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Autore: Kalore    20/12/2012    2 recensioni
[Haymitch\Maysilee]
Distretto 12, mietitura della Cinquantesima Edizione degli Hunger Games, la Seconda Edizione della Memoria, raccontata dal punto di vista di Maysilee Donner, zia di Madge.
Dal testo:
Era una delle tante mattine primaverili nello stato di Panem. E mentre a Capitol City, e nei Distretti Favoriti era un giorno che si aspettava con ansia da un anno intero, nei Distretti più poveri non si avvertiva che morte imminente. [...] Quell’anno da ogni Distretto avrebbero rubato quattro ragazzi. Una possibilità in più di essere scelti
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Maysilee Donner
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Con tutto il mio cuore



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Era una delle tante mattine primaverili nello stato di Panem.
E mentre a Capitol City, e nei Distretti Favoriti era un giorno che si aspettava con ansia da un anno intero, nei Distretti più poveri non si avvertiva che morte imminente.

Maysilee Donner era una quindicenne del Distretto 12. Non provenendo dal Giacimento, non moriva di fame. Il cibo non era mai troppo, ma poteva comunque ritenersi fortunata, almeno per gli standard del Distretto 12.
Al fianco della sorella April, Maysilee si avviava verso il Palazzo di Giustizia, dove si sarebbe tenuta la mietitura per la Cinquantesima Edizione degli Hunger Games, l’attesissima seconda edizione della memoria, come ripeteva da quasi un anno Caesar Flickerman alla televisione. Quell’anno da ogni Distretto avrebbero rubato quattro ragazzi. Una possibilità in più di essere scelti.
Maysilee indossava un bellissimo vestito color rosa antico, appartenuto in giovane età alla madre. Era stretto fino alla vita e andava ad allargarsi fino alle ginocchia. Era splendido, e metteva in risalto il corpo slanciato e i lunghi capelli biondi della ragazza. Odiava doverselo mettere in un giorno del genere. Avrebbe preferito partecipare alla mietitura indossando la sola biancheria intima, tanto per fare un dispetto alla Capitale, che pretendeva vestiti eleganti data l’importanza del momento.
Arrivata nella piazza centrale del Distretto 12, Maysilee scorse, tra i ragazzi che facevano la fila per la registrazione, un’inconfondibile chioma scura. Haymitch. Il cuore le fece un balzo. Mandò uno sguardo a sua sorella che annuì sorridendo, per quanto si poteva sorridere in un giorno simile. Maysilee attraversò tutta la piazza, fino ad Haymitch; lo prese per un braccio e lo tirò fuori dalla fila. Il ragazzo l’abbracciò di slancio. Maysilee respirò l’odore della sua pelle, mentre si faceva cullare dalle braccia di Haymitch. Il ragazzo si allontanò quel poco che bastava per guardarla negli occhi, tenendole sempre le mani attorno alla vita. Poi la prese per mano e la condusse in uno degli stretti vicoli agli angoli della piazza, lontano dagli sguardi equivoci degli abitanti del Distretto 12. Giocò con la piccola treccina dei suoi capelli biondi, poi la baciò. La loro relazione, se così si poteva definire, andava avanti da quasi un anno. I due si erano scambiati milioni di baci, eppure Maysilee si sentiva attraversare da una scarica elettrica ogni volta che lui posava le sue labbra sulle sue. Maysilee e Haymitch non stavano insieme ufficialmente. Ma lui era suo, e lei si sentiva totalmente sua. Tutti lo sapevano.
– Sei ancora più bella del solito, con questo vestito – disse Haymitch – dovresti indossarlo più spesso.
– E tu sei ancora più scemo e bugiardo – Disse la bionda. Il ragazzo sorrise e riprese a baciarla, ma Maysilee si scansò dopo poco, con l’aria triste. Sentiva un peso sullo stomaco che non poteva ignorare. Haymitch la guardò con fare interrogativo.
– E se fossi io, Haymitch? – Il ragazzo sospirò.
– Mi offrirei volontario. Per proteggerti –
– Cosa? No! – Esclamò Maysilee sorpresa – Non te lo permetterei mai! Avrei bisogno della certezza che tu sia salvo. Non riuscirei a sopportare la tua morte in ogni caso, figuriamoci se fosse per causa mia! – Silenzio. Maysilee teneva lo sguardo fisso a terra. Fu quando Haymitch richiamò la sua attenzione che lo posò sui suoi occhi grigi.
– Ti amo, Maysilee Donner. Con tutto il mio cuore – Il mondo della ragazza cominciò a vorticare. Era la prima volta che Haymitch le diceva quelle parole, e al pensiero che c’era la possibilità di non sentirle mai più le si spezzò il cuore. Fu esattamente in quel momento che Maysilee capì che non poteva fare a meno di Haymitch. Aveva bisogno delle sue parole, dei suoi baci. Aveva bisogno di lui e non ce l’avrebbe fatta ad affrontare una vita senza la sua presenza. Maysilee cominciò a piangere come non aveva mai pianto.
– Anch’io Haymitch. Con tutto il mio cuore – E ripresero a baciarsi.

Una giovanissima Effie Trinket diede il via alla Mietitura con uno squillante ed entusiastico “Benvenuti” Maysilee cominciò ad avere paura sul serio. Provava un certo disgusto per la pressoché coetanea che, da ormai due anni, estraeva i nomi dei tributi del Distretto 12.
C’erano centinaia di ragazze nel Distretto e quell’anno due di loro sarebbero andate incontro a morte certa. Maysilee poteva essere una di quelle due ragazze. Non aveva tessere extra dentro quella dannata boccia, ma tutto dipendeva dalla buona sorte. Dopo il solito, lungo e noioso video “Proveniente da Capitol City” Effie Trinket cominciò a parlare.
– Quest’anno, come ben sapete, per l’Edizione della Memoria, Capitol City ha dato l’onore a ben quattro di voi di partecipare agli Hunger Games, e sono convinta siate tutti quanti curiosi di scoprire chi saranno questi quattro fortunati – Effie fece una pausa. Maysilee fu presa da un silenzioso attacco nervoso: voleva che passasse tutto velocemente, voleva tornare tra le braccia di Haymitch, voleva tornare a vivere la sua vita. Sembrava che Effie facesse di tutto per ritardare l’arrivo del fatidico momento. Ma finalmente la Capitolina si avvicinò alla boccia delle ragazze con un “Prima le signore”. Infilò la mano nella boccia ed estrasse un fogliolino. Maysilee chiuse gli occhhi.
– Vittoria Fitzgerald – Maysilee fece mente locale. Vittoria Fitzgerald era un nome che non le diceva niente. Fu sollevata, pensando che nessuna delle ragazze che conosceva sarebbe andata al macello. Una ragazzina che non doveva avere più di tredici anni si fece strada tra la folla e salì sul palco con aria tremante. Veniva dal Giacimento. Maysilee lo sapeva per certo: Vittoria aveva i capelli scuri ed era magra da far paura. Da quella distanza non poteva vederle gli occhi, ma avrebbe scommesso qualunque cosa sul fatto che fossero grigi. La ragazza bionda scosse il capo disgustata: un’altra ragazzina sarebbe morta nell’arena. Ma la tortura non era ancora finita. Effie immerse di nuovo la mano nella boccia dei nomi femminili. Questa volta non si limitò a prendere il primo fogliettino che le era capitato a tiro: immerse la mano più a fondo, scavando tra gli altri nomi, finché non ne estrasse uno. Lo aprì e lesse con troppo entusiasmo il nome della seconda sfortunata.
– Mysilee Donner – Quel nome fu una pugnalata allo stomaco, come se qualcuno si divertisse a giocare con le viscere di Maysilee dall’interno. Era il suo nome. April, proprio di fianco alla sorella, cadde in ginocchio e cominciò a piangere, mentre tutte le ragazze nei dintorni si girarono verso Maysilee. La ragazza non sentiva niente di niente. Non sentiva la sorella che singhiozzava al suo fianco, non sentiva paura, incertezza o voglia di piangere. Era come un contenitore vuoto. Si avviò verso il palco, passando dal varco che le ragazze le avevano aperto. Le gambe erano pesanti, Maysilee aveva la sensazione che i muscoli del suo corpo non rispondessero alla sua volontà. Salì i gradini e si sistemò sul palco alla destra di Vittoria. Cercò Haymitch tra i potenziali tributi maschili, finché non incrociò il suo sguardo. Il ragazzo la guardò intensamente e ormai, lo conosceva troppo bene: in quello sguardo c’erano scritte centinaia di parole che non poteva dirle in quel momento. In quegli occhi grigi Giacimento c’era scritto “Ti amo”, ma soprattutto c’era scritto “Mi offrirò volontario”. Maysilee si affrettò a scuotere la testa mimando un ‘no’ con le labbra. La ragazza sperò che Haymitch non facesse lo stupido, sperò che non si offrisse volontario. Sperò che non decidesse di rischiare la sua vita, non in quel modo, almeno. Ma si sa, la speranza non cambia gli avvenimenti. Haymitch si sarebbe offerto volontario, Maysilee glielo lesse negli occhi. Sì, Haymitch si sarebbe offerto volontario se Effie Trinket non avesse pronunciato il suo nome prima che il ragazzo potesse muovere un dito. Il mondo cominciò a farsi grigio per Maysilee; la ragazza non riusciva a trovare un senso in tutto quello che stava succedendo. Lo vide salire sul palco, impassibile. Ci sarebbe salito comunque pensò Maysilee che fu confortata solo dal pensiero che, con un po’ di fortuna, il volto di Haymitch sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe visto. Con un po’ di fortuna, sarebbe morta tra le sue braccia e lui avrebbe vinto. Un giorno sarebbero stati insieme di nuovo.


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*Angolo Autrice*
Ciao a tutti. Prima di tutto ringrazio tutti quelli che sono arrivati a leggere fino a questo punto. Un'altra Fanfiction totalmente Haylee. Che ci volete fare? Li shippo troppo questi due personaggi. Chi ha letto anche altre mie storie sa che amo alla follia Haymitch *-*
Questa FF la dedico totalmente ad Arianna ( AriiiC_ ), nonché la mia collega, che sopporta tutti i miei scleri su questa fantastica coppia non canon. Diciamo che ci sopportiamo a vicenda, visto che entrambe shippiamo Haylee.
Ci tengo a specificare, inoltre, che la ragazza del banner interpreta Maysilee nel video youtube ‘The Second Quarter Quell’ e che il titolo della storia l’ho rubato alla Serie TV Merlin (sia lodato il suo nome LOL)
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Ringrazio in anticipo tutti coloro che leggeranno e recensiranno (sì? *faocchionidolcissimi*) questa umile one shot.
-Kalore

  
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