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Autore: yours to hold    21/12/2012    2 recensioni
Jou è convinto che Yuugi sia gay, Yuugi vorrebbe che i suoi amici e il nonno lo lasciassero in pace. E poi incontra Atemu, che di certo non gli piace...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atemu, Yuugi Mouto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Ha sempre detto che ci saremmo incontrati in un negozio di caffè

Autore: yours.to.old

Traduttrice: Goten

Beta: Schiumi

Rating: Verde

Coppia: Blidshipping

Sito ficci originale: http://www.fanfiction.net/s/4367716/1/He-always-said-we-d-meet-in-a-coffe-shop

Capitoli: 4

Stato: completa.

Nota: Ho il permesso dell'autrice per tradurre questa bellissima storia.

Nota2: La graniglia, per chi non lo sapesse sono quegli zuccherini colorati che si mettono sui gelati o sui dolcetti. Il loro nome è “sprinkles”

La ficci non è tradotta proprio letteralmente perché alcune frasi non avrebbero senso in Italiano, quindi ho adatto qualcosina, ma veramente pochissimo, tranquille.

 

 

Capitolo 1


"Io non lo sono!"


Jou alzò gli occhi verso di me e la mia frustrazione crebbe. Non mi credeva, non importava quante volte negassi. "Seriamente Yug. Sei piccolo, carino, non sembrano interessarti le ragazze e sei stranamente affascinato dagli indumenti in pelle. Ammettilo, sei gay."


"Io non lo sono! Seriamente Jou, quante volte te lo devo dire? Io non lo sono, e non sarò mai, gay!" Evitai l'intera questione ragazze, solo perché non mi piaceva nessuna delle ragazze della nostra scuola non voleva dire niente e certamente non faceva di me gay! Ad ogni modo, non mi piaceva nessuno dei ragazzi.


Jou roteò nuovamente i suoi occhi. Giuro gli sarebbero venute presto le vertigini. Quando pensava in quel modo mi faceva quasi venire voglia di roteare gli occhi maggiormente, si meritava un mal di testa doloroso almeno la metà di quello che stava facendo venire a me. " Come no. Puoi negare tutto quello che vuoi, ma un giorno incontrerai un tizio in un bar e tutto il tuo negare andrà fuori dalla finestra."


Rinunciai, gettai le braccia in aria allontanandomi. Mi annotai mentalmente: evitare i negozi di caffè. Pensavo che non sarebbe stato così difficile.


XxXx

Dondolai le braccia felicemente come entrai nella libreria. Fuori era assolutamente gelido e il calore mi accolse con favore. Adoravo assolutamente questo negozio. Era pieno di libri e aveva anche un piccolo bar-caffè nel centro. Decisi di prendere un paio di libri e ordinare una cioccolata calda, non c'era motivo di correre a casa. Saltellai felicemente fra gli scaffali prima di una pausa, realizzando della falle nei miei piani. Avevo completamente giurato di rinunciare ai negozi di caffè. Non che avessi bisogno di evitarli per provare a Jou che si sbagliava... Ringhiai un po' per la frustrazione, decidendo di onorare il patto fatto con me stesso e tornare a casa subito dopo aver preso un paio di libri.


Mi avvicinai a uno scaffale casuale e iniziai a cercare. Non cercavo niente di particolare ma avevo tutto il giorno quindi non mi preoccupavo.


Alla fine ero un po' frustrato quando passata un'ora avevo scelto solo tre libri. Per quanto li amassi non ero bravo a sceglierli. Non potevo dire niente dalla sintesi. Mi sarebbe piaciuto? L'avrei odiato? Era addirittura impossibile da raccontare!


Sospirai, prendendo un altro libro dallo scaffale e appena lessi il riassunto lo aggiunsi sopra gli altri tre. Mi sentivo davvero troppo frustrato. Mi diressi verso il bancone, dando un ultimo sguardo di rammarico al negozio di caffè non appena pagai i miei libri. Scossi un po' la testa, presi la borsa che la cassiera mi aveva consegnato e mi diressi verso la porta. Quando la spinsi e sentii l'aria fredda colpirmi, presi un respiro profondo, preparandomi per andare a piedi verso casa sgradevolmente. Quando uscii dalla porta gemetti come sentii qualcosa di umido colpirmi. Alzai lo sguardo: stava nevicando. Piccoli fiocchi di neve morbidi andavano alla deriva scendendo dal cielo. Perfetto, semplicemente perfetto. Avevo supposto che facesse già abbastanza freddo! Non era così brutto quando avevo lasciato il negozio di giochi, non mi ero preoccupato di prendere il mio cappotto. Avevo pensato che non ne valeva la pena. Guardai il negozio dietro di me che era così accogliente da farmi desiderare di tornare dentro e proseguire con il mio piano originale. Esitai, ricordando la mia promessa. Non mi piace mentire …


Oh, questo è ridicolo! E' solo un piccolo negozio all'interno della libreria! Non era nemmeno un bar vero e proprio per l'amor di Ra! Ed era comunque una promessa stupida. Andare in un negozio di caffè non mi avrebbe reso gay! Non c'era motivo per non entrare e riscaldarsi. Mi derisi quasi per quanto ridicolo sembrassi.


La decisione era presa, mi girai e corsi nel negozio, sospirando all'interno facendo uscire l'aria fredda. Ero finalmente di nuovo al caldo e la prospettiva di una tazza di cioccolata calda durante la lettura mi fece quasi iniziare a saltare. Quasi. Non ero in QUELLO stato d’animo. Succedeva solo quando ero in giro con i miei amici. Penso che mi credettero strano le prime volte, ma poi si sono abituati. Così QUASI saltando sono andato al banco -non c'era la coda come quella che c'era stata durante il pomeriggio perché la maggior parte delle persone erano al lavoro, la gioia del fine settimana- e ordinai. Aspettai pazientemente fino a quando la presi e poi andai a sedermi in uno dei molti tavoli liberi. Mi lasciai cadere sulla sedia, presi un libro a caso dalla mia borsa.


Avevo appena iniziato il secondo capitolo quando successe. Qualcuno mi parlò.


"Ciao."

Mi guardai intorno confuso notando che, mentre ero distratto, il negozio era più affollato, c'erano ancora molti tavoli liberi. Rivolsi la mia attenzione verso il ragazzo in piedi di fronte a me. "C-ciao." Riuscivo a malapena a tirar fuori le parole. Sembrava avere la mia età ed era stranamente simile a me, aveva gli stessi capelli e tutto il resto. Solo i suoi lineamenti erano più nitidi e aveva sorprendenti occhi cremisi. Furono i suoi occhi che mi attirarono. Catturarono la mia attenzione. Avvertii il rossore risalire sul mio volto quando i nostri sguardi s'incrociarono. Scossi la testa leggermente, rompendo il contatto visivo. Che cosa c'era di sbagliato in me?


Seguì un silenzio un po' imbarazzante. Infine, lo spezzò. "Ermm... Ciao..." Il resto venne fuori in fretta. "Mi dispiace. Ho solo notato che hai i miei stessi capelli e sono solo venuto a dirti ciao. Non pensavo che qualcuno avesse i miei stessi capelli. Tutti i miei amici mi prendono in giro per questo. " L'ultima affermazione fu detta con una leggera nota di fastidio e mi venne da ridere, anche tutti i miei amici mi prendevano in giro per i miei capelli purtroppo. Poteva essere piuttosto fastidioso.


Notai che era ancora in piedi goffamente davanti al tavolino. "Puoi sederti se vuoi. Non mi dispiace." Sottolineai, chiudendo il mio libro e mettendolo via. Non mi ero ricordato di mettere un segnalibro. Oh beh, non ero andato così avanti comunque.


Adesso che lo shock iniziale era sparito in realtà mi sentivo a mio agio con lui. Aveva l'aria di una brava persona.


Mi fece un piccolo sorriso e si sedette di fronte a me. "Va bene."


Sono contento che fosse rimasto.


Jou ha sempre detto che ci saremmo incontrati in un caffè. E ora l'avevo incontrato.


"Sono Yuugi."


Non che questo significasse qualcosa.


Il suo sorriso, si ampliò. "Atemu."


Non è come se io .. lo amassi ... o altro…


Dopo tutto, non sono gay.

  
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