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Autore: Daifha    18/12/2012    3 recensioni
[Della serie: Retrogusto di amore]
A casa sua Shintaro perde parte di quella sua risolutezza e impassibilità, permettendosi certi piccoli lussi, come mettere i piedi sul suo divano per stare più comodo, sdraiarsi con la testa poggiata sulle gambe di Takao e addormentarsi sotto le sue carezze, mentre lui legge distrattamente un libro con la mano libera tra i suoi capelli. Takao ama davvero sfiorare quelle ciocche verdi e lisce, lunghe abbastanza da immergervi completamente le dita e poterci giocare.
Midorima quando dorme diventa più bello.
[TakaoMidorima]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Shintarou Midorima, Takao Kazunari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Retrogusto di amore'
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La terza TakaMido della serie… Non ha alcun senso, ma volevo usare quella cavolo di frase iniziale e da lì è partito tutto il resto… Ok, come ho già detto, non ha davvero alcun senso! Ultimamente questa coppia mi sta davvero drogando, non faccio che cercare immagini su loro due e ogni tanto scrivere qualcosa presa dall’ispirazione del momento, ignorando bellamente qualsiasi altra cosa o dovere… E sì che Midorima all’inizio mi stava pure antipatico! Vabbeh, finisco col ringraziare tutti quelli che hanno aggiunto a Preferiti/Ricordati e recensito le altre due shot ^^
Buona lettura!
 
 
Di lecca-lecca e panna montata

 
Midorima dorme sempre con la pancia scoperta. E’ un dato di fatto, ormai, che Takao ha imparato ad apprezzare e ad amare.
E’ lì sdraiato, sul suo divano, con la maglietta verde alzata fino a metà stomaco e una mano poggiata all’altezza dell’ombelico. In viso un’espressione serena, libera dagli occhiali ora posati sul tavolino del suo salotto.
Takao sorride sempre quando lo vede messo così, perché capisce che il quel modo Midorima esprime tutta la sua fiducia verso di lui, rilassandosi completamente. Non è composto come suo solito, quando è in mezzo alla gente o anche semplicemente agli allenamenti di basket. A casa sua Shintaro perde parte di quella sua risolutezza e impassibilità, permettendosi certi piccoli lussi, come mettere i piedi sul suo divano per stare più comodo, sdraiarsi con la testa poggiata sulle gambe di Takao e addormentarsi sotto le sue carezze, mentre lui legge distrattamente un libro con la mano libera tra i suoi capelli. Takao ama davvero sfiorare quelle ciocche verdi e lisce, lunghe abbastanza da immergervi completamente le dita e poterci giocare. 
Midorima quando dorme diventa più bello. Il suo viso smette di essere contratto nello sforzo di restare impassibile - Takao sa quando Shintaro vorrebbe sorride, o piangere a volte -, i suoi tratti diventano più delicati e la bocca si schiude leggermente. Il petto che si alza sposta ogni volta la maglia, lasciando scoperto un lembo di pelle in più, mentre la mano resta ferma sull’ombelico, come tentasse ancora di coprirsi. 
Poi Takao ha un’idea. È stupida, è rischiosa, è insensata, ma non può resistere alla tentazione di dare un dolce risveglio al suo amato compagno - in fondo, è stato Midorima stesso a dirgli di svegliarlo per le quattro e mezza. Così, porta una mano alla bocca, fermandosi sulla stecca del lecca-lecca che da un paio di minuti stava facendo roteare con la lingua, beandosi del sapore di zucchero e Coca-Cola. Lo tira fuori, sorridendo stupidamente, perché l’idea che gli è venuta è davvero malsana.
Perché è risaputo che a Shintaro non piace la roba troppo dolce, specie se mischiata a qualche altro gusto strano. Ed è pure risaputo che, quando vuole, Midorima sa diventare molto vendicativo - e la maglia che ancora sventola sul suo albero in giardino ne è un segno evidente.
Ma Takao è un temerario, testardo deficiente che si diverte a stuzzicare chiunque gli capiti a tiro.
Per questo, porta il lecca-lecca alle labbra socchiuse di Midorima, facendo una leggera pressione per farlo entrare e cominciando subito a rotearlo col manico.
Un altro aspetto di Shintaro quando dorme, è che basta davvero, davvero pochissimo perché si svegli. Una piuma che si adagia leggera per terra può essere considerata una sveglia perfetta per Midorima - non che Takao ci abbia provato, ovvio.
Non possa più di un secondo infatti, prima che il ragazzo apra gli occhi stupefatto, chiudendo anche di scatto la bocca, rischiando di mordere un dito a Takao.
“C-Chfè, ffai afendo?”
Grida, arrabbiato, con la bocca piena e gli occhi ardenti d’ira puntati sul volto sorridente di Takao.
“Shin-chan, ben svegliato! Buono, vero? E’ alla Coca-Cola!”
Risponde tranquillo l’altro, sprezzante del pericolo che sa benissimo di star correndo.
Shintaro gli ringhia contro, portando una mano alla bocca per liberarsi di quella disgustosa pallina zuccherata che gli sta impastando la lingua, ma Takao lo precede, prendendo la stecca bianca e tirandola verso di sé. Midorima lo lascia fare solo perché sul suo viso è comparso uno strano sorriso, inquietante forse, ma che lo convince a lasciarlo fare.
“Dai, stai tranquillo, ora facciamo una cosa bella.”
Dice infatti Takao, alzandosi piano per lasciare a Midorima il tempo di spostare la testa ed andandosi a chinare sul divano, vicino allo stomaco del compagno. Scaccia via la sua mano - che ancora era posata sull’ombelico - come se avesse altre cose più urgenti di cui occuparsi, ed in effetti è così, perché subito dopo aver bagnato di saliva la pallina del lecca-lecca, la appoggia sulla pelle di Midorima, facendole tracciare un cerchio intorno al suo ombelico. 
“C-Cosa fai?”
Le guancie di Shintaro subito si imporporano di quell’arancione che tanto piace a Takao, mentre si tiene su con gli avambracci e osserva la scena sconvolto. 
Ma l’altro non sembra intenzionato a fermarsi, quando spinge il lecca-lecca direttamente dentro il suo ombelico, giocandoci come fossero due pezzi del lego che non vogliono incastrarsi come dovrebbero, e-
“Ah…!”
Midorima strozza un gemito portandosi una mano alla bocca, Takao sorride divertito perché sì, ha fatto proprio centro.
“Sei sensibile, qui, vero?”
Dice, portando le labbra al suo ombelico per sostituire il lecca-lecca già troppo secco. Shintaro spalanca gli occhi, rendendosi conto che la lingua di Takao non si ferma solo a quello, ma scende e sale, e arriva sempre più in alto alzandogli la maglietta ed andando a giocare c?
on un capezzolo. Sembra quasi divertirsi, quando lo succhia avido, e poi ci lascia un bacio per tornare a scendere ben sotto l’ombelico, oltre i pantaloni, oltre ai boxer, tra le sue gambe. Sì, sicuramente, lo sente sorridere mentre lavora dannatamente bene, facendolo eccitare sempre di più, rendendogli difficile anche solo respirare regolarmente. 
Takao è abbastanza stronzo da provarci gusto nel vedere Midorima in quello stato, nel saperlo con le gote tanto arrossate solo a causa sua, nel sentirlo gemere sotto i suoi tocchi tutt’altro che casti. E forse è proprio per questo che il sesso con Takao diventa stupendo, in ogni sua minima sfaccettatura, in ogni gesto ripetitivo, in ogni sospiro di piacere, tanto da farglielo desiderare, nonostante non abbia alcuna intenzione di dirglielo né tanto meno dimostrarglielo - sarebbe oltremodo imbarazzante.
“Taka-ohh-- Smettil--”
Di nuovo, Shintaro si ritrova con la bocca occupata dalla pallina marrone zuccherata, che tanto sembra aver ispirato Takao. Vorrebbe gridargli contro, tirargli un calcio - e poco importa se il contegno che è solito dimostrare dovesse andare completamente in malora - e poi, forse, baciarlo per un’ora gustandosi il sapere della vendetta, che, non sa perché, deve essere tanto dolce.
Midorima geme contro la superficie liscia e caramellata del lecca-lecca, cercando di coprirsi la bocca con una mano - e non gli passa neanche per la testa l’idea di privarsi di quel dolcetto, ora che sta rendendo tutto molto più, stranamente, bello - mentre con l’altra spinge senza rendersene conto sulla testa di Takao, affondando le dita fasciate nei suoi lunghi capelli neri. Sono lisci e soffici, solo in quel momento Midorima se ne rende drasticamente conto, mentre viene nella sua bocca, invocando il suo nome.
Takao gli accarezza le cosce, lascivamente, sorride e guarda Shintaro, con l’angolo della bocca sporco di bianco sperma - e Midorima si vergogna clamorosamente nel rendersi conto di aver sperato, seppur per un misero attimo, che quella potesse essere panna montata. 
“Piaciuto?”
No, vorrebbe rispondere, no perché è stato imbarazzante, senza senso, perverso, poco costruttivo e di nuovo imbarazzante. Ma la verità, e lo sa benissimo Midorima, è che gli è piaciuto fin troppo. Ne è prova il suo respiro affannato, le gote arrossate, la soddisfazione interiore che sente e pure quella cavolo di bocca di Takao bagnata del suo seme. 
Per questo Shintaro ingoia a fatica l’orgoglio e, a testa basta, risponde il più sinceramente e velocemente possibile.
“Sì.”
 
 
 
-Fine-
  
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