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Autore: Enela    20/12/2012    4 recensioni
[spoiler 4x09]
Dopo l'ultimo dialogo di Elena e Damon, il bel vampiro si ritrova sul molo a pensare...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Damon sedette sul muretto, nella stessa identica posizione di poche ore prima. Sospirò. Aveva lasciato la bottiglia dentro, ma non aveva nessuna voglia di alzarsi e andarla a prendere: bere voleva dire dimenticare. Damon aveva bisogno di ricordare, quella sera. Doveva ricordare tutto ciò che lo aveva spinto a fare la cosa giusta per Lei. E fare la cosa giusta per Lei, era fare la cosa giusta per se stesso, perché Lei era la sua umanità. 
Alzò lo sguardo verso il lago, nel quale la luna si rispecchiava, ondeggiando cauta e fredda sull'acqua immobile. 
- La Luna è imperturbabile, così sono io. - disse Damon ad alta voce. E si rese immediatamente conto di quanta falsità ci fosse nelle sue parole. Come se qualcuno avesse spalancato la porta e lasciato invadere una stanza dal vento gelido, così tutte le sue emozioni, accuratamente sepolte sotto un mentale tappeto, lo sconvolsero. 
Gli mancò il fiato al ricordo di tutto ciò che Elena e lui avevano passato e fatto. Ogni sguardo, carezza, bacio, sussurro prese pieno possesso della sua mente.
Lei era stata la donna, l'umana, che gli aveva fatto dimenticare Katherine. Che gli aveva fatto credere che per lui ci fosse speranza.
Lei era la sua vita.
E la amava.
Più di quanto credeva di essere capace. 
Più di quanto potesse tollerare.
Più di quanto avesse mai osato sperare.
Per questo non poteva sopportare di non vederla libera. 
Averla in catene, in quel malsano legame che loro non avevano scelto, era insopportabile.
Costringerla a stargli lontano era stato insopportabile.
Dover dubitare di tutto ciò che lei aveva detto di provare per lui, dopo tutto quel tempo, lo uccideva.
Damon chiuse gli occhi e una lacrima sfuggì al suo controllo, cadendo sul dorso della sua mano. La fissò a lungo, pensando ancora un po' a Elena. All'ultimo bacio che lei gli aveva donato, quel bacio messaggero di una flebile speranza. 
Scosse la testa, come per scacciare quel pensiero proibito. "La speranza è una puttana" pensò.
Si alzò velocemente e sentì il bisogno di dormire, così rientrò e si sistemò in una delle camere, sulle coperte, ancora vestito e con il braccio dietro la nuca. 
Si addormentò velocemente.
Improvvisamente sentì la porta cigolare sui cardini ed un familiare profumo riempire la stanza.
"È solo un sogno" si disse con fermezza "Quindi per favore non svegliarti, Damon"
Per questo tenne gli occhi chiusi, anche quando il suo Sogno si adagiò sul materasso accanto a lui, facendo gemere le vecchie molle della rete. 
Un corpo caldo e piccolo si schiacciò contro il suo, una piccola testa si adagiò sul suo petto e una voce dolce come il miele lo chiamò con fermezza e con mal celata emozione.
- Damon - 
Il vampiro aprì gli occhi e la paradisiaca visione di Elena che lo osservava invase il suo campo visivo.
- Sei un meraviglioso sogno, Elena. - le sussurrò, sfiorandole il viso dolcemente, in un gesto che era per loro già un'abitudine.
Il Sogno-Elena sorrise e scosse la testa, si sporse un po' e posò le labbra sulle sue. Fu davvero troppo reale.
- Ti sembra davvero solo un sogno? - chiese la vampira, sussurrando contro le labbra di Damon. Lui trattenne il respiro per quasi un minuto intero, poi scattò a sedere sul letto, afferrando Elena per le spalle.
- Che ci fai qui? Come hai fatto? Io ti ho mandato via! Io... - le parole non riuscivano a sbrogliarsi dalla sua gola. Se Elena era davvero lì... Oddio, cosa diavolo voleva dire?
Elena si avvicinò a lui e gli mise le mani sul viso, come aveva sempre fatto per rassicurarlo.
- Ti avevo detto che era reale - gli disse, sorridendo al suo volto stupefatto. - E il vero Amore vince, Damon - 
Damon trattenne ancora una volta il respiro, incredulo. 
Elena lo baciò di nuovo, con dolcezza infinita. 
- Io ti amo. - gli sussurrò. - Non sarai mai più solo. Non saremo mai più soli. - 
Lui non potè far altro che stringerla a sé, sentendosi inerme tra le braccia della sua donna, nella consapevolezza di essere incondizionatamente ed irrimediabilmente suo, mentre un Sole sembrava esplodergli nel petto e ogni ferita del passato sembrava guarire sotto le carezze di Elena. 
Si appoggiò nell'incavo del suo collo, respirando il suo profumo. 
Sentì che erano perfetti, seduti su quel vecchio letto, incastrati in un abbraccio che non riusciva a sciogliersi, tanto era stato il terrore di perdersi.
- Sei ciò che aspetto da un secolo e mezzo. - le sussurrò, stringendola. - Non posso perderti. - 
- Ti avevo detto che sopravviviamo sempre. - rispose lei, accarezzandogli la nuca.
- Resta con me. - 
- Per sempre. - 












Ooook :) questa è la  mia primissimissima ff, spero vi piaccia :D l'attesa per il 17 gennaio mi uccide, quindi ho pensato di buttare questa giù! :D Mi interessa sapere cosa ne pensate, quindi recensite :D
  
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