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Autore: Synapsesss    18/12/2012    6 recensioni
“Oddio non funzionerà mai, qualcosa andrà storto e rovineremo tutto”
“Thad?”
“Si?”
“Cal-ma-ti”
“Wes? Nick? David? Richard? Thad calmato?”
“Si?”
“Sincronizziamo gli orologi”
“Jeff, non siamo le Charlie’s Angels, lo sai vero?”
“Perché non siamo donne o perché non siamo tre?”
Quando uno degli Usignoli sta per essere messo in gabbia, i suoi amici vogliono regalargli un ultimo volo felice.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Jeff Sterling, Nick Duval, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Nick/Jeff
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Due cioccolate in tazza, grazie!
Rating: verde
Prompt: Cioccolata in tazza
Genere: Comico e Demenziale (molto demenziale)
Personaggi: Blaine, Jeff, Nick, Wes, Thad,accenno a Kurt
Disclaimer: Ovviamente non possiedo ne i Warblers, ne nessun'altro personaggio di Glee. La demenza della storia e di questi personaggi è solo frutto della mia mente malata
Note: questa os partecipa alla Warblers Week. Avrei voluto trovare il tempo per scrivere anche per tutti gli altri giorni, ma causa università/tirocinio/mille esami non sono riuscita a cavare un ragno dal buco. Quest'idea ridicola mi è venuta appena ho letto il prompt -come Jeff sono stata folgorata- quindi ho pensato di dare il mio piccolo contributo. Spero siate pronti a tutto.
Ps. Ho letto molto di Jeff e Nick, ma è la prima volta che ne scrivo. Jeff è venuto come una copia di me stessa, e se assomiglia a qualche Jeff di qualche altra autriche, che venga preso come un omaggio e non una scopiazzatura. Significa che ormai, per me, il vostro Jeff è quello canon.
Avvertimenti: solo uno,demenza allo stato puro.





Due cioccolate in tazza, grazie!



Pronto?”
“Nick, indovina a cosa sto pensando”
“Che sono le 5 di mattina e mi hai svegliato?”
“No. Ho passato tutta la notte a guardare il Boss delle Torte alla tv”
“Beh?”
“Sono stato folgorato da un'idea geniale”
“L'ennesima, oserei dire”
“Appena sveglio non sei molto simpatico”

***

"Wes abbiamo un'idea"
“Una super idea”
“L’idea migliore degli ultimi 20, ma che dico, 100 anni!!!”
“Ragazzi, se queste sono le premesse, qualunque sia la vostra idea, la mia risposta è già NO”

***

Blaine vi ucciderà. E io non voglio rendermi colpevole, anche solo in parte, del vostro omicidio…anche se avrebbe ragione”
“Montgomery, sei sempre troppo serio! Lo sei sempre stato”
“Ha ragione Nick, Wes. Sciogliti un po’, divertiti ogni tanto”
“E questo voi lo chiamate divertimento?”
“Assolutamente si”

***

Ricordatemi come avete fatto a tirarmi in mezzo”
“Perché è una grande, grandissima idea Wes. Batti cinque Nick”
“Vai Jeff”

***

Era stata una pessima idea scegliere di sposarsi vicino a Natale, e Blaine lo sapeva. Erano tutti troppo impegnati con il lavoro, i regali, gli addobbi, per potersi prendere anche solo un minuto e fermarsi a pensare che lui e Kurt si sarebbero sposati entro una settimana. A Blaine in realtà la cosa non importava molto, ma al suo fidanzato si: voleva organizzare il matrimonio perfetto, ma nessuno dei loro innumerevoli amici sembrava essere disposto a dargli una mano, e Kurt si deprimeva ogni giorno di più, convinto sempre maggiormente che la cerimonia e il rinfresco sarebbero stati un’autentica schifezza. Tutto questo stress lo aveva portato a concepire la malsana idea di passare le ultime notti prima del matrimonio separati. “Così la prima notte di nozze sarà speciale anche se viviamo insieme già da due anni, no?” e il moro proprio non se l’era sentita di rifiutare; voleva regalare al proprio ragazzo il ricordo più bello della sua vita, quindi avrebbe assecondato tutte le sue strambe idee, anche se una di queste lo avrebbe costretto a dormire a casa di Jeff.


“Shhhhh Nick, stai zitto che così lo svegli!”
“Veramente Jeff sei tu quello che ha l’eleganza di un ippopotamo, è la quinta volta che pesti quel sacchetto! E poi spiegami...Perché Blaine ha dormito da te stanotte?”
“Credo che Kurt gli abbia proposto di passare le ultime notti prima delle nozze separati per, sai, arrivare vergini al matrimonio”
“Vergini al matrimonio? Jeff ma non credo che Kurt e Blaine siano ancor-“
“Shhhhhhhhhh, Nick stai zitto, abbassa la voce. Allora, punto della situazione...ci servono 5 metri quadri di cartoncino bianco e dei pennarelli, e 5 litri di panna montata”
“Cinque metri quadri di cartoncino Jeff? E dove li prendiamo? E 5 litri di panna montata poi?”
“Ti spiego tutto, andiamo, dobbiamo incontrarci con Michael”


Blaine, che aveva il sonno particolarmente leggero, era stato svegliato da, per citare l’amico Nick, l’eleganza di un ippopotamo di Jeff, il quale aveva pestato lo stesso pacchetto di patatine una miriade di volte. Stava per maledire Jeff e la sua goffaggine in ottocentocinquanta lingue diverse quando qualcosa dentro di lui gli suggerì di tacere; continuò così a fingere di dormire fin quando i due amici non uscirono dalla stanza. Si mise allora seduto su quel ammasso di acari che Jeff osava chiamare divano, e perlustrò con lo sguardo la stanza in cerca di qualche indizio che lo aiutasse a capire cosa se ne potesse mai fare Jeff di cinque metri quadri di cartoncino bianco. Forse se lo avesse saputo sarebbe scappato a gambe levate da quell’appartamento. Ne uscì invece solo nel tardo pomeriggio, dopo aver studiato tutta la giornata – in fondo aveva solo 20 anni, e alla NYADA gli esami non si passavano di certo per magia – per incontrarsi con Wes.

Ehi amico! Ti va di andarci a bere una cioccolata calda? Così parliamo bene del tuo addio al celibato di venerdì, Wes.

Altro problema: l’addio al celibato. Blaine non voleva assolutamente organizzare una di quelle feste dove sono tutti ubriachi, si devono fare strani giochi e, per rispondere al più banale dei clichè, qualcuno chiama degli spogliarellisti. Non voleva questo, no, no e no. Avrebbe solo voluto passare una piacevole serata con i suoi amici, magari sbronzarsi un po’ – ma giusto un poco – e tornare a casa tutto intero.
Se queste erano le premesse era consapevole di una cosa: Jeff e Nick non avrebbero dovuto saperne niente.


Wes aveva proposto di incontrarsi nella caffetteria dove lavorava Jeff, un localino indipendente gestito da un irlandese di 150 kg con un paio di baffi non indifferenti, e sua moglie. La coppia aveva assunto il ragazzo per disperazione – altre motivazioni non erano plausibili – e ora lo consideravano quasi come un figlio. Espressione velata per dire che Sterling poteva far cadere tazze e ribaltare vassoi ogni dieci minuti senza essere ripreso.
Era quasi l' ora di chiusura e Blaine non si stupì di trovare il locale vuoto; c'era solo Wes seduto ad un tavolo vicino al bancone. “Cia- ciao Bla- blaine” lo salutò nervoso questo quando il campanellino attaccato alla porta lo informò dell'arrivo dell'amico. “Ciao Wes” rispose lui andandosi a sedere nella sedia di fronte alla sua. “Ti senti bene?” aggiunse quasi preoccupato. L'amico non aveva per niente una bella cera: l'aveva salutato con voce spezzata, era sudato nonostante nel locale non facesse per niente caldo e con le mani stava torturando un povero fazzoletto di carta i cui resti giacevano ora tristemente sparsi su tutto il tavolo.
Wes alzò lo sguardo, gli occhi spalancati e spaventati di chi si sente messo al muro, “I-io? Si sto bene, bene. Sono solo un po'...stanco? Cioè, stanco!”
“Mmmm, ok. Sicuro?”
“Sisi, si...sicurissimo” rise forzatamente.
Una risata finta come una banconota da 7 dollari, pensò Blaine.

Nick, te lo avevo detto. Wes non regge la pressione. Non sa gestire queste cose, guardalo! Sta per mettersi a piangere”
“Jeff cal-ma-ti. Deve resistere ancora per poco. Ce la farà. Respira Jeff,respira.”
“Fuuuuu,fuuuu, fuuuu.”

L'unico cameriere rimasto nel locale si avvicinò a loro quasi scocciato, “Cosa vi porto?” chiese. Prima che Blaine potesse rispondere Wes lo anticipò "Due cioccolate in tazza, grazie" poi rivolto a Blaine aggiunse "L'hai mai presa qui? È fantastica. Devi provarla". Blaine annuì e sorrise all'amico; Wes sembrava essersi rilassato, aveva perfino abbandonato il progetto di fare a pezzi il tovagliolo, iniziandone a raccogliere i pezzi e accantonandoli in un angolo del tavolo.


"Vedi Jeff, si è calmato. Procede tutto come da programma"


"Allora questo addio al celibato?” Wes stirò la bocca in un sorriso tra il divertito e il preoccupato; quello che ne uscì fu una smorfia inquietante. "Pensavo a qualcosa di tranquillo, niente cose idiote alla Sterling-Duval" continuò alzando un pò la voce ed enfatizzando le ultime parole. "Si,si Ovviamente niente del genere"


"Ehi ehi...questo è il ringraziamento?"
"Che amici ingrati. Le nostre feste sono sempre state le migliori, vero Nick?"
"Puoi dirlo forte Jeff"

***

Oddio non funzionerà mai, qualcosa andrà storto e rovineremo tutto”
“Thad?”
“Si?”
“Cal-ma-ti”
“Wes? Nick? David? Richard? Thad calmato?”
“Si?”
“Sincronizziamo gli orologi”
“Jeff, non siamo le Charlie’s Angels, lo sai vero?”
“Perché non siamo donne o perché non siamo tre?”


Lui e Wes stavano aspettando la loro ordinazione da più o meno venti minuti e il cameriere sembrava essere scomparso nel magazzino. Stavano parlando del più e del meno quando Blaine non riuscì a trattenersi, “Wes ma chi è che ti cerca così assiduamente? Hai una nuova ragazza per caso?”. Il suo telefono aveva vibrato almeno dieci volte negli ultimi minuti. “Eh? Chi? Una nuova ragazza? Ma no è solo Jef- è mia mamm- “
Il cellulare vibrò di nuovo e il moro lanciò prima uno sguardo al telefono e poi all’amico “Ok. Come dici tu” disse cercando di non scoppiare a ridergli in faccia”


Jeff lo farai impazzire così, basta tutti quei messaggi!”
“Ma durante le feste li ho gratis, lo sai Nick”
“Si, me ne sono accorto ieri Jeff. Me ne hai mandati circa cinquanta in mezz’ora. Cosa gli stai scrivendo?”
“Che se non fa come dico io lo lasceremo sulle spine ancora un’ora”
“Hai una mente diabolica Jeff”
“Grazie Nick”


Wes lesse velocemente il messaggio e sbuffò sonoramente, aggiungendo poi “Si, è la mia cara mammina che mi ha detto che è riuscita a togliere quelle macchie dalle mie mutande di Spiderman e che manda un bacio baciottolo al suo caro figlioletto preferito”. Lanciò un’occhiata torva alle sue spalle e sbuffò ancora più forte, ma Blaine non se ne accorse perché era troppo impegnato a non strozzarsi con la sua stessa saliva dal ridere.

 Jeff?”
“Si Nick?”
“Hai mai pensato di fare
decoupage? Credo tu abbia del talento”
“Grazie Nick! Peccato per la panna”
“Già. Sai cosa direbbe il nostro amico Smythe in questi casi?”
“Cosa?”
“Che la panna l’aggiungerà Blaine entro poco”
“Nick, ahahahahaha- oddio che brutta immagine! Però è vero, direbbe proprio così. A proposito..lui che fine ha fatto?”
“Chi Blaine? E’ di la, con Wes, nella sala della caff-“
“Nono, Smythe dico”
“Ahhhh. Non so”
“Oh beh. Gli mando un messaggio, lo invito! Magari ha piacere”
“Jeffffffff”
“Nick..ricordi? Messaggi gratis”
“Si,si ricordo”

***

E’ l’ora Jeff”
“E’ l’ora”
“Michael sei pronto?”
“Eccomi Jeff”
“Sistemati meglio la taz-“
“Oddioooo Michael, l’accappatoio dovevi toglierlo dopo, DOPO! Quanti culi dovrò ancora vedere in vita mia prima di non sorprendermi più?”
“Mannò Thad, calmati. E’ l’ora!”
“Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh. E’ l’ora. Ok”


Le luci del locale si spensero all’improvviso, e prima che Anderson potesse alzarsi alla ricerca di un interruttore sentì dei passi avvicinarsi; il cameriere doveva essere riemerso dal magazzino finalmente.
“Emmm, scusa? E’ andata via la luce e io e il mio amico staremmo ancora aspettando le nostre cioccolate” avanzò con tono più gentile possibile; quel tizio non sembrava molto simpatico. Sentì anche delle risate, delle risate molto familiari e Blaine si iniziò a domandare se la conversazione di quella mattina di Jeff e Nick, Wes particolarmente agitato, e quella strana situazione in caffetteria fossero semplicemente delle coincidenze, oppure no. Oppure no.
 

Grazie a tutti per la partecipazione. Se l’operazione andrà a buon fine io e Nick metteremo su un’agenzia, magari ci diletteremo anche nel decoupagè”
“Io vorrei fare il PR, posso?”
“Basta che tu non sia sempre così agitato Thad, vuoi finire come Wes?”

Improvvisamente le lampadine si riaccesero e Blaine capì di essere stato colto in inganno. Come faceva a caderci ancora, dopo tutti quegli anni? E soprattutto, da dove erano sbucati?
Stupido stupido stupido Blaine.
Davanti a lui erano in fila la maggior parte dei suoi amici della Dalton, Thad, Richard, David,il cameriere e oh no, Nick e Jeff. Non Nick e Jeff.
Le cose si mettevano male.
Anderson lanciò uno sguardo di puro odio a Wes, uno sguardo che diceva tutto.
Wes, ma almeno tu cavolo! Da te non me lo sarei mai aspettato. Con cosa ti hanno ricattato per farti partecipare? Da che parte stai?
L’amico d’altra parte rispose con un scappa Blaine, scappa. E scusami Blaine. Il peggio deve ancora venire Blaine.

Prima che potesse voltarsi e scappare davvero a gambe levate più lontano possibile notò lo striscione che i suoi amici reggevano. Recitava:

Ora che il primo Usignolo della Dalton sta per essere messo in gabbia, i suoi amici gli concedono un ultimo volo felice.


Inizialmente Blaine non capì. In gabbia? Ahhh, per il matrimonio. Ultimo volo felice? Un momento. Non era una festa d’addio al celibato quella, vero?
Vero?
Successe in un attimo,un attimo Blaine impiegò a fare 2+2, e un altro attimo, pensò,gli sarebbe bastato per far fuori tutti i suoi amici. In particolare Nick e Jeff. Sono sempre Nick e Jeff.
L’ultimo di questi fece un gesto con la mano e tutti sfoderarono un sorriso smagliante.
E, perché Wes aveva tirato fuori una vecchia videocamera a stava riprendendo?
Respira Blaine, respira.
Jeff fece un passo in avanti e i ragazzi si aprirono come le acque del mar Rosso al passaggio di Mosè, mostrando dietro loro un ragazzo di colore, prima evidentemente accucciato e nascosto dietro gli ex Warblers, che si alzò allora in piedi e camminò verso Blaine.
E fin qui, tutto ok. Ma chi era, Michael, l’amico di Jeff ?
Oh per tutte le Katy Perry dell’universo.
Indossava una berretta da Babbo Natale - e solo quella – e quella che aveva la vaga forma di una tazza, ritagliata dal del cartoncino bianco, legata in vita.
Eccolo lì, il tuo cartoncino bianco, Blaine.
Non voleva nemmeno osare immaginare cosa ci fosse dietro a quel maledettissimo pezzo di cartone, di tazza, di fottutissimo costume, anzi per la precisione, cosa non ci fosse.
A quel punto, Jeff più radioso che mai, palesò ormai ciò che alla mente di Blaine era purtroppo sembrato ovvio.
“Allora, chi ha ordinato del cioccolato in tazza?”


 

   
 
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