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Autore: _Ellie_    08/07/2007    0 recensioni
Nonsense/poesie, scrittura automatica.
Piccoli frammenti di emozioni, plasmati in inni di passioni e tormenti. Perchè perfino un chiostro di frati a mezzanotte può essere tutto, meno che un luogo di pace.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Vedo le tue labbra che si muovono.
 
La tua faccia è un’espressione contratta,
maschera di piacere
o di confusione?
 
O è forse il dolore
a rendere così oscuri i tuoi lineamenti?
 
Ho paura.
 
Non voglio essere io la causa del tuo dolore.
Ti vedo così triste...
 
I tuoi occhi sono chiusi.
Forse che non ritieni il mondo degno,
di rispecchiarsi nei tuoi?
 
O forse...
Che tu non ritenga degna la mia persona?
 
Ho paura.
 
Non voglio essere io,
il soggetto di quella canzone,
di quell’inno al dolore.
 
Un affilato coltello mi ferisce,
Ma il mio cuore non sanguina.
 
Possono i cuori sanguinare per effetto di parole?
 
Ogni respiro che prendi per cantare,
ti rende più bello ai miei occhi.
 
Forse che il dolore provato renda più belli?
 
La tua voce mi ha preso,
non mi lascia fuggire.
 
Mi tieni stretta,
con il tuo respiro.
 
Mi stringi forte,
con le tue braccia.
Il tuo profumo mi intossica,
la tua voce mi annienta.
 
Ma i tuoi occhi chiusi,
quelli, mi rivelano che menti.
 
Bugiardo!
Lasciami fuggire.
Sai che non ti avrei mai potuto accettare.
Bugiardo!
Non mi sentirò in colpa per te.
Bugiardo!
 
Non accusarti di essere tu il peccato.
Non difendermi dalle mie colpe,
sono giuste,
le affronterò.
 
Non osare mentire su questo,
perchè tutto il mondo ti odierebbbe,
e tu non sopravviveresti.
 
Non osare dire di essere il peccato,
perchè quello lo sono io.
 
Non osare dire che io sono una mera peccatrice.
In qual caso, come avrei potuto catturarti?
 
No.
 
Io sono il peccato,
tu il peccatore,
una tazza di caffè la nostra testimone,
un bacio il sugellarsi del nostro patto.
 
O forse...
Tu.
 
Sei uno specchio,
sei il mero riflesso di quello che io sono.
 
O forse...
 
È tuo quello spirito nero?
È tuo quello sguardo insincero?
Quelle labbra...
 
Quelle labbra!
 
Vedo come si trasformano,
da sorriso in ghigno.
 
Ghigno tuo di corvo.
 
È capisco chi sei.
Sei l’arcangelo dell’inferno.
 
E sei mio.
{Ama il peccato, e sarai innocente.}
 
Ma chi è il peccato?
Chi il peccatore?
Labbra di menzogna,
labbra di passione,
labbra infuocate,
quelle che uniscono la nostra stessa pena,
giù,
all’inferno.
 
....
 
Evidentemente lo spirito di E.A.Poe mi possiede... Wow, che poesie infernali. O forse è il sottofondo di “In Piece” dei Linkin Park che aiuta il meccanismo?
Misteri della fede. I protagonisti sono Joanna e Willhelm, della mia fanfiction (mai scritta) “Angeli & Demoni”. 
 
   
 
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