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Autore: Leliwen    20/12/2012    4 recensioni
Stiles reclinò per un istante la testa all'indietro, andando a posarla sulla spalla del licantropo, e respirò profondamente, ad occhi serrati e labbra dischiuse.
Genere: Azione, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Capitolo XII
Resta

Scott avrebbe voluto sotterrarsi.

Ladies and gentlemen, leading off the second inning Giants centre fielder Bobby Rayburn.
Well, the forecast is for rain tonight.
There's a mist falling as Rayburn steps towards the box.
He's been more aggressive the last month of the season.
Who do we have on line two?*

Lo sceriffo lo aveva inchiodato per un'ora in un interrogatorio serrato che l'aveva lasciato spossato. Fortunatamente sembrava averlo convinto di almeno un paio di cose: Stiles non sarebbe divenuto un mannaro; Derek sarebbe stato tenuto a bada.

Dopodiché lo sceriffo aveva acceso la TV, selezionando un canale di sport e iniziando a guardare una partita di baseball, obbligandolo a sederglisi accanto per guardarla insieme.

E Scott imparò a ringraziare il cielo, perché quando Derek entrò in camera di Stiles l'azione era entrata nel vivo e il suo sussulto passò inosservato.

Come on, Bobby. Come on.
Out.
Now batting, Jimmy Lanz.*

 

"Stai iperventilando."

"E ti sembra così strano? Io ho sperato che tu morissi, che ci lasciassi in pace! E ora scopro che sono il tuo compagno! Come credi che mi dovrei sentire?"

 

Subito dopo, invece, si ritrovò ad imprecare tra i denti: sentiva quello che i due di sopra stavano dicendo, nonostante tentasse in tutti i modi di concentrarsi sulla voce del commentatore.

Non avrebbe dovuto ma schizzò in piedi.

You'll be all right.
You still want that interview?
You'd let Bobby Rayburn do an interview with a...? What was it?*

 

"Io ho paura che tu te ne vada."

"Non è vero."

"Per colpa tuo sono quasi morto più di una volta, sono finito in prigione per molto più di quanto non sia lecito, ma accanto a te sono più forte, se tu ci sei c'è il mio branco. Eppure, ogni volta che sei in pericolo non è al mio branco che penso, ma a te."

Lo sguardo dell'uomo non era per nulla rassicurante: era evidente che conoscesse lui e Stiles molto meglio di quanto i due volessero sperare. Ovvero, finora aveva chiuso un occhio, se non entrambi.

"Mi gira un po' la testa."

Si giustificò alzandosi in piedi.

"Vado un momento in bagno. Potrebbe prendermi un po' d'acqua con ghiaccio?"

"Scott, non provare a nascondermi qualcosa."

"Signore, si fidi, non vorrei mai."

Si sedette sulla tazza e s'infilò le mani tra i capelli.

Cazzo, il suo migliore amico era divenuto il compagno di Derek e, quel pazzo psicotico ora faceva pure il romantico!

Non voleva nemmeno immaginare Derek fare gli occhi dolci a qualcuno – in realtà non credeva davvero che fosse possibile che il suo Alfa, com'era strano chiamarlo così ora, beh, che lui potesse avere un'espressione diversa dalle due varianti tenebrosa/furiosa del costante broncio acido – mentre poteva tranquillamente immaginare Stiles perdersi in contemplazione di qualcuno avendo avuto il privilegio di osservarlo per anni sbavare appresso a Lydia. Si, ecco, ora la nausea ce l'aveva sul serio per l'iperbole fatta dai suoi pensieri.

Perché Lydia ora era da Alison e Alison non era più sua.

 

"Quindi… esiste il romanticismo? Non devo temere che mi salterai addosso come un invasato per reclamarmi o qualche altra cosa simile?"

 

La voce di Stiles era timida, e lui non l'aveva mai sentita così. Ci mise un po', invece, per interpretare le vibrazioni basse che ne seguirono: pareva un ringhio, ma non aveva nulla di minaccioso.

Era una risata.

Bassa, calda, sommessa.

Ingoiò a vuoto, sconvolto, alzandosi subito dopo ed iniziando a misurare il bagno con lunghe falcate. Doveva uscire di lì, trovare una maniera per svicolare dalle domande dello sceriffo e scappare lontano, dove non sarebbe stato in grado di ascoltare il suo migliore amico tubare con il suo Alfa.

Ma lo sceriffo era lì ad attenderlo con un bicchiere d'acqua ghiacciata in mano.

"Scott, c'è qualcos'altro che non mi hai detto?"

Lui prese il bicchiere e bevve un sorso che per poco non lo soffocò.

 

"Certo che ho voglia di saltarti addosso…"

 

"Scott, tutto bene?"

Lo sceriffo lo osservava attentamente e lui si sentì sempre peggio, perché stava coprendo il proprio amico con suo padre quando lui stesso non era esattamente convinto che quella fosse la cose migliore da fare. Il suo cervello stava andando in pappa: voleva smettere di ascoltare perché non era giusto, perché erano cose private, perché Stiles aveva il diritto di tenere le dichiarazioni di Derek per sé. E lui stava origliando.

Deglutì a vuoto.

"Sì, signore, è stata solo…"

 

"… ma so che Scott sta ascoltando,"

Derek si stava divertendo a metterlo in difficoltà, ne era sicuro.

"… la nausea. Se per lei va bene…"

 

"e tuo padre sta qui sotto con lui."

Oh, ma allora se n'è accorto anche lui?

Scott aveva la bocca secca, nonostante il bicchiere ormai vuoto.

"… io tornerei a casa. Se preferisce chiamo…"

"Oddio, Scott! Me n'ero dimenticato"

Scalpiccio sulla sua testa. La porta della stanza di Stiles che si apriva.

"… chiamo qualcuno. Qualcun altro, insomma."

Soffici i piedi – dovevano essere scalzi – scesero le scale fermandosi ad appena un paio di gradini dalla fine.

"Scott, stai sudando. Che ti prende?"

"Ho un po' di nausea, tutto qui."

"Scott?"

Stiles era scarmigliato, titubante ma, fortunatamente, solo. E lui prese un respiro di sollievo, davvero molto profondo. Non aveva molta voglia di affrontare il proprio Alfa.

"Stai bene?"

Lui gli sorrise e annuì. Era evidentemente preoccupato, probabilmente perché temeva che la nausea fosse a causa sua, forse temeva di averlo perso.

"Sono solo stanco, Stiles. Sono successe tante cose e… e ho bisogno di dormire."

"Papà, gli hai fatto il terzo grado?"

"Sei tornato a casa sconvolto, cosa pretendevi che facessi?"

"Avrei preferito che aspettassi me per parlare."

Scivolò sugli ultimi gradini. Leggero come non era mai stato.

Scott si sarebbe preoccupato se non fosse un licantropo e non avesse un fiuto eccezionale: il ragazzo era ancora completamente umano, esattamente come l'aveva lasciato poche ore prima quando era scappato da casa di Isaac. Solo gli occhi gli brillavano in una maniera che non aveva mai visto.

"Scott, ti accompagno alla porta. Puoi andare a casa, non ho bisogno di tutta questa protezione."

Gli disse posandogli una mano tra le scapole e dirigendolo verso l'uscita, lasciando suo padre indietro. Scott ricominciò a respirare normalmente.

Si fermò poco prima di arrivare al portone d'ingresso, voltandosi a guardarlo.

"Chiudi a chiave, stanotte. Anche la finestra della tua camera. Non è detto che non ci riprovino."

Stiles sorrise e annuì.

"Mi dispiace."

"E per cosa?"

Chiese stringendosi nelle spalle fingendo di non aver passato le due ore peggiori della sua vita.

"Per me, per Derek, per mio padre… scegli tu. Non avrei mai immaginato che il tuo coinvolgimento in questa storia mi potesse coinvolgere così a fondo. E che io finissi per complicarti le cose."

Scott trovò la forza di sorridere. Sarebbe voluto scappare, perché tutte quelle informazioni lo sconcertavano, ma gli occhi dell'altro, così vivi e aperti e preoccupati – com'erano sempre stati, eppure più belli – lo inchiodavano lì. Stiles era il suo amico e niente, niente, poteva far mutare l'affetto che provava per lui. Però ora Stiles era un Alfa del branco di Derek.

"Non me le stai complicando…"

Cerò di spiegare, grattandosi la nuca imbarazzato. Il suo amico lo guardava con un'ombra di terrore.

"Diciamo non ero preparato a pensare a te come…"

"Scott, no."

Lo fermò prima che potesse dire altro ma, incredibilmente, aveva capito esattamente cosa veramente lo preoccupasse.

"Tu sei il mio migliore amico, ok? Non mi importa niente di qualunque cosa possano dire gli altri. Io e te siamo e saremmo sempre amici prima di essere qualsiasi altra cosa, mi sono spiegato?"

Non c'era possibilità d'errore. Scott annuì sorridendogli.

"Ci vediamo domani."

"Sicuro."

Stiles chiuse la porta e Scott inforcò la bicicletta.

 

"Stiles, cos'è successo con Scott?"

"Nulla, papà. Era solo preoccupato: ho un po' di pensieri per la testa al momento."

"Ne vuoi parlare?"

"Non oggi. Oggi vorrei solo tornarmene in stanza e dormire."

 

Derek lo osservava dalla finestra della stanza di Stiles. I suoi occhi sembravano un faro nella notte, acuti e vivi. Prese un forte respiro e sostenne lo sguardo.

"Non era mia intenzione origliare."

 

"Non erano informazioni segrete."

 

Scott storse il naso e la bocca.

"C'è più di una ragazza che sarebbe pronta ad uccidere per molto meno."

 

"Stiles non è una ragazza."

 

"E la cosa non ti disturba?"

In sottofondo sentiva il suo amico e lo sceriffo chiacchierare riguardo alla cena. Era come un ronzio sommesso, un cicalare senza significato che però si piantava nella sua mente in ogni singola parola.

 

"Perché dovrebbe? Non è Kate. È meglio. Il mio istinto l'ha accettato, il lupo l'ha accettato."

 

Scott non era in grado di decifrare il tono dell'Alfa. La luce nella stanza di Stiles era accesa, quindi lui poteva vedere i tratti distesi sul volto spigoloso. Non riusciva a capire.

Per questo s'azzardò a chiedere.

"E tu?"

 

Derek sorrise.

"Io sono un lupo."

L'attimo dopo Stiles entrò nella stanza.

"Scendo a cenare con mio padre, vorrei evitare che mangiasse schifezze anche questa sera. Appena finito torno subito qui sopra."

La voce si fece esitante, timida.

"Tu resti?"

 

Erano entrambi spariti dalla finestra e Scott aveva iniziato a dare le prime pedalate per allontanarsi da lì.

 

"Tu cosa vuoi?"

 

Un attimo di pausa, mentre lui svoltava l'angolo. Poi, lontano, come un pensiero sussurrato al vento, sentì la sua risposta.

 

"Resta."

 

 

 

* da The Fan – il mito (http://it.wikipedia.org/wiki/The_Fan_-_Il_mito)




Ciao!!!
Mi sono quasi messa in pari con le risposte ai vosti commenti, sono stata brava? Per i commenti allo scorso capitolo... che dire... GRAZIEEEE!!! Vi voglio bene, a tutti quanti! Verrei a darvi un bacio uno ad uno!
*Ecco... ora li ho spaventati... spero di no!*
Tornando al capitolo... che ne dite? V'è piaciuto? A me ha divertito a scriverlo :) Spero che a voi abbia divertito leggerlo.
Alla prossima!
Leli
PS: spero che l'HTML non abbia fatto scherzi e mi abbia messo tutte le righe vuote... SGRUNT
  
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