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Autore: Plllove    19/12/2012    1 recensioni
Questa è la mia prima One shot che scrivo su Rachel e Finn nella quale scrivo come secondo me dovevano andare le cose alla fine della terza stagione quando Finn e gli altri lasciano Rachel alla stazione. E' totalmente inventata quindi non ci sono spoiler, spero vi piaccia, buona lettura! :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn Hudson, Rachel Berry, Un po' tutti | Coppie: Finn/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi aveva appena lasciata alla stazione, ero sconvolta. Non sopportavo che mi avesse lasciato lì anche se per il mio bene.
-Devi andare a New York Rachel, hai i tuoi sogni e voglio che tu li realizzi. Io ti amo, non sai quanto e mi uccide doverti lasciare.-
Questa fu l’ultima cosa che mi disse Finn.
Non riuscivo a smettere di piangere, pensavo a tutto quello che io e lui avevamo  vissuto insieme, da come lui mi aveva fatto sentire bella e amata per la prima volta nella mia vita, non riuscivo ad immaginare la mia vita senza di lui.


Ero nel treno e non riuscivo a smettere di pensare e di continuare a chiedermi a ripetere:-Perché?-
Era passata un ora da quando ero salita e ormai non riuscivo più a piangere, pensavo di aver consumato tutte le lacrime ma invece era perché una parte di me aveva apprezzato ciò che aveva fatto Finn. Voleva che realizzassi i miei sogni, la NYADA mi stava aspettando e io non vedevo l’ora di iniziare i corsi per migliorare nel canto e nella danza. Ma questa parte di me era piccola, la parte più importante, il mio cuore, voleva lui, la persona che amavo di più al mondo, e se questo comportava la rinuncia dei miei sogni non mi importava.
-No, non mi ha lasciata, è impossibile. Era vestito più elegante del solito e tremava nel parlare, c’è sicuramente qualcosa sotto, lo sento.-

Mi consolava pensare questo, mi volevo convincere che non era tutto finito.

Il treno finalmente si fermò. Appena scesi trovai un taxi ad aspettarmi, dentro c’era qualcuno ma non capivo chi fosse, appena entrai quella persona parlò:- Oh finalmente sei arrivata! Non ce la facevo più ad aspettarti!-
Era Quinn! Scoppiai in lacrime, ero così felice di vederla.
-Dai, non piangere… Devi essere perfetta per dopo..-
-Per dopo? Perché?-
-Ehhhh, non ti posso dire niente, ma ora andiamo a preparci.-
Mi portò in una stanza dove mi bendò e mi cambiò anche i vestiti e indossandomi vestiti dei quali non riuscivo a capire l’aspetto. Fece molto veloce, mi ripeteva spesso che non avevamo tempo e accelerava il passo.

Finalmente pronte ritornammo nella macchina che partì a tutta velocità,  -Cavolo quanta fretta oggi- dissi con voce tremante, volevo sapere di più mi stavo innervosendo ed ero ancora bendata.
Il viaggio non durò tanto, quando ci fermammo qualcuno aprì la porta. Quel qualcuno di dimostrerà essere Kurt, lo riconobbi dalla voce. Il mio dolce Kurt!
Mi prese per mano e mi portò dentro una sala, camminammo tanto anche se non sapevo la destinazione. L’unica cosa che capivo era che mi trovavo in un luogo chiuso e Kurt mi stava trascinando, solo questo.
Ad un tratto ci fermammo e mi lasciò la mano, ecco, e adesso?
Non feci tempo a pensarlo che subito qualcun altro mi prese la mano, ma stavolta riconobbi subito di chi era quella mano, era di Finn!
-Finn?- Chiesi tremando per l’emozione.

-Si amore, sono io.- Me lo disse togliendomi la benda, oddio! C’erano tutti, I miei genitori, quelli di Finn, i ragazzi del Glee. Oddio! Era il mio matrimonio! Addosso avevo l’abito che avevo scelto tempo fa. Oh mio dio, solo questo pensavo.
La cerimonia e il ricevimento che seguì non durarono molto ma furono stupendi e dopo che tutti se ne andarono, restammo solo io e mio marito. (che bello poterlo finalmente dire).
-Ok, ho sbagliato, ma volevo fosse una sorpresa perché io ti amo e voglio passare il resto della mia vita con te, ma non voglio essere da ostacolo per i tuoi sogni.-
-No, tu non sei l’ostacolo, sei la forza che mi porta a combattere per realizzarli. Io ti amo, non sai quanto, rinuncerei a tutto per te. Ti prego non mi lasciare più.-
-Mai più, promesso.- Mi disse  infine sorridendo.
Salimmo nel taxi e dopo uno stupendo bacio come solo lui mi sapeva dare, ci dirigemmo verso il nostro appartamento che i  miei papà avevano affittato apposta per noi per iniziare finalmente la nostra vita insieme nella città di New York.
 
  
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