Su,
Finlandia.” –prova a scuoterlo Svezia- “Dobbiamo consegnare i regali.”
“Eccoli!”
–grida America, portando la super-sacca-senza-fondo sopra la testa insieme con
Tony (addobbati anche loro con dei cappellini verdi da elfi!).
Babbo
Tino sospira: ci si augura sempre di fare un Natale “speciale” dopotutto!
Scambia
uno sguardo d’incoraggiamento con Berwald e comincia a fare quello che gli
riesce meglio: portare il Natale e il suo spirito a tutto il mondo!
Tony
preme un pulsante e i finestrini degli oblò si abbassano, e il Babbo e i suoi
elfi possono cominciare a lanciare pacchi, pacchetti, scatoline e scatoloni:
loro sanno la strada!
“Uh?”
Grecia,
affacciato al balcone di casa, alza la testa e capisce subito che non è un
meteorite, ma un pacco infiocchettato che cade giù lento dal cielo, come avesse
un paracadute invisibile, lasciando una scia di stelline.
Lo
acchiappa al volo (malgrado il suo non essere certo un campione di riflessi…) e
lo apre.
“Un
salvadanaio a forma di gatto… Che carino.”
Lo
scuote e sente un beneaugurante e rincuorante rumore di spiccioli.
“Eh
eh! Efkharistò!”
Contento,
torna dentro da Turchia e Giappone, che hanno deciso di passare la notte con
lui davanti il camino acceso con la legna che hanno portato, sapendo della
momentanea difficoltà di Grecia a pagarsi il riscaldamento…
Nulla
della scena sfugge a Babbo Natale, mentre la sua ufo-slitta si allontana.
“Dio
vi benedica…”
La
prima consegna dell’anno è sempre quella che lo emoziona di più. Lo rende
felice, ma sa che alla fine, malgrado la sua bontà e generosità da record, ciò
che consegna in fin dei conti sono solo cose. Fanno piacere, ma non bastano: il
Natale felice non lo fa lui, al massimo da una “spintarella a comportarsi
bene”.
Ciò
che conta davvero, ciò che davvero è magico non è lui, né il suo sacco, né il
suo contenuto.
È
l’amore che fa la festa, è il desiderio di riunirsi insieme, di aspettare
insieme, di essere felici insieme, che darà un senso ai doni e alle
interminabili abbuffate, agli alberelli decorati e alle canzoni spensierate.
Prega
ogni anno che sia così per tutti, fortunati e sfortunati, che tanto più ne
hanno bisogno, non che piacciano i suoi doni, e fintanto sarà sicuro di poter
essere esaudito, nella sua incrollabile fede nel buono degli uomini, la sua
slitta, puntuale, uscirà dalla rimessa ogni anno in quella stessa notte.
Si
volta: “Forza! Ne abbiamo ancora parecchi!”
“Mh!”
–esclama Svezia, la cui espressione è già più quella giusta!
“Si!”
–saltella Tony passandogli il pacco successivo.
Le
renne intanto si godono una cioccolata calda al calduccio del termosifone: per
quell’anno fatica scampata!
America
allora si avvicina tutto mesto e con le guance rosse: “Ehm, Babbo Natale, so
che sono stato un po’ cattivello ad acchiappare e buttare giù la tua slitta…”
“Dimmi!”
–sorride lui per incoraggiare il bambino a chiedere il regalo che desidera.
“Posso
fare quella cosa?”
“Che cosa?”
“La
tua risata!”
“Eh
eh eh, prego!”
“YEAH!
WHOOO-HOO!”
Recupera
il cappellino da elfo, cadutogli durante la capriola, e si sporge dal
finestrino, con tutto il bellissimo mondo che brilla sotto di sé.
“YO-HO-HOOOO! BUON NATALE A TUTTI!”
Cari lettori, i miei migliori auguri per un
felicissimo Natale!
TonyCocchi