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Autore: Val__    20/12/2012    2 recensioni
Colpa sua! Tutta colpa sua!
Era questo che Demien continuava a ripetersi.
Era realmente colpa sua, di Karin, se Demien ora raggomitolato su se stesso, steso su quel suo piccolo letto, continuava a piangere per la tristezza dell’essere stato tradito e la rabbia per l’essersi fidato di una stupida oca bionda. [...]
Il giorno prima Demien, aveva confessato alla sua amica Karin, uno dei suoi più grandi segreti. Le aveva detto di non dirlo assolutamente a nessuno, lei glielo aveva promesso, gli aveva giurato che non avrebbe fatto parola con nessuno della sua omosessualità… infatti si era visto come non l’aveva detto! Il giorno dopo a scuola, lo sapevano tutti, ed il suo incubo divenne realtà. [...]
< Demi… senti, non mi piace vederti mezzo massacrato di botte ed in qualità di fratello maggiore iperprotettivo vorrei… ti consiglierei di cambiare istituto... che ne dici? > sorrise Rori sperando che la sua proposta non venisse cestinata < ci avevo pensato… ma così non sembra che stia scappando? > [...]< Rori ha ragione, ma anche tu ce l’hai, insomma è come se avesse sputato sulla tua dignità! Che ne dici se io e te provassimo a… VENDICARCI? > propose allora Mackenzie. [...]
Vendetta… niente di più dolce!
Fa parte della serie Sweet Treats and Romance (è la storia principale e non è necessario seguire le altre storie)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sweet Treats and Romance'
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Sweet Revenge

Capitolo 5 :

"Dicono che il cuore ed il corpo siano due cose diverse.
Bugia.
Quando il cuore sente qualcosa, anche il corpo vuole sentire lo stesso."




< Xavier ha fatto COSA!? > aveva gridato Mackenzie, mentre Rori cercava di non far notare il modo in cui tentava di trattenere un sorriso.
Alla fin fine, dopo tutti i capricci e i tentativi di trattenersi dal raccontare tutto a Zie, Demien aveva ceduto, andando a confessare come il più pentito dei malviventi ed il moro, mano a mano che lui raccontava, sgranava sempre di più gli occhi, mentre Rori che fino ad un momento prima stava lavando i piatti, si era fermato con un piatto sospeso in aria ad ascoltare con un filo di preoccupazione nello sguardo.
< Xavier mi ha dato un bacio… bacino… piccolo, ma non lo ucciderò perché sono superiore! Il punto è che il mio cervello pensa a cose strane! È posseduto, lo gggiuro! > Mackenzie assottigliò lo sguardo < Da quando sei superiore! Devi spaccargli la faccia… anzi devi permettere a ME di spaccargli la faccia per tuo conto! > gridò < Insomma ti ha rubato il primo bacio! A te! Il mio Bambino! Non permetterò a quella persona brutta e cattiva di vivere un altro giorno! > aggiunse abbracciandolo forte con fare possessivo mentre Rori scoppiava a ridere dietro di loro < Rori non ridere io sono serio, così serio che più serio di così avrei superato il livello di serietà massima! > protestò Mackenzie, Rori sorrise ricomponendosi < Magari a Demi non è dispiaciuto così tanto… insomma se non vuole ucciderlo, o non gli ha fatto né caldo né freddo, ed in questo caso non sarebbe venuto a raccontarcelo, o magari in fondo in fondo l’ha trovato piacevole > osservò senza perdere la sua allegria.
Demi si paralizzò < Non… mi è dispiaciuto? I-Io non lo so… non mi importa molto che sia stato il mio primo bacio, non sono una scolaretta da shoujo manga… dici che… n-no è il mio cervello che pensa cose strane! Non sono io, davvero! > farfugliò confuso con la fronte appena corrucciata, il fratello gli si avvicino, sedendosi su di una sedia difronte a lui < E a cosa pensa il tuo cervello? > fece puntando i gomiti sul tavolo con fare interessato, e poggiando il viso alle mani, osservava intenerito il suo faccino dall’espressione incerta. < Pensa… che non è stato brutto brutto… se ci penso ho caldo, ma a me non piace Xavier! > si affretto a precisare < IN più non so nemmeno se prova un minimo di simpatia per me, quindi perché è gentile con me? E perché non gli ho tirato un ceffone come quello che ho tirato a Karin? Certo, il fatto che sia un COSO e che potrebbe restituirmi la sberla indietro potrebbe rispondere all'ultima domanda... ma potrei risolvere mandando Zie… quindi PERCHÉ? > si domandò Demi, quasi con rabbia per la mancanza di risposte, lasciando poi un pesante sospiro, rannicchiandosi e posando il viso sulle ginocchia mantenendo lo sguardo basso.
< Lo sai piccolino, quando ho capito che mi piaceva Zie ero confuso anche io > fece comprensivo Rori, ma Demi era cocciuto e non voleva capire quello che il fratello voleva dire < Ma Xavier non è Zie! Zie è meglio, anche io ho avuto una cotta per Zie da piccolo, ho persino pensato che avrei fatto tempo a prendermelo io se non ti davi una mossa! Considerati fortunato che fosse una cotta passeggera di un ragazzino di dieci anni! > ribatté serio, lasciando il fratello di sasso e facendo ridere Mackenzie di gusto < Sono stato la tua prima cotta? Se me lo avessi detto ti avrei coccolato ancora di più! > disse senza smettere di ridere con quasi le lacrime agli occhi ed aprendo le braccia in un invito ad abbracciarlo. Demi sorrise a sua volta stringendo forte Zie, che continuava a ridacchiare contento ed a riempirlo di bacini sulle tempie e tra i morbidi capelli rossi. < Ehi! Ehi! Sono geloso, molto geloso! Zie l'ho visto prima io, è MIO! > fece fintamente offeso Rori < Comunque credo che tu debba parlarne con qualcuno che conosca Xavier e possa darti dei veri consigli, magari Matt, o Elliot visto che con lui hai più confidenza e visto che hai detto che usciva con Narsete alias fratello di Xavier, dovrebbe conoscerlo abbastanza, almeno per sentito dire > consigliò Rori. Demi ancora tutto accoccolato tra le braccia di Zie annuì < Giusto, posso provare… Comunque lo so che sei geloso: mi ricordo che quando Zie aveva la fidanzata eri disperato! > gli fece notare Demi, mentre il più grande arrossiva < Sai Zie, era diventato scorbutico, ma nonostante la sua depressione cronica, aveva deciso di evitarti per non starvi d’intralcio! > (NdA Sunlight capitolo 3 <3), Zie sorrise < Me lo ricordo, com’è che si chiamava quella tipa… oh beh, non ci sarò stato insieme così tanto tempo se non ricordo nemmeno il nome… accettai di starci perché avevo una cotta mostruosa per tuo fratello e non volevo fare casino tra di noi, non pensavo ricambiasse e volevo darmi una calmata per non spaventarlo con il mio fare possessivo, in più con tutte quelle oche che aveva dietro, pensavo che prima o poi avrebbe trovato qualcuna che gli piaceva ed io sarei rimasto lì a soffrire come un cane, invece è stato il contrario… quindi, anche se in ritardo, mi dispiace Rori… > fece guardando il fidanzato e dopo aver fatto scendere Demi dalla sua posizione di accoccolamento, andò ad abbracciarlo, mentre Demien decise di evaporare, sparire o eclissarsi (come preferite) per lasciargli fare i piccioncini in santa pace.

Nuova missione…
Convincere Elliot a spettegolare di Xavier peggio di due portinaie!

Appunto a scopo di riuscita del suo obbiettivo, lo stesso pomeriggio Demien chiamò Elliot semplicemente dicendogli < Mi serve un posto vuoto e privo di orecchie indiscrete per parlare con te di una certa persona > e chissà come, quando, dove e perché, Elliot aveva già sentito odore di news.
< I miei Elliot Sensi avvertono del panico, misto confusione, misto disperazione, che ne dici di venire a casa mia, i miei sono fuori per il weekend e visto che io non piaccio a loro e loro non piacciono a me, io sono a casa da solo… ti aspetto davanti al bar, passiamo dal supermercato che devo fare un po’ di spesa per un fine settimana da grassone, sai com’è, in mancanza di alternative mi metto su divano e mi ingozzo come un depresso ad ascoltare canzoni tristi… ogni tanto Conny si aggrega e se vuoi venire pure tu fondiamo il club dei depressi! > disse Elliot tutto d’un fiato, Demi non la finiva di ridere e si congedò ancora morendo dalle risate < Ok ci vediamo tra un po’ davanti al bar… a dopo mio adorato grassone depresso > concluse in un qualche modo affettuoso.

Un quarto d’ora dopo i due stavano esplorando la “sezione schifezze” come la chiamava Ell del supermercato vicino la casa di quest’ultimo < Dai intanto anticipami qualcosa, c’entra Karin, le devo tirare un’altra testata? > cercò di spronarlo a parlare Elliot, Demi sorrise immaginandosi la faccia dell’amico ancor prima che dicesse < Sì, centra eccome, è sempre colpa sua, ma l’ho già schiaffeggiata e le ho sputato in faccia tutto quello che avevo da dire e tutta la mia rabbia repressa gliel’ho infilata su per il… naso! > esclamò vittoriosamente e cercando di non farsi sfuggire volgarità visto che una mamma con un bimbo in braccio stava in quel momento passando al loro fianco.
Elliot lo guardò con grande sorpresa esclamando < Demien, Tesoro mio! Sono fiero di te, ma guarda un po’, mi distraggo un momento e il mio bambino sta già diventando grande! > fece con finta commozione facendo ridere nuovamente il rosso < Ma guardati! Sei quasi in età da marito! > Demi rise ancora, questa volta con appena una vena di nervosismo < Vorrei che non l’avessi detto… > fece abbassando lo sguardo. Elliot posò una leggera carezza sulla sua guanciotta alzandogli il viso < Ehi tutto bene? Zie lo sa? > corse subito ai ripari prima ancora di sapere di cosa si trattasse, Demien annuì < Sì, Zie lo sa… riguarda… la persona di cui non si può parlare altrimenti lo verrà a sapere… voleva picchiarlo… > l’altro sgranò gli occhi < Prego? Cosa ti ha fatto di così grave Xa… LUI? > Demi rise vedendolo sconvolto ed avvicinandosi a lui sussurrò < Tu sbrigati a raccattare la roba per diventare ciccione, che a casa ti spiego > e non fece tempo a finire la frase che Ell si mise a correre, raccattando patatine, caramelle gommose e soci, da bastare per un mese, ma in casa di Elliot, tre giorni. Una volta conclusa la maratona delle schifezze dell’ultimo secondo, si fiondò alla prima cassa libera, superando una vecchietta con cinquecento articoli che si lamentava e borbottava qualcosa di poco carino sui giovani e sulla galanteria e le buone maniere di una volta.

< Vai, spara, racconta, sputa il rospo, insomma parla e svelami l’arcano, oh cosetto dagli occhioni grandi! > fece curioso e teatrale Elliot.
Una volta arrivati a casa, Elliot aveva attaccato fin da subito il pacchetto di patatine alla paprica che avevano sottomesso la lingua del povero Demi dopo le prime due, per poi pensare a sfamare anche la sua curiosità crescente. < Ecco… l’ho già raccontato una volta oggi, ma non mi ricordo di essermi vergognato così… non è che la smetteresti di fissarmi con gli occhi a palla? > chiese ridacchiando nervosamente il rosso, perché in effetti Elliot lo stava fissando con fin troppo interesse ed insistenza, con occhi spalancati che più che incitarlo a parlare lo stavano inquietando incredibilmente.
< Oh, scusa… le patatine mi rendono felice quasi quanto una news, il mix tra le due cose è letale! …No cioè… vabbè, spara Rosso! > lo incitò l’amico. L’altro annuì e pensando fosse meglio essere diretti che girarci intorno fino alla pazzia, senza indugi sparò < Xavier mi ha baciato > ma l’impatto con la notizia inaspettata fece quasi uccidere Elliot con un patatina che aveva tentato di strozzarlo o di stare per venirgli fuori dal naso, mentre aveva fatto suicidare sul pavimento un paio di sue compari (per la felicità di Felix, il suo micetto che era corso a raccattare patatine) agitando il pacchetto mentre tossiva per non morire.
< Cos-! OH MIO DIO! Che tipo di bacio? Com’è stato? Bacia bene? > lo sommerse di domande una volta superato lo shock e la crisi post soffocamento < Aspetta ma com’è successo cosa hai detto/fatto per farti baciare da quel figo! > riprese subito senza dargli tempo di rispondere, Demi intanto era indietreggiato contro il bracciolo del divano, per cercare di sfuggire all’altro che invece continuava a sporgersi verso di lui, con una luce (un po’ inquietante) negli occhi ed un gran sorriso < Ell, calma… e-era solo un bacino… > cercò di spiegargli < Labbra su labbra? > fece senza spegnere il sorriso l’amico, Demi annuì imbarazzatissimo, ma Elliot mica aveva finito, eh no! Troppo facile! < E com’erano? > chiese, il rosso lo guardò senza capire < C-Cosa? > fece infatti, mentre più restavano in argomento, più sentiva il volto prendere fuoco, Elliot scosse la testa < Ma le sue labbra, ovvio! Com’erano? > chiese ancora con gli occhi luminosi di gioia, ci furono diversi attimi di silenzio in cui Demien continuava a pensare a cosa dovesse rispondere, per poi finalmente pronunciarsi < …M-Morbide… ma f-forse è normale… non lo so, perché me lo chiedi, non ho esperienza in queste cose! > si disperò, coprendosi il volto con entrambe le mani, mentre si lasciava abbracciare da Elliot che trovava le sue reazioni totalmente adorabili < Quindi era il primo? Accidenti se me l’avessi detto te l’avrei rubato io prima che lo facesse Xavier… ma lui è più figo quindi meglio così, no? > si lamentò, mentre il rosso (ormai in tutti i sensi) cercava nell’imbarazzo di trovare la voce per chiedergli < Perché l’ha fatto secondo te? E-Era per scherzo? Per prendermi in giro? > chiese con il solito pessimismo (NdA Demi shut up!) < O per lui è normale salutare così le persone? > il suo visino era super confuso. < Non fare quel faccino, raccontami bene cosa è successo, poi ci troviamo la soluzione > spiegò rassicurante Elliot mentre, ancora stringendolo in un abbraccio affettuoso, gli accarezzava i capelli.
< I-In sintesi mentre parlavo con Karin, lui è sbucato dal nulla, se ne stava per andare, ma quell’oca ha detto qualcosa come che era mio amico solo perché non sapeva che ero… ero gay, ho avuto tanta paura di come avesse reagito, non mi sono nemmeno girato, ho schiaffeggiato la bionda e sono scappato prima che potesse dire o fare qualcosa… il giorno dopo me lo sono ritrovato davanti alla porta di casa, mi ero appena svegliato e, adesso che ci penso, non dovevo nemmeno essere un splendore… comunque quando me lo sono trovato davanti, sono scoppiato a piangere, penso di aver affogato i suoi propositi di uccidermi per essere scappato, mi ha portato in camera e… > Elliot, che aveva messo su un sorrisino compiaciuto e continuava a muovere le sopracciglia arcuandole (tra l’altro Demi riusciva a capire come faceva), lo aveva interrotto dicendo con il tono di chi la sapeva lunga < La caaamera eh? Non ti è passato per la testa che potesse… > ma la sua interruzione non fece tempo nemmeno a compiersi che il rosso gridò quasi scandalizzato, ma anche divertito, il suo nome < ELLIOT! > rimproverandolo trattenendo le risa per mantenere credibilità, mentre il diretto interessato, dopo aver ridacchiato ed essersi leccato appositamente in modo lascivo le dita da qualche briciola di patatina, lo incitò a continuare, sorridendo e mostrando la più innocente delle sue espressioni < Perdonami Patatina (<3), continua pure > fece quindi mieloso. < M-Mi ha spiegato che non voleva farmi male e anche perché mi ha rovesciato l’aranciata in testa… che schifo… > disse ripensandoci, a quel punto Elliot colse l’occasione < B-Beh… quello potrei saperlo anche io, scusami, davvero, io e Conny non volevamo farti sentire così giù, davvero! Volevamo dirtelo, ma non eravamo nemmeno troppo sicuri e poi dopo un po’ ti era passata… allora abbiamo pensato che potevamo sorvolare… ci perdoni mio Piccolo Cosetto Rosso? > Demi lo guardò un po’ sorpreso, mentre l’altro con aria seriamente dispiaciuta, lo guardava con la fronte corrucciata < Va bene… siete perdonati, ma solo perché hai un faccino così carino in questo momento che sarebbe un crimine non fare quello che dici, potresti far fare quello che vuoi persino a Narsete > ridacchio il rosso toccando un punto dolente, anche un po’ per vendetta, godendosi la faccia di Elliot diventare sempre più bordeaux < N-Non prendermi in giro… > sorrise appena, perso nei suoi pensieri. < Abbiamo parlato anche di voi sai? Ell, a me lo puoi dire, io starò zitto… a te Narsete piace ancora vero? > Elliot quasi salto per quella domanda, si guardò intorno, tutto esitante e boccheggiando appena, mentre prendeva sempre più colore fino a fare arrossire persino le orecchie < N-No! Come ti viene in mente! > ridacchiò nervoso riempiendosi la bocca di patatine, ma Demien non mollava, voleva fargli prendere coscienza di quello che provava, sarebbe stato un primo passo e lui aveva detto a Xavier che avrebbe provato ad aiutarli. Non voleva deluderlo, né tantomeno lasciare il suo amico alle sue serate da grassone depresso (nonostante non capiva dove fosse la parte grassa di Elliot) < Davvero? Beh, è davvero carino, molto, mooolto carino! Potrebbe piacermi sai > fece con un ché di ammiccante, da bravo attore.
Elliot sentì come una fitta al cuore, era ovvio che volesse ancora bene a Narsete, non aveva mai smesso di pensare a lui, ogni volta che lo guardava ridere con altre persone, si dava mentalmente dell’idiota per averlo lasciato, anche se in realtà lo aveva fatto per una ragione più che plausibile. Si ricordava bene come con un piccolo sorriso riuscisse a convincerlo persino ad uscire per ballare sotto la pioggia, anche sapendo che il giorno dopo sarebbe dovuto stare a letto con la febbre… era un tipo parecchio strano, ma anche quello di lui gli piaceva. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto sopportare l’agonia nel vedersi sostituito da qualcun altro, magari anche meglio di lui, e Demien era splendido secondo il parere di Elliot: era gentile e intelligente, ed era già praticamente diventato il suo migliore amico (dopo Conny che per lui avrebbe fatto follie e lui per lei). Non poteva di certo proibire a una persona tanto dolce di provare a stare vicino alla persona che gli piaceva, anche se ci avrebbe sofferto come un cane. Nemmeno se avesse dovuto ripetere i primi mesi senza Narsete, quando gli venivano le lacrime solo a pensarci e l’altro non aiutava, visto che ci provava con qualsiasi cosa respirasse, come se fosse stata una liberazione per lui essere lasciato. Elliot sembrava una persona forte, ma era tanto fragile in realtà, ed era stato davvero male, si stava riprendendo solo ora, ma ancora era innamorato dell’ex fidanzato, le uniche cose che gli impedivano di ritornare da lui strisciando erano il buon senso, l’orgoglio e quello che era rimasto della sua dignità.
< D-Davvero? Ti piace sul serio? Allora ricordati che devi starci dietro, dagli un ceffone se guarda il sedere a qualcun altro, fai l’offeso se ti dice cose poco carine.. ok? Non dargliela troppo vinta, sennò finisci come… me… > fece premuroso, con un tono di voce quasi malinconico, un piccolo sorriso e gli occhi appena un po’ lucidi, per poi ritornare ad immergersi nei suoi pensieri. < Elliot… sei un amico troppo buono, scherzavo, volevo farti ammettere che ti manca e che sei ancora innamorato di lui… > si giustificò Demien, dispiaciuto, scusandosi con una leggera carezza < Beh… non cascare nella sua rete, tu sei troppo per lui! > fece riprendendo un po’ il sorriso. < Infatti LUI non ti merita, devi farlo strisciare! Hai mai provato a farlo tornare? Insomma non devi essere per forza tu a tornare da lui > Elliot annuì < Eccome se ci ho provato, devi sapere che c’è una sorta di gara o scommessa fra due “neo ex”, si chiama: “chi dei due morirà disperato per primo?” …sto perdendo, mi sono anche messo a pomiciare con chi mi capitava, ma lui è più bravo a fare ingelosire… e poi mi sembra di non mancargli poi così tanto, scommetto che si è già fatto tanta di quella gente da fare invidia ad una putt… vabbè hai capito… meno male che non ci sono cascato, non sono mai stato così tanto felice di essere vergine, almeno non ero uno dei tanti da una scopata e via > disse, ammettendo in un certo senso la mancanza di lui, Demi gli si catapultò addosso, abbracciandolo e stringendolo forte mentre Elliot ricambiava < Era quasi un anno che stavamo insieme, mi ero affezionato persino al suo papà, che mi torturava ogni volta che dormivo da lui… e quelle di Shawn erano vere e proprie torture, ma mi div-div-divertivo un sacco > completò con fatica la frase, cercando di trattenersi dal piangere < M-Ma non stavamo parlando di me! Stavamo parlando di una certa persona che è stata baciata dal più figo dell’universo! > si riprese subito, restando però abbracciato all’amico < Va bene, continuo, ma poi ne parliamo bene, devi solo stare tranquillo, penserà a tutto il tuo Dem Dem > fece strusciando la guancia contro quella di Elliot che ridacchiò < Va bene, va bene... basta con le carinerie! Dai cosa è successo dopo che avete fatto le portinaie su di noi? > lo spronò a continuare ritornando al suo solito umore (il potere dei pettegolezzi e delle novità non è da sottovalutare!). < Niente di ché! In pratica ha deciso di lasciarmi vivere, perché probabilmente ero orribile e mi ha risparmiato di andare a scuola conciato così, poi l’ho accompagnato alla porta e prima di uscire mi ha dato un bacio, piccolo, di cinque, forse sei secondi e mi ha salutato come se niente fosse… per lui è normale salutare le persone così? > finì di raccontare Demi, Elliot ci pensò su, riprendendosi un po’ dalla sua “gossip/portinaia/cacciatore di news mode” e rispondendo serio cominciò < Piccolino, conoscevo Xav molto bene quando uscivo con suo fratello, andavamo molto d’accordo e non mi è sembrato per niente una persona che scambia affettuosità con chiunque, ma ripeto, lo conoscevo prima, non so se ha cambiato modo di pensare ma non credo, come non credo che abbia fatto quel che ha fatto per scherzo, per dispetto o per presa in giro, ma non sono di certo quello che capisce meglio la famiglia Pierce, anzi è perché non sono stato troppo bravo a capirli che ormai non mi si avvicinano più… ma ti assicuro che le persone che possono stare vicino a Xavier sono poche e ben scelte! Ti consiglio di chiedere a Matt se vuoi dei chiarimenti, è il suo migliore amico da sempre! > gli sorrise Elliot, ma il rosso scosse la testa arrossendo < …Mi vergogno di chiedere a Matt… non voglio che fraintenda la mia curiosità… magari Xavier farà finta di niente, così io farò la stessa cosa e sarà tutto come se nuuulla fosse successo! > fece con un ampio movimento del braccio per poi ritornare ad accucciarsi contro Elliot < Ora dammi una di quelle patatine che uccidono > concluse il discorso.
Ma per qualcuno il discorso non era per niente concluso e mostrò tutto il suo disappunto gridando < Preeego?! Demi, cucciolo mio adorato! Come puoi dire questo! Era il tuo primo bacio, Xavier te l’ha fregato, insomma lui è davvero sexy e se lo dico pure io allora è vero, ma il punto è che devi pretendere un chiarimento, in più l’ho già detto che lui è sexy?! > sbraitò Conny che era sbucata dal corridoio dove si trovava la porta di ingresso < E TU! Molliccio essere depresso non che mio migliore amico! Proprio tu mi vieni a scoppiare in una crisi e permettere a qualcun altro di rubare la tua preda? Colui che abbiamo deciso di far strisciare implorando le tue scuse? Sono davveeero molto delusa da voi miei Cocchini, mamma Conny non vi ha insegnato niente? Stasera, invece di fare i grassoni depressi usciamo tutti a rimorchiare, sono riuscita a procurarmi le prevendite del “Two sides” e voi non me le farete sprecare! > concluse autoritaria. Demien ed Elliot saltarono per la sorpresa boccheggiando e guardandola con occhi sbarrati < C-Conny! Da quanto sei li? > fece il primo < Come sei entrata? > si aggiunse il secondo, lei, con un sorrisone che non finiva più, disse esultante < Sono qui da tanto tempo quanto basta per sentire Elliot cominciare a deprimersi. E poi, sono entrata con le chiavi Fringuellino mio, quelle di riserva sono nello stesso posto sin dalle elementari > sorrise melliflua < Ho mancato qualche argomento importane? …Oh mio Dio, come siete carini così abbracciati uno sopra l’altro, ci vuole una foto, cosa sarebbe la mia vita senza tutto questo Fanservice? > fece pimpante come sempre la moretta tirando fuori dal nulla il cellulare e scattando un paio di foto ai due, ancora imbambolati. Demien fu il primo a riprendersi, focalizzando la situazione e accorgendosi a scoppio ritardato della domanda < Sì! Conny, ho schiaffeggiato Karin, anche se le donne non si picchiano, ho sbagliato? > a quella notizia Conny rimase sconvolta, sbatté più volte le palpebre per poi sorridere nuovamente, ma stavolta in modo più tenue, anche se altrettanto sincero disse avvicinandosi e dandogli un bacino sulla testolina, a quel punto, anche Elliot risorse dall’oltretomba (?) e con tono preoccupato domandò all’amica < Conny ma dici che è il caso di portare Demi al “Two sides”? Insomma guardalo… se lo mangeranno! > osservò intelligentemente, Demi però confuso e con la fronte appena corrucciata chiese < Cos’è il “Two sides”? > Elliot ricambiò il sorriso gentile < Si chiama “The meeting of the two sides”, è una discoteca dove c’è di tutto, gay, etero (anche se rimorchiano meno), bisex. Io e Conny ci siamo già stati, ma tu sei nuovo e carino, ho paura che ti puntino e beh… sai com’è… non mi va proprio di averti sulla coscienza! > Demi arrossì ridendo piano < Non so se Rori mi ci farà venire… la mia mamma tanto tanto, ma lui e Zie sanno come funzionano le cose… > fece notare il rosso, ma Conny non si arrese < Li convinco io, staremo tutti insieme e se vi volete divertire un po’ sarò io che resterò sobria per proteggervi, da brava mammina! Promesso! > trattò lei < E poi visto che non avremo un bell’aspetto una volta tornati che ne dite dormire qui, da Ell, tanto i tuoi torneranno chissà quando, così non ti senti solo, in più come posso non preoccuparmi a saperti qui da solo ed indifeso… e se entrasse qualcuno e… > continuò, ma Elliot, con un brivido che lo attraversava fermò la sua parlantina < Grazie! Ora avrò qualcos’altro di cui avere paura! Comunque per me va bene, la casa è grande e non mi piace stare da solo, quindi potrebbe essere divertente! > acconsentì il ragazzo sorridendo.

Più tardi nel pomeriggio, chissà come, chissà perché, Conny riuscì a scucire il permesso di Zie e Rori per far uscire il piccolo Hill, con la raccomandazione di tenerselo stretto e di chiamare uno dei due, o entrambi (iper protettivi… già) in caso di bisogno, raccomandandosi anche di non farlo bere troppo, primo perché erano minorenni e secondo perché Demi non aveva mai nemmeno assaggiato un bicchiere di vino e non pareva il caso di esagerare. La sera stessa la brunetta ed il rosso si presentarono a casa di Elliot alle nove e qualcosa, con tanto di borsone con il cambio e pigiama. < Prego signori entrate, nonostante non fosse nei piani, ho comunque tirato fuori le schifezze e possiamo guardarci un film prima di andare, il posto apre alle undici o giù di lì, un po’ di zucchero ci terrà svegli e iperattivi! > propose Ell facendoli entrare. Conny nonostante fosse contro le tanto amate schifezze di Elliot, si trovò d’accordo sul fatto che ingannare il tempo con un film fosse un’ottima opzione, ed alla fin fine si mangiò pure un paio di marshmallow, mentre Elliot e Demi finirono due pacchetti di patatine mentre urlavano all’attrice del film horror di non andare dalla parte in cui ha appena visto l’assassino (e Conny se la rideva perché evidentemente nessuno dei due sarebbe sopravvissuto ad una delle sue maratone dell’orrore sul suo amato Horro Channel).
Alla fine del film, Elliot e Demien erano finiti abbracciati e con gli occhi coperti, mentre Conny aveva monopolizzato i popcorn e continuava a dire che gli effetti speciali erano penosi e che il sangue sembrava ketchup e critiche varie, mentre ancora rideva per il faccino super depresso di Demi per la pessima fine del suddetto < Ma che fine è!? > aveva urlato tutto tremolante < Non dormirò più stanotte! Mi attaccherò tipo cozza ad Ell e non mi smuoverò mai più, più più più più! > aveva aggiunto stringendosi ad Elliot che continuava a consolarlo ridacchiando < Dai su Rosso, andiamo a prepararci, a Conny servono tre ore solo per i capelli e io voglio farmi una doccia > sospirò più tranquillo, ma l’amica aveva voglia di punzecchiarlo perciò ribatté < Fai la doccia? …Non la farai mica perché a Narsete piace l’odore di quello sciampo, se non ricordo male eraaa alle more e i frutti rossi… ma è ovvio che lo ricordo, ormai mi avevi fatto una testa così a parlare sempre di quello! > disse con vocina intenerita unita ad una punta di bastardaggine, Elliot si accese di imbarazzo: era stato beccato “con le mani nella marmellata” come si suol dire. < M-M-M-MA NO! Che cosa v-vai a pensare, non sai nemmeno se ci sarà Narsete! E anche se fosse presente, non mi ci avvicinerei nemmeno per sbaglio! > Esclamò Elliot con quanta più convinzione potè, ma la ragazza non ci credette nemmeno per finta, poiché gli rivolse un sorrisetto malizioso e con un ugual tono gli disse < Beh? La doccia? > sorridendo ancora di più e sbattendo le ciglia, mentre Demien tratteneva una risata per la faccia scocciata di Elliot che si dirigeva a passi pesanti verso il bagno, mentre Conny si diresse insieme a Demi in camera da letto, trionfante.

< Conny, ma se Elliot sbava per Narsete, il che è più che palese, e Narsete sbava per Elliot, allora dov’è il problema? > chiese, senza capire, il rosso. < Oh Demi, il problema è che nessuno dei due cede ed ammette di avere torto: Narsete non pensa di aver fatto niente di male e ripete che quello è stato un incidente, mentre Elliot pretende giustamente delle scuse e non ne vuole sapere di sentire le ragioni dell’altro… sono due pirla in sintesi, ma entrambi hanno le proprie ragioni per esserlo > spiegò Conny prendendo una ciocca di capelli e passandoci il ferro per arricciarli, con lo scopo di accentuare e dare un tono ai fili d’ebano, già ricci. Il rosso sospirò < Capito, cioè non proprio, tutto questo ha senso quanto uno dei video musicali di Britney Spears, ma ho capito che dovrò lavorarmeli parecchio per farli felici > a quella frase Conny sembrò come risvegliarsi < Non sarà che questo improvviso attaccamento verso la questione sia opera di un certo moretto sexy? > osservò non nascondendo un sorrisino tutt’altro che rassicurante, che però Demi non riconobbe come malizioso < Beh, ho promesso a Xavier di provare a fare qualcosa, ma voglio bene ad Ell e mi piace di più se sorride > spiegò sorridendo innocentemente lui, Conny capì di doversi spiegare e, proprio quando Elliot entrò nella stanza strofinandosi in capelli, la ragazza esclamò eccitata < Ma allora Xav ti piace davvero, ed ammetti che è sexy! Hai una cotta? Accidenti ai Pierce, si sono presi i cuoricini di tutti i miei bambini! > provocando un improvviso rossore ad entrambi i suoi “bambini” che presero a balbettare in un coro sconfusionato di spiegazioni incomprensibili < Co-co! Ch-e! Ma! Perché, cosa… non è affatto vero! > obbiettò Demien guadagnandosi un’occhiata ammiccante da parte della ragazza. < I-Io non so di cosa stiate parlando, quindi non farò nemmeno finta di partecipare alla conversazione! > si aggiunse Elliot < Cambiate discorso > disse imbronciandosi. Il rosso, che più d’accordo di così non poteva essere, annuì con forza < Sì! T-Tipooo devo mettermi… qualcosa… e non penso che la mia fantastica sciattissima felpa blu vada bene, vero? > chiese allora, riuscendo a distrarre Conny che, dopo aver frugato tra i vestiti che Demi si era portato dietro, concluse che l’amico non aveva vestiti da sera, ed autonomamente rubò ad Elliot (che assisteva inerme alla razzia del suo armadio) un paio di jeans strappati in punti strategici e così stretch, che il povero rosso che ci si doveva infilare saltellò per almeno mezzora prima di averli tirati su, bofonchiando qualche lamentela tipo < Come dovrei entrare qui dentro, jeans così stretti dovrebbero dichiararli illegali! > i quali furono abbinati con una maglia più grande di lui che almeno era comoda e scivolava appena sulla spalla, insomma, nonostante Demi fosse, secondo Conny, già a rischio al “Two sides”, vestito così era come travestirsi da cannolo siciliano in mezzo a morti di fame.
Mentre il suo armadio veniva devastato, Elliot si asciugava i capelli e finiva di prepararsi, facendo anche in tempo ad assistere all’esilarante spettacolo del piccolo Demi che rotolava, saltava e faceva affondi, nel vano tentativo di tirare su i suoi jeans a vita probabilmente troppo bassa per lui, poiché sbuffava e faceva versi scocciati.

Una volta pronti, si si avviarono alla svelta al “The meeting of the two sides” dove già si stava formando una coda allucinante all’entrata; ma i nostri eroi (?) non demorsero e, tra un superamento e l’altro, un “va’ cagare” di qua ed uno di là, riuscirono ad entrare.
L’interno era già colmo di gente che ballava, ondeggiava o simili, mentre altri seduti su scalini, sgabelli o sedie improvvisate, bevevano drink di colori inquietanti agli occhi di Demi che intimorito si era appiccicato ad Elliot che anche se non era proprio il massimo come Bodyguard, era sempre un po’ più alto di lui. Non aveva comunque nulla da temere, poiché Conny era davanti ad entrambi, che guardava chi secondo lei era pericoloso con occhi che parevano dire “You shall not pass!” (NdA cit. Gandalf).
< Demi tranquillo, non ti mangia nessuno… beh, non finché sei in gruppo e soprattutto non finché Conny guarda le persone come se le volesse uccidere > lo rasserenò Elliot con un sorriso complice < Io mi piazzo al bar. > concluse poi guardando Conny, che lanciandogli un’occhiata severa lo riprese < Ell, ho detto che andavamo a rimorchiare, non a bere per la depressione, lo sai che se ti prende la sbornia triste potrei tirarti qualcosa, vero? > Demien trattenne una risatina, era d’accordo con Conny, tranne per la parte dell’attentare alla vita dell’amico, ma voleva analizzare da vicino i colori allucinanti degli strani drink nei bicchieri, perché era certo di averne visto uno blu, e non era sicuro che qualcosa con un colore del genere ingeribile e legale < Conny anche se non ci sei tu Ell non alzerà il gomito, prometto che lo sorveglierò io! > sorrise innocentemente il rosso, convincendo di conseguenza la ragazza < Bene! Io mi fido Dem Dem, te lo affido, intanto io sarò fedele alle promesse a me stessa ed andrò a rimorchiare, la biondina laggiù mi guarda da mezz’ora ed ora vado a ballarci > disse convinta per poi camminare elegantemente, verso la ragazza, come già annunciato.

< Ell avevi detto solo uno e questo è il terzo, ti farà male se bevi troppo! > Lo rimproverò Demi. Non aveva idea di che ore fossero, aveva perso la cognizione del tempo, sapeva che non si sa quanto tempo fa, lui ed Elliot si erano accampati al bar, facendo avanti ed indietro per la pista da ballo. All’improvviso poi entrambi scorsero qualcuno di familiare dall’altro capo della ginormica pista, seduto su una scalinata, senza ingombrare il passaggio, era seduto Narsete, il quale stava “visitando le tonsille” di una ragazza alla quale le attenzioni parevano non dispiacere.
Da lì in poi Elliot aveva cominciato a bere più e più velocemente e più lui beveva, più Demi si preoccupava. < Tranquillo Demi, lo reggo… vuoi provare? > disse all’improvviso Elliot porgendogli il bicchiere, oramai per metà svuotato. Demi non era per niente, non voleva bere quella… cosa sconosciuta, ma Elliot stava decisamente bevendo troppo e visto che il barman era suo amico e non accennava a smettere di continuare a servirgli bicchieri e bicchierini di cose ambigue, si convinse a prendere il bicchiere dalle mani dell’amico, specialmente dopo che quest’ultimo disse cantilenando < Se non lo bevi tu lo bevo iooo > a quel punto allora sì, Demi si buttò in avanti togliendogli il bicchiere dalle mani e bevendolo un po’ alla volta sotto lo sguardo tutto contento di Elliot, che se non era brillo, almeno un po’ “felice” lo era.

E credo che sappiano tutti come sia andata a finire…
Nonostante il sapore dei drink che Elliot prendeva non fosse un granché, Demi continuò a rubare dai suoi bicchieri per non farlo bere troppo, visto che non riusciva a fermarlo dall’ordinare ancora (il barista non lo stava aiutando, anzi sorrideva alle occhiate disperate e supplicanti che gli lanciava il rosso), e ed un certo punto, nessuno seppe bene quando… Demi cominciò a ridere, mentre Elliot, oramai era in preda ad una sbornia triste.
Per risollevarlo, Demi, lo trascino a ballare con lui, pareva funzionare, fino a quando, girandosi, non si trovo davanti un viso familiare, che anche sotto le luci da crisi epilettiche, riuscì a riconoscere, ricevendo un immediato sollievo nel vederlo in quel posto, così estraneo. Xavier era proprio lì, ancora ignaro della sua presenza. < Ehi! > disse ridendo con le guance rosse, ed un sorrisino troppo innocente per essere umano, il moro lo guardò per un secondo perplesso < Demien, cosa fai qui, se stai da solo qui, qualcuno ti “mangerà” > spiegò mimando le virgolette. Demi non capì subito il significato di quelle parole, rimanendo quindi per un momento interdetto < Non si mangiano le persone! > urlò scandalizzato, uccidendo quasi Xavier dalle risate, poiché evidentemente tanto sobrio non era nemmeno lui < Aspè! Io sono con Elliot… > disse poi il più piccolo girandosi, scoprendo a quel punto che l’amico era scomparso nel nulla, lasciandolo al suo destino, insieme ai cannibali e Xavier.
Preso da un attimo di panico, Demi guardò con il visino tutto corrucciato Xavier, come in una muta richiesta d’aiuto, ed il moro non si fece pregare, lo prese gentilmente per le spalle e se lo avvicinò, in modo da potergli parlare da vicino, sfiorando con le labbra l’orecchio del più piccolo < Restami vicino, non ti farò mangiare da nessuno > disse, mentre Demi poteva sentire la sua bocca tirarsi in un leggero sorriso. Demi restò un poco inebetito, la voce di Xavier suonava più roca di quella di sempre e Conny aveva ragione, ed il rosso pareva essersi accorto solo ora di quanto l’altro fosse sexy, ma cercò di riprendersi, quando Xavier si scostò da lui, per poi sorridergli grato, sempre con un po’ della sua tipica ingenuità che non lasciava il suo visetto.
Continuarono a ballare nella loro ubriachezza, mentre Demi, di tanto in tanto, si divertiva a provocare (perché sì, lui era il genere di ubriaco pericoloso per se stesso) strusciando appena sedere e fianchi contro quelli di Xavier, che saltava ogni sacrosanta volta che Demi lo sfiorava, ritrovandosi ad un certo un punto a prenderlo per i fianchi, per non fargli fare lo stesso con chi gli era affianco, “sacrificandosi per la causa”, ovvero fare arrivare Demi ancora vergine alla fine della serata, la quale era una condizione non tanto semplice nemmeno per lui, poiché il suo piccolo lui… l’amico la sotto… insomma avete capito, reagiva al contatto, come anche dall’altra parte faceva l’amichetto di Demi che noncurante e troppo distratto per imbarazzarsi, o anche solo per accorgersene, continuava a ballare, con le braccia allacciate al collo di Xavier. Il suddetto soggetto delle attenzioni di Demi, però, non era proprio incline a controllarsi, si chinava spesso su di lui, come se fosse indeciso sul da farsi e non smetteva di guardarlo negli occhi, il che aveva un effetto inebetente in Demien che non si stava accorgendo del lento avvicinamento di Xavier ad una parete un po’ più appartata (per quando ci si potesse appartare in un posto stracolmo di gente).
Raggiunta la parete, Xavier pose spalle al muro il più piccolo e quello che venne dopo, per entrambi fu del tutto automatico: avvicinarono il proprio viso a quello dell’altro, fino al momento in cui le loro labbra si incontrarono, scambiandosi dapprima baci timidi e leggeri, fino ad approfondirli, quando Demien, schiuse appena la bocca permettendo alla lingua di Xavier di incontrare la sua, nell’ennesimo bacio, che era però diverso, come se ne fosse diventato dipendente e nonostante la confusione nella sua testa, ad una conclusione era arrivato eccome, quello che voleva in quel momento, sbornia o non sbornia, era continuare a baciare Xavier, senza separarsene se non per riprendere fiato.

Angolino di Val_chan :

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Ehilà Fanciulle e Fanciulli!
Ehilà! ...Sono viva, non uccidetemi, mi è capitata una sfiga dopo l'altra in sti mesi, indi per cui non ho scritto/pubblicato nulla, stavo morendo sul serio! ç.ç
Cooomunque sono taaanto felice che nessuno di voi abbia abbandonato la fic. Grazie tantissimo per questo! ^^
Se vi va un a recensioncina mi farebbe molto piacere, spero che il capitolo sia piaciuto, spero di riuscire a pubblicare un'altra volta prima di Natale e poi non saprei, devo studiare per bene quest'anno, non voglio essere rimandata, perchè voglia di studiare d'estate è a zero ù.ù credo che comunque mi farò sentire...
Grazie, di nuovo :)

P.S. : Se vi va di leggere di Rori e Zie, qui c'è il link di Sunlight

Ora scappo!
Baci Val_chan

  
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