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Autore: estisaurus    19/12/2012    0 recensioni
Valentine si voltò completamente, coprendosi le cosce nude col lenzuolo stropicciato. Guardò il cuscino vuoto affianco a Michél, e pensò a quando, poche ore prima, si erano trovati nell'appartamento al 411b di Rue Buisson e si erano presi l'un l'altra. Ripensò alle loro gambe aggrovigliate come fili elettrici, e alle loro dita cariche di elettricità; si ricordò del modo in cui lui aveva sorriso una volta raggiunto il piacere, con i denti bianchi completamente scoperti.
'Per le donne non è mai “solo sesso”. C'è sempre qualcosa di profondo.'
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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'Non c'è niente da dire'

'Cosa significa “non c'è niente da dire”?'

'Significa che non c'è niente da dire. E ora basta parlare, Michél. Mi aspettano in libreria, il mio turno iniziava venti minuti fa'

Valentine si alzò la spallina della canottiera di seta, lasciando scivolare i polpastrelli freddi sulla pelle candida. Al contatto chiuse gli occhi, mentre un brivido le percorreva la schiena, proprio come era successo pochi minuti prima.

Michél la osservava da dietro, indeciso se allungare una mano e infilarla in quei lunghi capelli rosso fuoco o rimanere al suo posto.

'Sei proprio strana, Val.'

'-entine. Mi chiamo Valentine, non “Val”'

'Pensavo di potermi permettere un minimo di confidenza, sai dato che noi-'

'Facciamo sesso? Avermi vista nuda non ti dà alcuna confidenza nei miei confronti'.

La ragazza girò lo sguardo, incontrando gli occhi verde acqua di Michél. Lui si lasciò sfuggire un sorriso, mettendo in mostra le fossette ai lati della bocca. Valentine pensò che avrebbe voluto affondare in quelle guance, in quei capelli, in quel corpo.

'Rimane il fatto che sei strana.'

'Anche tu lo sei.'

'Può darsi. Ma almeno io non mi faccio tutti questi problemi per del sesso'

'E chi si fa dei problemi'

'Tu'

Valentine si voltò completamente, coprendosi le cosce nude col lenzuolo stropicciato. Guardò il cuscino vuoto affianco a Michél, e pensò a quando, poche ore prima, si erano trovati nell'appartamento al 411b di Rue Buisson e si erano presi l'un l'altra. Ripensò alle loro gambe aggrovigliate come fili elettrici, e alle loro dita cariche di elettricità; si ricordò del modo in cui lui aveva sorriso una volta raggiunto il piacere, con i denti bianchi completamente scoperti.

'Per le donne non è mai “solo sesso”. C'è sempre qualcosa di profondo.'

'Pensavo fossi una dura' Michél sorrise, facendo sussultare Valentine.

'Lo sono. Ma sono pur sempre una donna'

'Allora scusa, mi correggo. Non sei strana, siete strane.'

La rossa lo fissò per qualche secondo, finendo per girarsi dall'altra parte. Riprese a vestirsi, questa volta più in fretta, e sperò con tutto il cuore che lui non avesse notato l'imbarazzante rossore che si era fatto strada su i suoi zigomi.

Michél si avvicinò lentamente alla schiena bianca della ragazza, e appoggiò la mano destra sulla sua spalla, per poi farla correre lungo il suo braccio, provocandole un fremito.

Era talmente vicino che Valentine poteva sentirne i riccioli mori a contatto con i suoi lobi, e chiuse gli occhi, mentre il giovane avvicinava le labbra rosse al suo orecchio.

'My funny Valentine. Sweet, comic Valentine' La rossa rise al suono delle parole così familiari. Sua madre gliela cantava sempre, quella canzone. Socchiuse le labbra e intonò i versi successivi con l'amante.

'You make me smile with my heart' I due risero, e Michèl appoggiò il mento nell'incavo del collo di Valentine, potendo così sentire il suo cuore battere a ritmo accelerato.

'You're my favorite work of art'

 

E così si ritrovarono nuovamente intrecciati, incastrati come pezzi di un puzzle infinito, bocche disperate alla ricerca d'aria. Si amarono ancora, e ancora, quella sera, e forse, per la prima volta, fecero l'amore.

  
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